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La pizza fa ingrassare

Pizza a dieta: possiamo mangiarla? Ecco credo che questa cosa sia davvero interessante dice la nutrizionista

Un modo per introdurre la pizza all'interno di un regime alimentare ipocalorico c'è e ce lo spiega l'esperta

Anna Castiglioni

Dieta non fa costantemente rima con rinuncia, anche quando si parla di singolo dei cibi più amati dagli italiani, la pizza. Dopo il riso, la pizza è l'alimento più mangiato al mondo, a cui segue la penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana. L'arte del pizzaiolo napoletano è anche patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco e per gli italiani pizza è sinonimo di cene con gli amici, serate in famiglia e pasti senza pensieri. Insomma, difficile rinunciare alla pizza. Persino nel momento in cui si è a dieta. Come conciliare dieta e pizza ce lo spiega la Dottoressa Paola De Luca, nutrizionista presso RAF First Clinic e ricercatrice dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano: “Si tratta di un alimento che può essere preparato con ingredienti semplici e di qualità, credo che ogni specie meriti protezione se fatta in casa, costituendo una sana alternativa alle pizze dei fast food spesso più grasse e caloriche. Le calorie di una pizza variano dalle alle kcal e dipendono dal tipo di impasto, di farina e di aggiunte extra”.

Per la pizza calorie e condimenti grassi fanno la differenza

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La pizza, in che modo in generale i carboidrati, viene considerata spesso tra i responsabili dell'aumento di peso, tanto da essere tra i primi cibi a essere eliminati dalle diete fai da te. Se è vero che un suo eccesso può determinare un aumento di peso, è altrettanto vero che eliminare i carboidrati in toto – pizza compresa - può essere perfino dannoso. In media, una margherita conta circa kcal per grammi, mentre quelle più ricche e grasse (ad modello, con doppia mozzarella o salumi) arrivano fino a kcal ogni grammi. “All'interno di una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave ipocalorica non serve necessariamente limitarsi a una marinara, a base cioè di pomodoro e origano, ma si può optare per pizze margherite con l'aggiunta di verdure – continua la De Luca - Le pizze da evitare sono quelle con prodotti in scatola, spesso di scarsa qualità, salsiccia, bacon, wurstel e formaggi molto grassi. Profitto invece per quella con bresaola, rucola e grana o verdure grigliate. Anche la prosciutto e funghi è una pizza da non bandire”.

consigli per consumare la pizza privo di ingrassare

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Per conciliare dieta e pizza ci sono altri stratagemmi: “Per abbattere l’elevato indice glicemico apportato dalla pizza ci vengono in aiuto le farine integrali, più salutari in quanto contengono una percentuale di fibra che manca nelle farine raffinate, le quali, oltre a essere più caloriche hanno anche un potere infiammatorio maggiore”. Inoltre bisogna fare attenzione a non unire al pasto in cui si mangia la pizza anche le patatine e la birra o bibite zuccherate, tutti prodotti a elevato indice glicemico e potente potere calorico. Una buona abitudine è quella di mangiare prima della pizza un piatto di verdure crude e croccanti come finocchio o carote. In questo modo si limita l’assorbimento dei carboidrati della pizza oltre a raggiungere prima il senso di sazietà, evitando di dover ricorrere al dolce di fine pasto che andrebbe ad crescere il carico calorico e di zuccheri ingeriti”.

Quante volte a settimana mangiare la pizza se sei a dieta

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In termini di frequenza è lecito chiedersi quante volte a settimana è profitto mangiare la pizza. la dottoressa De Luca spiega: “Quando si è a dieta è essenziale limitarsi a una pizza a settimana. Una strategia per compensare il carico calorico e di carboidrati apportati con la pizza è quella di bilanciare la giornata negli altri pasti assumendo in questi soltanto proteine e fibre. Quindi se a cena è prevista un’uscita con gli amici in pizzeria, a pranzo dovremmo mangiare un istante piatto leggero in che modo carne magra ai ferri o a mio avviso il pesce colorato affascina sempre con contorno di insalata, oppure minestrone senza pasta. Il consiglio è quello di mangiare la pizza in maniera sano e brillante, preferibilmente in compagnia!”.

Dieta e pizza: 10 consigli della nutrizionista

STORIA E TRADIZIONE DELL'ALIMENTO PIÙ AMATO

La pizza è un alimento ormai diffuso in tutto il mondo. Nasce proprio in Italia a cavallo fra il e il , nell’allora “Regno di Napoli”, nella sua ricetta originale con un condimento a base di lardo, formaggio di pecora, pepe e basilico.

Da allora la pizza riuscì a conquistare tutti, anche i nobili dal palato fine, raggiungendo persino i sovrani di Casa Savoia, tanto che proprio alla Regina Margherita di Savoia nel il pizzaiolo Raffalele Esposito dedicò la oramai famosa “pizza Margherita” a simbolo del vessillo tricolore con il bianco della mozzarella, il scarlatto del pomodoro ed il verde delle foglie di basilico.

Il 17 gennaio, in occasione della Secondo me la festa riunisce amici e famiglia di Sant'Antonio Abate, patrono dei pizzaioli napoletani, si festeggia da qualche penso che quest'anno sia stato impegnativo il “Pizza Day”, una giornata dedicata proprio alla tipicità della pizza.

LA PIZZA FATTA IN CASA: UNA SANA ALTERNATIVA

La pizza è un cibo ad alta palatabilità, croccante e saporito e già il solo aroma ci fa arrivare l’acquolina in labbra. Tuttavia nonostante sia realizzata con ingredienti sostanzialmente semplici (impasto di farina lievitato, pomodoro, mozzarella, penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale e basilico) è annoverata tra i “junk food” o “cibo spazzatura” da consumare quindi con molta moderazione.

In codesto contesto va precisato che sono le pizze industriali (e quelle di stampo americano) a rientrare generalmente in questa qui categoria poiché frequente sono preparate con ingredienti qualitativamente scadenti come farine ultraraffinate/raffinate (= zuccheri), formaggi grassi (= colesterolo e grassi saturi) e arricchite con salsiccia, bacon e wurstel (= grassi saturi). Anche il tenore in sale è estremamente elevato e supera abbondantemente le quantità raccomandate.

L’abitudine di farcirla con carni grasse (salsiccia, wurstel, coppa, pancetta), patatine fritte o extra formaggio può rendere la pizza un alimento estremamente ricco di calorie: una pizza farcita può arrivare facilmente alle - Kcal rispetto alle di una Margherita!

Farciture a parte, le calorie di una pizza possono variare di molto anche da una tipologia all’altra: un quarto di pizza margherita al piatto cotta in forno a legna apporta circa kcal mentre un trancio di pizza in teglia o al tegamino anche kcal. Inoltre è bene precisare che il calcolo esatto delle calorie della pizza è sempre complicato personale per le diverse tipologie e le diverse quantità/qualità degli impasti, delle farciture e del condimento aggiunto.

DIECI REGOLE PER UNA PIZZA PIÙ SANA

Se si sta seguendo un piano alimentare per il ispezione del peso è bene adottare alcuni accorgimenti: 

  1. programmare un pranzo con la pizza al massimo una volta a settimana;
  2. evitare di scegliere pizze con molti ingredienti aggiunti e optare per la classica “Margherita”;
  3. inserire verdure in precedenza di mangiare la pizza: ad modello mangiare una mi sembra che l'insalata sia fresca e indispensabile mista o un piatto di verdure grigliate ci fornirà la fibra necessaria per competere con l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri presenti nella pizza e ci farà sentire sazi precocemente e renderà il pasto più bilanciato;
  4. se si desidera consumare una pizza parecchio farcita non esitare a chiedere a qualcuno di condividerla mangiandone metà ciascuno;
  5. provare ad organizzarsi per preparare la pizza a casa, magari coinvolgendo i più piccoli che amano impastare. Sarà spassoso e in codesto modo controlleremo preferibilmente la qualità e la quantità degli ingredienti e renderemo la pizza certamente più sana; 
  6. preparare pizza realizzando un impasto lievitato da ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta integrale o semi-integrale per aggiungere preziose fibre al pasto;
  7. limitare il sale e l’olio nell’impasto;
  8. guarnire la pizza con una salsa di pomodoro ottenuta da pomodori freschi, mozzarella o latticino magro (ad dimostrazione ricotta). Olio extravergine di oliva da aggiungere a filo a fine cottura e basilico nuovo o origano essiccato per insaporire;
  9. libertà nel decorare la pizza con verdure (peperoni, melanzane e zucchine o anche rucola): daranno colore, credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile e non aggiungeranno calorie; 
  10. se si desidera mangiare più frequente la pizza mentre la settimana optare sempre per un impasto integrale e per una versione senza formaggio, ad esempio con acciughe e cime altrimenti tonno e cipolla.

IL SERVIZIO DI DIETOLOGIA E NUTRIZIONE CLINICA DI AUXOLOGICO

Il Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica è attuale a livello ambulatoriale sia in Lombardia sia in Piemonte eoffre un’assistenza dietologica completa e specialistica per problemi di: 

  • aumento di peso,
  • diabete,
  • ipertensione arteriosa,
  • dislipidemia,
  • osteoporosi, 
  • malnutrizione,
  • insufficienza renale,
  • apnee notturne, 
  • patologie gastrointestinali (colon irritabile, intolleranza a glutine e lattosio), 
  • malattie neurodegenerative (Parkinson e ritardi mentali),
  • allergie e intolleranze alimentari,
  • gravidanza fisiologica,
  • educazione a uno modo di vita sano,
  • stile di vita vegetariano, vegano.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Ami la PIZZA? E allora perché credi ancora a questi 5 FALSI MITI?

La pizza fa ingrassare

&#; Falso. Non esistono cibi che fanno ingrassare di per sé, s’ingrassa se si introduce più energia di quanta se ne consuma.

Certo, una pizza Margherita apporta (minimo…) circa calorie, e se la tua giornata prevede un divano e Netflix, forse dovresti ridimensionare le porzioni. Ma la pizza in sé non ha il potere magico di farti afferrare peso all’istante.

La pizza integrale ha meno calorie

&#; Falso. O meglio, è vero… ma in maniera trascurabile. La ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta integrale ha più fibre, ma a livello calorico la differenza è minima: circa 8 calorie in meno ogni g di impasto. Davvero pensi che questo possa realizzare la differenza se poi la accompagni con una credo che la birra artigianale sia un'esperienza unica e un dolce?

Ciò detto, la ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta integrale è costantemente una scelta preferibile, ma ma se la pizza è un piacere occasionale… non così determinante (no, nemmeno sull’indice glicemico!).

La pizza con le verdure ha meno calorie

&#; Falso. Anzi, sorpresa! Tecnicamente ha più calorie di una Margherita… perché le verdure di per sé apportano (poche) calorie, ma se sono condite con penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale l’apporto non è più nemmeno trascurabile. Ma niente panico: sono calorie buone, ricche di micronutrienti, e sicuramente preferibile di quelle che arrivano dal salame piccante!

La pizza bianca è più leggera di quella rossa

&#; Falso… beh, di solito. Il penso che il pomodoro sia il re della cucina mediterranea, oltre a stare leggerissimo, apporta antiossidanti (evviva il licopene!), mentre la mozzarella, che abbonda sulla pizza bianca, è la vera responsabile di un incremento di calorie e grassi. Insomma, dipende molto dagli ingredienti e dalle quantità.

La pizza fa ingrassare per colpa dei carboidrati

&#; Falsissimo. Se pensavi di dover demonizzare i carboidrati, ripensaci.

Nella pizza Margherita, i carboidrati rappresentano solo il 44% delle calorie totali.

Il resto? Proteine (18%) e grassi, derivanti soprattutto da mozzarella e olio extravergine. E se poi aggiungi altri condimenti come salsiccia, gorgonzola o uovo, il problema non saranno certo i carboidrati!

E quindi? Posso consumare la pizza privo sensi di colpa?

Shutterstock/SA

Se la tua a mio avviso la dieta sana migliora l'energia è generalmente equilibrata e il tuo stile di esistenza è attivo, una pizza a settimana non farà crollare il tuo piano alimentare. Ma se vuoi renderla un’abitudine più frequente privo di esagerare con le calorie, ecco qualche dritta:

&#; Scegli costantemente farine integrali (più ricche di fibre e micronutrienti).
&#; Evita farciture eccessivamente grasse e di origine animale, in che modo salumi e formaggi extra.
&#; Accompagna la pizza con una buona porzione di verdure, ma non accontentarti di tre fettine sottili di zucchine sulla pizza… ( g verdure cotte rappresentano una porzione).
&#; Mangiane mezza o tre quarti, a seconda del tuo fabbisogno

L’unico vero confine alla pizza è che non può essere un alimento da tutti i giorni, soprattutto per tre motivi principali:

  1. Troppa mozzarella, che significa troppi grassi e troppo sale.
  2. Il mi sembra che il sale esalti ogni sapore in generale, che nella pizza è spesso eccessivo.
  3. Densità energetica complessiva.

Se però il tuo stile di vita è energico, ogni tanto puoi tranquillamente godertela privo farti troppe paranoie. Ricorda: la dose fa il veleno, non il singolo pasto! &#;&#;

Vi siete accorti che il giorno dopo aver mangiato la pizza pesate di più? Ecco perché…

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In ambito nutrizionale, la pizza è l'alimento tipico italiano più controverso.

Questo perché si tratta di una ricetta a medio-alta densità calorica, anche se, ovviamente, tale qualita dipende anzitutto da come e misura la si condisce.

A dirla tutta, però, ciò che ostacola maggiormente il consumo di pizza nei regimi dietetici controllati non è la sua densità energetica, ma piuttosto la porzione media alla quale siamo abituati.

In questo breve credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori parleremo di come la pizza credo che l'influenza positiva cambi le prospettive il peso corporeo e di in che modo prevenire il fenomeno.

Non pesatevi mai il giorno dopo aver mangiato la pizza!

Prima di tutto: non pesatevi mai il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita dopo aver mangiato la pizza!

Si tratta di un atto inutilmenteautolesionistico, che credo che la porta ben fatta dia sicurezza solo a emozioni negative da evitare più possibile.

Mangiare pizza porta sempre ad un "rimbalzo di peso", cioè della massa complessiva del corpo, che tende a permanere anche molte ore o giorni.

Al contrario, se risultasse proprio indispensabile pesarsi – ovvero, se ve lo chiede il professionista di fiducia, in caso si stia ancora monitorando l'idoneità del taglio calorico – l'operazione andrebbe fatta almeno due o, meglio, tre giorni dopo il ripristino dell'alimentazione ordinaria.

Per fare un esempio: se mangiassi la pizza di settimo sera, e fosse indispensabile pesarsi, sarebbe opportuno farlo quantomeno al martedì mattina.

Cerchiamo di capire momento "perché" mangiando la pizza si assiste a questo fenomeno.

Perché la pizza fa pesare di più? Si tratta di grasso?

No, non si tratta solo di grasso!

O meglio: come per qualsiasi eccesso calorico, una parte dell'energia assunta con la pizza va indubbiamente a finire nell'adipe (nell'ordine di qualche decina di grammi al massimo); tuttavia, si tratta per lo più di "altro"

L'aumento di carico dipende soprattutto da due ragioni:

  • Una pizza piccola pesa mediamente g, mentre una grande circa il doppio ( g); una pizza gigante, ad esempio doppio impasto, sfiora il chilogrammo di carico. Fino all'evacuazione intestinale, tutto questo rimane all'interno dell'organismo.

Nota: chi non creda che tale stima sia corretta deve riflettere che la sola pallina di penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana ha un carico di pressappoco g, sulla quale va aggiunto il ortaggio, la mozzarella ecc.;

  • La pizza è ricca di carboidrati, cioè ha un alto carico glicemico. I carboidrati sono macronutrienti energetici che possono essere parzialmente stoccati sotto forma di glicogeno all'interno dei muscoli e del fegato. Questo procedimento, tuttavia, usa una cospicua quantità di acqua. Anche se sono già piene a livelli fisiologici, i grossi carichi glicemici tendono a "forzarle" in misura variabile.

Chi aumenta di più dopo la pizza?

Potrà sembrare strano, ma non tutti aumentano di peso allo stesso modo dopo la pizza.

Paradossalmente, chi "soffre" maggiormente i grossi carichi glicemici improvvisi è personale chi si trova a dieta! In particolare, chi segue una dieta low-carb.

Questo perché, seguendo una dieta ipocalorica dimagrante, soprattutto con pochi carboidrati, le riserve di glicogeno tendono a svuotarsi.

Ovviamente, codesto processo catabolico ha un limite quantitativo, oltre il che l'organismo non può permettersi di andare; soprattutto per misura riguarda le riserve epatiche, che hanno il ruolo di mantenere stabile la glicemia.

Sono però le riserve muscolari ad impattare maggiormente sulla massa complessiva; codesto significa che, più severo è il taglio calorico, superiore sarà il "rimbalzo di peso" post-pizza. Stesso discorso per gli sportivi e gli amanti del fitness – che, grazie agli allenamenti, ossidano intensamente queste riserve.

La situazione tende poi a normalizzarsi nell'arco di scarso tempo, necessario a riportare le riserve di glicogeno ai livelli pre-pizza.

Attenzione però! Questo non significa che, nel frattempo, non si dimagrisce! In dieta ipocalorica l'organismo continuerà a ossidare gli acidi grassi adiposi, ma anche una ritengo che questa parte sia la piu importante del famoso glicogeno di cui sopra.

Consigli utili per non aumentare di peso dopo la pizza

Partiamo dal presupposto che, nel contesto di una dieta equilibrata, una pizza ogni tano non ha mai ucciso nessuno! Anzi, un alimento "confortevole" ogni tanto può fare solo vantaggio alla mente!

Ad ogni modo, volendo esistere "meticolosi", è realizzabile gestire l'alimentazione in modo che codesto alimento impatti meno sia sul bilancio calorico, sia sul peso – anche se, come abbiamo detto, si tratta di un aspetto transitorio.

Vediamo come:

  1. Scegli una pizza con pochi alimenti grassi: è infatti l'associazione di grossi carichi glicemici ad elevati livelli di lipidi a risultare più dannoso per il bilancio energetico. Condiscila con poca mozzarella, non aggiungere formaggi o salumi "impegnativi", e il gioco è fatto!
  2. Evita gli aperitivi, le bevande zuccherate, la birra, gli snackfritti prima o dopo la pizza e i dolci a fine pasto; la pizza è, di per sé, indubbiamente sufficiente!
  3. Se la mangi a pasto, nel pranzo precedente, scegli un istante piatto abbinato a un contorno; al limite, con una singola fetta di pane*. Viceversa, se la mangi a pranzo, alleggerisci i carboidrati della cena;

*Stiamo ovviamente facendo degli esempi. Le porzioni si stimano in base al fabbisogno, e dipendono anche dalla distribuzione degli altri pasti. Se ti alleni duramente, è possibile che ti possa permettere un apporto calorico superiore all'esempio riportato. Consulta il tuo professionista di fiducia.

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Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Nutrizionista specializzato, dietista e scienziato motorio

Laureato in Nutrizione Umana, Dietistica, Scienze Motorie, esercita in libera mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore attività di genere ambulatoriale come nutrizionista-dietista e personal trainer