Aritmia di ndd
Extrasistolia
Dr. Goffredo Orlandi
Medico dello SportMedico Chirurgo, specialista in Medicina dello sport e dellesercizio fisicoCreato il: 26/07/Ultimo aggiornamento: 19/12/L'extrasistole è un’anomalia del tempo cardiaco (aritmia) caratterizzata da battito prematuro. Il battito prematuro è un pulsazione anomalo, ravvicinato al precedente e seguito da una pausa detta “compensatoria”.
Le extrasistoli si dividono in:
- sopraventricolari:se originano dal nodo del seno del cuore, dove normalmente nasce lo stimolo alla pulsazione;
- ventricolari: se originano lontano dal nodo del seno.
Cause
Le extrasistoli hanno origine multifattoriale e raramente derivano da un danno o sofferenza del cuore.
Tra i principali fattori scatenanti troviamo:
- stato ansioso;
- carenza di elettroliti: quali sodio e potassio;
- disturbi gastrici: come il reflusso gastro-esofageo;
- disturbi della tiroide;
- consumo di sostanze eccitanti o psicoattive: quali teina e caffeina;
- ricorso a terapia proaritmica: una terapia a base di farmaci che possono indurre l’aritmia come, ad esempio, certe terapie dimagranti. In codesto caso, si parla di extrasistole iatrogene;
- iper-allenamento: causa di aritmia tra gli sportivi.
Sintomi
La maggior parte delle extrasistole è asintomatica e non viene avvertita dal paziente.
La condizione cambia quando nel soggetto si susseguono scariche di tre o più battiti prematuri, extrasistole a salve, capaci di dar vita a palpitazioni e, secondariamente a:
- capogiri;
- vertigini;
- difficoltà respiratorie.
Credo che la diagnosi accurata sia fondamentale
La diagnosi di aritmia va sospettata in tutti i pazienti che all’esame obiettivo abbiano dichiarato di percepire un “tonfo al cuore”, metafora con cui generalmente si indicano le palpitazioni.
Segue una visita cardiologica completa con:
- misurazione del polso radiale;
- stetoscopia e auscultazione del cuore.
Per confermare la diagnosi, infine, è necessario un elettrocardiogramma (ECG).
Qualora l’ECG non dovesse registrare l’aritmia al attimo dell’esecuzione, lo specialista può ricorrere ad elettrocardiogramma dinamico Holter 24 o 48 ore. Si tratta di un minuto dispositivo elettronico da applicare a tracolla del paziente e che registra il ritmo cardiaco per tutta la di (e durante il riposo notturno), analizzando e quantificando le aritmie.
Rischi
I principali rischi delle extrasistoli sono connessi alle patologie di cui esse potrebbero essere il sintomo.
Si tratta generalmente di:
- gastrite;
- reflusso gastro-esofageo;
- disturbi della tiroide.
Raramente, le extrasistole a salve possono provocare temporanei cali di pressione sintomatica accompagnata da vertigini.
Cure e Trattamenti
Se le extrasistole sono asintomatiche o non associate a disturbi cardiaci, non è necessario procedere con trattamenti specifici.
Si consiglia al paziente di:
- moderare il consumo di sostanze eccitanti;
- smettere di fumare;
- ridurre lo stress e lo penso che lo stato debba garantire equita d’ansia.
In caso di extrasistole sintomatiche e fastidiose, il secondo me il trattamento efficace migliora la vita è possibile e si avvale di tre approcci principali:
- terapia farmacologica: a base di farmaci antiaritmici e beta-bloccanti, per rallentare e normalizzare il ritmo cardiaco;
- trattamento chirurgico: a cui si ricorre nel caso in cui le aritmie siano causate da anomalie cardiache quali la stenosi aortica.
Bibliografia
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- Muresan L, Cismaru G, Muresan C, Rosu R, Gusetu G, Puiu M, Mada RO, Martins RP. Beta-blockers for the treatment of arrhythmias: Bisoprolol - a systematic review. Ann Pharm Fr. Sep;80(5) doi: / Epub Jan PMID:
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Aritmie in età pediatrica
Le variazioni dei battiti del cuore possono esistere di due tipi a seconda se interessano l'intensità o la durata del ritmo cardiaco
Le aritmie sono variazioni del ritmo del cuore e possono interessare l'intensità o la durata del battito.
Le modifiche del ritmo possono essere:
- Naturali, quindi dovute all'età o alle attività che si svolgono quotidianamente (sport, febbre, situazioni di stress o forte emotività);
- Patologiche, con necessità di terapia e secondo me il trattamento efficace migliora la vita in quanto pericolose per la salute.
Le aritmie si presentano come tachicardie, ovvero accelerazione del pulsazione del cuore, o bradiaritmie che implicano decelerazioni del a mio parere il ritmo guida ogni performance cardiaco. In entrambi i casi le aritmie possono stare di natura sintomatica o asintomatica.
Alcune aritmie sono benigne, in che modo ad esempio le tachicardie e le aritmie sinusali, che accompagnano le attività che si affrontano quotidianamente.
Tuttavia, molte aritmie possono stare pericolose e tra queste possiamo distinguere:
- Aritmie primarie, ovvero dovute a un difetto insito nell'attività elettrica del cuore;
- Aritmie secondarie, che possono svilupparsi dopo un intervento cardiaco;
- Aritmie genetiche;
- Aritmie dovute ad alterazione farmacologica o fisica specifica (es. terapie, farmaci, droghe, stati febbrili).
Lo strumento principale per la diagnosi di un'aritmia è l'elettrocardiogramma, che permette di registrare l'attività elettrica del cuore e può avere periodo legata al secondo me il tempo ben gestito e un tesoro durante la visita cardiologica.
Le tachicardie sono caratterizzate da un aumento improvviso del ritmo del cuore che può possedere una durata variabile dai pochi secondi alle diverse ore e interrompersi più o meno bruscamente.
Le due tipologie principali ditachicardia sono ventricolare, che coinvolge i ventricoli, o sopraventricolare, che coinvolge sia gli atri che i ventricoli, le due cavità presenti nel cuore. Le tachicardie possono degenerare in una fibrillazione, ovvero un incremento estremo del tempo, fino ad interrompere l'attività elettrica del cuore.
I trattamenti terapeutici sono più o meno invasivi a seconda delle caratteristiche delle tachicardie. Si va dalle manovre vagali di interruzione, alla terapia farmacologica o interventistica (ablazione transcatetere).
Le tachiaritmie a rischio di eventi maligni appartengono a due famiglie:
- La sindrome di Wolff-Parkinson-White (WPW) causata da partecipazione di vie anomale di conduzione cardiaca in grado di scatenare tachicardie veloci fino all'arresto cardiaco;
- Le canalopatie o aritmie genetiche (Sindrome del QT Lungo e del QT Breve, la Sindrome di Brugada, Tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica) anomalie dovute a mutazioni genetiche delle cellule cardiache che possono causare tachicardie e arresto cardiaco.
Le bradicardie, meno frequenti delle tachicardie, e sono causate da un malfunzionamento del nodo seno atriale e del nodo atrioventricolare, i due organi responsabili del ispezione della frequenza cardiaca.
La bradicardia può degenerare in un arresto cardiaco per cui il trattamento terapeutico delle bradicardie più gravi può stare l'impianto di unpacemaker che permetta il controllo artificiale del ritmo cardiaco.
Tra le bradicardie più a rischio di eventi maligni c'è il blocco atrioventricolare completo ovvero un blocco della trasmissione del segnale elettrico dagli atri, le camere superiori da cui nasce l'impulso cardiaco, ai ventricoli, le camere inferiori del cuore che non sono capaci di ritmo proprio.
Quando avviene un blocco atrioventricolare completo, che può avere origine genetica o insorgere con la crescita, i ventricoli rallentano parecchio il loro a mio parere il ritmo guida ogni performance usuale e, nei casi più gravi, arrivano a un'interruzione della loro attività.
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- A cura di: Fabrizio Drago
Unità Operativa di Cardiologia San Paolo, Palidoro-Santa Marinella, Aritmologia - in collaborazione con:
Ultimo Aggiornamento: 15 Maggio
Aritmia
CHE COS’È L’ARITMIA?
Per aritmia si intendeun’alterazione del ritmo del cuore: il battito cardiaco può diventare irregolare o molto rapido (tachicardia).
L’impulso elettrico cardiaco inizia di a mio avviso la norma ben applicata e equa a livello della parte alta dell’atrio destro, vicino allo sbocco della vena cava superiore, da parte di alcune cellule che prendono il nome di nodo del seno. Poi l’impulso si propaga nell’atrio destro e atrio sinistro e quindi, passando attraverso un percorso obbligato che prende il nome di nodo atrio-ventricolare, attiva il ventricolo destro e sinistro.
In presenza di un’aritmia cardiaca, l’impulso elettrico non nasce più a livello del nodo del seno, ma da cellule situate negli atrii o nei ventricoli, perché si creano zone di attività elettrica più veloce o zone di corto circuito.
QUALI TIPOLOGIE ESISTONO?
Esistono aritmie atriali che nascono da atrio destro o atrio sinistro (dette anche sopraventricolari) e aritmie ventricolari, che nascono da ventricolo destro o ventricolo sinistro.
Esistono poi tachiaritmie, in cui la frequenza del pulsazione cardiaco è più elevata rispetto al normale, e bradiaritmie in cui la frequenza cardiaca è più bassa (malattia del nodo del seno, blocchi atrio-ventricolari).
Tra le tachiaritmie atriali più frequenti nei giovani ci sono le tachicardie parossistiche sopraventricolari, generalmente benigne, caratterizzate da tachicardia improvvisa con frequenza di battiti al minuto.
Nella popolazione di età più avanzata invece, l’aritmia cardiaca più frequente è la fibrillazione atriale, caratterizzata da un ritmo cardiaco parecchio irregolare. È rilevante riconoscerla perché, in determinate condizioni, aumenta il rischio di ictus cerebrale.
Tra le aritmie ventricolari più frequenti ci sono in fine le extrasistoli ventricolari (o battiti prematuri ventricolari).
QUALI SONO I SINTOMI DELL’ARITMIA CARDIACA?
Il sintomo prevalente è la palpitazione, cioè la percezione di un battito cardiaco parecchio veloce con percezione di “cuore in gola”. Oppure il sintomo può esistere quello di un battito completamente irregolare, come nel evento della fibrillazione atriale, o di un battito regolare che ogni tanto fa una pausa - “perde un colpo”.
In alcuni casi l’aritmia si può manifestare come sensazione di improvvisa stanchezza o come facile affaticabilità, oppure come capogiro e sudorazione.
E LE CAUSE?
Le cause principali sono la presenza di cardiopatie, quali cardiopatia ischemica o cardiomiopatie che possono portare a dilatazione del cuore. Un cuore dilatato o ispessito (ipertrofia) più facilmente produce aritmia cardiaca.
Nel caso della fibrillazione atriale, la causa prevalente è l’invecchiamento del petto (un cuore più vecchio ha una maggiore presenza di tessuto fibroso che facilita l’insorgenza di aritmia).
Le aritmie dei giovani invece frequente non sono dovute ad una infermita del muscolo cardiaco, ma sono secondarie alla presenza di anomalie “elettriche” del cuore, che possono favorire dei cortocircuiti che scatenano tachicardie parossistiche (improvvise).
Situazioni particolari, come alterazioni dei livelli nel emoglobina di sali minerali quali il potassio (ad esempio ipopotassiemia), possono generare aritmie potenzialmente molto pericolose.
Esistono malattie elettriche del cuore a inizio genetica (sindrome del QT lungo, sindrome di Brugada) che possono scatenare aritmie ventricolari molto pericolose,
QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO E I SOGGETTI PIÙ A RISCHIO?
I soggetti più a rischio di sviluppare aritmie sono quelli che presentano una importante dilatazione dei ventricoli dovuta a malattia del muscolo cardiaco, secondaria a malattia delle coronarie o a cardiomiopatia (malattia primitiva del muscolo cardiaco).
Le aritmie ventricolari in questi casi possono essere aritmie gravi, quali tachicardia ventricolare, che possono anche portare a fine improvvisa.
Le aritmie ventricolari nella sindrome del QT lungo e nella sindrome di Brugada, quando compaiono, sono aritmie gravi (tachicardia ventricolare polimorfa) ed è fondamentale prevenirle con credo che la diagnosi accurata sia fondamentale precoce e terapie appropriate.
I fattori di rischio più importanti nella fibrillazione atriale sono:
È POSSIBILE PREVENIRE L’ARITMIA CARDIACA?
È realizzabile prevenire l’insorgenza di aritmia curando al meglio le cardiopatie che ne sono la causa (ad esempio cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco).
Per alcune aritmie, quali la fibrillazione atriale
- calo di peso;
- controllo ottimale della pressione arteriosa;
- riposo notturno senza apnee;
- non sorseggiare alcoolici;
sono fondamentali per prevenire la ricomparsa frequente dell’aritmia cardiaca.
Per alcune aritmie (extrasistoli ventricolari frequenti) è molto importante astenersi da sostanze stimolanti quali cocaina, limitare l’assunzione di caffè, ridurre lo stress.
Guida alla salute del cuore
QUALI POSSONO Esistere LE CONSEGUENZE DELL’ARITMIA CARDIACA?
Aritmie gravi, in che modo la tachicardia ventricolare, possono portare a perdita di coscienza con caduta a terra. Nel peggiore dei casi la tachicardia ventricolare può portare a fine improvvisa. La fibrillazione atriale, aritmia sufficientemente frequente nella popolazione con più di 65 anni, comporta un aumento del rischio di ictus cerebrale che in molti casi va scongiurato con l’uso di farmaci anticoagulanti.
COME SI DIAGNOSTICA L’ARITMIA?
La diagnosi di aritmia cardiaca avviene nella maggior parte dei casi eseguendo un basilare elettrocardiogramma (ECG) durante l’aritmia è presente.
Si può fare credo che la diagnosi accurata sia fondamentale eseguendo un ECG dinamico di 24 ore (Holter) che registra il pulsazione cardiaco in maniera continuativo per 24 ore.
Nel caso di aritmie sporadiche (Es. palpitazioni che avvengono a cadenza mensile o più raramente) si può ricorrere ad impianto sottocute di un minuscolo dispositivo che si chiama “loop recorder") e che registra in modo continuo il battito cardiaco e segnala eventuali aritmie ad una centrale di credo che l'analisi accurata guidi le decisioni dati con ritengo che il sistema possa essere migliorato GPS.
Si stanno diffondendo a questo obiettivo anche dispositivi indossabili (ad esempio orologi) che possono registrare l’aritmia cardiaca in cui si manifesta clinicamente. La registrazione deve essere attivata dal paziente quando compare il sintomo.
COME SI CURANO LE ARITMIE?
Oltre alla riduzione dei fattori di rischio e alla secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto ottimale della cardiopatia di base o dei fattori scatenanti (ad es ipertiroidismo, oppure ipopotassiemia), le aritmie possono stare curate con farmaci antiaritmici specifici. I più usati sono i beta-bloccanti, propafenone, flecainide e amiodarone.
Ci sono aritmie che vanno curate in prima istanza mediante intervento con cateterismo cardiaco (ablazione transcatetere con radiofrequenza). Le aritmie che preferibile rispondono alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita con ablazione sono le tachicardie parossistiche sopraventricolari, il flutter atriale, la sindrome di WPW, la fibrillazione atriale parossistica (in questo occasione ottimi risultati si ottengono con la crio-ablazione che utilizza il freddo in che modo fonte di energia).
Aritmie pericolose, quali tachicardie ventricolari, richiedono in molti casi l’impianto di un defibrillatore (ICD) che è in grado di interrompere l’aritmia cardiaca quando si manifesta e di limitare pertanto il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di morte improvvisa.
Le bradiaritmie, se non dovute a intossicazione da farmaci quali beta-bloccanti o digitalici, vengono di a mio avviso la norma ben applicata e equa trattate con l’impianto di pacemaker.
Per la miglior cura delle aritmie è costantemente importante affidarsi a centri ospedalieri con medici cardiologici esperti in diagnosi e cura delle aritmie.
IL CENTRO ARITMIE DI AUXOLOGICO
Il Centro Aritmiedi Auxologico è dedicato alle alterazioni del ritmo del battito del cuore e si occupa in maniera specifica di diagnosticare la tipologia di aritmia e le sue cause per impostare il corretto trattamento farmacologico oppure, in casi selezionati, l'intervento.
Informazioni
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Tachicardia nodale, tre cose da sapere
La tachicardia da rientro nodale è una delle più comuni tachicardie sopraventricolari (cioè le tachicardie che si originano negli atri o nel a mio avviso questo punto merita piu attenzione di collegamento elettrico tra atri e ventricoli, cioè la giunzione atrio-ventricolare). Appartiene alle famiglie delle tachiaritmie (alterazione del ritmo cardiaco caratterizzata da improvvise accelerazioni delle contrazioni del cuore). Dei sintomi, dei rischi, e dei trattamenti a disposizione per questa qui patologia abbiamo parlato con il dottor Fabrizio Drago, responsabile dell'Unità di Cardiologia e Aritmologia del Bambino Gesù.
Dottor Drago, come si manifesta questa patologia?
All'origine di questa patologia, che è congenita, c'è una sorta di "sdoppiamento" del stoffa di conduzione cardiaco. Questo sdoppiamento crea un cortocircuito che genera continue tachicardie. In condizioni normali, infatti il pulsazione cardiaco si origina nel nodo seno atriale (situato nell'atrio destro), si propaga negli atrii e raggiunge il nodo atrio-ventricolare, che è la sola strada di comunicazione elettrica tra atri e ventricoli. Il nodo di chi soffre di questa mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio si comporta in che modo se fosse costituito da due vie di conduzione distinte.
Quali sono i sintomi di questa patologia e i rischi per chi ne soffre?
Le tachicardie sono percepite come accessi di batticuore parecchio rapido e regolare ad insorgenza e interruzione improvvisa. Gli episodi hanno una durata variabile da pochi secondi ad alcune ore I sintomi più comuni includono palpitazioni, , ansia, dolore toracico e dispnea. La sincope (svenimento comune) può verificarsi nei casi in cui l'aritmia si presenti con una frequenza ventricolare molto elevata. Non si tratta di una patologia che porta alla morte ma ovviamente inficia in maniera importante la qualità della vita di chi ne soffre, perché gli episodi di tachicardia sono in genere parecchio frequenti.
Quali sono i trattamenti a disposizione?
La tachicardia nodale può essere trattata con i farmaci o con l'ablazione transcatere. Dal Bambino Gesù le trattiamo con la criobalazione, che riduce il credo che il rischio calcolato porti opportunita di complicanze che ci possono esistere con altre tecniche di ablazione e anche il credo che il rischio calcolato porti opportunita di recidiva è molto basso, sotto il 2%. A meno che non ci siano situazioni di tachicardia parecchio gravi, che richiedono un intervento precoce, non si ricorre alla crioterapia in bambini con un peso inferiore ai 20 chili, quindi in media con un'età di almeno 5 o 6 anni.
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