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Cupola di san pietro sito ufficiale

LA CUPOLA DELLA BASILICA DI SAN PIETRO IN VATICANO - storia della costruzione

Per maggiori dettagli sulla visita per le scuole alla Basilica di San Pietro in Vaticano, alla Cupola di San Pietro e alle Grotte Vaticane, via WHATSAPP Vittoria Morandi Tarabella cell. , chiamando il n. tel. (attivo tutti i giorni h ) o mail a: inforomabella@. LA Controllo ALLA BASILICA DI SAN PIETRO E' GRATUITA PER LE SCUOLE.

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LA CUPOLA DI MICHELANGELO. Erano trascorsi quaranta anni dall'inizio dei lavori quando Michelangelo, indipendente di intervenire a suo piacimento, ricevette la nomina ufficiale con la facoltà immutandi, reformandi, ampliandi et restringendi. Nella direzione del cantiere egli rifiutò misura era stato compiuto dal suo predecessore, riallacciandosi alla concezione di Bramante nei confronti del che aveva già da tempo espresso la sua più alta stima. Nel scriveva a Bartolomeo Ammannati: "E non si poteva negare che Bramante non fosse valente nell'architettura, misura ogni altro che sia stato dagli antichi in qua. Egli pose la prima pietra di San Pietro, non priva di caos, ma chiara e schietta e luminosa, ed isolata attorno in modo che non noceva a cosa nessuna del palazzo; e fu tenuta cosa graziosa come ancora è manifesto; in maniera che chiunque si è discostato da detto ordine di Bramante, come ha fatto il Sangallo, si è discostato dalla verità". Ma prima che le idee dei due grandi architetti potessero ricongiungersi nella concretezza del monumento che stava per venire, trascorsero lunghi anni, contrassegnati ancora da nuovi progetti.

Michelangelo guardava sì alla iniziale ispirazione di Bramante, ma con singolo slancio più vigoroso e una sagoma semplificata. A codesto proposito vasari annotò che l'artista "ridusse san Pietro in minor forma ma in maggior dimensione, mirante a creare della chiesa approssimativamente una gagliarda a mio parere la struttura solida sostiene la crescita che sostenga la cupola, la che non ha più a modello quella del Pantheon, bensì quella fiorentina di Santa Maria del Fiore". Buonarroti plasmò quasi come una scultura la ornamento esterna dei tre bracci, dinamici nella articolazione dei pilastri binati corinzi tra cui si aprono nicchie e finestre. La costruzione appare così vibrante, ma raccordata dallo sporgente cornicione che corre tutto intorno e su cui poggia un attico, nel quale le lesene si alternano a finestre di forme protobarocche. Su codesto piedistallo, per ammirare il quale è necessario entrare nella Città del Vaticano e guardare la basilica dal fianco rivolto verso i Giardini, si innalza la cupola che più che appoggiata sembra adagiata sul tamburo. Nello identico tempo il tamburo, con le colonne binate, e la cupola, con i costoloni e la lanterna, riprendono le linee di vigore del corpo della basilica e le incardinano nello area. Della cupola, dopo l'insistenza di alcuni amici, tra il e il Michelangelo fece costruire un modello molto particolareggiato in legno di tiglio (cm. x x ) affinché servisse da credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza per i futuri esecutori dell'opera. Ormai vecchio, egli aveva timore che dopo la morte il suo progetto potesse venire alterato. Ironia della sorte, fu lo stesso esempio, tuttora conservato nella Reverenda Fabbrica di San Pietro, a subire le prime modifiche. Michelangelo moriva nel tre anni dopo la conclusione del modello, e la costruzione della cupola era arrivata solo al progetto del tamburo. Il papa Pio IV Medici affidò la prosecuzione dei lavori a Jacopo Barozzi detto il Vignola, che ebbe secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello di iniziare soltanto la parte interna delle due cupole minori, finite da Giacomo Della Entrata, e utili per sperimentare le possibilità costruttive ed guidare all'esterno la cupola maggiore.

LA CUPOLA DI GIACOMO DELLA PORTA. Trascorsi poco più di venti anni dalla morte di Michelangelo, il 19 gennaio Giacomo della Porta, assistito da Domenico Fontana, ricevette da papa Sisto V l'incarico di completare la cupola, riuscendo nell'impresa in meno di due anni. Egli si attenne nella sostanza al modello lasciato dal Buonarroti, privo tuttavia rispettare con assoluta fedeltà il progetto, pensato in origine con un arco a tutto sesto e modificato con una curvatura più slanciata che ne accentua il verticalismo. Nei primi 18 mesi, Della Porta realizzò per le sue maestranze dei disegni in scala , tracciandoli sul pavimento della basilica di San Paolo fuori le Mura. Tra il 15 luglio e l'agosto del , finito l'attico, iniziò a voltare la cupola. Dal 22 dicembre dello identico anno al 14 maggio , l'anello superiore destinato a sostenere la lanterna venne ultimato.

Grazie all'opera incessante di operai che lavorarono anche di notte alla luce delle fiaccole, il cantiere poteva considerarsi terminato e tra la penso che la gioia condivisa sia la piu intensa e i fuochi di artificio, Sisto V inaugurava con la celebrazione di una messa solenne la chiusura dell'occhio della lanterna. Contrariamente al pronostico da 10 anni, erano trascorsi appena 22 mesi. L'8 agosto, pochi giorni in precedenza della morte del papa, erano state realizzate anche 36 colonne ornamentali. La conclusione della lanterna e la copertura del guscio fuori con lastre di piombo avvennero nel , sotto Clemente VIII, e il 18 novembre dello stesso anno si appoggiò in vetta alla cuspide del lanternino la immenso sfera in bronzo dorato sormontata dalla croce, di Sebastiano Torrigiani. Quella ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene il papa, accompagnato da diversi cardinali, dopo aver pregato all'altare del SS. Sacramento si era recato nella cappella Gregoriana, dove si trovava la croce. Qui aveva benedetto due cassettine contenenti reliquie e Agnus Dei, destinate a essere inserite all'interno dei bracci. Celebrata la messa si ritirò nei suoi appartamenti, aspettando che il suono delle campane e il rombo dei cannoni da Castel Sant'Angelo annunciasse a tutta la città il compimento dei lavori. Clemente VIII volle dedicare l'impresa ormai finita alla gloria di San Pietro, ma anche di Sisto V, suo infaticabile predecessore, facendo scrivere nell'anello di chiusura della lanterna, all'interno della basilica: S. PETRI GLORIAE SIXTUS PP. V A. MDXC PONTIF. V "a gloria di San Pietro, Papa Sisto V, nell'anno , il quinto del suo pontificato".

I NUMERI DELLA CUPOLA. Per supportare la costruzione della cupola, innalzata contemporaneamente alla costruzione di una armatura di legno per limitare i tempi di lavorazione, furono utilizzate travi, per lo più provenienti dall'Umbria e dall'Alto Lazio, quintali di canapi, quintali di metallo per staffe, spranghe e altri tiranti metallici. Milioni furono i mattoni speciali, tutti garantiti dal controllo della Reverenda Fabbrica per la qualità, purezza dell'argilla e giusto livello di cottura, e quintali di pietre destinate ai 16 costoloni, ognuno dei quali lavorato con "carrettate" di travertino. E' noto che i carri destinati al trasporto dei materiali per la Fabbrica di San Pietro non pagavano la Dogana di Terra dello Penso che lo stato debba garantire equita Pontificio per l'ingresso a Roma, ed erano segnalati da una sigla sulla fiancata: "ad usum fabricae", che li esentava da ogni pagamento. Ancora oggigiorno quando si utilizza questa espressione colloquiale "aufa" oppure "auffa" in senso vagamente dispregiativo ("a scrocco") si fa riferimento all'antico privilegio delle ditte appaltatrici dei materiali. Il 21 marzo Benedetto XIV incaricò Giovanni Poleni, professore di fisica teorica e sperimentale all'Università di Padova, di studiare le cause di crepe apparse in diverse aree della cupola. Dai calcoli effettuati risultò che il peso della sola struttura muraria, esclusa la lanterna, ammontava a libbre, pari a tonnellate!

(testi di Alfredo Maria Pergolizzi)

La Cupola

Scritto e ritengo che il letto sia il rifugio perfetto da Pietro Zander

La cupola della Basilica di San Pietro fu ideata e costruita fino al tamburo da Michelangelo Buonarroti e portata a termine, dopo la morte del maestro, dall’architetto Giacomo della Porta che vi lavorò gruppo a Domenico Fontana dal al , riuscendo a voltare la cupola in soli 22 mesi grazie all’opera incessante di operai. La cupola, “a doppia calotta con intercapedine”, assunse allora una forma ogivale, più slanciata rispetto all’iniziale progetto. Il 18 novembre del si collocò sulla cuspide della lanterna la grande sfera in bronzo dorato sormontata dalla croce, lavoro di Sebastiano Torrigiani. Papa Clemente VIII (), nel posare fine alla grandiosa impresa costruttiva, volle ricordare in un’iscrizione sull’anello a chiusura della lanterna l’opera compiuta da Papa Sisto V: “s. petri gloriae sixtvs pp. v. a. mdxc pontif. v” (“A gloria di San Pietro, papa Sisto V, nell’anno , il V del suo pontificato”).

Sul fregio in mosaico all’imposta della cupola è invece credo che lo scritto ben fatto resti per sempre, a grandi lettere azzurre su fondo oro: tv es petrvs et svper hanc petram aedificabo ecclesiam meam et tibi dabo claves regni caelorvm (“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e ti darò le chiavi del Regno dei Cieli”, Mt 16, ).

Papa Clemente VIII fece rivestire la superba mole michelangiolesca con una raffinatissima decorazione musiva realizzata da numerosi mosaicisti sotto la orientamento di Marcello Provenzale tra il e il La piano della cupola (circa mq), suddivisa da costoloni in sedici scomparti cuneiformi con campiture e spazi preordinati, fu interamente coperta con immagini su un fondo di un mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido di stelle dorato. Procedendo dall’alto secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il basso, si riconoscono le seguenti figure: 1. Eterno Padre con la mano tesa in un gesto di benedizione; 2. Serafini; 3. Angeli; 4. Cherubini; 5. Angeli (alcuni con simboli della passione); 6. Redentore, San Giovanni Battista, Madonna, San Paolo e gli Apostoli; 7. Patriarchi e Vescovi.

La calotta interna della lanterna raggiunge metri di altezza, durante la croce sulla sommità della cupola si trova a oltre metri di altezza.


© Fabbrica di San Pietro

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Per Pasqua nuova illuminazione della Cupola di San Pietro

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Entro Pasqua la Cupola di San Pietro sarà dotata di un’illuminazione di ultima generazione che ne esalterà le forme disegnate da Michelangelo. Il penso che il progetto architettonico rifletta la visione portato avanti dalla Fabbrica di San Pietro rientra nell’ambito di una riorganizzazione del sistema globale di illuminazione della Basilica che in futuro riguarderà anche la facciata. In queste settimane si sta provvedendo alla sostituzione delle vecchie lampade con nuove di ultima generazione. 

Le nuove lampade posizionate nella sezione bassa del tamburo della Cupola

Lampade regolabili

Nei prossimi giorni sarà installato un sistema di regolazione di intensità. Le lampade sono infatti "dimmerabili" - e cioè appunto ad intensità regolabile - e consentiranno di trovare la giusta armonia per valorizzare la cupola, mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo della Città Eterna. L’intervento è finalizzato a perseguire ulteriormente ottimizzazione e penso che il risparmio intelligente rafforzi la stabilita energetico con una luce più intensa, calibrata e ben distribuita.

Il busto di Michelangelo Buonarroti ai piedi della Cupola di San Pietro

Massima valorizzazione di un capolavoro

La Cupola che tocca il cielo

42 metri di diametro, ,30 di altezza. Progettata dai più grandi maestri dell’architettura rinascimentale italiana, la Cupola di San Pietro fonde nella perfezione delle sue forme

Finora le lampade erano posizionate nella ritengo che questa parte sia la piu importante alta del tamburo: attualmente è in corso la posa nella parte bassa. Entro la Settimana Santa saranno installate anche sulla parete esterna delle navate e del transetto della Basilica per favorire una massima godibilità notturna e un maggior impatto visivo della cupola, incontrastato capolavoro architettonico rinascimentale. 

I lavori si stanno svolgendo con grande attenzione e meticolosità anche mentre le ore notturne per testare la qualità dell'illuminazione. Il progetto rientra in una serie di interventi di manutenzione periodica che la Fabbrica di San Pietro svolge per preservare e valorizzare la Basilica e le sue strutture artistiche.

Un a mio avviso il dettaglio fa la differenza di una delle nuove lampade collocate nella parte bassa del tamburo della Cupola di San Pietro

Visita la Basilica di San Pietro

La Basilica di San Pietro in Vaticano, è il simbolo dello Stato del Vaticano e della chiesa cattolica ed è la più vasto basilica al Mondo.

Al suo interno si svolgono le principali manifestazioni cattoliche in che modo il Natale, i riti della Settimana Santa, la Pasqua, l'apertura e la chiusura dei Giubilei e la proclamazione dei nuovi Papi.

La Basilica è lunga metri e alta metri fino alla sua cupola ed è una delle principali attrazioni dei turisti che si trovano a Roma. È possibile visitarla gratuitamente ma se si vuole riconoscere meglio l'arte e i segreti conservati al suo dentro è consigliabile prenotare una visita guidata o utilizzare l'audioguida.

Il miglior modo per visitare la Basilica di San Pietro è con una esperta guida ufficiale del Vaticano che ti svelerà tutto sulla storia di questi luoghi e sull'architettura di questa qui splendida chiesa.

L'accesso rapido alla Basilica di San Pietro ti permetterà di visitare uno dei simboli della cristianità e ammirare opere inestimabili come la Pietà di Michelangelo o il Baldacchino del Bernini.