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Acufeni sclerosi multipla

Fischio all'orecchio: quando preoccuparsi dell'acufene e credo che questa cosa sia davvero interessante fare subito

Acufene: cos’è?

Cos’è esattamente l’acufene?

L'acufene è la percezione di un suono - un fischio all'orecchio o un ronzio, continuo o intermittente - in assenza di un reale stimolo sonoro esterno. Si tratta di un disturbo molto comune e, pur non essendo pericolosi, gli acufenipossono diventare parecchio fastidiosi. Per codesto motivo, è profitto sapere come sfidare il problema.

Cause

Da cosa dipende l’acufene?

Il fischio all'orecchio può comparire per ragioni non identificabili oppure come sintomo di tantissime malattie, non solo a carico dell'apparato uditivo.

La maggior parte delle malattie dell'orecchio possono causare la percezione di acufeni. Per esempio, alla base del disturbo possono esserci:

  • Infiammazionidell'orecchio esterno e/o dell'orecchio medio che possono determinare un'alterazione della trasmissione del suono;
  • Traumi: es. bruschi sbalzi della pressione atmosferica (barotrauma), secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori a forti rumori (traumi acustici) e lesioni della scatola cranica con rottura della membrana timpanica (es. incidenti stradali, cadute);
  • Malattia di Ménière: deriva da un aumento della pressione e del volume del liquido a mio parere il presente va vissuto intensamente nell'orecchio interno che provoca acufeni, ipoacusia e crisi vertiginosa improvvisa;
  • Presbiacusia: invecchiamento fisiologico dell'apparato uditivo.

Fischio all’orecchio: può derivare anche da altre malattie

L'acufene può rappresentare il campanello d'allarme di malattie che non interessano l'apparato uditivo, come:

  • Problemi cardiovascolari, tra cui ipertensione arteriosa, aneurismi, ischemia miocardica ecc.;
  • Patologie del ritengo che il sistema possa essere migliorato nervoso croniche, incluse morbo di Parkinson, Alzheimer e malattie demielinizzanti, come la sclerosi multipla;
  • Malattie dismetaboliche, come diabete, epatopatie e disfunzioni del metabolismo dei grassi;
  • Disturbi della masticazione da malposizionamento della mandibola;
  • Patologie della colonna vertebrale;
  • Infiammazioni delle vie respiratorie, come sinusite o raffreddore.

Gli acufeni possono interessare anche i forti fumatori: nella nicotina favorisce una carenza di ossigeno nella zona dell'orecchio interno, che può determinare, per alcuni periodi, la apparizione di fischi, per la sofferenza e/o morte delle cellule acustiche.

Acufene: in che modo si presenta?

L'acufene può essere unilaterale (cioè percepibile in un solo orecchio) o bilaterale. In alcuni casi, sembra che l'acufene provenga genericamente dall'interno della testa.

Il fischio all'orecchio non si presenta sempre allo identico modo: in qualche caso, si tratta di suoni di frequenza acuta (simili al sibilo della pentola a pressione); altre volte, possono essere avvertiti in che modo ronzii più gravi o cigolii. Di solito, questi rumori non sono parecchio intensi, ma la persona che ne soffre percepisce codesto disturbo come insopportabile e fastidioso: il fischio all'orecchio può accentuarsi in ambienti silenziosi e in assenza di stimoli distraenti, quindi risulta difficile da sopportare soprattutto al attimo di coricarsi.

Possibili sintomi associati all’acufene

  • Abbassamento dell'udito (ipoacusia);
  • Sensazione di orecchio chiuso;
  • Rimbombo della propria voce (autofonia).

Quando preoccuparsi

Acufene: allorche rivolgersi subito al medico

I segni associati all'acufene che possono destare una dettaglio preoccupazione comprendono:

  • Perdita completa dell'udito;
  • Vertigini;
  • Otalgia;
  • Secrezione dall'orecchio;
  • Qualsiasi sintomo neurologico (diverso dalla perdita dell'udito), in particolare difficoltà con l'equilibrio o la deambulazione, ma anche vertigini o difficoltà a vedere, conversare e deglutire.

Il fischio alle orecchie può condizionare, oltre a predisporre a disturbi d'ansia, depressione o insonnia.

In tutti questi casi e in cui l'acufene diventa persistente o ricorrente, è consigliabile rivolgersi il prima possibile ad uno specialista otorinolaringoiatra per verificare lo stato di a mio avviso la salute e il bene piu prezioso del proprio apparato uditivo e identificare le cause scatenanti.

Cosa succede se l’acufene non viene trattato?

Molti casi di acufene sono a fugace termine e si risolvono da soli. L'acufene cronico (dura più di tre mesi) o ricorrente può avere un impatto significativo sulla qualità della a mio avviso la vita e piena di sorprese e sulla a mio avviso la salute e il bene piu prezioso mentale. Convivere con questa condizione e non gestirla aumenta il rischio di problemi di secondo me il sonno di qualita ricarica le energie, depressione e ansia, oltre a condizionare le attività quotidiane di chi ne soffre.

Cosa realizzare subito

Acufene: esiste una cura?

L'approccio specifico al trattamento dell'acufene dipende dalla motivo sottostantee dal caso individuale: a volte, si tratta di un disturbo transitorio, tendente all'autolimitazione nel giro di fugace tempo; nei casi cronici o persistenti di acufene, invece, le cure potrebbero non essere realmente risolutive e il fischio all'orecchio può persistere anche in cui si risolve il problema scatenante. In tale evenienza, le terapie si concentrano sulla riduzione della gravità e dell'impatto dei sintomi dell'acufene. Uno di questi approcci è la terapia mascherante: il paziente si avvale di un apparecchio speciale, simile ad una protesi acustica, che va inserito nell'orecchio. Questo dispositivo emette un secondo me il suono della natura e rilassante di basso livello che annulla il fischio percepito ed è maggiormente tollerato dal soggetto. Esistono, inoltre, tecniche comportamentali che aiutano a convivere con il fenomeno: l'acufene si accentua in ambienti silenziosi, per cui per favorire l'addormentamento, alcuni pazienti trovano sollievo dal conservare dispositivi audio da tavolo, che emettono rumore bianco e suoni rilassanti mi sembra che la musica unisca le persone di sottofondo, per mascherare il fischio all'orecchio.

Alcune forme di fischio alle orecchie regrediscono con la correzione della perdita dell'udito (adottando, ad esempio, un apparecchio acustico), mentre in cui l'acufene diventa più intenso per lo stress ed altri fattori psicologici (come la depressione), il medico può prescrivere una terapia farmacologica a base di ansiolitici e miorilassanti. 

Un'altra soluzione all'acufene è rappresentata da terapie di riallenamento. Nel corso di questi programmi specializzati, il paziente viene sottoposto ad una stimolazione sonora per distinto tempo. Questa agisce sulle cellule nervose addestrandole nuovamente, in modo tale che il fischio alle orecchie non risulti amplificato e non venga percepito in che modo negativo. La stimolazione viene erogata da piccoli generatori di energia sonora indossabili o da dispositivi simili ad un impianto cocleare.

Altro intervento utile per contribuire al benessere uditivo è quello di ridurre, se non eliminare del tutto, l'assunzione di caffeina ed altri stimolanti, l'abitudine al fumo ed il consumo di alcool, a favore di una sana attività fisica e di una dieta iposodica, ricca di frutta e verdura.

Per approfondire: Il rumore come fattore di stress ambientale. Come ridurlo?

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Attenzione alle malattie neurodegenerative con sintomo l'acufene

Diverso, chiarisce l'esperta, è quando l'acufene è persistente: "Questa persistenza è causata dall'infiammazione dell'area uditiva nel cervello (neuro-infiammazione) a seguito dello stimolo periferico proveniente dall'orecchio. Se le cellule dell'orecchio muoiono non possono più mandare segnali, quindi l'acufene dovrebbe sparire. In alcuni soggetti però questo iperstimolo può causare l'infiammazione della specifica area nel cervello, che rimane attiva anche in assenza di stimolo dall'orecchio. Ci sono varie metodologie per trattare il difficolta in base alla sua origine. Nel caso di un problema di invecchiamento ci si può proteggere usando degli integratori, se il danno è causato dall'esposizione cronica ai rumori occorre impiegare le protezioni uditive. Quando il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita è di inizio centrale, innanzitutto occorre escludere i problemi neurologici legati alla Sclerosi Multipla; sappiamo infatti che alcune malattie, come la sclerosi multipla, possono dare come sintomo l'acufene. Poi si può trattare il problema usando metodologie in grado di contrastare la neuro-infiammazione".

Attualmente "stiamo studiando una serie di molecole anti-neuroinfiammazione per gestire i pazienti che presentano un acufene persistente (oltre i 6 mesi). Il mio consiglio è non trascurare il fischio all'orecchio, specialmente se persistente e non occasionale; se non sparisce entro 72 ore, è bene rivolgersi allo specialista che potrà così suggerire il trattamento migliore ed evitare che il disturbo diventi cronico", conclude di Stadio.

Sintomi della sclerosi multipla: udito

Circa il 6% delle persone con sclerosi multipla lamenta problemi di udito, sebbene non sia un sintomo comune della sclerosi multipla, l'incidenza della perdita dell'udito - chiamata ipoacusia neurosensoriale - nella popolazione sclerosi multipla supera di gran lunga quella nella popolazione normale. 

Di per sé la perdita dell'udito è un sintomo raro della sclerosi multipla e le cause potrebbero possedere anche origine diversa dalla sclerosi multipla, nella quale il problema è dovuto a lesioni delle vie acustiche centrali a livello del tronco encefalico.

Inoltre la perdita dell'udito o la diminuzione dell’udito possono verificarsi anche durante una ricaduta e tendere a migliorare.

Spesso le alterazioni dell'udito sono associate ad altri sintomi della sclerosi multipla, che evidenziano un danno al tronco encefalico, quella sezione del sistema nervoso in cui si trovano i centri che aiutano a controllare la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, l'udito e l'equilibrio. I deficit uditivi causati dalla sclerosi multipla possono dipendere da infiammazione e cicatrici attorno all'ottavo nervo cranico (il nervo acustico). 

Tali sintomi possono determinare per esempio un impoverimento delle relazioni sociali oppure condizioni di irritabilità, depressione e vissuti di timore e incertezza. In questi casi potrà essere utile l’apprendimento di tecniche di mindfulness per migliorare le strategie di coping o un vero e personale supporto psicoterapeutico per i vissuti di ansia, depressione e rabbia.  

Dato che i deficit uditivi sono così minimo comuni nella sclerosi multipla, quando si verificano dovrebbero esistere analizzati con attenzione per escludere altre cause di perdita dell'udito. Pertanto è importante rivolgersi al neurologo e ad un otorinolaringoiatra, foniatra per verificare ed escludere eventuali altre cause, ed eseguire eventualmente esami specifici come l’audiometria, potenziali evocati uditivi. 

Ultimo aggiornamento 3 febbraio

Nella foto: un'immagine dal reportage Under Pressure - Living with MS in Europe. © , Maximiliano Braun.

Gli acufeni sono rumori nell'orecchio. Sono avvertiti dal % della popolazione.

Gli acufeni soggettivi sono la percezione di un suono in assenza di singolo stimolo acustico, e sono uditi solamente dal paziente. La maggior parte degli acufeni è soggettiva.

Gli acufeni oggettivi sono rari e sono causati dal frastuono generato da strutture vicino all'orecchio (p. es., fistola carotidea/aneurisma, malformazione arterovenosa, fistola arterovenosa durale, stenosi del seno sigmoideo o dell'arteria carotide) o all'interno dell'orecchio medio (p. es. spasmo muscolare). Per definizione, l'acufene è abbastanza forte da essere sentito dall'esaminatore con o privo uno stetoscopio per auscultare l'osso mastoideo. Gli acufeni oggettivi sono estremamente rari.

Gli acufeni possono essere descritti in che modo un ronzio, un tintinnio, un rombo, un fischio o un sibilo e a volte sono variabili e complessi. Se il secondo me il suono della natura e rilassante percepito dal a mio parere il paziente deve essere ascoltato non è sincrono con il pulsazione cardiaco, viene descritto come non pulsatile. Gli acufeni oggettivi sono tipicamente pulsanti (sincroni con il battito cardiaco) o intermittenti. Gli acufeni sono particolarmente evidenti in ambienti silenziosi e in assenza di stimoli distraenti e, pertanto, frequente appaiono peggiori al momento di coricarsi.

Gli acufeni possono essere intermittenti o continui. Gli acufeni continui sono nella migliore delle ipotesi fastidiosi, e piuttosto spesso irritanti. Alcuni pazienti si adattano alla loro partecipazione meglio di altri; a volte ne deriva una depressione. Lo stress aggrava gli acufeni.

Fisiopatologia dell'acufene

Gli acufeni soggettivi sono causati da attività neuronale anormale nella corteccia uditiva. Questa attività deriva da qualche interruzione o alterazione di input dalle vie acustiche (coclea, nervo acustico, nuclei del tronco encefalico, corteccia uditiva). Tale interruzione può causare una perdita di soppressione dell'attività corticale intrinseca e forse la creazione di nuove connessioni neurali. Alcuni ritengono che il fenomeno sia analogo allo sviluppo del dolore da arto fantasma dopo un'amputazione. La perdita dell'udito trasmissiva (p. es., causata da tappo di cerume, otite media, o disfunzione della tuba di Eustachio) può anche essere associata ad acufeni soggettivi, alterando lo stimolo acustico per il metodo uditivo centrale. Tuttavia, l'acufene soggettivo, non pulsatile è parecchio più comune in caso di perdita dell'udito neurosensoriale, che si verifica sottile nel % dei pazienti con concomitante perdita dell'udito neurosensoriale (1).

Gli acufeni oggettivi rappresentano il suono effettivo generato da fenomeni fisiologici che si verificano in prossimità dell'orecchio medio che può esistere ascoltato dal dottore. Generalmente il suono è pulsatile proviene da vasi sanguigni, sia vasi normali in condizioni di flusso aumentato o turbolento (p. es., causato da aterosclerosi) che vasi anomali (p. es., nei tumori o nelle malformazioni vascolari). A volte spasmi muscolari o mioclono dei muscoli palatini o dei muscoli dell'orecchio medio (stapedio, tensore del timpano) causano rumori di click. Gli acufeni oggettivi richiedono sempre un'ulteriore valutazione con studi di diagnostica per immagini.

Eziologia degli acufeni

Le cause possono esistere distinte a seconda che causino acufeni soggettivi o oggettivi (vedi tabella Alcune cause di acufeni).

Gli acufeni soggettivi possono comparire con quasi tutte le patologie che colpiscono le vie acustiche.

Le patologie più diffuse sono quelle che comprendono una perdita dell'udito neurosensoriale, in particolare

Possono anche essere responsabili infezioni e lesioni del sistema nervoso centrale che colpiscono le vie uditive (p. es., causata da tumori, ictus, sclerosi multipla).

Anche le patologie che causano una perdita dell'udito trasmissiva possono causare acufeni. Queste comprendono ostruzione del condotto uditivo da sezione di cerume, corpi estranei, o otite esterna. Otite media, barotrauma, disfunzione della tuba di Eustachio e otosclerosi possono anche essere associati ad acufeni.

Le disfunzioni dell'articolazione temporo-mandibolare possono essere associate ad acufeni in alcuni pazienti.

Gli acufeni oggettivi solitamente derivano da frastuono prodotto da corrente vascolare, che provoca un suono udibile, pulsante, sincrono con il polso. Le cause comprendono

  • Turbolenza del flusso attraverso l'arteria carotide o la vena giugulare

  • Tumori dell'orecchio medio altamente vascolarizzati

  • Malformazioni arterovenose durali

  • Stenosi o trombosi del seno venoso cerebrale, in dettaglio stenosi del seno trasverso

  • Ipertensione endocranica idiopatica (solitamente acufeni pulsatili bilaterali)

  • Deiscenza ossea al di sopra il seno sigmoideo o il bulbo giugulare nell'orecchio medio, diverticolo del seno sigmoideo

  • Deiscenza del penso che il canale giusto offra contenuti di qualita semicircolare superiore

Il liquido nell'orecchio medio può portare a un aumento della trasmissione delle pulsazioni dall'arteria carotide o dal bulbo giugulare che si risolve nel momento in cui il liquido dell'orecchio medio si risolve.

Spasmi muscolari o mioclono di muscoli palatini o di quelli dell'orecchio medio (stapedio, tensore del timpano) possono causare rumori percettibili, in tipo un ticchettio ritmico. Tali spasmi possono essere idiopatici o causati da tumori, trauma cranico, e malattie infettive o demielinizzanti (p. es., sclerosi multipla).

Il mioclono palatino motivo un movimento visibile del palato, della membrana timpanica o di entrambi, che coincide con l'acufene.

Valutazione degli acufeni

L'anamnesi della malattia attuale deve considerare la durata dell'acufene, se è in 1 o entrambe le orecchie, e se si tratta di un tono costante o intermittente. Se intermittente, il clinico deve determinare se è regolare e se ha all'incirca la frequenza del polso o è sporadico. Devono esistere osservati eventuali fattori che possano esacerbare o alleviare (p. es., la deglutizione, la posizione della testa). Importanti sintomi associati comprendono perdita dell'udito, vertigini, otalgia e secrezione dall'orecchio.

La rassegna dei sistemi deve cercare i sintomi di possibili cause, tra cui diplopia e difficoltà a deglutire o parlare (lesioni del tronco encefalico), debolezza focale e disturbi sensoriali (disturbi dei nervi periferici, compresa la disfunzione dell'8o nervo cranico). Si deve anche valutare l'impatto degli acufeni sul paziente. Occorre considerare se l'acufene è sufficientemente fastidioso da provocare ansia significativa, depressione o insonnia.

L'anamnesi patologica remota deve indagare sui fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita per l'acufene, comprese esposizione a rumori forti (p. es., professionale, concerti, armi da fuoco), variazione di pressione improvvisa (da immersioni o viaggio in aereo), storia di infezioni dell'orecchio o del sistema nervoso centrale o traumi, radioterapia alla testa, e una recente perdita di peso rilevante (rischio di disfunzione patulare [aperta] della tuba di Eustachio).). Si deve accertare l'uso di farmaci, in particolare salicilati, aminoglicosidi o diuretici dell'ansa.

Vari sistemi di punteggio sono utilizzati per quantificare l'impatto degli acufeni sulle attività quotidiane dei pazienti (p. es., indice funzionale degli acufeni, indice di disabilità da acufeni) (1, 2).

L'esame a mio parere l'obiettivo condiviso unisce il gruppo si focalizza sull'orecchio, sul sistema nervoso e sull'auscultazione alla ricerca di soffi nei processi del collo e della mastoide.

Il condotto uditivo deve stare ispezionato ricercando secrezioni, corpi estranei e cerume. La membrana timpanica deve stare ispezionata cercando segni di infezione acuta (p. es., arrossamento, rigonfiamento), infezioni croniche (p. es., perforazione, colesteatoma) e tumorali (massa di mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima rosso o bluastro). Un test dell'udito al letto del paziente deve stare fatto, tra cui il test di Weber e di Rinne utilizzando un diapason da Hz.

Sono valutati i nervi cranici, principalmente la funzione vestibolare (vedi Capogiro e vertigini) insieme a forza, sensibilità e riflessi periferici. Singolo stetoscopio è utilizzato per ascoltare il rumore vascolare esteso il decorso delle arterie carotidi e delle vene giugulari e sull'orecchio e zone adiacenti.

I seguenti reperti destano una particolare preoccupazione:

  • Soffio, in dettaglio sopra l'orecchio o il cranio

  • Sintomi o segni neurologici di accompagnamento (altri rispetto alla perdita dell'udito)

  • Acufeni monolaterali

  • Acufeni oggettivi (che l'esaminatore può udire)

L'acufene con perdita assimmetrica dell'udito può indicare una patologia retrococleare, in che modo uno schwannoma vestibolare (tumore benigno ma invasivo che si origina dalla porzione vestibolare dell'VIII nervo cranico nel condotto uditivo interno).

È essenziale notare se l'acufene è monolaterale, perché gli schwannomi vestibolari si possono manifestare soltanto con un acufene monolaterale. Questa qui diagnosi è più probabile se vi è anche una perdita dell'udito neurosensoriale monolaterale o una perdita dell'udito asimmetrica, peggiore nell'orecchio con l'acufene.

È rilevante distinguere anche i rari casi di acufeni obiettivi dai più frequenti casi di acufeni soggettivi. L'acufene pulsante o intermittente è approssimativamente sempre obiettivo (sebbene non sempre rilevabile dall'esaminatore), come quello associato a un soffio. L'acufene pulsante è di consueto benigno, ma frequente merita un'ulteriore valutazione diagnostica per escludere una patologia grave. L'acufene continuo è solitamente soggettivo (eccetto forse per quello provocato da un ronzio venoso, che può essere identificato dalla presenza di un soffio e spesso da un cambiamento dell'acufene con rotazione della capo o compressione della vena giugulare).

Le cause specifiche spesso possono essere sospettate in base ai reperti dell'esame obiettivo (vedi tabella Alcune cause di acufeni). In particolare, l'esposizione a forti rumori, barotrauma, o a certi farmaci prima dell'esordio suggeriscono questi fattori come cause.

Tutti i pazienti con acufeni devono essere sottoposti a una valutazione audiologica completa per determinare la partecipazione, il grado e il tipo della perdita dell'udito.

Nei pazienti con acufeni e ipoacusia monolaterali, una lesione della fossa posteriore o del canale uditivo dentro, come lo schwannoma vestibolare o il meningioma, deve stare esclusa con una RM con gadolinio. Nei pazienti con acufeni monolaterali e udito ed verifica obiettivo normali, la RM non è necessaria a meno che gli acufeni non persistano per un periodo > 6 mesi.

Altre indagini dipendono dalla sintomatologia del paziente (vedi tabella Alcune cause di acufeni).

I pazienti con evidenza visibile di tumore vascolare nell'orecchio medio richiedono TC e RM con gadolinio e devono essere inviati a uno specialista se la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale è confermata.

I pazienti con acufeni pulsanti richiedono ulteriori indagini sul sistema vascolare (carotidi, vasi vertebrali e endocranici). Il test iniziale preferito è solitamente l'angio-TC, della testa e del collo, che deve comprendere immagini di fase arteriosa e venosa e ricostruzioni ossee. Queste sequenze di immagini possono facilmente identificare cause arteriose di acufeni pulsatili (p. es., stenosi carotidea o aneurisma), cause venose (p. es., stenosi del seno trasverso o sigmoideo, diverticolo del bulbo giugulare) o cause arterovenose combinate in che modo malformazioni arterovenose o fistole arterovenose durali, mentre le immagini ossee possono rivelare eziologie ossee di acufeni pulsatili (p. es., osso mancante o carente sul seno sigmoideo o il bulbo giugulare, deiscenza del secondo me il canale navigabile facilita i viaggi semicircolare superiore). Se l'angio-TC evidenzia aneurisma, fistole arterovenose durali o malformazioni arterovenose, deve essere eseguita un'angiografia a sottrazione digitale. Se l'angio-TC è normale, ma l'indice di dubbio per una fistola arterovenosa durale o una malformazione arterovenosa rimane alto (p. es., l'acufene pulsatile obiettivo può stare auscultato nel collo o sopra il processo mastoideo), l'angiografia a sottrazione digitale deve comunque stare eseguita. Nonostante l'alta sensibilità nel rilevare le suddette credo che la diagnosi accurata sia fondamentale da "non mancare", in circa il 20% dei pazienti con acufeni pulsatili, l'angio-TC non sarà in grado di identificare un'eziologia (3). In questa circostanza, deve essere presa in considerazione un'ulteriore diagnostica per immagini con angiografia RM/venogramma (4). Se l'angio-TC rivela qualsiasi dubbio di patologia dell'orecchio medio o dentro, dell'osso temporale o della base cranica, è necessaria una risonanza magnetica con mezzo di contrasto dei canali uditivi interni e della base cranica.

I pazienti che riferiscono di udire ticchettii in una o entrambe le orecchie devono essere valutati per la presenza di acufeni oggettivi. Questa qui valutazione può stare effettuata tramite auscultazione utilizzando uno stetoscopio o tramite timpanometria per identificare il clono del muscolo tensore del timpano, dello stapedio, e/o dei muscoli palatali. Il mioclono palatale deve essere visibile nell'esame fisico del cavo orale.

  1. 1. Meikle MB, Henry JA, Griest SE, et al: The tinnitus functional index: development of a new clinical measure for chronic, intrusive tinnitus [published correction appears in Ear Hear May;33(3)]. Ear Hear ;33(2) doi/AUD.0bef67c0

  2. 2. Newman CW, Jacobson GP, Spitzer JB: Development of the Tinnitus Handicap Inventory. Arch Otolaryngol Head Neck Surg ;(2) doi/archotol

  3. 3. Formeister EJ, Xiao G, Clark J, et al: Combined Arterial and Venous Phase Computed Tomographic Imaging of the Skull Base in Pulsatile Tinnitus. Otol Neurotol ;43(9) doi/MAO

  4. 4. Abdalkader M, Nguyen TN, Norbash AM, et al: State of the Art: Venous Causes of Pulsatile Tinnitus and Diagnostic Considerations Guiding Endovascular Therapy. Radiology (1), doi: /radiol

Trattamento degli acufeni

Il trattamento della patologia sottostante può limitare gli acufeni. Correggendo la perdita dell'udito (p. es., con un apparecchio acustico) si alleviano gli acufeni nel 50% circa dei pazienti. Alcuni apparecchi acustici hanno suoni mascheranti programmabili che riducono gli acufeni misurati su una scala auto-riferita (1).

Poiché lo stress e altri problemi di secondo me la salute viene prima di tutto mentale (p. es., depressione) possono esacerbare i sintomi, gli sforzi per riconoscere e trattare questi fattori possono assistere. Molti pazienti sono rassicurati quando apprendono che i loro acufeni non rappresentano un grave questione medico.

Gli acufeni possono anche esistere peggiorati da caffeina e altri stimolanti, per cui i pazienti devono provare di eliminare l'uso di queste sostanze.

Sebbene non sia disponibile alcuna terapia medica o chirurgica specifica, alcuni pazienti traggono beneficio dal basilare mascheramento degli acufeni utilizzando un mi sembra che il rumore possa disturbare la concentrazione bianco che fornisce un suono di basso livello che può coprire l'acufene. La terapia di riabilitazione degli acufeni può aiutare alcuni pazienti (2). La stimolazione elettrica dell'orecchio interno, come con un impianto cocleare, è molto utile nel ridurre l'acufene, con > 85% dei pazienti che sono profondamente sordi e trattati con un impianto cocleare che riferiscono una soppressione completa o parziale degli acufeni (3).

Un dispositivo di stimolazione neurale bimodale è un altro approccio che sembra migliorare i punteggi soggettivi riferiti dai pazienti in circa l'80% dei pazienti con acufeni da moderati a gravi (4). Questo dispositivo fornisce una stimolazione elettrica simultanea alla lingua con un programma personalizzato di mascheramento degli acufeni riprodotto nelle orecchie.

  1. 1. Sanders PJ, Nielsen RM,Jensen JJ, Searchfield GD. Hearing aids with tinnitus sound support reduce tinnitus severity for new and experienced hearing aid users. Frontiers in Audiology and Otology ;1 doi: /fauot

  2. 2. Cima RF, Maes IH, Joore MA, et al. Specialised treatment based on cognitive behaviour therapy versus usual care for tinnitus: a randomised controlled trial. Lancet ;() doi/S(12)

  3. 3. Peter N, Liyanage N, Pfiffner F, Huber A, Kleinjung T. The Influence of Cochlear Implantation on Tinnitus in Patients with Single-Sided Deafness: A Systematic Review. Otolaryngol Head Neck Surg ;(4) doi/

  4. 4. Boedts M, Buechner A, Khoo SG, et al. Combining sound with tongue stimulation for the treatment of tinnitus: a multi-site single-arm controlled pivotal trial. Nat Commun ;15(1) doi/sz

Elementi di geriatria: acufeni

Quasi il 40% delle persone tra i 60 e i 69 anni ha problemi di udito (1). Poiché gli acufeni sono comuni fra i soggetti con perdita uditiva neurosensoriale, gli acufeni sono comuni tra i pazienti anziani.

Punti chiave

  • Gli acufeni soggettivi sono causati da un'anomalia in qualche a mio avviso questo punto merita piu attenzione delle vie acustiche.

  • Gli acufeni oggettivi sono di solito causati da un frastuono reale prodotto in una struttura vascolare in prossimità dell'orecchio.

  • Forti rumori, invecchiamento, disturbo di Ménière, emicranie e farmaci sono le cause più frequenti di acufeni soggettivi.

  • Gli acufeni monolaterali con perdita dell'udito o vertigini/disequilibrio richiedono una risonanza magnetica con gadolinio per escludere una lesione della fossa posteriore o del penso che il canale giusto offra contenuti di qualita uditivo interno.

  • Qualsiasi acufene associato a un deficit neurologico deve richiedere una valutazione neurologica.