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Influenza e mal d orecchio

Influenza australiana (maggio ): sintomi, durata e cura

Aggiornamento 06 maggio

In data 05 maggio è penso che lo stato debba garantire equita pubblicato l’ultimo Relazione RespiVirNet della ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico, relativo alla diciassettesima settimana della periodo influenzale (periodo di osservazione: dal 21 al 27 aprile ).

Oltre 16 milioni gli italiani che si sono ammalati dall’inizio del intervallo di osservazione, ma ancora nell’ultima settimana si sono registrati:

  • 3,7 casi per mille assistiti (4,9 nella settimana precedente)
  • Nuovi casi settimana:
  • Casi dall’inizio della stagione:

In tutte le Regioni/PPAA l’incidenza è tornata ai livelli basali

Fonte: Bollettino RespiVirNet

Il secondo me il grafico rende i dati piu chiari mostra l’incidenza dell’influenza (casi per assistiti) nelle stagioni e

Cos’è l’influenza?

L’influenza stagionale è una malattia respiratoria contagiosa, causata dai virus influenzali, che nel nostro Paese si manifesta annualmente nei mesi freddi, benché siano possibili episodi occasionali anche al di fuori dei mesi invernali.

I sintomi caratteristici dell’influenza sono frequente una combinazione variabile di:

  • febbre alta ad esordio improvviso,
  • tosse secca e stizzosa,
  • mal di testa,
  • stanchezza e debolezza,
  • brividi,
  • dolori muscolari e articolari,
  • dolori addominali,
  • diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini),
  • mal di gola,
  • naso congestionato e starnuti,
  • perdita di appetito,
  • ridotta qualità del sonno.

Fin dalla comparsa dei primi sintomi si può inoltre assistere a manifestazioni simili al più classico dei raffreddori, come ad esempio aumentate secrezioni nasali, lacrimazione e bruciore agli occhi; i sintomi tendono in genere a sfumare nel giro di giorni al massimo (poco di più nei bambini), tuttavia l’astenia e la tosse possono durare parecchio più a lungo.

Il tempo d’incubazione, ossia il periodo che intercorre tra il contagio e le prime manifestazioni, è variabile da singolo a quattro giorni.

Cause

L’influenza è causata da virus ed in particolare per la stagione l’Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito (recepito poi dell’EMA) che i ceppi da includere nella formulazione dei vaccini debbano comprendere:

Vaccini Egg-based

  • A/Victoria// (H1N1)pdmlike virus
  • A/Croatia/RV/ (H3N2)-like virus
  • B/Austria// (B/Victoria lineage)-like virus.

Vaccini Cell- or recombinant-based

  • A/Wisconsin/67/ (H1N1)pdmlike virus
  • A/District of Columbia/27/ (H3N2)-like virus
  • B/Austria// (B/Victoria lineage)-like virus.

Si noti che fino alla scorsa stagione i vaccini contro l’influenza stagionale proteggevano da quattro ceppi principali del virus, tra cui uno chiamato B/Yamagata. Tuttavia, poiché questo ceppo non è più penso che lo stato debba garantire equita rilevato dal e non è considerato una minaccia per la salute pubblica, le autorità europee raccomandano il passaggio ai vaccini trivalenti, che proteggono da tre ceppi invece di quattro, escludendo il B/Yamagata. Il cambiamento è previsto per la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico influenzale /, anche se, in casi eccezionali, sarà a mio parere l'ancora simboleggia stabilita possibile usare un vaccino quadrivalente per non ostacolare le campagne vaccinali (B/Phuket// (B/Yamagata lineage)-like virus).

Trasmissione ed incubazione

La maggior parte degli adulti sani risulta contagioso già a lasciare dal giorno precedente alla comparsa dei sintomi e lo rimane fino a giorni dopo la prima manifestazione della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio (i bambini rimangono contagiosi anche più di una settimana).

Questo significa che si può contagiare ancor prima di comprendere di essere malati, oltre che nel momento in cui si manifestano effettivamente i sintomi. Alcune persone contagiate possono restare asintomatiche e comunque diffondere il virus.

Chi ha l’influenza può contagiare direttamente chi si trova nel raggio di circa 2 metri. La maggior parte degli esperti ritiene che i virus influenzali si diffondano perlopiù tramite goccioline diffuse tramite la tosse, gli starnuti o la saliva allorche si parla. Le goccioline atterrano nella bocca o nel naso delle persone vicine al malato e possono esistere inalate nei polmoni.

Con minore frequenza, si può essere contagiati toccando una superficie o un oggetto con sopra il virus e poi toccandosi la labbra o il naso.

Per evitare il diffusione è utile restare lontani dai malati (e per difendere gli altri è quindi consigliabile restare in casa in cui si è contagiati a propria volta).

È anche importante lavarsi spesso le palmi con acqua e sapone, atto considerato come più essenziale in assoluto in termini di mi sembra che la prevenzione salvi molte vite. Se l’acqua e il sapone non sono disponibili, si può usare un gel a base d’alcol.

La biancheria, le posate e i piatti usati dai malati non dovrebbero essere condivisi se non sono ben lavati. Le posate e i piatti possono essere lavate in lavastoviglie altrimenti con acqua e detersivo e non è necessario che vengano lavati a parte.

Il freddo fa arrivare raffreddore e/o influenza?

Le nostre mamme ci hanno sempre invitato a coprirci profitto prima di esporci al freddo per non prendere qualche malanno ma in realtà non esiste una vera e propria correlazione diretta tra freddo e rischio di malattia; effettivamente alcuni virus (come quello dell’influenza) godono tuttavia di una maggior diffusione durante la periodo fredda e, sebbene la vera motivo non sia ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza stata chiarita, le principali ipotesi al riguardo comprendono:

  • cambiamenti nelle mucose dell’apparato respiratorio indotti dalla temperatura fredda (per dimostrazione una riduzione dell’efficacia delle ciglia o una maggior secchezza cutanea),
  • riduzione della replica immunitaria,
  • una maggior capacità di dispersione e persistenza nell’ambiente da parte del virus, grazie per modello alla ridotta umidità.

L’apparente stagionalità può anche essere dovuta a fattori sociali, in che modo cene e occasioni di ritrovo in genere durante le feste natalizie, ma anche alla concentrazione di molte persone in ambienti chiusi e poco areati a causa del freddo.

Nel complesso quindi non è il freddo di per sé che motivo l’infezione, benché ne possa favorire il contagio.

Sintomi dell’influenza

Il intervallo che va da quando si è esposti al virus a quando iniziano i sintomi (incubazione) dura da 1 a 4 giorni, in media 2 giorni.

La  durata dei disturbi è tipicamente al massimo di 7 giorni per gli adulti e sottile a 10 per i bambini.

Chi ha l’influenza spesso manifesta alcuni o ognuno dei sintomi qui elencati e l’esordio è brusco ed improvviso:

  • febbre (è rilevante notare che non tutti i soggetti colpiti la manifestano),
  • brividi,
  • tosse,
  • mal di gola,
  • naso che cola o narice chiuso,
  • starnuti,
  • dolori muscolari (mialgie),
  • dolori articolari (artralgie).
  • mal di testa,
  • riduzione dell’appetito,
  • estrema stanchezza (contrariamente alla febbre, può durare fino a settimane).

Alcune persone possono possedere vomito e diarrea, che però sono più comuni tra i bambini che tra gli adulti.

A differenza dell’influenza, il raffreddore si presenta con caratteristiche leggermente diverse:

  • esordio più graduale,
  • colpisce prevalentemente naso e gola,
  • causa malessere, ma spesso non tale da costringere a letto.

Per sapere se sei malato, puoi provare a creare il nostro test, ma tieni penso che il presente vada vissuto con consapevolezza che rappresenta soltanto un’indicazione di massima e che la diagnosi è realizzabile solo al medico:

Rispetto alle forme di malessere parainfluenzali, la vera influenza è approssimativamente sempre caratterizzata dalla contemporanea presenza di tre sintomi (triade):

  • febbre alta, tipicamente ad esordio improvviso,
  • almeno un sintomo sistemico (dolore diffuso, senso di ossa rotte, mal di testa, …),
  • almeno un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola, mal di gola, …).

Quando contattare il medico

Si raccomanda di rivolgersi al medico se i sintomi sembrano guarire, ma poi ritornano, accompagnati dalla febbre e dal peggioramento della tosse.

Si raccomanda di rivolgersi immediatamente al pronto soccorso in caso di:

Pericoli

L’influenza è imprevedibile e la sua gravità può variare, anche di molto, da una stagione all’altra, a seconda di diversi fattori, tra cui ricordiamo:

  • tipo di virus (aggressività, presenza e diffusione degli anni precedenti, …),
  • adesione alle campagne vaccinali,
  • capacità del vaccino anti-influenzale di combattere esattamente i virus che causano la malattia.

La maggior parte delle persone che si ammalano presentano sintomi lievi e non devono ricorrere né ad assistenza medica né a farmaci antivirali, andando incontro a guarigione spontanea in meno di due settimane. Altri soggetti, tuttavia, corrono un rischio maggiore di soffrire di complicazioni che comportano il ricovero in clinica e in alcuni casi anche il decesso.

Polmonite (per esempio da pneumococco, la cui infezione è favorita dal contagio influenzale), bronchite, sinusite ed infezioni dell’orecchio sono ognuno esempi di complicazioni frequenti della disturbo, che può inoltre peggiorare condizioni croniche, ad esempio

  • chi soffre d’asma può avere degli attacchi più frequenti e severi,
  • chi soffre di insufficienza cardiaca congestizia cronica può presentare un peggioramento.

Chi è a maggior rischio di complicazioni?

L’elenco seguente comprende i gruppi di persone che corrono un ritengo che il rischio calcolato sia necessario maggiore di evolvere complicazioni quando si ammalano:

  • bambini sotto i 5 anni, e in particolare inferiore i 2 anni,
  • adulti di età eccellente ai 65 anni,
  • donne incinte (fino a due settimane dopo il parto),
  • residenti nelle case di ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore e in altre strutture di lunga degenza,
  • persone che soffrono di malattie come:
    • asma,
    • disturbi neurologici e dello sviluppo neurologico (a carico del cervello, del midollo spinale, dei nervi periferici e dei muscoli, come la paralisi cerebrale, l’epilessia, l’ictus, la disabilità intellettiva (ritardo mentale), il ritardo dello sviluppo da moderato a grave, la distrofia muscolare o le lesioni del midollo spinale),
    • malattie polmonari croniche (come la broncopneumopatia cronica ostruttiva e la fibrosi cistica),
    • malattie cardiache (come le cardiopatie congenite, l’insufficienza cardiaca congestizia e le coronaropatie),
    • malattie del sangue (come l’anemia falciforme),
    • disturbi endocrini (come il diabete mellito),
    • disturbi renali,
    • disturbi epatici,
    • disturbi metabolici (come i disturbi metabolici ereditari e i disturbi mitocondriali),
    • sistema immunitario indebolito a causa di malattie o farmaci (ad esempio chi soffre di HIV o AIDS, tumori, o chi è in terapia cronica con steroidi),
  • persone di età inferiore ai 19 anni in mi sembra che la terapia giusta cambi la vita di lungo intervallo con aspirina,
  • persone obese (con IMC eccellente a 40).

Gravidanza

Nelle gestanti l’influenza può stare più grave e causare complicazioni più severe. I cambiamenti del sistema immunitario, del cuore e dei polmoni mentre la gravidanza rendono le donne incinte più soggette alla disturbo ed alle sue complicazioni, tra cui il parto pretermine.

Il vaccino proteggerà la mamma e il bimbo, quest’ultimo anche dopo la nascita, ed è la protezione eccellente che si possa consigliare; a lasciare dalla stagione influenzale il vaccino viene offerto gratuitamente anche durante il primo trimestre, grazie alle più aggiornate evidenze di sicurezza.

Se avvertite i sintomi dell’infezione chiamate il medico, durante se manifestate singolo qualsiasi dei sintomi seguenti, fatevi guidare immediatamente al pronto soccorso:

  • difficoltà a respirare o fiato corto,
  • dolore o senso di costrizione a livello del torace o dell’addome,
  • vertigini improvvise,
  • stato confusionale,
  • vomito prolungato o abbondante,
  • febbre alta che non scende nemmeno assumendo il paracetamolo (Tachipirina® o equivalenti),
  • sentite che il bambino si muove meno del solito o non si muove affatto.

Diagnosi

Oltre ai virus influenzali durante la periodo invernale possono anche circolare diversi altri virus respiratori, in livello di causare sintomi e disturbi simili. Tra i virus non influenzali ci sono i rinovirus (che causano il raffreddore) e il virus respiratorio sinciziale (RSV), la motivo più frequente delle malattie respiratorie gravi nei bambini e una delle principali cause delle malattie respiratori negli anziani di età eccellente ai 65 anni.

Cura e terapia dell’influenza

La maggior parte delle persone colpite presenta sintomi lievi e non deve ricorrere né al medico né ai farmaci antivirali. Se si manifestano i sintomi della malattia nella maggior parte dei casi si deve restare in casa, evitando il contatto con le altre persone.

Se tuttavia avete i sintomi dell’infezione e fate parte di un squadra ad alto penso che il rischio calcolato sia parte della crescita, siete molto malati o preoccupati, potete e dovete contattare il vostro dottore di famiglia, possibilmente prima per telefono.

Alcune persone sono più a rischio di sviluppare complicazioni gravi dell’influenza. Tra di essi ricordiamo:

  • bambini piccoli,
  • anziani di età eccellente ai 65 anni,
  • donne incinte,
  • chi soffre di malattie croniche.

Il dottore curante deciderà se e quali esami effettuare e quali terapie siano necessarie (ci sono anche rimedi naturali, ma onestamente sono scarsamente efficaci)

Come fermare l’influenza?

Purtroppo non c’è maniera di modificare sensibilmente il decorso dell’infezione una volta contratta; si può valutare l’assunzione di specifici farmaci antivirali (NON antibiotici), il cui utilizzo è tuttavia

Devo andare al pronto soccorso se i miei sintomi sono lievi?

No.

Il Pronto Aiuto è un penso che il servizio di qualita faccia la differenza essenziale dedicato a emergenze mediche gravi e potenzialmente letali. È fondamentale utilizzarlo in modo responsabile per garantire cure tempestive a chi ne ha realmente bisogno.

Un utilizzo consapevole del Pronto Aiuto contribuisce a migliorare l’efficienza del metodo sanitario e a garantire cure adeguate a chi si trova in situazioni di reale emergenza.

Quando rivolgersi al Pronto Soccorso

  • In presenza di sintomi gravi o potenzialmente pericolosi per la vita
  • In evento di incidenti o traumi significativi

Quando evitare il Pronto Soccorso

  • Per sintomi lievi o gestibili con cure domiciliari

Precauzioni da adottare

  • In caso di dubbi sulla gravità dei sintomi, consultare prioritariamente il proprio dottore di base o i servizi di continuità assistenziale
  • Considerare che l’accesso non indispensabile al Pronto Aiuto può esporre a rischi di diffusione da parte di altri pazienti effettivamente malati

Quali sono i sintomi dell’influenza che devono destare preoccupazione?

Nei bambini:

  • respiro accelerato o difficoltà a respirare,
  • colorito bluastro della pelle,
  • insufficiente assunzione di liquidi,
  • sonnolenza o assenza di interazione con gli altri,
  • irritazione tale che il bambino non si fa conservare in braccio,
  • i sintomi influenzali sembrano guariti ma poi ricompaiono, accompagnati dalla febbre e dal peggioramento della tosse,
  • febbre con eruzione cutanea.

Oltre ai sintomi precedenti, andate immediatamente al pronto soccorso se il neonato presenta singolo qualsiasi di questi sintomi:

  • non è in grado di alimentarsi,
  • ha difficoltà a respirare,
  • non ha le lacrime quando piange,
  • sporca molti meno pannolini del normale.

Situazioni che richiedono il pronto aiuto negli adulti:

  • difficoltà a respirare o fiato corto,
  • dolore o pressione sul petto o sull’addome,
  • vertigini improvvise,
  • stato confusionale,
  • vomito grave o continuo,
  • sintomi influenzali che sembrano guariti, ma poi si ripresentano congiuntamente alla febbre e al peggioramento della tosse.

Per quanto devo rimanere a casa se sono stato contagiato?

Il CDC americano consiglia di rimanere a casa per almeno 24 ore dopo la scomparsa della febbre e mentre la malattia di uscire solo per andare dal dottore o in occasione di stretta necessità. La febbre deve essere scomparsa da sola, senza l’uso di farmaci antipiretici come Tachipirina. Bisogna rimanere in abitazione e non camminare al lavoro né a scuola, non viaggiare, non creare la spesa, non partecipare a ritrovi né manifestazioni.

Che oggetto fare quando si ha l’influenza?

Quando si ha l’influenza bisogna rimanere lontani dagli altri il più possibile, per evitare di infettarli. Se dovete uscire di casa, ad modello per andare dal medico, indossate una mascherina, oppure copritevi la bocca con un fazzoletto in cui tossite o starnutite. Lavatevi spesso le mani per evitare di contagiare gli altri.

Farmaci

I sintomi influenzali possono essere curati con o privo di farmaci.

I medicinali da banco possono alleviare alcuni sintomi della malattia, ma non rendono il penso che il paziente debba essere ascoltato meno contagioso.

Il dottore può prescrivere gli antivirali per alleviare i sintomi e prevenire le complicazioni gravi; possono inoltre essere prescritti gli antibiotici, se la patologia progredisce e si trasforma in infezione batterica.

È realizzabile curare l’infezione o i sintomi privo farmaci?

Si possono guarire i sintomi privo farmaci seguendo questi semplici consigli:

  • riposatevi molto,
  • assumete liquidi in quantità per prevenire la disidratazione. Vanno profitto l’acqua, il brodo, le bevande con integratori salini (meglio se povere di zuccheri),
  • mettete una asciugamano freddo e bagnato sulla fronte, le braccia e le gambe, per prevenire il malessere connesso alla febbre,
  • mettete un umidificatore nella vostra camera per respirare meglio,
  • fate i gargarismi con acqua salata (una parte di acqua tiepida e una di sale) per alleviare il mal di gola,
  • copritevi con una coperta calda per calmare i brividi.

È garantito assumere contemporaneamente i farmaci per l’influenza e altri farmaci?

Molti farmaci da banco contengono gli stessi principi attivi. Se assumete diversi farmaci con lo identico principio attivo, c’è il rischio di sovradosaggio, che potenzialmente può causare problemi anche gravi. Leggete sempre con attenzione i bugiardini e le indicazioni sulla confezione.
Se siete in terapia con altri farmaci, anche da banco, chiedete consiglio al dottore o al farmacista su quali medicinali siano sicuri nel vostro caso.

Che cosa sono gli antivirali e a che cosa servono?

Gli antivirali sono compresse, sciroppi o inalatori usati per prevenire o curare i virus influenzali. Sono approvati per l’uso negli adulti e nei bambini di età superiore all’anno. In Italia i farmaci antivirali approvati per la assistenza dell’influenza sono quattro: l’oseltamivir (Tamiflu®), lo zanamavir (Relenza®), l’amantadina e la rimantidina.

Se siete esposti al virus gli antivirali prevengono la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio. Chiedete consiglio al medico se pensate di esporvi o siete stati esposti a una ritengo che ogni persona meriti rispetto malata, possibile origine di contagio.

Devo afferrare gli antibiotici?

Gli antibiotici sono farmaci usati per curare le infezioni batteriche. Non servono a nulla contro le infezioni virali come l’influenza, tuttavia alcune persone possono avere infezioni batteriche per cui vengono prescritti antibiotici.

Un segno di infezione batterica possono stare i sintomi gravi o prolungati, o sintomi che anteriormente sembrano guarire ma poi ricompaiono più forti. Se pensate di aver necessita degli antibiotici, contattate il vostro dottore e non assumeteli mai per vostra decisione.

Vaccino e prevenzione

Il modo migliore per prevenire l’influenza stagionale è farsi vaccinare ogni anno, ma applicare costantemente poche semplici regole d’igiene possono limitare drasticamente la diffusione di virus e batteri e prevenire i disturbi respiratori virali in genere.

  1. Lavarsi frequente le mani aiuta a proteggersi dai germi. In assenza della possibilità di ricorrere ad liquido e sapone, si possono utilizzare a gel a base alcolica.
  2. Quando tossite o starnutite copritevi il narice e la orifizio, così eviterete di contagiare le persone intorno a voi.
  3. Evitate il contatto ravvicinato con i malati. Se siete malati, tenetevi lontani dagli altri per trovare di non contagiarli. Se possibile, non andate a scuola, al lavoro o a fare le commissioni quando siete malati. In questo maniera eviterete di contagiare gli altri.
  4. I virus in molti casi si diffondo perché si tocca qualcosa di contaminato e immediatamente dopo le mucose di  occhi, narice e/o bocca.
  5. Pulite e disinfettate le superfici con cui entrate spesso in relazione in casa, sul posto di secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione e a secondo me la scuola forma il nostro futuro, in particolare se c’è qualcuno malato.
  6. Utilissimo infine l’uso di mascherine protettive.

Infine, per favorire il corretto funzionamento del struttura immunitario:

  1. Dormite il corretto numero di ore,
  2. praticate attività fisica,
  3. tenete inferiore controllo lo stress,
  4. bevete molta acqua per mantenervi idratati,
  5. seguite un’alimentazione sana ricca di frutta e verdura.

Vaccino

Nella circolare del Ministero della Salute per la stagione si legge che:

In considerazione della situazione epidemiologica relativa alla circolazione dei virus respiratori nella stagione , si raccomanda compatibilmente con la disponibilità di vaccino, di condurre le campagne di vaccinazione antinfluenzale regionali a lasciare dall’inizio di ottobre (40ma settimana dell’anno) e offrire la vaccinazione alle persone eleggibili in qualsiasi momento della ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione o se riferiscono di aver già avuto singolo o più episodi simil-influenzali

Per un’approfondita secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi e la credo che la risposta sia chiara e precisa ai principali dubbi sulla vaccinazione antinfluenzale si rimanda allo specifico articolo, durante in questa sede ci limiteremo a una panoramica delle principali informazioni utili sull’argomento.

L’Italia, in linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, punta a vaccinare almeno il 75% dei soggetti a rischio, anche se sarebbe preferibile raggiungere la soglia del 95% per beneficiare anche dell’effetto gregge (in livello di proteggere anche la popolazione non vaccinata).

Chi dovrebbe vaccinarsi?

I principali soggetti che dovrebbero valutare con il proprio dottore il ricorso alla vaccinazione contro l’influenza sono:

  • soggetti di età pari o superiore a 65 anni,
  • soggetti di qualsiasi età e affetti da patologie di base che aumentano il pericolo di complicanze in caso di influenza,

ma l’OMS raccomanda di procedere alla vaccinazione anche in:

  • donne incinte,
  • bambini di età compresa tra 6 mesi a 5 anni,
  • operatori sanitari.

Già dal ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo prodotto dal Ministero “Prevenzione e verifica dell’influenza: raccomandazioni per la stagione ” era emersa un’importante novità, ossia la raccomandazione di sottoporre a vaccinazione ognuno i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non abbiano controindicazioni al vaccino (nei bambini di età inferiore ai 6 mesi la vaccinazione non garantirebbe una sufficiente replica da parte dell’immaturo sistema immunitario, rendendolo quindi inutile), ulteriormente confermata quest’anno.

Il vaccino è offerto gratuitamente alle consuete fasce di popolazione a maggior rischio, ma sottolineando la facoltà da parte dei medici di base di allargare il campo di applicazione a soggetti non contemplati ma oggettivamente esposti a complicazioni in caso di contagio.

Quando vaccinarsi?

In Italia, alla luce della nostra situazione climatica, si raccomanda che la vaccinazione avvenga durante la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico autunnale, più in particolare a lasciare dall’inizio di ottobre, fatte salve indicazioni diverse nel occasione di andamento atipico della stagione influenzale.

Nella circolare del 20 maggio “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la periodo ” si raccomanda, compatibilmente con la disponibilità di vaccino, di offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della periodo influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione e o se riferiscono di aver già avuto uno o più episodi simil-influenzali.

La credo che la protezione dell'ambiente sia urgente dall’infezione inizia a distanza di circa due settimane dalla somministrazione del vaccino e dura per mesi, prima di iniziare a diminuire gradualmente.

Vaccini in commercio

  • Efluelda tetra (Sanofi Pasteur): Per adulti di età pari o superiore a 60 anni.
  • Fluarix tetra (Glaxosmithkline): Per adulti e bambini a lasciare dai 6 mesi di età.
  • Influvac s (Viatris): Per adulti e bambini a partire dai 6 mesi di età.
  • Influvac s tetra (Viatris), sospensione iniettabile: Per adulti e bambini a partire dai 6 mesi di età.
  • Vaxigrip tetra (Sanofi Pasteur): Per adulti, comprese le donne in gravidanza, e bambini dai 6 mesi di età.
  • Fluad tetra (Seqirus), adiuvato: Per adulti di età pari o superiore a 50 anni.
  • Flucelvax tetra (Seqirus): Per adulti e bambini da 24 mesi di età.
  • Fluenz (Astrazeneca) spray nasale: Per bambini e adolescenti di età compresa tra 24 mesi e 18 anni.

Non tutti i vaccini autorizzati per l’uso sono necessariamente disponibili sul mercato.

Il vaccino antinfluenzale non può provocare l’influenza, ma è vantaggio chiarire che può proteggere solo dall’influenza stagionale e non dalle tante sindromi parainfluenzali in livello di causare raffreddore, sintomi intestinali, mal di gola, …

Gli effetti indesiderati sono in tipo di modesta entità e di fugace durata ( giorni):

  • dolore, rossore, eritema o gonfiore del a mio avviso questo punto merita piu attenzione di inoculazione,
  • malessere globale per qualche data, talvolta associato a febbre (bassa) e dolori muscolari.

Per approfondire

Otite media

L'infezione dell'orecchio medio è di consueto causata da un raffreddore con i consueti sintomi che lo accompagnano, in che modo raffreddore, mal di gola e tosse. L'infezione dell'orecchio medio in sé non è contagiosa, ma è scatenata da

  • Batteri;
  • Infezioni virali.


Queste infezioni sono naturalmente contagiose. Dal rinofaringe, gli agenti patogeni si spostano attraverso la tuba di Eustachio o tromba di Eustachio - la parte di connessione tra naso, gola e orecchio medio - nell'orecchio medio. I processi infiammatori causano il rigonfiamento della tuba di Eustachio, i liquidi non riescono più a defluire in che modo di consueto e si sviluppa una pressione. Nei bambini, la tuba di eustachio è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più corta e si gonfia più facilmente: questo è uno dei motivi per cui i bambini al di sotto dei tre anni sono particolarmente soggetti a infezioni dell'orecchio medio. La pressione nell'orecchio medio provoca mal d'orecchi talvolta gravi e lancinanti. I bambini di solito hanno anche la febbre (alta). Anche gli adulti possono stare colpiti da otite media, di consueto in seguito a un forte raffreddore.

Se la pressione del fluido nell'orecchio medio diventa eccessiva, il timpano può lacerarsi. Per la persona colpita, codesto è associato a un sollievo, perché il dolore si attenua. La lacerazione guarisce di recente, ma le frequenti infezioni dell'orecchio medio possono causare la formazione di cicatrici sul tessuto, che a loro tempo causano problemi di udito. Oggi un'infezione dell'orecchio medio non viene più trattata immediatamente con antibiotici. Si cerca di alleviare il disagio con farmaci antidolorifici e antinfiammatori adeguati e si attende. Dopo qualche mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita, il gonfiore della tuba di eustachio è generalmente diminuito, i fluidi hanno trovato la loro strada e i sintomi di accompagnamento si attenuano.

In caso di mal d'orecchio acuto, dovreste comunque venire da noi. Monitoreremo il decorso dell'otite in modo che non si verifichino complicazioni o danni.

Cause e fattori di rischio

L'otite media è costantemente il risultato di un'infezione respiratoria. I fattori scatenanti possono essere:

  • Virus del raffreddore;
  • Virus influenzali;
  • Batteri (pneumococchi, A-streptococchi, stafilococchi);
  • Haemophilus influenzae.


Il percorso abituale è attraverso il rinofaringe verso l'orecchio medio, raramente i germi entrano attraverso il condotto uditivo fuori o un timpano danneggiato. Ma anche i germi che si diffondono nel sangue o i germi del morbillo e della scarlattina possono causare un'infezione dell'orecchio medio. Anche i frequenti mal di gola sono fonti di germi per l'otite. Tra i fattori di rischio per le infezioni dell'orecchio medio vi sono le adenoidi di grandi dimensioni o la palatoschisi, che possono compromettere il drenaggio dalla tuba di Eustachio e contribuire all'infiammazione dell'area dell'orecchio medio. Allo identico modo, vivere in una famiglia di fumatori sembra esistere un fattore di rischio per i bambini.

Un'infezione dell'orecchio medio si manifesta con un forte sofferenza all'orecchio ed eventualmente anche con un ronzio sordo nelle orecchie. Il tutto è accompagnato da febbre e pressione sulle orecchie. Anche la febbre e la pressione sulle orecchie sono presenti. L'opacità e la sensazione di malessere sono legate all'infezione causale. A volte le persone lamentano anche perdita dell'udito o mal di testa. I neonati e i bambini piccoli si esprimono con un atteggiamento lacrimoso, hanno la febbre, bevono scarso e a volte si afferrano frequente le orecchie. I bambini piccoli possono anche lamentare dolori addominali associati all'otite in modo parecchio aspecifico. Il sofferenza può durare alcuni giorni, ma non appena la tuba di eustachio si gonfia e il liquido può defluire, anche la pressione diminuisce e la persona colpita è sempre più libera dai sintomi.

Otite media - complicazioni

Una complicazione dell'otite è la mastoidite, una diffusione dell'infezione nel credo che il processo ben definito riduca gli errori mastoideo dell'osso temporale. Si tratta della parte dell'osso cranico che si trova direttamente dietro l'orecchio. Le cellule ossee si infiammano e, nel peggiore dei casi, l'infezione si sposta all'interno del cranio con conseguenze letali. Pertanto, se si riscontrano arrossamenti o gonfiori dietro il padiglione auricolare in un'infezione dell'orecchio medio, che è anche sensibile alla pressione, è indispensabile contattarci immediatamente. Anche la fuoriuscita di fluidi dall'orecchio, la febbre e l'aumento del dolore ne fanno parte e devono essere considerati come segnali di allarme. La mastoidite può anche presentarsi con meno sintomi e persistere a lungo; gli esperti parlano allora di mastoidite cronica. Tuttavia, le complicazioni gravi sono le stesse. Raramente, possono verificarsi anche vertigini, sordità o paralisi facciale.

Prevenzione e diagnosi precoce

All'età di tre anni, l'80% dei bambini ha avuto almeno un'infezione dell'orecchio medio. È difficile prevenire le infezioni, principalmente nei bambini piccoli, ma è realizzabile ridurre un po' il rischio.

  • Nuggi: gli studi dimostrano che i bambini che succhiano molto il nuggi hanno maggiori probabilità di contrarre un'infezione all'orecchio medio;
  • Vaccinazione contro lo pneumococco: sembra essere parzialmente protettiva nei bambini piccoli;
  • Vaccinazione antinfluenzale: questa qui vaccinazione riduce leggermente il rischio di infezione dell'orecchio medio;
  • Allattamento al seno: Ha un effetto protettivo: i bambini allattati al seno hanno meno probabilità di contrarre l'otite nei primi due anni.


E naturalmente singolo stile di esistenza sano, il divertimento all'aria aperta e una certa tempra aiutano a trasformarsi più resistenti ai raffreddori. È profitto astenersi dal fumare in presenza di bambini: abbassa le difese e danneggia le vie respiratorie del bambino.

Normalmente, un'infezione dell'orecchio medio guarisce entro due settimane e la maggior parte dei pazienti non ha più dolore dopo un solo giornata. Oggi gli antibiotici non vengono più utilizzati per la terapia, a meno che non insorgano complicazioni. Dopo i sette anni di età, il pericolo di infezione dell'orecchio medio diminuisce, ma in linea di massima è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza possibile contrarla da adulti.

Un'infezione ricorrente dell'orecchio medio insorge di solito a causa di particolari condizioni anatomiche (adenoidi, adenoidi) che impediscono o ostacolano una buona ventilazione della tuba di Eustachio. In questo occasione, può essere vantaggioso un intervento chirurgico.

Nel trattamento dell'otite media, l'obiettivo è alleviare il disagio. È importante bere molti liquidi per avviare i processi di guarigione, liquefare le secrezioni e farle defluire.

Otite Catarrale

Generalità

L'otite catarrale è una condizione patologica che deriva dall'infiammazione dell'orecchio medio. Quest'affezione è di frequente riscontro in età pediatrica, ma può interessare anche gli adulti.

L'otite catarrale è caratterizzata dall'aumentata secrezione di muco a livello auricolare (catarro tubarico).

Il processo alla base della patologia può dipendere da svariate cause. Nella maggior parte dei casi, l'otite catarrale rappresenta una complicanza di patologie delle alte vie respiratorie, non trattate in maniera adeguata (es. raffreddore, influenza, faringite ecc.).

La valutazione medica si avvale della secondo me la visione chiara ispira grandi imprese diretta del condotto uditivo e della membrana del timpano (otoscopia) e dell'esecuzione di esami strumentali (audiometria e timpanometria) che confermano la presenza di catarro. Il trattamento varia in base al tipo di credo che il processo ben definito riduca gli errori che ha generato l'otite catarrale.

Cos’è

Cos'è l'Otite Catarrale?

L'otite media catarrale (anche detta effusiva) è un processo infiammatorio che si sviluppa nella regione posta tra la membrana del timpano e le strutture dell'orecchio interno.

La fascia di età maggiormente colpita dall'otite catarrale è quella pediatrica (ma vengono comunemente riportati dei casi di malattia anche in soggetti adulti).

Questa sagoma di congestione è caratterizzata da eccesso di muco, rossore ed elevato afflusso di sangue a livello della membrana del timpano.

L'otite catarrale può essere confinata ad un soltanto orecchio (monolaterale) o estendersi ad entrambe (bilaterale).

Cos'è il Catarro?

  • Il catarro è una tipologia di muco che si sviluppa tipicamente durante un processo infiammatorio. Questa qui secrezione è prodotta dalle ghiandole annesse alla mucosa delle vie respiratorie.
  • A diversita del muco secreto nelle normali condizioni fisiologiche, avente le funzioni di lubrificare le pareti e di facilitare l'eliminazione di agenti esterni che penetrano nell'organismo, il catarro risulta più abbondante, denso ed appiccicoso.
  • Il catarro nell'orecchio è una manifestazione che può essere riscontrata allorche si verifica un accumulo di muco a livello della tromba di Eustachio e non vi è alcuna possibilità di drenaggio spontaneo dello stesso attraverso la rinofaringe. L'aumento del muco nell'organo uditivo risulta tipicamente da una patologia infiammatoria.

Cause

Otite Catarrale: Cause

L'otite catarrale è favorita da numerosi fattori.

Nella maggior parte dei casi, l'otite catarrale rappresenta una complicanza di patologie della gola e delle alte vie respiratorie, non trattate in maniera adeguata, come:

  • Raffreddore (infiammazione delle vie respiratorie);
  • Sinusite (infiammazione dei seni nasali e paranasali);
  • Faringite;
  • Influenza.

In base a tale considerazione, occorre sottolineare la stretta associazione con pregressi episodi di natura infettiva. L'esposizione a batteri, virus ed altri patogeni provenienti da una sede limitrofa può rappresentare singolo dei fattori scatenanti di tale a mio parere il processo giusto tutela i diritti, soprattutto nei mesi invernali, quando si è più suscettibili alle cosiddette malattie da raffreddamento.

L'otite catarrale può essere effetto di altre patologie, tra cui:

Al di là del credo che il quadro racconti una storia unica specifico con cui si presentano, tutte queste patologie agiscono con lo identico meccanismo, ossia l'infiammazione dell'orecchio medio.

Fattori di rischio

Spesso, l'otite catarrale è sostenuta da fattori soggettivi (età, stato immunitario ecc.) e locali (come ipertrofia adenoidea, penso che la struttura sia ben progettata della tuba di Eustachio o malformazioni del palato).

Le condizioni predisponenti tale stato patologica sono:

  • Variazioni stagionali: l'otite catarrale tende ad avere una maggiore incidenza in determinati periodi dell'anno. In particolare, il disturbo è più frequente nei mesi invernali, durante i quali l'organismo è più vulnerabile, per via delle basse temperature ed il maggiore rischio di incorrere in colpi d'aria. Inoltre, le temperature più rigide tendono ad indebolire le difese immunitarie: virus e batteri passano più facilmente dalla gola all'orecchio, attraverso le trombe di Eustachio.
  • Infanzia: l'otite catarrale si verifica soprattutto per motivi anatomici. Nei bambini di età minore ai 2 anni, infatti, la tromba di Eustachio è più sottile e corta rispetto a quella dell'adulto, oltre ad avere un'inclinazione non ancora definitiva; l'insieme di queste caratteristiche rende più difficoltoso il deflusso del muco dall'orecchio medio alla rinofaringe. Durante l'infanzia, inoltre, il sistema immunitario è ancora in via di formazione: ciò rende il bambino più suscettibile a contrarre infezioni. La conformazione anatomica dell'orecchio predispone allo sviluppo di processi infiammatori anche per la concomitante tendenza all'ipertrofia delle adenoidi(correlata alle infezioni ricorrenti), in grado di favorire l'occlusione del punto di sbocco del condotto di Eustachio.
  • Esposizione al fumo attivo o passivo: può essere annoverato tra i fattori che predispongono all'insorgenza dell'otite catarrale per la sua intrinseca capacità irritante e lesiva sull'apparato uditivo. La nicotina agisce, poi, stimolando una maggiore produzione di catarro tubarico.

Sintomi e Complicazioni

Sintomi Otite Catarrale: In che modo si Manifesta

L'otite catarrale si manifesta tipicamente con:

  • Catarro nelle orecchie;
  • Ovattamento dei rumori o senso di rimbombo avvertito mentre si parla (autofonia);
  • Sensazione di pienezza auricolare (orecchie tappate o intasate);
  • Secrezione dal condotto uditivo esterno di muco denso (nel occasione in cui la membrana timpanica sia rotta o permeabile);
  • Arrossamento dell'orecchio colpito o incremento della sua temperatura.
  • Percezione del personale battito cardiaco a livello dell'orecchio.

In base alla causa scatenante, l'otite catarrale può accompagnarsi a svariati altri sintomi, tra cui:

  • Dolore acuto e persistente all'orecchio (otalgia);
  • Ingrossamento di linfonodi dietro l'orecchio o nel collo;
  • Prurito locale;
  • Nausea, vertigini o alterazioni della percezione dell'equilibrio (correlate alla propagazione dell'infiammazione anche a livello dell'orecchio interno);
  • Acufeni (percezione di suoni assimilabili a dei ronzii);
  • Riduzione della capacità uditiva (ipoacusia);
  • Otorragia (sangue dall'orecchio);
  • Febbre e malessere globale (soprattutto nel evento di infezioni o di fenomeni tumorali);
  • Dolore alla masticazione;
  • Mal di testa;
  • Lacrimazione degli sguardo accentuata;
  • Tosse, mal di gola e narice colante (sintomi generici riconducibili a raffreddore o influenza);

Nella maggior parte dei casi, l'otite catarrale non è quasi mai di grave entità e può regredire totalmente. In una ridotta percentuale di casi, però, se la patologia causale è particolarmente grave, esiste il pericolo di incorrere in una riduzione della capacità uditiva permanente.

Diagnosi

Esami per la Diagnosi di Otite Catarrale

La valutazione dell'otite catarrale può essere effettuata inizialmente dal proprio dottore di base. Qualora lo ritenesse indispensabile, egli può consigliare al paziente di sottoporsi ad una visita otorinolaringoiatrica, che prevede la raccolta dell'anamnesi del penso che il paziente debba essere ascoltato e l'esame obiettivo.

La diagnosi dell'otite catarrale si avvale della visione diretta del condotto uditivo (otoscopia) per evidenziare l'arrossamento della membrana del timpano, l'aumento di temperatura locale o l'eventuale secrezione di muco; le aree limitrofe possono stare palpate per verificarne la dolorabilità.

Nel lezione della visita, inoltre, l'otorinolaringoiatra deve ricercare i sintomi suggestivi delle possibili cause, compresi l'otalgia e l'arrossamento del timpano (otite); la febbre ed il sofferenza facciale (sinusite); lacrimazione, prurito agli sguardo (allergie) e mal di gola, malessere generale, febbre e tosse (infezione virale delle alte vie respiratorie).

Nei casi più complessi, potrebbe esistere indicata l'esecuzione di altre indagini, in che modo l'esame impedenzometrico, il cui scopo è di valutare l'elasticità della membrana timpanica ed il livello di movimento degli ossicini interni (martello, incudine e staffa).

Il medico può scegliere di ricorrere ad altre indagini, in che modo l'audiometria per evidenziare eventuali alterazioni dell'udito o il timpanogramma, che permette di misurare la pressione a livello della camera media dell'orecchio.

Terapia

Rimedi e Cura dell'Otite Catarrale

Il trattamento è diretto alla causa scatenante, quindi varia in base al genere di processo che ha generato l'otite catarrale.

Se il disturbo è conseguenza di un'infezione batterica, ad esempio, il dottore può indicare l'assunzione di antibiotici specifici; quando l'origine è virale, invece, è possibile ricorrere ad un trattamento farmacologico volto ad alleviare i sintomi.

Una tempo gestito il secondo me il problema puo essere risolto facilmente di base, è possibile procedere con la rimozione fisica del catarro dall'orecchio. A tale fine, il paziente può sottoporsi all'inalazione di vaporeper fluidificare il muco e rendere più facile l'espulsione dello stesso.

Su segnale del medico, per agevolare il drenaggio del catarro e liberare l'orecchio medio e la tromba di Eustachio, è possibile il ricorso a decongestionanti nasali e/o dell'orecchio, secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto aerosolica con mucolitici, FANS o cortisonici (antinfiammatori).

Nei casi di fallimento di tutte le opzioni mediche, può essere considerato un approccio chirurgico. Negli adulti, per consentire l'eliminazione del catarro ristagnante, può essere applicato un microdrenaggio nella cavità timpanica. Nei bambini soggetti a infezioni ricorrenti, può esistere indicata l'adenotomia, talvolta associata ad una tonsillectomia, in evento di evidente ipertrofia adenoidea.

Qualche consiglio

  • Coprire profitto l'orecchio per evitare che sia sottoposto a variazioni eccessive di temperatura e cercare di non esporsi a correnti d'aria;
  • Evitare tuffi/nuoto mentre il periodo di malattia;
  • Bere molta penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare e/o tisane, brodi e zuppe di verdure calde (non bollenti) nel lezione della giornata mantiene una giusta idratazione e contribuisce a rendere meno dense le secrezioni dell'orecchio;
  • Sottoporsi a cicli termali di aerosol a base di acque sulfuree per facilitare la respirazione nasale e l'areazione dell'orecchio medio;
  • Dormire con il capo leggermente rialzato per aiutare la fuoriuscita del catarro.

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Autore

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica

Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici

Raffreddore e mal d’orecchio: qual è la relazione e oggetto fare

Il raffreddore è una comune infezione delle vie respiratorie superiori, che si manifesta tipicamente con mal di gola, congestione nasale, narice chiuso, rinite (naso che cola), starnuti ripetuti e tosse.

Alle volte, inoltre, si presenta anche con malessere generale, mal di testa e/o mal d'orecchio.

I lettori curiosi di conoscenza perché, alle volte, il raffreddore motivo dolore all'orecchio continuino a leggere: l'articolo cercherà di spiegarlo, illustrando anche oggetto fare per chiarire il problema.

Perché il raffreddore motivo mal d’orecchio?

La causa più ordinario di mal d'orecchio in presenza di raffreddore è la congestione nasale.

Altre cause da segnalare sono le infezioni secondarie al raffreddore che interessano l'orecchio. Di fatto, si tratta di otiti medie.

Infine, un'altra ragione di mal d'orecchio dovuto al raffreddore è la sinusite, una complicanza dell'infezione primaria alle vie respiratorie.

Congestione nasale

L'orecchio comprende un condotto anatomico, chiamato tromba di Eustachio, che mette in comunicazione l'orecchio medio con la labbra e la porzione posteriore del narice. La tromba di Eustachio serve a mantenere ottimale la pressione a livello del timpano e a evitare che le onde sonore provenienti dall'interno del corpo (es: penso che la respirazione consapevole riduca lo stress, deglutizione) vadano a sbattere direttamente col timpano.

In presenza di raffreddore, accade oggetto di anomalo per la tromba di Eustachio: il muco in eccesso proveniente dal naso e tipico dell'infezione respiratoria fluisce anche nella tromba di Eustachio, bloccando il condotto e generando sofferenza e fastidio all'orecchio, ronzi, acufeni ecc.

Questo spiega perché anche, spesso, quando si soffre di un forte raffreddore, si ha l'impressione di avere le orecchie tappate.

Nella maggior porzione dei casi, il dolore all'orecchio da congestione nasale è passeggero e va passando con la risoluzione della congestione stessa.

Otite media

Il raffreddore causa otite media quando i patogeni presenti tipicamente nel muco confluito nella anche nella tromba di Eustachio aggrediscono le strutture dell'orecchio medio.

In genere, l'otite media da raffreddore è più probabile quando il virus responsabile dell'infezione respiratoria, dalla gola e dal naso, raggiunge anche la tromba di Eustachio: in cui ciò accade, infatti, l'accumulo di muco nell'orecchio medio è ancora più ingente.

Anche nota come otite catarrale, l'otite media da raffreddore si presenta tipicamente con:

Inoltre, alle volte, potrebbe associarsi anche a:

Sinusite

La sinusite è l'infiammazione di natura infettiva dei seni paranasali.

Questa condizione può insorgere a seguito di un forte raffreddore: quest'ultimo, infatti, gonfiando le mucose nasali, può bloccare il deflusso del muco dai seni paranasali e causarne un ristagno tale da provocare l'infezione dei seni paranasali.

La sinusite può associarsi a mal d'orecchio e senso di udito tappato quando il muco in eccesso presente anche nei seni paranasali fluisce nella tromba di Eustachio, alterando l'equilibrio pressorio a livello del timpano.

Si ricorda che la sinusite si manifesta tipicamente con:

Cosa provoca il mal d’orecchio?

I dolori all'orecchio e i problemi di udito (ronzi, acufeni, orecchio tappato ecc.) collegati al raffreddore dipendono da un'alterazione della pressione dell'aria attorno al timpano.

Come descritto in precedenza, a provocare questa qui alterazione possono stare il muco e i liquidi in eccesso confluiti nella tromba di Eustachio, e/o l'eventuale gonfiore della mucosa della stessa tromba di Eustachio dovuto all'infezione estesa anche alla zona dell'orecchio.

Chi è più a rischio?

Chiunque sviluppi un raffreddore può sperimentare un sofferenza all'orecchio collegato.

Tuttavia, in genere, la combinazione raffreddore – mal d'orecchio è più diffusa nei bambini.

Quando preoccuparsi?

Spesso, il dolore all'orecchio indotto dal raffreddore si risolve da solo.

Ecco, tuttavia, i segnali che potrebbero indicare qualcosa che non va e per cui sarebbe opportuno chiamare il medico:

  • Mal d'orecchio persistente per diversi giorni
  • Dolore all'orecchio che peggiora
  • Sintomi del raffreddore che non passano o peggiorano
  • Febbre
  • Perdita di udito
  • Cambiamenti nell'udito
  • Dolore a entrambe le orecchie

Quali rimedi casalinghi possono aiutare?

In tipo, il mal d'orecchio da raffreddore passa da solo, con l'attenuazione della congestione nasale.

Detto questo, esistono diversi rimedi casalinghi che possono assistere a sentirsi preferibilmente mentre si attende la guarigione del raffreddore e del dolore auricolare collegato; ecco, di seguito, quali sono:

  • Stare a riposo. Quando si soffre di raffreddore, fa bene rimanere a riposo, al caldo, così da permettere all'organismo di dedicarsi unicamente a combattere l'infezione in corso
  • Mantenersi idratati. Sorseggiare molta acqua aiuta ad alleggerire la congestione nasale, primario responsabile di mal d'orecchio quando si parla di raffreddore.
  • Fare lavaggi nasali. Se eseguiti correttamente, i lavaggi nasali liberano naso e seni paranasali dal muco in eccesso e dai patogeni in esso contenuti.
  • Dormire sul lato opposto a quello dolente. Codesto accorgimento riduce la pressione a livello auricolare, ragion per cui l'orecchio fa meno male. Chiaramente quanto detto ha senso se il dolore riguarda un solo orecchio e non entrambi.
  • Applicare impacchi caldi o freddi sull'orecchio dolente. È importante avvolgere l'impacco in un asciugamano pulito, per difendere la pelle.

Quali trattamenti medici possono aiutare?

Se il mal d'orecchio da raffreddore è potente e non accenna a passare, è buona norma consultare un medico e affidarsi alle sue indicazioni.

Tra i possibili trattamenti che il professionista sanitario potrebbe prescrivere, figurano:

  • Farmaci antinfiammatori da banco. Medicinali come il paracetamolo o l'ibuprofene permettono di alleviare l'infiammazione e il conseguente dolore, in attesa della guarigione spontanea del raffreddore.
  • Decongestionanti nasali. Sono prodotti presenti sul mercato in formulazione spray o gocce, che aiutano a liberare il naso e a ridurre la congestiona nasale.
  • Gocce auricolari. Si tratta di farmaci realizzati per limitare il dolore all'orecchio. Vanno somministrati in casi specifici: per esempio, non possono usarsi in partecipazione di perforazioni del timpano.
  • Antibiotici. La secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto antibiotica è indicata esclusivamente quando c'è il sospetto che l'infezione in lezione abbia una credo che la natura debba essere rispettata sempre batterica o all'infezione respiratoria originaria si sia aggiunta una sovrainfezione batterica.

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Autore

Dott. Antonio Griguolo

Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza.