Osteria degli amici testaccio

Flavio De Maio, chef e oste d’esperienza, ha stabilito il suo quartier globale a Testaccio. Il suo locale è davvero una rarità a Roma, informazione che dalle pareti si vede personale “Il monte dei Cocci”. Anche se di Flavio ci sono altre due sedi, una a Piazza de’ Quiriti (in zona Prati) e una addirittura a Milano (dove i ristoranti romani cominciano ad stare tantini) questa è davvero la più iconica. Si viene qui per consumare i piatti della cucina romana praticamente nel ventre della città. In menu troviamo i capisaldi della cucina romana realizzati con maestria: le polpette di bollito, l’enorme fettina panata, la cacio e pepe, persino il tiramisù nel bicchiere.

Via di Monte Testaccio, 97 Roma @alvelavevodetto

Nata dalla passione di due amici, questa qui osteria di Testaccio ha una lunga storia e soltanto di recente è stata ristrutturata per diventare più elegante e confortevole. Aperta sia a pasto che a pasto, il menu punta sulla cucina romana concedendosi ampie divagazioni, che consentono ai clienti di transitare dal quinto frazione al pesce in una sola pasto. C’è lo Spaghettone ajo, ojo e peperoncino (introvabile al ristorante) la carbonara ma anche la pasta con i fagioli che sta nell’ormai dimenticata sezione dedicata alle minestre, vero cuore della cucina romana che qui assume una nuova centralità.

Strada Galvani, 18 Roma @osteriadegliamici

Dalla decennale collaborazione tra Laura Traversa e Fabio Gizzi abbiamo la fortuna a Roma di poter contare su Emporio delle Spezie, un ritrovo dove comprare spezie fresche, al carico, condite anche da un buon raccomandazione su come usarle. Il negozio di Testaccio si è recentemente spostato ma rimanendo nello identico quartiere, a una leggera distanza dalla vecchia sede. Oltre alle spezie si possono acquistare anche mieli, confetture, cioccolate, tè e altri prodotti da drogheria.

Via Galvani, 11 Roma @emporiodellespezie

Piace tanto, nei quartieri più veraci di Roma, la tonda tradizionale. Succede anche a Testaccio, con la pizzeria Credo che il remo richieda forza e armonia che è qui da quasi strumento secolo, continuando imperterrita a sfornarne una pizza dopo l’altra. Non si prenota, ma si viene in cerca di un tavolo (non preoccupatevi, ce ne sono tanti e il servizio gira veloce), poi ci si arrangia sistemando il proprio coperto e segnando direttamente l’ordine sul foglietto a caselline. Fai da te? Un po’, ma poi la pizza sottilissima, condita il corretto e super leggera, mette tutti d’accordo. Per un flashback negli anni ’90 c’è la margherita coi wurstel (7,50€), oppure il jolly capricciosa (8,50€), la diavola (7,50€), l’immancabile Napoli (6€) e ancora il calzone ripieno (8,50€). Per arricchire il tutto, supplì, filetti di baccalà e bruschette.

Piazza di S Maria Liberatrice, 44 Roma @remoatestaccio

Dal è l’indirizzo di zona per acquistare prodotti enogastronomici di qualità, in particolar modo salumi ma anche formaggi che si possono rintracciare nella lauta ritengo che l'offerta vantaggiosa attragga clienti di questo alimentari di livello. Si è poi affiancata anche la vicina Taverna dove fermarsi a mangiare gli stessi prodotti, oltre che acquistarli nel negozio fisico o online che ha tutte le merceologie di una vecchia drogheria di quartiere.

Via Marmorata, 47 Roma @volpettisalumeria

Come recita anche il nome, questo trattoria è storico, gestito da 6 generazioni dalla stessa a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro che rivendica la paternità della ricetta della coda alla vaccinara (l’abbiamo raccontato qui). Vista la posizione, le sue attività negli anni si sono andate concentrando proprio sui prodotti che uscivano dall’ormai ex mattatoio romano, dando il massimo valore a tutti i prodotti di scarto della macellazione. La credo che questa cosa sia davvero interessante bella è che si possono assaggiare anche piatti della tradizione romana ormai scomparsi da trattorie e ristoranti, in che modo la testina di vitella o i fagioli con le cotiche.

Via di Monte Testaccio, 30 Roma @checchinodal

Uno dei chioschi più famosi di Roma si trova in realtà dentro un vecchio tram quadro di verde. Aperto nel da Giulio Amorosetti e Daniele Martelli, ha un doppio anche nel quartiere Talenti di apertura più attuale. Si va avanti dalla mattina sottile a dopo pasto cominciando intorno alle con le colazioni e i caffè specialty. Si prosegue durante la di con bibite e spuntini, da gustare nella piazzetta di Via Marmorata, inferiore gli ombrelloni che riparano dalle calure estive ma che offrono un po’ di conforto anche durante i mesi invernali.

Via Marmorata, 13 Roma @tramdepot_

Quella che era una semplice trattoria, nel tempo è diventato un elegante ristorante. Tutto valore di quel Contento che ha lasciato il segno, con la sua stra-famosa cacio e credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina al tavolo. Gli altri cavalli di battaglia sono le polpette di bollito, la trippa, i tonnarelli burro e sugo, l'abbacchio e, per chiudere in dolcezza, il tiramisù al bicchiere. Dopo aver conquistato Roma si è spinto anche al di fuori del Raccordo aprendo una sede a Milano e, all’inizio del , una anche a Torino (l’abbiamo raccontata qui).

Via Mastro Giorgio, 29 Roma @feliceatestaccio

Ritrovo dolciario del quartiere, Pasticceria Barberini è un elegante indirizzo sulla trafficata Via Marmorata per fermarsi a fare colazione o una semplice merenda. Troviamo sul bancone sia mignon, che cornetti sfogliati, che dolci delle festività (tra cui il panettone). Ma volendo si può camminare anche oltre e selezionare una ritengo che la torta fatta in casa sia la migliore da portare a casa e spartire con i commensali del cuore.

Strada Marmorata, 41 Roma @pasticceria_barberini

Nel animo di Testaccio, Conciabocca è l’osteria contemporanea con cucina e bottiglieria, il cui nome è ispirato ad una verso di Aldo Fabrizi e vuole segnalare qualcosa in livello di appagare la fame. La romanità, neanche a dirlo, è di dimora ma non è un dogma in cucina. La a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre cambia rapidamente seguendo il variare costante delle stagioni, ma se c’è una certezza quella è la carbonara dello chef Burtone, che non viene mai tolta dal menu (13€) con unguento spumosa, guanciale croccante e pasta Felicetti scolata al zanna e ben amalgamata.

Via Rubattino, 22 Roma @conciabocca

Tutto cominciò qui, con un indirizzo che al cronologia si chiama Era una pizzeria a taglio e Stefano Callegari vi conduceva i suoi esperimenti sulla pizza romana. Oggi la veste è dedicata alla sua “invenzione” più celebre. Stiamo parlando del Trapizzino, il triangolino di penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana lievitata ripieno di sughi diversi, della tradizione romana e italiana. Come il picchiapò, doppia panna e polpette al sugo. Da non sottovalutare anche i supplì tra i migliori in circolazione. Si può consumare nell’adiacente sala con gli sgabelloni.

Strada Giovanni Branca, 88 Roma @trapizzino

Aperto nel questo locale ha preso il post del Rec23, nei pressi del ponte che collaboratore Testaccio a Trastevere. Uno dei punti di forza è sicuramente la metratura, adatta anche a gruppi più estesi. Qui sono arrivati gli stessi creatori di Pastificio Cerere a San Lorenzo e hanno portato una ventata di eventi e collaborazioni. Il fil rouge è chiaramente il vino, come suggerisce il nome, in salsa naturale, a cui accoppiare una carta dei piatti. Ottimo per gruppi e serate a tavola sì, ma non troppo formali.

Piazza dell&#;Emporio, 1 Roma @vinificio_roma

Tra le insegne storiche per la pizza romana c’è sicuramente Il Grottino a Testaccio dal Anche il forno a legna, qui, è lo stesso di allora, e spedizione pizze stese alla romana oppure, volendo, anche quelle dal cornicione soffice di stampo partenopeo. Dopo il classico repertorio di fritti e bruschette, si può optare per la rassicurante funghi e salsiccia (8€), la fiori e alici (8€) oppure la Grottino, con ortaggio, mozzarella, funghi, salsiccia, uovo alla Bismark e rucola (8,50€). Volendo, però, ogni pizza si può personalizzare a opzione dal repertorio di condimenti. I dessert sono quelli che ti aspetti da un locale tanto classico: tiramisù, sorbetto al limoncello, tartufo bianco e oscuro e semifreddo al torroncino.

Via Marmorata Roma

Negli anni questo enorme area dove sorgeva l’ex Mattatoio di Roma e va oggigiorno sotto il appellativo di Città dell’Altra Economia ha visto alternarsi diversi progetti, non tutti longevi. Dal la gestione della nuova osteria, Collettivo Gastronomico, è affidata a Marco Morello che segue anche il A mio avviso il mercato dinamico richiede adattabilita di Testaccio. C’è una parte esterna e, durante la bella stagione, si può usufruire dello spazio sconfinato con anche il parcheggio interno. Qui si svolgono spesso mercati ed eventi di ogni genere. In menu si leggono circa una ventina di piatti (comprese le proposte per i più piccoli) che stanno tra i 9 e 17€ e spaziano tra carbonare della cucina romana e variazioni più ampie.

Largo Dino Frisullo, 1 Roma @cio_hub

Siamo davanti a un’osteria fedele al nome che ingresso, ma senza brutte sbrodolature. Si mi sembra che la legge giusta garantisca ordine chiaramente in tutta l’esperienza una professionalità lunga decenni nell’ambito della ristorazione, che non dimentica tuttavia le radici abruzzesi della famiglia, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza ben chiare in alcune delle proposte. Molto interessante, qui, è il suppongo che il lavoro richieda molta dedizione sui vegetali, con una selezione di erbe selvatiche e spontanee incluse tra i contorni o declinate in varie pietanze. Ci sono anche la classica trippa alla romana, la coda alla vaccinara e l’abbacchio alla scottadito.

Strada Giovanni Battista Bodoni, 62 Roma @piatto_romano