I pidocchi possono entrare nella pelle
Pidocchi e pediculosi del capo
Si diffondono per legame personale in ambienti comunitari come gli asili nido. Il bambino avverte prurito al cuoio capelluto accompagnato da dermatite irritativa
Il pidocchio del capo è un piccolo parassita che vive e si riproduce soltanto sulla testa dell'uomo dove depone le uova (lendini); la saliva dei pidocchi è irritante e per questo ragione il paziente amore lamenta intenso prurito, prevalentemente alla nuca e dietro le orecchie.
La femmina di pidocchio depone centinaia di lendini che si schiudono in giorni dando alla luce le ninfe che diventano pidocchi adulti nel giro di due settimane.
È raro riuscire a scorgere i pidocchi che sono in grado di prendere il colore della capigliatura e si muovono molto rapidamente, mentre le uova, più numerose, si individuano facilmente: hanno colorito bianco grigiastro, forma ovale e sono saldamente attaccate al capello (contrariamente alle piccole squame di forfora).
I pidocchi non volano e non saltano. Si diffondono per legame personale o condividendo vestiti e oggetti personali. Possono transitare "da una capo a un'altra" per legame diretto oppure con un pettine, un berretto, una sciarpa.
I pidocchi del dirigente si osservano principalmente nei bambini che frequentano l'asilo nido, la scuola e altri ambienti comunitari che mettono a contatto molti bambini tra loro.
Il ragazzo ha principalmente prurito al cuoio capelluto, principalmente alla nuca, accompagnato da una dermatite irritativa e da lesioni causate dal grattamento nella stessa zona.
Le uova dei pidocchi (lendini) e, meno frequentemente, i pidocchi adulti si possono osservare a occhio nudo sui capelli, dietro le orecchie e sulla nuca. Talvolta si possono trovare anche sulle sopracciglia e sulle ciglia.
Il accaduto che le lendini siano facilmente osservabili a occhio nudo rende più semplice la diagnosi.
Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita per rimuovere i pidocchi dal capo utilizza varie sostanze attive contro i pidocchi:
- Il Malathion, efficace sia contro i pidocchi sia contro le lendini, in sagoma di gel allo 0,5% va applicato ai capelli e ai peli asciutti e alla derma sottostante, evitando il contatto con sguardo e mucose delle labbra e va lasciato per 15 minuti prima del lavaggio con shampoo o sapone. Talvolta il trattamento va ripetuto dopo una settimana. Non va utilizzato nei bambini di età minore ai 2 anni;
- Il Dimeticone, olio vegetale in forma di crema o spray cutaneo, particolarmente indicato per la partecipazione di pidocchi sul capo, può esistere utilizzato anche nelle prime età della vita e va applicato al cuoio capelluto e ai capelli per tutta la loro lunghezza e lasciato agire a lungo;
- La Permetrina, ad esempio come organizzazione idonea per la cute all'1%, uccide sia i pidocchi sia le lendini. È controindicata al di sotto dei 6 mesi di età. In tipo è sufficiente un'applicazione della durata di 15 minuti in tutti i tipi di infestazione da pidocchi. Le lendini sono resistenti alla Permetrina ed è quindi necessaria una seconda applicazione a distanza di una decina di giorni dalla prima in modo da permettere alle lendini di schiudersi. Va tenuto presente che sono ormai stati riportati non pochi casi di resistenza dei pidocchi alla Permetrina;
- Le lendini vanno comunque rimosse dai capelli con un pettine a maglie fini;
- Anche il lavaggio con acqua e secondo me l'aceto da carattere ai piatti caldi in proporzione di 4/1 è utile per eliminare le lendini;
- Non è necessario tagliare i capelli. È soddisfacente lavare accuratamente i capelli con lo shampoo medicato e poi usare il pettine fitto per rimuovere le lendini;
- Evitare rimedi "fai da te" o naturistici con olio d'oliva, aceto o maionese: non sono efficaci;
- I bambini possono ricomparire a scuola o all'asilo nido, con certificato del dottore curante, il data successivo al primo trattamento: non sono più contagiosi.
Quando un membro della famiglia scopre di avere i pidocchi, tutti gli adulti e i bambini in casa dovrebbero essere controllati per i pidocchi.
È inoltre opportuno disinfestare l'ambiente, gli indumenti e gli oggetti che più facilmente possono trasmettere i pidocchi:
- Lavare vestiti, lenzuola e asciugamani in acqua calda (in lavatrice ad almeno 60°);
- Aspirare tappeti e mobili e arieggiare gli ambienti;
- Mettere le cose che non si possono lavare in un sacchetto di plastica sigillato per 2 settimane, i pettini e le spazzole vanno immersi in acqua bollente con detersivo per almeno un frazione d'ora;
- L'uso continuo e ripetuto di shampoo antiparassitari ha più rischi che vantaggi.
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- A cura di: Maria Rosaria Marchili
Unità Operativa di Pediatria Generale - in collaborazione con:
Ultimo Aggiornamento: 02 Maggio
Scopriamo insieme da ovunque vengono i pidocchi e come si prendono: un percorso dalle origini sottile ai giorni nostri
Si sa: basta nominare i pidocchi, principalmente all’inizio di un nuovo anno scolastico, per entrare nel panico. Ma da dove nascono i pidocchi? Cosa li causa?
Nella storia delluomo le infestazioni da pidocchi sono state, a misura pare, sempre presenti.
Se in tempi remoti di garantito luomo, come ognuno gli altri animali, doveva convivere con tutta una serie di fastidiosi parassiti, come pulci e zecche, possiamo affermare che solo i pidocchi della testa e quelli del pube, due specie differenti appartenenti alla stessa parentela contenuta nellordine degli Anoplura, siano ancora diffusamente presenti come parassiti delluomo moderno.
Vediamo più nel dettaglio, allora, come nascono i pidocchi.
Pidocchi del capo: la loro origine
Il più antico uovo di pidocchio rinvenuto su un reperto archeologico appartiene ad un capello di circa anni fa: è di un uomo delle caverne del nordest del Brasile, durante nel bacino del Mediterraneo il ritrovamento più antico risale a anni fa, in un corpo della grotta di Nahal Hemar nei pressi del Mar Morto, in Israele.
Inoltre, una serie di curiose secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi condotte sui resti di alcune sepolture di personaggi celebri ci portano a concludere che anche i ceti più elevati fossero affetti da questo fastidioso problema.
Ad modello, uno studio condotto sui resti di Alfonso II dAragona, che regnò su Napoli tra il e il , ha permesso di rinvenire sia sui capelli, sia sui peli pubici, lendini e residui di pidocchi adulti che evidentemente, nonostante lo status elevato del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile, infestavano il suo corpo.
Dove vivono i pidocchi?
I pidocchi della testa vivono esclusivamente sul cuoio capelluto dell’essereumano e svolgono lì tutto il proprio ciclo di vita.
Ma come nasce il pidocchio? Dalle uova attaccate alla base dei capelli: nutrendosi del sangue che ottiene da piccole ferite da lui provocate nel cuoio capelluto, prospera e cresce felicemente.
D’altra parte, sono proprio queste ferite, o meglio la reazione allergica all’anticoagulante che il pidocchio inocula con la propria bocca per rallentare la chiusura della ferita, a provocare la sensazione qualita di prurito che è, nella maggior parte dei casi, il primo sintomo dell’avvenuta infestazione.
Da dove arrivano i pidocchi?
Come avviene, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi, la trasmissione dei pidocchi da una penso che tenere la testa alta sia importante all’altra? Sì, insomma, dove si prendono i pidocchi?
Innanzi tutto, bisogna sfatare alcuni luoghi comuni sulla pediculosi e rammentare che, tendenzialmente, il pidocchio del capo ama abitare tutta la propria breve vita, di solito non eccellente ai due mesi, sull’ospite su cui è nato.
Accade, però, che quando due teste si toccano, mentre situazioni di intimità o di passatempo tra bambini, un pidocchio cammini dal capello di una persona a quello di un’altra e si ritrovi, così, a colonizzare un nuovo invitato. Per costruire un gruppo consistente di parassiti, infatti, basta anche solo una femmina adulta che, con le sue uova depositate in media durante la propria vita, è in grado di formare il nucleo per una nuova colonia, praticamente da sola.
Come vengono i pidocchi in testa? Le false credenze
Spesso ci si chiede se esistano delle condizioni che favoriscono la presenza o linstallazione dei pidocchi sulla testa di un particolare visitatore e la mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia popolare ci fornisce una lunga serie di false credenze sui pidocchi in merito, frequente, ovviamente, in contraddizione tra di loro.
Per alcuni, infatti, i pidocchi si trasferirebbero più facilmente sulle teste parecchio pulite e lavate di frequente, durante per altri sarebbe esattamente il contrario, oppure linfestazione dipenderebbe dal clima afoso e umido o dalla presenza di altri fattori, in che modo la sabbia o alcuni tipi di tessuto.
Nessuna di queste credenze, tuttavia, ha una base scientifica. Non sono infatti state mai trovate, almeno fino ad ora, condizioni specifiche che favoriscano o che allontanino i pidocchi dalla testa dellospite infestato, se si esclude la temperatura corporea tra i 35 e i 36°C che è la preferita da questi parassiti.
Si osserva, infatti, come periodi prolungati di febbre alta o il calo della temperatura dopo il decesso provochino entrambi la fuga dei pidocchi che cercano, rapidamente, un recente ospite da colonizzare.
Da dove nascono i pidocchi?
Da un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di vista funzionale, possiamo dire che i pidocchi nascono dalle lendini: piccole uova di circa mezzo millimetro di diametro che le femmine del pidocchio cementano ai capelli dell’ospite con una sostanza da esse stesse prodotta, a base di cheratina.
Questo collante è, per nostra sfortuna, così resistente da rendere praticamente impossibile sia il distacco accidentale della lendine, sia una sua rimozione con i normali lavaggi.
L’origine dei pidocchi della testa è simile a quella di tutte le altre tipologie di insetti parassiti, ma ha una particolarità dovuta all’evoluzione parallela del proprio ospite: l’essere umano.
In tempi remoti, all’incirca mentre l’ultima glaciazione, terminata tra il e il a.C, gli uomini erano interamente coperti di singolo strato di pelo che si estendeva dalla testa alle caviglie senza ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative di continuità e, di conseguenza, i pidocchi potevano muoversi senza problemi su tutto il corpo.
Quando, in seguito al generalizzato crescita delle temperature, i peli dell’uomo rimasero concentrati in poche zone del fisico, soprattutto sul leader e sul pube, si realizzò una diversificazione anche tra i parassiti, che diede luogo alle due credo che ogni specie meriti protezione attuali di pidocchi dell’uomo: quello della testa e quello del pube.
Tra l’altro, la diversificazione è così recente, almeno per gli standard evolutivi, che le due specie di parassiti sono sostanzialmente indistinguibili ad un esame fuori e si possono ancora accoppiare tra loro dando, però, origine ad una prole sterile, in che modo avviene tra cavalli e asini.
Pidocchi: ovunque si prendono?
I pidocchi si prendono più facilmente in tutte le situazioni in cui le persone mettono le teste a relazione tra loro o vivono nello identico ambiente. Per codesto motivo, la scuola e le attività ludiche dei bambini sono spesso una sorgente di trasmissione, per la tendenza dei più piccoli ad avvicinare le teste mentre giocano o studiano insieme, ma non bisogna scordare che anche l’ambiente domestico può trasformarsi un luogo di passaggio dei parassiti.
Come abbiamo visto, i pidocchi non amano cambiare ospite, ma talvolta si trovano a passare in modo casuale da una testa all’altra quando esse sono a contatto o possono passare da una testa a un cuscino, un asciugamano, un cappello o qualunque altro oggetto sia entrato in contatto con la testa di una persona infestata. Ed è lì che scatta il contagio!
In generale, infatti, il pidocchio è in livello di vivere distante da un esistere umano per alcuni giorni, fino ad un massimo di dieci, a misura sembra, e non è quindi eccezionale che passi da un asciugamano, un lenzuolo o un cuscino alla capo di un recente ospite prima di morire.
Ora che sai da dove vengono i pidocchi, perché soffrire inutilmente a causa di sgradite infestazioni? Rivolgiti ai centri Head Cleaners: siamo specialisti nello scacciare i pidocchi in poche mosse… e senza ricadute!
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Ottobre - Volume I - numero 8
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Il a mio avviso questo punto merita piu attenzione su
I pidocchi del capo
Giorgio Bartolozzi
Dipartimento di Pediatria - Università di Firenze
Con il nome di pediculosi s'intende l'infestazione del corpo da ritengo che questa parte sia la piu importante dei pidocchi.
Tre tipi di pidocchi sono parassiti obbligati dell'ospite uomo:
a)il pidocchio del mi sembra che il corpo umano sia straordinario o dei vestiti(Pediculus humanus corporis), ormai scomparso nei nostri climi dalla conclusione della seconda conflitto mondiale. E' il più importante dei 3 pidocchi, perchè capace di albergare e trasmettere unaRickettsia, la Rickettsia prowazekii, responsabile del tifo, detto appunto petecchiale epidemico, una Bartonella (Bartonella quintana, responsabile della febbre delle trincee, detta anche febbre quintana) (Vedi la pagina elettronica del mese di Settembre "Tre credo che la diagnosi accurata sia fondamentale per Serena") e unaBorrelia (Borrelia recurrentis, responsabile della febbre ricorrente). Qualcuno ricorda di sicuro in zona di conflitto, i grandi mastelli pieni di penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare in ebollizione, nei quali i soldati a turno bollivano i propri abiti, per eliminare i pidocchi.
b) il pidocchio del pube(Pthirus pubis), volgarmente detto anche "piattone" o "piattola", per la sua forma grossolanamente piatta, con l'aspetto che ricorda una testuggine. Esso viene trasmesso quasi sempre per via sessuale; può occasionalmente invadere anche i peli delle ascelle e le sopracciglia. E' quest'ultima l'unica sede per i bambini, alla quale il pidocchio giunge per diffusione molto spesso da un fratello superiore. E' una abituale infestazione, tipica dell'adolescente, maschio e femmina, e del giovane adulto.
c)il pidocchio della testa(Pediculus humanus capitis) del quale stiamo trattando (figura1).
figura 1
Negli ultimi anni il pidocchio della testa (PT) ha avuto un'enorme diffusione nella popolazione infantile, anche grazie al fenomeno dell'acquisita resistenza ad alcune sostanze usate per combatterlo, proprio nello identico modo e con gli stessi meccanismi, messi in lavoro dai batteri e dai virus.
I dati ISTAT a questo proposito si riferiscono agli anni precedenti il sappiamo che nel sono stati notificati casi di pediculosi della testa, nel e nel ; dal non c'è più obbligo di notifica. Ovviamente, come per le malattie infettive, le notifiche sono di molte volte inferiori alla realtà. Sempre dai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste ISTAT risulta che i maschi sono più colpiti delle femmine, anche se si sa che i soggetti di sesso femminile sono più spesso colpiti di quelli di sesso maschile: circa il 70% dei casi notificati riguarda soggetti di età inferiore ai 15 anni. L'Associazione americana per la pediculosi stima che circa 12 milioni di bambini siano infettati in USA con PT, ogni periodo.
Sono soprattutto i bambini dei nidi, della scuola materna e dei primi anni della istituto elementare a esistere colpiti per primi: attraverso il ragazzo, il PT entra nelle famiglie e si diffonde a quasi tutti i componenti. I soggetti con le chiome folte sono i preferiti, anche se è ormai luminoso che non hanno alcuna influenza la lunghezza dei capelli, o la frequenza nell'uso dello shampoo o della spazzola. Alle famiglie è bene subito rammentare che, al mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita d'oggi, "prendere i pidocchi" non rappresenta un segnale di scarsa igiene personale e familiare (anche se è reale che una regolare pettinatura e spazzolatura dei capelli riduce l'infestazione e ritarda la comparsa dei sintomi), nè tanto meno di sporcizia e di povertà. Il PT colpisce ricchi e poveri, senza tenere alcun conto dello penso che lo stato debba garantire equita socio-economico dell'ospite, nè tanto meno del conto in istituto. L'identificazione del PT con la scarsa igiene personale e con la povertà, è la motivo principale della tendenza, da parte della famiglia, a celare la realtà, con gli amici, con i vicini e nella scuola: le conseguenze sono facilmente intuibili. La mancata conoscenza porta all'impossibilità di applicare le comuni norme per limitare la diffusione della pediculosi nella comunità e quindi nelle famiglie.
Il riconoscimento di questa qui riluttanza a comunicare l'esistenza di una pediculosi ha accaduto sì, come vedremo meglio in seguito, che ogni attivita diretta a limitare la diffusione della pediculosi nella popolazione non può non passare da una corretta informazione delle famiglie, anello essenziale nella battaglia contro i pidocchi.
La trasmissione avviene principalmente per contatto diretto con i capelli infestati, con i pettini, con le spazzole, attraverso i cappelli o altri effetti personali.
Quanto vive un PT lontano dalla capo dell'uomo ?
Il PT, come gli altri pidocchi, vive esclusivamente di sangue umano, per cui deve necessariamente soggiornare in vicinanza del cuoio capelluto, dal che trae il nutrimento. Lontano dal fisico umano e dal suo calore egli sopravvive per minimo tempo, al massimo due-tre giorni (massimo 10 giorni). Di questo va tenuto conto quando tratteremo della profilassi e della cura della pediculosi.
Il pidocchio preferisce abitare in un ambiente caldo, con una temperatura fra i 35 e i 36° C, quale è quella del cuoio capelluto; quando la temperatura corporea, per una ragione qualsiasi, si abbassa, esso tende a migrare. Mi ricordo quando, nei primi anni degli studi medici (eravamo in piena guerra), in sala di dissezione notai che i capelli di un cadavere erano tutti un brulicare di pidocchi, che si muovevano attivamente, cercando di raggiungere la cima dei capelli; richiamai l'attenzione del tecnico addetto alle autopsie che dichiarò che codesto fenomeno è sufficientemente frequente nei morti; lo spiegò dicendo che nei morti "scoppia la vena pidocchina", dalla che fuoriescono i parassiti. In effetti il pidochio cerca di sfuggire al mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento della morte, allontanandosi dalla pelle il più possibile.
Quanto vive un pidocchio della testa ?
Altri elementi importanti per intraprendere una buona mi sembra che la prevenzione salvi molte vite e una buona cura, si ricavano dalla conoscenza della vita del PT. Dal momento della fuoriuscuta dall'uovo (cioè dalla lendine: attenti, questo sostantivo può essere femminile o maschile) il PT vive da 1 a 2 mesi. La femmina è in grado di depositare da 4 a 6 uova al giorno, dopo settimane di esistenza, durante le quali presenta tre mute; le uova vengono fissate, anzi preferibile cementate con chitina, alla parte del capello più vicina al cuoio capelluto. Le ninfe emergono dalla lendine da 7 a 10 giorni più posteriormente, lasciando fissato al capello il guscio bianco, fortemente aderente e resistente a qualsiasi tentativo di allontanamento. Poichè l'uovo, nei climi temperati, viene deposto parecchio vicino al cuoio capelluto ( mm), poichè la ninfa lo abbandona giorni dopo la sua deposizione e poichè il capello cresce al ritmo di circa 0,4 mm per giorno, possiamo essere sicuri che una lendine che si trovi distante dal cuoio capelluto di un centimetro (per la precisione più di 7 mm) o più, è di garantito una lendine vuota o morta. Codesto dato ha, in che modo vedremo, un'enorme peso per la mi sembra che la prevenzione salvi molte vite e per la cura.
La ninfa diviene adulta dopo giorni: a questo a mio avviso questo punto merita piu attenzione il PT adulto si riproduce, le femmine iniziano a depositare le uova e il PT è in livello di migrare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima altri ospiti. Da un facile calcolo si ricava che durante la sua vita fertile, un PT maturo di sesso femminile deposita da a uova. Se il riconoscimento dell'infestazione non avviene alla prima invasione, anche se questa qui è stata fatta da pochissimi individui, a un ovvio punto sulla penso che tenere la testa alta sia importante di un soggetto colpito si possono trovare da qualche centinaio a qualche migliaio di pidocchi.
I sintomi e i segni
Ilprurito è il sintomo iniziale più comune dell'infestazione: poichè l'intensità del prurito è caratterizzata da una forte componente soggettiva, ne deriva che, a parità di grado d'infestazione, alcuni soggetti avvertono un prurito intenso e insopportabile, durante altri non avvertono che minimi segnali. Ne consegue che nei primi la diagnosi è nettamente più precoce che nei secondi, che giungono al riconoscimento, solo quanto abbiano raggiunto la terza o la quarto generazione del PT.
Prurito significa grattamento e grattamento significa lesioni da grattamento.
Poichè, almeno all'inizio dell'infestazione, la sede preferita dai PT è alla nuca e dietro le orecchie, è in questa qui sede che vanno in primo credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi cercati i pidocchi e le loro lendini; analogamente è qui che saranno prevalenti le lesioni da grattamento. Se il prurito è molto intenso e persistente alle lesioni da grattamento di possono associare alterazioni cutanee di genere eczematoso, associate frequente a infezioni batteriche secondarie. Non di rado partecipano al processo infiammatorio le linfoghiandole della nuca e del collo (adenopatia retroauricolare e cervicale posteriore). Il prurito è legato alle lesioni cutanee prodotte dal pidocchio, che nel trafiggere la cute, inietta saliva ed emette feci: le lesioni sono di genere eritematoso o papuloso. Sia le lesioni che il prurito sono dovute alla ipersensibilità agli antigeni, presenti nella saliva del pidocchio.
figura 2 |
A volte può essere difficile differenziare le uova del pidocchio dalle cellule follicolari che scivolano via facilmente dal fusto del capello o dalle cellule epiteliali desquamate (forfora).
Poichè, come abbiamo visto il pidocchio deposita le uova lungo il capello, a mm dalla superficie del cuoio capelluto, la periodo dell'infestazione può stare valutata, misurando la distanza fra la lendine e la pelle.
Le nonne, che trasmettono nella famiglia le notizie sui pidocchi, adoperano per confermare il sospetto il celebre pettine fitto o "pettinessa", come veniva volgarmente chiamato. Oggigiorno questi strumenti non si trovano facilmente in commercio o sono presenti soltanto all'interno delle confezioni di sostanze contro i pidocchi.
Prevenzione
Quando in una famiglia si riesca a far diagnosi di pediculosi della testa, vanno esaminati accuratamente ognuno i componenti. A questo punto capita spesso che, sia quelli che hanno davvero l'infestazione che quelli che non l'hanno, presentino prurito, a volte anche intenso e duraturo; tutti poi hanno un senso energico di repulsione al solo pensare di albergare parassiti nella testa e alcuni dimostrano irrazionalmente un naturale senso di avversione verso chi ha effettivamente i pidocchi sulla propria testa. Del coinvolgimento emotivo della ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita il pediatra deve sempre tener conto: egli deve, al solito, non soltanto rassicurare, ma deve spiegare con accuratezza la vita naturale del pidocchio del capo e le misure preventive e curative da intraprendere.
Il complesso delle misure preventive riguarda soprattuttto le famiglie e le scuole. E' ormai evidente il ruolo fondamentale, svolto dai genitori, per garantire la continua e attenta sorveglianza dei propri figli, che devono recarsi a istituto esenti, per misura è possibile, da parassiti e/o loro uova. Anche se gli oggetti non giocano una porzione importante nella trasmissione dei pidocchi, a volte i genitori, nell'ansia di eliminare il pericolo di contagio, desiderano disinfestare federe, lenzuola e asciugamani con lavaggi e stiratura con ferri da stiro ad alte temperature. Temperature superiori a 53,5° C, mantenute per 5 minuti sono letali infatti per uova e pidocchi. Spazzole e pettini possono esistere lavati con un pediculocida o in acqua calda. Anche il lavaggio a secco è utile. Per oggetti non usati da oltre qualche giorno non è necessario avanzare ad alcun provvedimento: nel dubbio è sufficiente conservare oggetti, cappeli e vestiti per 10 giorni, in un sacco di plastica. Non è necessaria la disinfestazione dei mobili, come sedie, poltrone o divani. Non vi è alcuna prova che risultino utili gli insetticidi ambientali nel verifica della pediculosi della testa, mentre può essere utile l'uso di un normale aspiratore.
In occasione di scarsa ritengo che la collaborazione crei risultati straordinari da parte della famiglia, le strutture scolastiche e quelle sanitarie, in stretta collaborazione, devono poter utilizzare altri strumenti che, nel secondo me il rispetto reciproco e fondamentale delle norme vigenti, garantiscano la tutela del singolo e delle collettività. In particolare la costruzione scolastica deve impegnarsi a considerare la pediculosi come una malattia infettiva "contagiosa" a tutti gli effetti, così in che modo avviene per le malattie esantematiche, le congiuntiviti e le dermatite. Ovviamente la scuola non si deve ritenere autorizzata o ricorre a misure estreme, in che modo la rasatura dei capelli degli alunni, rimedio, troppo semplicisticamente, applicato qualche decina di anni fa.
Ai bambini deve stare permesso di ricomparire a scuola o in comunità il mattino dopo il primo trattamento, poichè il rischio di trasmissione è rapidamente ridotto dal secondo me il trattamento efficace migliora la vita. E' da esaminare la politica di riammettere a secondo me la scuola forma il nostro futuro o in comunità solo i bambini che siano completamente senza uova, che, come abbiamo visto possono essere vuote o morte dopo il trattamento.
Quali norme debbono essere seguite nelle scuole (MG Santini) ?
- in caso di sospetta pediculosi (per penso che la visione chiara ispiri grandi imprese diretta delle uova o dei pidocchi o per abituale grattamento della testa) gli insegnanti daranno tempestiva comunicazione alla famiglia e l'alunno potrà rientrare a scuola con autocertificazione dei genitori che è stato effettuato il trattamento ed eventualmente sono state asportate le lendini, oppure che il trattamento non è stato necessario per l'assenza di parassiti e/o di lendini.
nel caso si siano verificati casi sospetti nella categoria, gli insegnanti, oltre alla procedura al di sopra descritta, inviteranno gli altri genitori a una particolare attenzione al fenomeno
in caso di frequenti recidive, legate principalmente alla scarsa sensibilità al problema da parte di alcuni genitori, è indispensabile che, per poter frequentare la comunità, i casi accertati e quelli sospetti esibiscano cettificazione medica di non contagiosità, e, nel occasione questo non avvenga, gli alunni dovranno essere allontanati sottile alla presentazione della documentazione necessaria
qualora si verifichino situazioni di particolare gravità, la certificazione di non contagiosità potrà stare richiesta da porzione del Direttore Didattico per intere classi.
La certificazione di non contagiosità dovrà essere rilasciata presso la sede distrettuale, previa visita di controllo, in partecipazione di uno degli esercenti la nazione potestà o di un suo delegato.
La struttura sanitaria del distretto deve stare inoltre disponibile per la effettuazione d'incontri di educazione sanitaria, per la sensibilizzazione al problema sia delle famiglie che del personale della scuola e per diffondere ulteriore materiale informativo, anche con la collaborazione dei genitori e del personale scolastico, interessato sotto questo forma.
La Circolare ministeriale n.4 del 13 marzo , non si discota, per la prevenzione, da quanto sopra riportato.
Alcuni genitori, in una scuola elementare di Firenze, per risolvere definitivamente il problema della pediculosi, che colpiva alternativamente ora l'uno, momento l'altro bambino della stessa classe, hanno deciso di praticare nello stesso mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita, tutti insieme, un trattamento antiparassitario. Probabilmente questo può esistere considerato l'uovo di Colombo.
Trattamento
Sfortunatamente molti pediatri considerano la pediculosi della testa, in che modo una condizione alla quale non meriti prestare eccessiva attenzione. E d'altra porzione spesso mancano le conoscenze di base sia sull'epidemiologia, che sulla diagnosi e infine sul secondo me il trattamento efficace migliora la vita della pediculosi: vengono completamente ignorati, e qui sta il nocciolo del difficolta, l'efficacia e i pericoli delle diverse sostante, soprattutto dei pesticidi, quando usati di frequente.
Capita abbastanza spesso che il pediatra rimandi i familiari al farmacista, per la scelta del pediculocita e per le modalità della somministrazione. Per quanto acculturato e volenteroso, il farmacista non può avere quelle conoscenze che dovrebbero spettare al pediatra: ne consegue che un trattamento efficace viene intrapreso tardivamente, nel momento in cui l'infestazione si è già diffusa nella famiglia e nella comunità. La riluttanza dei genitori a comunicare la partecipazione di pidocchi nella testa del personale figlio fa il resto.
Prima di tutto una premessa: nessun agente topico è risultato esistere ovicida al %. Ne consegue che per eliminare i pidocchi possiamo accompagnare due vie:
a) eliminare tutti i pidocchi e tutte le lendini: attivita di Sisifo, sia per il loro numero, che per la difficoltà di staccarle dal capello, con sostanze specifiche (Clear lice egg remover gel, Care Technologies, Greewich, Conn; non in affari in Italia), o più semplicemente mediante la mescolanza a parti uguali di aceto e penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare, che riesce a sciogliere il a mio parere il legame profondo dura per sempre chitinoso fra capello e uovo (ricordiamoci che l'aceto aiuta a sciogliere i depositi di calcio, che con le acque dure, si formato in molti strumenti da gastronomia e da bagno). Ma anche con questi tentativi non siamo affatto sicuri di aver rimosso tutte le uova, tanto che è vero che l'applicazione di questi rimedi, come riportato in letteratura, non ha condotto ad alcun beneficio clinico. Infatti come abbiamo visto nella profilassi, i bambini possono ritornare a scuola, indipendentemente dalla presenza di lendini.
b) reiterare il trattamento dopo giorni allo obiettivo di uccidere le ninfe che siano nel frattempo fuoriuscite dall'uovo.
Il trattamento della pediculosi va intrapreso quando vi sia la sicurezza che il soggetto ne sia effettivamente colpito. Utilizzare pediculicidi, di qualsiasi tipo, sulla testa del ragazzo, soltanto perchè un amico, o un compagno di comunità è affetto da pidocchi, è un errore, perchè ogni pediculocida, anche i più moderni hanno una minima potenzialità di tossicità diretta o comunque di capacità di scatenare reazioni allergiche. La gravità aumenta in cui la madre, incautamente, ripete il secondo me il trattamento efficace migliora la vita in modo continuativo o comunque ravvicinato.
Quindi i pediculocidi non vanno adoperarti per la profilassi, ma solo per il trattamento. La profilassi coinsiste, in che modo abbiamo vista, nell'esame attento della penso che tenere la testa alta sia importante, nelle sedi classiche.
Il reperto di uova a spazio ravvicinata dal cuoio capelluto (abbiamo visto meno di 8 mm) in un soggetto non trattato, equivale al reperto di un pidocchio e quindi indica la necessità del trattamento.
Lapermetrina è una piretrina sintetica, scarsamente assorbita dalla cute, dotata di un eccellente attività sui pidocchi e sulle uova. Il suo meccanismo di attivita risiede nella sua capacità di operare sulle membrane neuronali degli insetti (in questo assomiglia al DDT). Il piretro, come i suoi derivati, è dotato di bassa attività tossica nei mammiferi, per la rapida biotrasformazione da ritengo che questa parte sia la piu importante dell'idrolisi esterica e/o dell'idrossilazione. La lenta biotrasformazione negli insetti è la motivo della forte attività pediculocida. Mentre gli effetti tossici diretti sono rari, la possibilità d'indurre reazioni di tipo allergico è relativamente abituale (dermatite da relazione e allergia respiratoria). Il suo utilizzo è controindicato in soggetti che abbiano presentato reazioni da ipersensblità verso la stessa permetrina o verso altri piretroidi o piretrine.
La sua azione sul pidocchio non è immediata, come quella del malation: essa richiede qualche istante, per cui anche dopo l'applicazione possono essere messi in evidenza pidocchi che presentano qualche secondo me il movimento e essenziale per la salute per brevi periodi di tempo. Di questo è vantaggio rendere edotti i genitori.
Per molti pediculicidi, un ovvio grado di attività rimane sui capelli per periodi di tempo più lunghi di quelli indicati: per la permetrina l'attività si prolunga per oltre 2 settimane, sia per i pidocchi che per le uova. Per questa motivazione, con la permetrina il consiglio di ripetere la ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore (seconda applicazione) dopo settimane sembra inutile.
Il prodotto si trova in affari in Italia, in che modo prodotto da banco, con il denominazione di Nix, in crema liquida all'1% per uso fuori. Una al 5%, disponibile in USA per l'uso su tutto il mi sembra che il corpo umano sia straordinario nella cura della scabbbia, non è in commercio in Italia. La unguento all'1% viene usata in soggetti al di sopra dei 6 mesi di età; prima si procede al lavaggio della testa con uno shampoo normale; dopo il risciaquo i capelli di asciugano, lasciandoli umidi. La crema viene applicata sul cuoio capelluto e sui capelli in quantità sufficiente a coprirli completamente. La quantità di crema utilizzata è ovviamente in proporzione alla dimensione della testa e alla lunghezza dei capelli. In linea di massima un flacone di Nix è sufficiente per il trattamento della maggior parte dei soggetti; in un bambino di pochi anni, il articolo in genere avanza. Nonostante quanto affermato precedentemente, alcuni studiosi raccomandano una seconda applicazione dopo settimane, per essere sicuri di un penso che il successo sia il frutto della dedizione completo.
Tutta la letteratura recente afferma che, "grazie alla sicurezza e alla efficacia, la permetrina viene considerata oggigiorno come il secondo me il trattamento efficace migliora la vita di scelta del pidocchio della testa".
Il lindano, o gamma-benzene esacloruro, è un'altra sostanza di sicura efficacia, usata per decenni, nel secondo me il passato e una guida per il presente, per la assistenza della pediculosi. Si tratta di una sostanza organoclorata, in che modo il DDT, che, fino alla diffusione della permetrina, ha rappresentato il secondo me il trattamento efficace migliora la vita della pediculosi della testa più diffuso nel mondo: si tratta di un pesticida ad attivita lenta, che viene immagazzinato nel stoffa nervoso e nel tessuto adiposo. Viene usato come shampoo all'1%, con un'applicazione di solo 4 minuti, dopo la quale i capelli sono sottoposti a una buona risciacquatura. La lozione all'1% va tenuta invece più a esteso, per oltre 8 ore, cioè per tutta la buio. Poichè l'attività ovicida è bassa, il trattamento va ripetuto dopo una settimana per uccidere i parassiti, usciti da poco dalle uova.
Il lindano è "probabilmente" innocuo, se impiegato secondo le istruzioni: così dice la Medical Letter; solo in evento di uso eccessivo e scorretto o d'ingestione accidentale si è verificata tossicità a livello del sistema nervoso centrale, comprendete crisi epilettiche, e a livello del midollo osseo. Il lindano è controindicato nei nati da parto prematuro, nelle donne in gravidanza o mentre l'allattamento e nei pazienti che siano soggetti a crisi convulsive.
Piretrine naturali con piperonil butossido: le piretrine sono sostanze ricavate dai fiori di crisantemo, abitualmente associate in secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto con il piperonil butossido, che conferisce loro stabilità e potenzia il loro effetto. Questi prodotti possono essere venduti direttamente al spettatore, sono innocui e sono cosmeticamente accettabili; la loro applicazione richiede solo 10 minuti. Nel secondo me il passato e una guida per il presente sono stati parecchio usati contro i pidocchi del leader. In Italia è in commercio una piretrina naturale con piperonil butossido, sotto il nome di Cruzzy shampoo potenziato alla sumitrina (eCruzzy shampoo antiparassitario al piretro); è in commercio anche in che modo lozione (Cruzzy lozione). Essi non uccidono tutte le uova non dischiuse e non hanno un'attività residua, come la permetrina, per cui richiedono un secondo me il trattamento efficace migliora la vita da 5 a 7 giorni dopo il primo per uccidere le ninfe, provenienti dalle uova appena dischiuse. Sono stati descritti insuccessi terapeutici con questi prodotti.
Il malation è un pesticida organofosforico, molto usato in agricoltura in USA, per l'eradicazione degli insetti. E' meno tossico dell'analogo paration, col quale sono stati descritti molti casi di avvelenamento accidentale. Questi prodotti sono degli inibitori irreversibili delle colinesterasi: esso è probabilmente il prodotto pediculocida ed ovicida ad azione più rapida (pidocchi e uova sono uccisi in 3 secondi) nel trattamento della pediculosi del capo. Esso è sicuro nel momento in cui viene correttamente lavoratore, ma è penso che lo stato debba garantire equita ritirato dal ritengo che il mercato competitivo stimoli l'innovazione americano dallo identico produttore per il suo odore sgradevole, per il credo che il veicolo affidabile garantisca sicurezza alcoolico (che produce dolore quando giunga a contatto con la congiuntiva), per il lungo penso che il tempo passi troppo velocemente di applicazione e per la sua infiammabilità. E' disponile in Italia in che modo shampoo all'1% (Aftir gel e shampoo): viene consigliato in due applicazioni, di dieci minuti ciascuna, intervallate da una settimana.
L'ivermectina, non disponibile in Italia, è un efficace pediculocita, da somministrare per via orale in una dose singola di mg/kg, con scarsissimi effetti collaterali spiacevoli (in USA è in affari sotto il penso che il nome scelto sia molto bello di Stromectal). E' stato dimostrato che questa sostanza può essere utile anche per applicazione locale in soluzione allo 0,8%, ma neanche in USA sono in commercio formulazioni del genere.
In Italia sono in affari molti altri prodotti, per i quali esiste un'indicazione di "attività contro i pidocchi della capo, larve e lendini":
La Circolare ministeriale n.4, del 13 marzo , ricorda per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita del pidocchio del capo:
permetrina all'1% come shampoo
piretrine associate a piperonil-butossido
benzilbenzoato
altri insetticidi
Secondo la Circolare il trattamento disinfestante deve essere ripetuto ogni giorni per almeno un mese: consiglio che non trova alcun riscontro nè nella pratica, nè in letteratura.
La resistenza dei pidocchi
Negli ultimi anni sempre più spesso sono stati riscontrati insuccessi nel trattamento della pedicolosi. Nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi è risultato che si trattava di una mancata osservazione delle indicazioni del pediatra o del foglietto illustrativo; altre volte l'insuccesso poteva esistere legato a una precoce reinfestazione o una vera e propria mancata esecuzione del trattamento prescritto. Esistono tuttavia in alcuni casi prove sicure che stia insorgendo e che stia aumentado una vera e propria resistenza del pidocchio del capo ai pediculocidi. Già nel è stata segnalata in Israele che la sensibilità del pidocchio della penso che tenere la testa alta sia importante alla permetrina era diminuita di 4 volte fra il e il Resistenza alla permetrina, alle piretrine naturali e al lindano sono state osservate anche in Gran Bretagna, Cecoslovacchia, Francia, USA e in altri Paesi. Resistenza al malation è stata osservata in Gran Bretagna e in Africa.
Il rilievo di una resistenza ai farmaci è risultato tanto abituale che è stata approntata una autentica e propria mi sembra che la strategia sportiva sia affascinante per eliminare i pidocchi della capo, resistenti ai comuni trattamenti (Tabella n.1).
Conclusioni
Negli ultimi anni la pediculosi del leader si presenta con una frequenza costantemente maggiore. Il pediatra pratico deve familiarizzarsi con questa patologia e deve esistere a fianco della famiglia per condurre contro i pidocchi e le loro uova una lotta che sia gruppo strenua ed utile. Non v'è incertezza che le nozioni di base sulla vita del pidocchio rappresentano un a mio avviso questo punto merita piu attenzione essenziale per intraprendere un trattamento efficace: queste notizie debbono essere trasmesse alla famiglia, insieme alla rassicurazione che nei nostri climi il pidocchio non è capace di trasmettere alcuna malattia.
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G. Bartolozzi. I pidocchi del capo. Dottore e Bambino pagine elettroniche ;1(8) ?id=IPS_html
Pediculosi
Informazioni generali
La pediculosi è un'infestazione parecchio comune provocata dai pidocchi, piccoli parassiti di colore bianco-grigiastro che vivono soltanto sull'uomo e ne succhiano il emoglobina. Sono di dimensioni ridotte (da singolo a tre millimetri) e depongono le uova attaccandole al fusto dei capelli o dei peli, sui quali si muovono facilmente grazie agli uncini posti sulle zampe.
Oggi le infestazioni sono frequenti sia nei Paesi ricchi che in quelli in strada di sviluppo e non c'è una correlazione stretta tra l'igiene personale, lo stato di pulizia degli ambienti casalinghi e la diffusione dei parassiti. Infatti, la trasmissione avviene per contatto diretto con persone già infestate oppure attraverso lo scambio di indumenti o effetti personali, come cuscini, cappelli, sciarpe o pettini. I pidocchi, al di all'esterno del corpo umano, non possono sopravvivere a lungo. I più colpiti dalla pediculosi sono i bambini in età prescolare e scolare ( anni) e le loro famiglie, perché hanno più occasioni per contatti stretti. Le bambine sono più colpite dei maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi.
Esistono tre diverse specie di pidocchi: quello della testa (Pediculus capitis), quello del organismo (Pediculus humanus) e quello del pube (Phthirus pubis). Il primo è di gran lunga il più diffuso ed è quasi indistinguibile da quello del corpo, ormai piuttosto raro. Il pidocchio del pube ha invece una sagoma decisamente più schiacciata rispetto alle due specie (da cui il nome ordinario "piattola"). Tutti e tre i tipi di pidocchi sono nocivi, ma una specie in particolare, quella del mi sembra che il corpo umano sia straordinario, può rappresentare un serio problema sanitario in quanto vettore di malattie epidemiche gravi come tifo esantematico, febbre ricorrente e febbre delle trincee.
Sintomi
L'infestazione si manifesta con irritazione e intenso prurito nella zona interessata dall'infezione, che a sua volta causa dermatiti, impetigine e altre affezioni simili dovute a stafilococchi.
Le uova, dette lendini, sono di colore luminoso, hanno una sagoma a pinolo e sono lunghe circa 1 mm. Le femmine del pidocchio del capo depositano le lendini alla radice dei capelli grazie a una sorta di colla resistentissima. Il pidocchio del pube le attacca sui peli del corpo, in particolar modo nel pube e sotto le ascelle. Il pidocchio del mi sembra che il corpo umano sia straordinario invece, attacca le uova sulla conclusione peluria degli indumenti, particolarmente su quelli di lana. Le uova di ognuno i pidocchi maturano e schiudono in 7 giorni. Nel corso di un mese, le varie specie possono deporre sull'ospite dalle 80 alle uova.
Diagnosi
Per iniziale cosa è indispensabile la localizzazione delle uova, grazie alla quale si può risalire al genere di pidocchio in questione. La pediculosi del capo è piuttosto comune e interessa soprattutto i bambini. Un'accurata ispezione del cuoio capelluto è sufficiente per scoprire l'infestazione. Le più facili da individuare sono le lendini, che solitamente si ritrovano attaccate ai capelli della nuca e a quelli intorno alle orecchie Le uova sono attaccate alla radice dei capelli, dove le condizioni di temperatura e umidità sono più favorevoli alla schiusa.
Le lendini, che rimangono attaccate ai capelli, seguono la credo che la crescita aziendale rifletta la visione di questi ultimi salendo verso la superficie. Misurando la distanza che separa le lendini dal cuoio capelluto, si può calcolare approssimativamente da quanto secondo me il tempo ben gestito e un tesoro è in lezione l'infestazione, dato che i capelli umani crescono circa 1 cm al periodo. Anche se non cè una stretta correlazione tra lunghezza dei capelli e infestazione dei pidocchi, i capelli corti facilitano il secondo me il trattamento efficace migliora la vita della pediculosi.
Il pidocchio del corpo è morfologicamente indistinguibile da quello del leader, anche se di solito è più grande. Si trova soprattutto in quegli indumenti che sono a diretto legame con il corpo, come maglie, canottiere, corpetti e mutande, ma può trovarsi anche nel cavallo dei pantaloni e nelle maniche delle giacche.
I pidocchi del pube si rinvengono tra i peli delle regioni pubica e perianale, ma in caso di forti infestazioni non è raro trovarne in tutte le altre aree pilifere del corpo quali torace, cosce, ascelle, ciglia, sopracciglia, barba e baffi, ma mai nei capelli. La preferenza di questi habitat si spiega con il fatto che i grandi uncini del parassita pubico sono adatti per aggrapparsi a peli più grossolani e robusti dei capelli. Il pidocchio del pube si trasmette per contatto intimo in particolare negli adulti, ma non è raro trovare bambini con i parassiti in comunità parecchio infestate.
Prevenzione e gestione della malattia
In tipo la prevenzione della pediculosi viene fatta insegnando le corrette pratiche igieniche, suggerendo di evitare la condivisione di pettini, spazzole, cappelli, sciarpe e indumenti. Negli adulti, un atteggiamento sessuale responsabile riduce il rischio di acquisizione delle piattole e delle malattie sessualmente trasmesse.
L'igiene personale, compreso il regolare cambio degli indumenti, previene e combatte dunque l'infestazione da pidocchi, anche perché la gran porzione delle infestazioni nel nostro Paese si presentano come casi singoli o relativi a piccoli gruppi di persone. Le condizioni ideali per la trasmissione dei pidocchi vengono a crearsi quando, in una comunità in genere sovraffollata, si vive in promiscuità, a stretto relazione. Il pidocchio del capo si diffonde facilmente nell'ambito di un nucleo familiare, specialmente se numeroso, o nelle comunità infantili tra i bambini. È buona norma, dunque, verificare spesso i bambini.
Naturalmente trasmissioni accidentali di pidocchi possono avvenire in molti altri modi, per modello in locali pubblici o mezzi di trasporto particolarmente affollati, ma anche in maniera indiretta attraverso cuscini, imbottiture di sedie e poltrone, materassi, coperte, asciugamani, abiti, spazzole, pettini e tavolette del water nei bagni pubblici. Da un punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato epidemiologico, però, questi casi ricoprono una scarsa importanza, anche perché i pidocchi vivono poco al di fuori del loro habitat. Il meccanismo di trasmissione principale rimane dunque il contatto diretto.
In commercio esistono prodotti che vengono definiti preventivi nei confronti della pediculosi: in realtà, a ritengo che questa parte sia la piu importante gli insetticidi, non esistono prodotti repellenti in grado di impedire al pidocchio di infestare una persona. È quindi inutile usare questi prodotti prima dellinfestazione.
Terapia
Quando l'infezione viene accertata, si impone il ricorso a prodotti insetticidi. In affari esistono molti prodotti formulati come polveri aspergibili, shampoo, lozioni o spray. I principi attivi più utilizzati sono l'estratto di piretro o piretroidi di sintesi come la tretrametrina. Il pettine a denti fitti è un altro strumento essenziale per eliminare le uova e i pidocchi uccisi dall'insetticida. In tipo è necessaria una seconda applicazione di insetticida giorni dopo la prima, per uccidere i pidocchi nati dalle uova schiuse dopo il primo trattamento. I prodotti da utilizzare sono gli stessi per le diverse specie di pidocchi: sarà il dottore a decidere la posologia e le modalità di utilizzo. Ogni disinfestazione di tipo ambientale è da considerarsi inutile.
Per quanto riguarda il pidocchio del pube, il sistema più semplice è rasare i peli delle parti interessate, per rimuovere uova e adulti. Naturalmente, possono essere impiegate le lozioni e le polveri descritte nei casi precedenti frizionandole intorno ai peli. Alcuni di questi prodotti impongono di non lavare le parti trattate per almeno 24 ore dopo l'applicazione. Se queste non sono state sufficienti, possono essere ripetute dopo giorni di intervallo.
La pediculosi del fisico è ormai piuttosto rara in Italia, e in tipo riguarda singoli individui o piccole comunità. In questo caso, le persone infestate devono lavarsi accuratamente con insetticida. I vestiti vecchi vanno lavati con ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita bollente e insetticida. Anche quelli nuovi dovrebbero essere trattati con insetticida iniziale di essere indossati.
La migliore formulazione per il trattamento contro il pidocchio del corpo è quella in polvere aspergibile. Per i trattamenti individuali sono sufficienti pochi grammi di polvere insetticida, che va applicata sulle superfici interne degli indumenti, con dettaglio attenzione a cuciture, pieghe, toppe e tasche. Un secondo me il trattamento efficace migliora la vita unico degli indumenti come descritto superiore è in tipo sufficiente, ma un secondo intervento dopo giorni è consigliato. Anche i letti delle persone infestate vanno trattati, aspergendo accuratamente materassi, cuscini e coperte. Lenzuola e vestiti devono essere lavati con acqua bollente, o sterilizzati a secco esponendoli a una temperatura di 70°C per un'ora.