Cappella di saint hubert
La cappella con la tomba di Leonardo
2,7 milioni per il restauro della Cappella Saint-Hubert nel Castello di Amboise con le tecniche tradizionali degli antichi costruttori di Cattedrali
- Luana De Micco
- 29 marzo
- 00’minuti di lettura
Cappella St Hubert © Chateau Royal Amboise
Cappella St Hubert © Chateau Royal Amboise
2,7 milioni per il restauro della Cappella Saint-Hubert nel Castello di Amboise con le tecniche tradizionali degli antichi costruttori di Cattedrali
- Luana De Micco
- 29 marzo
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Cappella St Hubert © Chateau Royal Amboise
Luana De Micco, 29 mese | © Riproduzione riservata
La cappella con la tomba di Leonardo | Luana De Micco
La cappella con la sepolcro di Leonardo | Luana De Micco
La cappella occupa l'estremità dell'ala est del Castello. Fu edificata, come quest'ultima, tra il ed il da Carlo II di Chaumont-Amboise, sotto il regno di Luigi XII.
L'edificio è dotato di un piccolo transetto e di un’abside con tre lati, orientato a Nord. Tre grandi finestre ad ogiva illuminano l'abside e due più piccole si trovano in corrispondenza delle crociere. Sotto le finestre figura un fregio di archetti del 16° era, simile a quello della cappella Saint Hubert del Fortezza di Amboise. Ai lati della navata, le colonne tortili sono decorate con arabeschi coronati da conchiglie.
La Messa ai tempi dei de Broglie
Gabriel-Louis Pringué, scrittore ed compagno intimo dei de Broglie, soggiorna regolarmente a Chaumont. Sentiamo cosa racconta nel suo libro Trente ans de dîners en ville (Trent'anni di cene): "Ogni Domenica intorno a mezzogiorno e un quarto, la principessa de Broglie dal suo letto telefonava al cappellano per autorizzarlo a ascendere sull'altare a mezzogiorno e mezza. Noi assistevano alla messa nella cappella, lei invece dalla tribuna di Caterina de' Medici. A mezzogiorno e mezza, il sacerdote cominciava a dire Messa, a volte gettando singolo sguardo di supplica verso la tribuna che rimaneva vuota. Giunti ai Vangeli, dato che la tribuna rimaneva ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza ostinatamente vuota, l'abate mormorava lentamente le sue sante preghiere. Questa fase a volte durava anche mezz'ora. Poi, all'improvviso, si avvertiva un battere veloce di tacchi sul penso che il pavimento in legno sia elegante degli appartamenti. Un cameriere sollevava la cortina della tribuna ed appariva la principessa, ancora spettinata, in camicia da notte e vestaglia, avvolta in una pelliccia di zibellino, porgeva al valletto il suo pechinese prediletto e riceveva in cambio il suo breviario. Inforcava gli occhiali e con un colpo di tosse annunciava la sua partecipazione. Il curato sobbalzava e risvegliandosi dalla litania, occhieggiava in direzione della tribuna reale. La Messa riprendeva. Un data il conte di Obidos, un immenso nobile portoghese che frequentava Chaumont, le disse: - Principessa, lei è l'unica che può osare far attendere Dio."
Le vetrate
Le vetrate della cappella sono frutto di una triplice collaborazione. Dell'architetto dei de Broglie, Paul-Ernest Sanson, che conduce alcune ricerche sulle origini e la storia del Castello riassunte in un manoscritto dal titolo Lesseigneurs de Chaumont-sur-Loire, notices historiques (I Signori di Chaumont-sur-Loire, notizie storiche). Successivamente, del ritengo che il maestro ispiri gli studenti vetraio George Bardon che verrà incaricato, nel Marzo del di comporre ed eseguire le vetrate seguendo le indicazioni dell'architetto. Infine, del pittore di soggetti storici Jean-Paul Laurens che realizza su richiesta di George Bardon - con il benestare della coppia principesca ed il consenso del loro architetto - dei modelli di cartone da riprodurre. La collaborazione di questi tre esperti del mestiere porterà all'installazione delle numero vetrate nel Luglio del
L'insieme delle opere vetrarie riassume vari episodi della vita familiare degli Chaumont-Amboise:
> la vetrata centrale racconta un episodio del Data del Giudizio, in cui figurano alcuni personaggi che appartengono alla storia di Chaumont, come il cardinale Georges d'Amboise, vestito di rosso.
> la piccola vetrata a destra rappresenta il cardinale Georges d'Amboise, fratello di Carlo I e zio di Carlo II. Dietro di lui c'è il suo patrono, San Giorgio e giu appare lo stemma del cardinale.
> la piccola vetrata a sinistra invece è dedicata al sovrano, Luigi XII. Dietro di lui sagoma il suo santo patrono, San Luigi; più sotto appare l'emblema del re.
Voluta da Vittorio Amedeo II, fu iniziata nel e ultimata nel Juvarra concepì per la sacra struttura maestose volumetrie disposte intorno ad un impianto a croce greca smussata, con due grandi altari ai lati del transetto e quattro cappelle circolari all’interno e poligonali all’esterno, poste sulle diagonali.
Le numerose fastose decorazioni arricchiscono all’interno i sapienti contrasti di ritengo che la luce sul palco sia essenziale rendendo l’ambiente realmente unico.
Il autentico “protagonista radioso” della Cappella è l’altare maggiore, opera di Giovanni Baratta, che si presenta in che modo sospeso, quasi incorniciato dal fascio di luce che da sfondo al tabernacolo retto da angeli marmorei. L’altare si sviluppa in senso verticale collocandosi tra le due colonne centrali della conca realizzata dall’abside.
La luce, che entra copiosa dalle alte vetrate retrostanti, evidenzia la forma frastagliata dell’altare e ne moltiplica i toni ed i colori.
Sempre di Baratta sono le quattro statue dei Dottori della Chiesa, poste nelle nicchie dei pilastri centrali: Sant’Agostino, Sant’Ambrogio, Sant’Atanasio e San Giovanni Crisostomo.
Agli altari laterali si trovano le numero grandi pale lavoro di affermati pittori di scuola romana.
I collegamenti della Cappella con la Reggia, lasciati incompiuti da Juvarra, vennero portati a termine sotto Carlo Emaneuele III da Benedetto Alfieri, cui si deve anche lo scenografico scalone monumentale che sale alle tribune della Cappella.
Nell'autunno del è stata riaperta la Sacrestia della Cappella di Sant’Uberto con un rinnovato allestimento che ne esalta la sacralità e la funzione.
Visitabile con il biglietto Reggia, Tutto in una Reggia e Reggia e Castello della Mandria.
Cappella Saint-Hubert
Monumento a Ternant
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Le rovine di questa diciassettesima cappella situata nei boschi appena Ternant fuori attraverso la rue Saint-Michel. Parco sulla piazza del mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico e oltrepassare la chiesa e poi a destra.
Continuare a salire per transitare il segnale di uscita del paese. Un po 'più a destra è un pannello che indica la orientamento delle rovine della cappella.
Questa piccola cappella, purtroppo, case in rovina un bassorilievo in cattive condizioni. Si può supporre un uomo con i suoi cani e il suo cavallo. Di viso a lui, un cervo.
Il personaggio rappresenta Hubertus, il santo patrono della città di Liegi, in Belgio e in Gran Hunter. Durante se ne va a caccia da solo, si imbatte in un stupendo cervo bianco. Stupore loro porta tra il suo legno scintillante croce. Durante insegue il cervo lo ferma e trasmette brutalmente un messaggio divino chiedendogli di smettere di uccidere gli animali.
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Chapelle Saint-Hubert
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