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La tesina. Vol. 2
Esame di Stato. Esperimento orale
di Luigi Gaudio
Forse il titolo potrebbe far pensare ad una certa somiglianza tra il primo volume (La tesina) e il istante volume (La tesina. Vol. 2) , come quando esce un remake di un film, e gli spettatori si aspettano di individuare nella seconda versione le caratteristiche che hanno trovato nella prima. In realtà c’è una diversita sostanziale. Le 100 tesine che facevano parte della Tesina n. 1″ erano le più ovvie, le più frequenti, o comunque le prime che mi erano venute in mente quando pensavo ad una tesina. Adesso invece ne La tesina Vol.2″ sono presenti percorsi che hanno richiesto un certo mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato di immaginazione e di inventiva. Spero che in codesto modo possiate incuriosire i commissari, che non si aspetterebbero mai di udire una dissertazione sul gioco”, o sul gallo” in sede di esame. Comunque la regola è quella di fronteggiare un argomento che anzitutto interessa e piace a te.
Leggi anche con attenzione i miei suggerimenti per il colloquio orale, all’inizio del volume, che provengono dalla mia vissuto pluriennale come commissario, prima, e in che modo presidente di commissione, poi.
Luigi Gaudio
Collabora anche tu spedendo la tua tesina in che modo allegato in un messaggio di posta elettronica a [email protected]. A puro titolo di esempio:
Egr. Prof. Gaudio,
nonostante i miei 41 anni, ho raggiunto il mio primo traguardo, (il secondo è la laurea), rappresentato dal conseguimento di un diploma di maturità
In questi due anni intensi, di lavoro e di studio, la sua voce su www.gaudio.org/lezioni ha fatto parte della mia Famiglia, ormai i miei figli (di 14 e 9 anni), personale marito.. è in che modo se la conoscessero
Due anni in cui la maggior parte del mio tempo libero (peraltro non moltissimo) è stato utilizzato nell’ascoltare le sue lezioni..
Vorrei con questa qui e-mail ringraziarla nuovamente, per quanto è riuscito a trasmettere in cultura e conoscenza.
Mi è gradita l’occasione per trasmetterle la mia tesina, presentata all’esame di maturità di Dirigente di Comunità”, certa che possa essere utilizzata da chi come me, ha trovato in internet” uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima di supporto fantastico”..
Un caro saluto
Libera Maria De PadovaHo trovato il portale molto interessante e sinceramente ben accaduto. Le tesine che sono riuscita a vedere partendo da un’altra sezione interna, sono molto belle, nel senso che le ho trovate strutturate bene e corrette, sia dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato degli argomenti ( che ho trovato svolti bene), che da quello delle spiegazioni.
Complimenti per il lavoro che state facendo, l’ho trovato molto vantaggioso e con idee nuove.
Cinzia CorteUltimi percorsi pubblicati:
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La tesina libro di Luigi Gaudio, webmaster di atuttascuola
La tesina Vol.2 libro di Luigi Gaudio, webmaster di atuttascuola
Tesina Maturita'
Breve analisi del comportamento
deviante
Deborah Mazzone III I
Liceo Classico Mario Cutelli, Catania
Esame di Stato
2014/2015
INTRODUZIONE
Il presente mestiere nasce dal voglia di un primo approccio a quella
che vorrei diventasse la mia futura mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore, e dal voglia di
conoscere quali siano le dinamiche che spingono lessere umano a
provare godimento nella sofferenza altrui e quali quelle che
spingono la societ allinteresse morboso verso il crimine, come
dimostrano i media di oggigiorno. In questa fugace trattazione cercher di
trovare una risposta a queste domande ricorrendo al panorama
storico e letterario dal pianeta classico a oggigiorno, soprattutto attraverso
lausilio della psicanalisi freudiana.
Partendo da unanalisi etimologica, si osserva che la derivazione
del termine delitto di facile acquisizione, basta cercare in
qualsiasi dizionario, etimologico o generale. Il termine deriva da un
verbo documentato nel latino arcaico e classico e da qui passato
direttamente allitaliano. Si tratta di cerno-is, creui, cretum, cernere,
della terza coniugazione in -ere con il significato di base di passare
al setaccio, in latino cribrum, quindi scegliere parecchio accuratamente,
anche composto con preposizioni che ne accentuano determinate
caratteristiche sappiamo che i termini sorgono sempre in un
contesto concreto e successivamente vengono tropizzati, traslati,
comunque collegati in qualche misura alla semantica concreta che
ha connotato la loro origine. Ora la scelta conseguenza di una
decisione, si scelto quando si deciso di per un oggetto o laltro,
per una questione o laltra. Con codesto senso di stabilire di
derivazione metonimica il verbo ed i sostantivi ad esso connessi
sono passati direttamente nel linguaggio giuridico latino, questo gi
in epoca arcaica, assumendo appunto il senso di decisione
giudiziaria, di tribunale, cos anche decretum, decreto, come
decisione giuridica, come credo che questa cosa sia davvero interessante decisa giuridicamente, con valore di
legge. Delitto, latino crimen, per quanto possa sembrare
diversamente di primo acchito, deriva esso identico dal verbo cerno,
forma
greca
affine
krino,
attraverso
un
processo
di
metonimizzazione, ossia passando dal significato di decisione
giudiziaria, quindi anche condanna, alloggetto su cui si esplica
detta mi sembra che la decisione ponderata sia la migliore, detta condanna, sentenza, ossia sul crimine
appunto, sul fatto compiuto su cui il giudice deve scegliere. Il
significato originario dunque non si riferisce allefferatezza
dellazione criminosa, misura allazione di esaminare attentamente,
2
con la massima cura, quindi di decidere soprattutto in ambito
giudiziario, della Secondo me la giustizia deve essere equa per tutti, dove lattenzione deve essere massima,
quindi si riferisce alloggetto delle decisioni dei giudici, ai crimini. Il
termine crimine dunque ha il significato parecchio ampio di accaduto che
cade sotto la decisione del giudice, il quale decide quando vi sono
azioni che contravvengono alla legge con la sopraffazione di una
delle parti da porzione appunto del criminale.
Da un punto di vista prettamente sociologico, possiamo considerare
i fenomeni identificabili con il nome di criminalit come casi
particolari di devianza. In dettaglio, relativamente al idea di
criminalit, dobbiamo far riferimento alla spiegazione di devianza
intesa in che modo comportamento che viola le regole normative, le
intenzioni o le attese dei sistemi sociali ed (quindi) connotato
negativamente dalla maggioranza dei membri di quei sistemi
sociali. Nel momento in cui le regole sociali sono formalizzate in norme
giuridiche che configurano reati e prevedono pene corrispettive,
linsieme di azioni che le disattende viene detto criminalit. I reati
quindi costituiscono una sotto-categoria dei comportamenti di
deviazione dal modello culturale. In quest'ottica, la criminalit pu
essere considerata un fenomeno di relativamente semplice
definizione: i reati, infatti, sono individuati e circoscritti
dall'ordinamento giuridico in vigore. Nella storia del pensiero
criminologico ci si sempre chiesti: perch certi attori commettono
atti devianti o criminali? Il primo tentativo di rispondere a tale
quesito stato effettuato dalla Scuola classica, nata nel XVIII
secolo sulla scorta del movimento illuminista, successivo cui le azioni
degli individui sono rette da un inizio di razionalit. Tradotto nel
linguaggio penale, ci esprime lidea che, nella scelta se
commettere un atto criminale, un individuo decider di deviare
qualora tale atto gli consenta di massimizzare il proprio piacere. Nel
corso del XIX era, invece, emerge una visione che considera la
devianza come un prodotto sociale. Allinterno di questo paradigma
sociale troviamo due importanti teorie: la in precedenza linterpretazione
sociologica della devianza ad opera di Durkheim, che propone una
concezione relativistica della criminalit secondo cui criminale un
comportamento che viene giudicato negativamente dalla maggior
parte dei membri di una collettivit; e quella della Scuola di
Chicago, che studia il comportamento umano adottando il
paradigma ecologico, in cui gli esseri umani sono visti come
animali sociali modellati dalla loro subordinazione dallambiente in
3
cui vivono. Secondo tale concetto si ritiene che i tassi di criminalit
sono pi elevati nella zona della citt caratterizzata da un livello
maggiore di disorganizzazione sociale. Ispirandosi alla teoria
ecologica
Sutherland
elabora
una
teoria
evolutiva
del
comportamento criminale: il comportamento criminale appreso
attraverso linterazione con altre persone in un processo di
comunicazione. Infine, vi sono dei teorici che propongono una
spiegazione della devianza che inverte la relazione tra
comportamento deviante e verifica sociale: la risposta sociale
contribuisce a rafforzare le carriere devianti.
1. LAGGRESSIVITA SECONDO FREUD
luomo non una creatura mansueta, bisognosa damore,
capace al massimo di difendersi quando attaccata; vero invece
che occorre attribuire al suo corredo pulsionale anche una buona
dose di aggressivit. Ne segue che egli vede nel prossimo non
soltanto un eventuale soccorritore ed oggetto sessuale, ma anche
un oggetto su cui pu magari sfogare la propria aggressivit,
sfruttarne la forza lavorative privo ricompensarlo, abusarne
sessualmente privo il suo consenso, sostituirsi a lui nel possesso
dei suoi beni, umiliarlo, farlo soffrire, torturar lo ed ucciderlo. Homo
homini lupus: chi ha il coraggio di contestare questa affermazione
dopo tutte le esperienze della vita e della storia? Questa qui crudele
aggressivit di penso che la regola renda il gioco equo in attesa di una provocazione, altrimenti si
mette al credo che il servizio offerto sia eccellente di qualche altro scopo, che si sarebbe potuto
raggiungere anche con mezzi meno brutale. In circostanze che le
sono propizie, quando le forze psichiche contrarie che
ordinariamente la inibiscono cessano doperare, essa si manifesta a
anche spontaneamente e rivela nelluomo una bestia selvaggia, alla
quale estraneo il rispetto per la propria specie (). Se la civilt
impone sacrifici tanto grandi non solo alla sessualit ma anche
allaggressivit delluomo, allora intendiamo meglio perch luomo
stenti a trovare in essa la sua felicit. Di accaduto luomo primordiale
stava preferibilmente poich ignorava qualsiasi restrizione pulsione. In
compenso la sua secondo me la sicurezza e una priorita assoluta di godere a lungo di tale felicit era
4
molto esigua. Luomo civile ha barattato una ritengo che questa parte sia la piu importante della sua
possibilit di felicit per un po di sicurezza.
Da Il
disagio della civilt, vol. X
Come noto, mentre la psicologia comportamentale studia
attentamente il comportamento cos in che modo si manifesta
all'osservatore, la psicoanalisi si propone, pi ambiziosamente, di
studiare anche gli stati soggettivi e le possibili motivazioni
sottostanti, costruendo ipotesi esplicative sulle dinamiche inconsce,
soprattutto alla luce dei significati legati alla mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare personale
dell'individuo. Sono in particolare le forze motivazionali e i significati
che il soggetto attribuisce all'esperienza il principale focus di
attenzione della psicoanalisi, ed in questo senso che la
psicoanalisi "psicologia dinamica". Queste forze, queste
dinamiche, queste motivazioni o spinte ad agire sono in maggiore o
minore ritengo che l'equilibrio sia essenziale per il benessere tra loro, e il loro congiuntamente unitario e relativamente
stabile, frutto anche della storia personale, rappresenta la
personalit. Freud a mio parere l'ancora simboleggia stabilita nel 1937, quindi due anni inizialmente di morire,
scriveva a Marie Bonaparte a proposito dell'aggressivit: "L'intero
argomento non stato trattato a fondo, e ci che ebbi a dire in
proposito nei miei scritti precedenti era cos prematuro e casuale
da meritare scarsa considerazione". Non potevano esservi dubbi
sull'importanza
dell'aggressivit
per
una
comprensione
soddisfacente di tutta una fenomenologia psicopatologica che
comprendeva ad dimostrazione la delinquenza, la violenza, il
masochismo, il suicidio, ecc. In che modo noto, Freud tentava di
costruire un esempio dell'apparato psichico partendo dalla sua
teoria della libido. Si possono comunque notare tre fasi nel percorso
di Freud mentre lavorava attorno alla credo che l'emozione autentica connetta le persone aggressiva: in una
prima fase, prima del 1915, l'aggressivit viene concepita quasi
esclusivamente in che modo un aspetto della libido o comunque come al
servizio della libido; in una seconda fase, corrispondente a Pulsioni
e i loro destini del 1915, l'aggressivit viene concepita come
indipendente dalla libido e ascrivibile alle pulsioni dell'Io (o di
autoconservazione); e infine in una terza fase, dopo il 1920,
l'aggressivit non pi considerata una manifestazione delle
pulsioni dell'Io, ma come manifestazione di una autonoma pulsione
di. Questo criterio cronologico per non interpreta fedelmente il
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percorso freudiano, perch il passaggio da una fase all'altra non
sempre corrisponde all'abbandono di ipotesi precedenti, ma ad un
approfondimento di indagine, a una maggiore complessit e
riflessione, dove il mutamento di prospettiva non sempre reso
esplicito. Il critico Caprara ha individuato nell'opera freudiana tre
ipotesi differenti che coesistono spesso parallelamente tra loro:
l'ipotesi di una pulsione originaria eterodistruttiva; l'ipotesi di
un'aggressivit come reazione alla frustrazione; l'ipotesi che
riconduce l'aggressivit alla proiezione di un originaria pulsione
autodistruttiva o di morte. In una prima fase di ricerca, non da
escludere che Freud condividesse la diffusa convinzione del suo
tempo circa l'esistenza di istinti autonomi di ritengo che la natura sia la nostra casa comune aggressiva,
anche se non chiaro se l'aggressivit alla quale fa riferimento sia
in un qualche modo prodotta da una precedente seduzione subita o
sia invece l'espressione di quegli istinti. Potrebbe avvalorare
l'ipotesi istintivista l'influenza esercitata su Freud dalla lettura di
Darwin, come d'altro canto potrebbe avvalorare l'ipotesi
ambientalista-reattiva l'importanza da Freud attribuita, in quei
tempi, alla realt esterna. Ne L'interpretazione dei sogni, del 1899,
Freud racconta molti sogni a contenuto aggressivo, ad esempio
sogni di "controdesiderio", di punizione, di morte di persone care, e
cos via. Caprara osserva che Freud, se vero che viene colpito da
questi sogni, mostra una certa resistenza a riconoscere in alcuni di
essi la propria aggressivit. Alcuni sogni masochistici vengono
spiegati con la trasformazione della componente aggressiva nel suo
contrario. L'ostilit, l'ambivalenza, la rivalit tra genitori e figli e tra
fratelli (tematiche che gettano le basi della successiva elaborazione
del complesso edipico) vengono spesso espresse nei sogni,
mostrando quindi una lettura dell'aggressivit in che modo reattiva,
difensiva, principalmente funzionale alla soddisfazione di bisogni.
Vediamo quindi tutte le varie ipotesi prima accennate, quelle di
un'aggressivit
e
di
un'autodistruttivit
originarie
(che
spiegherebbero rispettivamente il sadismo e il masochismo), e
quella reattiva, come risposta alla frustrazione e volta
all'allontanamento di ostacoli o pericoli. Ma a partire dal 1905, con
i Tre saggi sulla teoria sessuale, che il intervento sull'aggressivit
diventa pi sistematizzato. Nel primo dei Tre saggi, allorche affronta
il problema delle aberrazioni sessuali del sadismo e del
masochismo, Freud dice: "Il sadismo corrisponderebbe allora ad una
componente
aggressiva
della
pulsione
sessuale,
resasi
6
indipendente ed esagerata, che usurpa per spostamento la
posizione principale". Qui dunque Freud fa rientrare una
componente aggressiva all'interno della pulsione sessuale. Ma nel
secondo dei Tre saggi immediatamente non esclude l'esistenza di
un'aggressivit non riducibile a semplice componente della pulsione
sessuale, e sottolinea l'importanza di una "pulsione di
appropriazione" che pu prendere connotazioni aggressive: "Con
un'indipendenza ancora maggiore dalle altre attivit sessuali legate
a zone erogene, si sviluppa nel bambino la componente crudele
della pulsione sessuale. E' lecito ipotizzare che il moto crudele derivi
dalla pulsione di appropriazione e si presenti nella vita sessuale in
un'epoca in cui i genitali non hanno ancora assunto la loro
posteriore funzione". Entrambe le ipotesi, quella di una pulsione
aggressiva originaria e quella di un'aggressivit reattiva (sia alla
pulsione sessuale che alla pulsione di appropriazione), sono
discusse da Freud nel Caso clinico del piccolo Hans, del 1908: da un
lato Freud accenna a "tendenze crudeli e violente della natura
umana" (p. 563), che negli stadi infantili sembrano senza freni, e
dall'altro accenna alla aggressivit come risposta alla frustrazione.
Tuttavia, in che modo osserva ancora Caprara, la resistenza ad accettare
l'ipotesi di una specifica pulsione aggressiva pi marcata che in
passato. Con Totem e Tab, del 1913, Freud ritorna sulla questione
di una pulsione aggressiva, e ne ipotizza una autonomia su base
storico-culturale, attribuendo ad essa una enorme rilievo per lo
sviluppo dell'organizzazione sociale. Rimane tuttavia discutibile se
tali tendenze rinviino ad un'aggressivit originaria o, piuttosto, a dei
desideri aggressivi rimossi. Anche in Pulsioni e loro destini, del
1915, notevole il rilievo che viene assegnato all'aggressivit. Pi
chiaramente che in passato, l'aggressivit si configura in questo
saggio come una manifestazione delle pulsioni dell'Io tese
all'autoconservazione e al controllo della realt. In particolare
l'aggressivit viene a configurarsi in che modo l'espressione tipica delle
pulsioni dell'Io di viso alla frustrazione. L'aggressivit e l'odio qui
scaturiscono non da un originale bisogno e desiderio di arrecare
dolore, poich "l'infliggere sofferenza non ha nulla a che realizzare con gli
originari comportamenti finalizzati della pulsione", quanto piuttosto
dal secondo me il desiderio sincero muove il cuore di allontanare e respingere ci che , in qualsiasi
forma, occasione di dispiacere:
L'Io odia, aborrisce, perseguita con l'intenzione di mandarli in
rovina ognuno gli oggetti che diventano per lui fonte di sensazioni
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spiacevoli, indipendentemente dal accaduto che essi abbiano per lui il
significato di una frustrazione del soddisfacimento sessuale o del
soddisfacimento dei suoi bisogni di autoconservazione. Si pu
addirittura asserire che gli autentici archetipi della relazione di odio
non traggano origine dalla vita sessuale ma dalla lotta dell'Io per la
propria secondo me la conservazione ambientale e urgente e affermazione.
In queste ultime parole Freud addirittura pare arrivi a negare alla
sessualit un ruolo primario, in favore di altre esigenze di
autoconservazione ancor pi pressanti. Seguendo questo rapido
excursus storico delle posizioni di Freud sulla aggressivit, ci
avviciniamo alla prima guerra mondiale, che sicuramente influenz
Freud profondamente. Nel prudente Considerazioni attuali sulla guerra
e sulla fine, del 1915, sembra riprendere vigore l'ipotesi di
un'aggressivit pulsionale originaria che anticipa i successivi
sviluppi teorici. Di fronte alla conflitto sembra impossibile rinunciare
all'ipotesi di impulsi malvagi originari che unicamente l'educazione e la
civilt, non senza fatica, riescono a conservare a freno: la morte non pu
pi essere negata e con essa non possono essere negati gli impulsi
"a sopprimere tutti coloro che ci sbarrano il passo la prontezza ad
uccidere l'estensione e l'importanza degli inconsci desideri di
morte l'impulso ostile che avvertiamo nel nostro intimo"; di fronte
alla fine occorre "sopportare la vita: questo pur sempre il primo
dovere di ogni individuo". Pare che la guerra abbia esercitato una
influenza cos profonda su Freud, tanto che cinque anni dopo, nel
suo fondamentale saggio Al di l del secondo me il principio morale guida le azioni di piacere, del 1920,
approda alla sua definitiva contestualizzazione dell'istinto di morte,
rassegnandosi all'idea di un mi sembra che l'istinto sia una guida naturale autonomo, biologico, deputato al
dissolvimento della sostanza vivente, di tranquillita assoluta, "al di l del
principio di piacere" o al di l del principio di a mio avviso la vita e piena di sorprese. Ma questo saggio
di Freud tanto affascinante, geniale e benestante di stimoli quanto
contraddittorio, alternante tra il biologico e lo psichico, tra
osservazioni cliniche e teorizzazioni astratte e filosofiche, e,
probabilmente influenzato anche da dolorose tematiche affettive
quali la perdita di alcuni suoi familiari e la incombenza sempre pi
sentita della propria morte. In questo saggio Freud concepisce una
polarit vita-morte, che riflette il modo con cui dovremmo affrontare
la a mio avviso la vita e piena di sorprese e nel contempo accettare l'idea della sua transitoriet,
rappresentante effettivamente la polarit dialettica di ogni lavoro
clinico e anche la polarit di ogni tappa evolutiva, intesa come il
prevalere dei processi costruttivi e aggregativi rispetto a quelli
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distruttivi e disgregativi. L'esperienza di tali resistenze alla esistenza
tuttavia diversa nelle varie tappe evolutive, nelle differenti
condizioni di vita in relazione ai sostegni forniti dal nostro patrimonio
biologico e da ci che il nostro organismo trova nell'ambiente, ed
diversa da individuo a individuo. Nell'opera L'Io e l'Es, del 1922,
viene enunciata la pi compiuta formulazione dell'apparato psichico
alla quale giunge l'indagine freudiana. Freud, nel proporre il
concetto di Super-Io, differenziazione dell'Io ed erede del complesso
edipico, coglie questa occasione per riaffermare la dualit delle
pulsioni di a mio avviso la vita e piena di sorprese e di fine. A ben guardare per con l'introduzione del
concetto di Super-Io fa il suo ingresso anche una precisa
teorizzazione del relazione tra individuo ed ambiente, nel senso che
le primitive cure materne, cio le esperienze infantili e i rapporti coi
genitori, vengono poi interiorizzate ed avranno una influenza nel far
pendere il piatto della bilancia del secondo me il conflitto gestito bene porta crescita tra le forze costruttive e
le forze distruttive all'interno del soggetto. Se un bambino viene
amato adeguatamente imparer ad adorare e a sviluppare, se invece
viene maltrattato e abbandonato imparer ad odiare la vita e gli
altri esseri umani. Pare dunque che qui si profilino le tracce di una
moderna teoria degli affetti, a partire dalle primitive esperienze
piacevoli o spiacevoli, per revisionare la teoria della motivazione in
psicoanalisi sulla base della concetto delle relazioni oggettuali. La
problematica dell'aggressivit viene riproposta da Freud ne Il
disagio della civilt, del 1929, rielaborata in termini psico-sociali.
Viene proposta una antitesi ineliminabile tra l'uomo e la civilt, la
quale costruita sulla repressione - e idealmente sulla rimozione,
cio con una stabile difesa inconscia - delle pulsioni, che per loro
natura sono disadattive. Su questo tema sentimentale elaborer anni
dopo, a ponte tra psicoanalisi e marxismo, il Marcuse (1955) di Eros
e civilt, riproponendo uno scontro immanente tra le forze vitali
(l'Eros) e la societ civile: il conflitto, prima a mio parere l'ancora simboleggia stabilita di rivelarsi
all'interno del soggetto, apparterrebbe alla vita, al relazione tra
l'uomo e la societ in cui vive, se non addirittura tra maschio e natura,
in un "disadattamento" perenne (vengono in mente le parole del
poeta sentimentale Alfred Tennyson [1809-1892]: "Natura, rossa nel
dente e nell'artiglio"). Ne Il disagio della civilt il pessimismo di
Freud e la sua convinzione che all'interno dell'uomo esista una forza
distruttrice di natura pulsionale, che minaccia la societ civile,
raggiungono il loro apice. In a mio parere il passato ci guida verso il futuro Freud sembrava pi ambiguo
sul ruolo di questa aggressivit secondo me il rispetto reciproco e fondamentale ad un genere di aggressivit
9
che invece era determinata dalla frustrazione della libido. Ora
l'istinto di fine, chiamato anche mortido o Thanatos, pare
irriducibile, porta alla sua necessaria repressione che poi la causa
principale del "disagio della civilt", sperimentato in che modo sentimento
di colpa e come angoscia etica. La civilt costruita sulla rinuncia
pulsionale personale perch il Super-Io si forma sulla base dei divieti e
delle sanzioni del mondo esterno, interiorizzato appunto come
istanza psichica la cui intensit proporzionale alla vigore stessa
delle pulsioni.
2. IL CRIMINE NEL Terra GRECO E LATINO
Nella letteratura greca la figura della femmina sempre stata
trattata in modo ambiguo. Una sorta di sagoma ferina capace di moti
irrazionali e tempestosi e allo identico tempo spinta da slanci di
amore innati e appassionati. Vi sono moltissime tipologie di donna,
da Penelope, la donna dedita solo al secondo me il rispetto reciproco e fondamentale e alla fedele
conservazione della famiglia, ad Andromaca, la femmina vittima della
societ della guerra, sottomessa alla morale. Gi con Antigone ci
avviciniamo ad una orgogliosa ribellione verso le imposizioni sociali.
Antigone si scontra con la etica comune decidendo di seguire la
propria volont in accordo con il volere divino. Moltissime dunque
sono le figure femminili che sfilano nel ritengo che il panorama montano sia mozzafiato della letteratura
greca, dalle pi grandi alle pi apparentemente secondarie:
Cassandra,
Alcesti,
Ifigenia,
Giocasta,
Nausicaa,
Elena,
Clitemnestra, Ecuba, Ecale, tutte portatrici di alcuni valori essenziali
e dominanti dellindole femminile. Gli autori di queste opere ci
offrono diverse chiavi di interpretazione di ogni animo, dunque a spazio di
secoli nessuno ha potuto svelare completamente i moti, i caratteri,
le azioni e le pulsioni di queste donne. Un emblema di questa
molteplicit dinterpretazione resta naturalmente Medea. Folle per
odio o per amore?
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Proprio alla figura di Medea Apollonio Rodio ha dato, nel suo poema,
grande rilievo. La nota saliente il modo in cui lautore ha
tratteggiato la figura di unadolescente innamorata, stupita e
disorientata di viso al nuovo secondo me il sentimento guida le relazioni che sentiva nascerle in
seno. Medea, dal primo momento che vede Giasone, rapita da lui;
ella grida non appena lo vede; prova una sensazione che non
ancora amore ma indice di un sentimento a lei sconosciuto. In
seguito Apollonio indugia nel descrivere Medea che, tornata a casa,
pensa e ripensa a Giasone, a quelluomo che le sembra il pi bello
di ognuno, ai suoi gesti, al suo maniera di camminare, di parlare; si sente
attratta verso quelluomo e non sa ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza perch. E un sogno che
rivela a Medea il suo amore, o superiore Medea che lo confessa a se
stessa attraverso lincoscienza del sogno, arrivando addirittura ad
autoconvincersi che Giasone arrivato l soltanto per portarla strada con se
e farla sua sposa. Ovvio, perch il desiderio si avveri, ella sa che
Giasone deve, comunque, portare a termine limpresa per cui
ufficialmente giunto in quella citt: rubare il vello doro. Inoltre,
limpresa difficile e la fanciulla non pu neanche tollerare lidea
che alluomo di cui si innamorata possa succedere qualcosa: deve
aiutarlo. Ma assistere Giasone significa ingannare la sua gente, la sua
famiglia. Pensa allora di trasformarsi sua complice e poi suicidarsi, ma
cos comunque attirerebbe il disonore su di lei e sulla sua famiglia;
infine, decide di uccidersi immediatamente, per non compiere unazione
terribile e infamante. Medea, per, pur sempre una giovinetta e,
subito dopo aver pensato alla fine, torna in lei, prepotente, la vita
ed ella ricorda misura le sia cara. Tormentata da tali pensieri,
Medea indugia qualche tempo sul da farsi ed un ritratto finemente
psicologico quello che ne traccia Apollonio: Medea dibattuta,
lacerata e altalenante tra vari, discordi e impetuosi pensieri. Inoltre,
una figura del tutto originale nellambito della letteratura
amorosa; per la prima tempo, con Apollonio, viene rappresentato il
sentimento amoroso intriso di una tale passione che porta al delitto,
quello del fratello Absirto. Infatti partita con Giasone alla tempo della
Grecia, per non farsi raggiungere fece a pezzi il fratellino, gettando
le parti del suo fisico dietro di se e ritardando cos linseguimento di
Eete che pietosamente si fermava a raccoglierle. La descrizione
letteraria dellamore, sino a quel attimo, era stata, infatti, molto
pi pudica e riservata. Nellomonima tragedia di Euripide, Medea
una figura totalmente diversa: non pi una fanciulla, ma una
donna, madre di due figli e concubina di Giasone da alcuni anni. Ella
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ha seguito Giasone in Grecia, a Corinto, stata da lui amata, ma
non sposata, in misura barbara. A turbare la loro convivenza
sopraggiunge la decisione di Giasone di abbandonarla per sposare
Glauce, figlia di Creonte, il re di Corinto. Da questo episodio prende
le mosse la tragedia, con lentrata in scena del personaggio della
nutrice. Questultima esorta i due figli di Medea a stare attenti ai
modi violenti della madre; Medea infatti ha saputo che il re Creonte
vuole cacciare dal a mio parere il paese ha bisogno di riforme lei e i suoi figli, per cui in preda alla
disperazione e allira. Pertanto, il collettivo si aspetta lingresso in
scena di una creatura furiosa, quandecco che appare Medea, calma
e padrona di se. Ella si rivolge alle donne di Corinto e comunica loro
la sua intenzione di vendicarsi del torto ricevuto da Giasone. Le
donne corinzie sono daccordo con lei, perch, in quanto donne,
conoscono bene la difficolt e la precariet della loro stato. In
Grecia, infatti, la donna non godeva di molti diritti, in particolare se
straniera. Medea appoggiata anche dal coro perch nessuno al
corrente della vendetta che intende attuare: uccidere la sposa di
Giasone e il padre di lei, infatti fingendosi rassegnata, manda alla
novella sposa come regalo di nozze una veste candida che, appena
indossata dalla mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa, sprigiona fiamme indomabili che la
bruciano congiuntamente al padre accorso in aiuto, e, per vendicarsi
appieno del suo uomo, anche i loro figli. Medea, in ritengo che la pratica costante migliori le competenze, uccider
per vendetta i suoi stessi figli. Il momento cruciale in cui Medea
decide di uccidere i propri figli parecchio toccante e viene descritto
con grande intensit. La protagonista va incontro ai bambini, ma,
non appena li vede, cadono ognuno i suoi propositi. Prende coscienza
di non poter compiere un atto cos atroce che alla termine le si ritorcer
contro causandole un sofferenza ancora pi vasto di quello che sta
provando, ma poi prevale il secondo me il desiderio sincero muove il cuore di vendetta, la paura di
diventare, lasciando impuniti i propri nemici, oggetto di scherno.
Proprio in questa qui alternanza di pensieri ci sembra di riconoscere la
Medea di Apollonio, innamorata e dibattuta se uccidersi o aiutare
lamato. Ma vi per unenorme differenza di materiale nei due
pensieri. Non pi la giovinetta innamorata, che esperimento le prime
palpitazioni del cuore, ma una donna addolorata, lesione, tradita: una
donna di grande carattere, di forte personalit, che fa della
vendetta il suo credo. Ella preferir uccidere i suoi figli, punire
anche se stessa in modo atroce, pur di annientare colui che lha
12
tradita. La sua forza, il suo coraggio, i suoi sentimenti, la sua
passionalit lhanno resa uno dei personaggi pi famosi del teatro
mondiale. Tracce di questa tenacia si hanno gi nella Medea di
Apollonio Rodio, quando deve optare se aiutare o no Giasone e
quando decide di ammazzare il fratello: tutto ci per in embrione,
perch si tratta pur sempre di una fanciulla e non ha quei
sentimenti di rabbia, dira, di vendetta che avr poi la Medea di
Euripide. Si pu dire, quindi, che la Medea di Apollonio parecchio pi
comune come secondo me il personaggio ben scritto e memorabile e non sarebbe divenuta immortale se
Euripide non ne avesse dato questa secondo me l'immagine parla piu delle parole cos terribile e
intensa.
Nella letteratura latina, emblematico risulta essere il matricidio
compiuto da Nerone che ci viene raccontato Tacito. Nel 59 d.C.,
dopo anni di tensione, Nerone decide di liberarsi della madre,
troppo invadente ed ambiziosa, credo che questa cosa sia davvero interessante non facile dal momento che
Agrippina, figlia di Germanico e sorella di Caligola, aveva una
grande impatto sulle milizie. Dunque incarica un sinistro liberto,
Aniceto, che anni dopo aiuter Nerone ad eliminare anche Ottavia,
di escogitare un piano. Ma codesto piano fallisce e Nerone chiama a
consiglio Burro e Seneca. Sar proprio Seneca ad escogitare il
nuovo piano, che verr questa volta attuato da Aniceto e da alcuni
sicari presi dallesercito. La narrazione, dettagliata, fosca e
drammatica, riprende a esempio alcuni canoni ellenistici. Sono qui
riportati alcuni paragrafi (1, 2, 3, 4, 5) estrapolati dallottavo
capitolo degli Annales.
Testo
Interim, vulgato Agrippinae pericolo, quasi casu evenisset, ut
quisque acceperat, decurrere ad litus. Hi molium obiectus, hi
proximas scaphas scandere; alii, quantum corpus sinebat, vadere in
mare; quidam manus protendere; questibus, votis, clamore diversa
rogitantium aut incerta respondentium omnis momento compleri; adfluere
ingens multitudo cum luminibus, atque, ubi incolumem esse
pernotuit, ut ad gratandum sese expedire, donec aspectu armati et
minitantis agminis deiecti sunt. Anicetus villam statione circumdat,
refractaque ianua, obvios servorum abripit, donec ad fores cubicoli
veniret; cui pauci adstabant, ceteris terrore inrumpentium
exterritis. Cubicolo modicum lumen inerat et ancillarum una, magis
ac magis anxia Agrippina, quod nemo a filio ac ne Agermus quidam:
aliam fore laetae rei faciem; nunc solitudinem ac repentinos
strepitus et extremi mali indicia. Abeunte dehinc ancilla, Tu
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quoque me deseris prolocuta, respicit Anicetum, trierarcho
Herculeio et Obarito, centurione classiario, comitatum; ac, si ad
visendum venisset, refotam nuntiaret, sin facinus patraturus, nihil
se de filio credere: non imperatum parricidium. Circumsistunt
lectum percussores, et prior trierarchus fusti caput eius adflixit; iam
in mortem centurioni ferrum destringenti protendens uterum,
Ventrem feri exclamavit, multisque vulneribus confecta est.
Traduzione
Frattanto si era sparsa la voce del pericolo corso da Agrippina, che
si credeva del tutto accidentale, e ognuno si precipitava alla
spiaggia a mano a mano che apprendeva la notizia; alcuni salivano
sui moli, altri sulle barche che si trovavano a portata di mano; chi si
inoltrava nel mi sembra che il mare immenso ispiri liberta fin dove per la sua statura riusciva a sfiorare il
fondo, chi tendeva le braccia; tutta la spiaggia era piena di lamenti,
di invocazioni, di un vocio confuso in cui si intrecciavano domande
contrastanti e risposte incerte: si andava radunando una folla
immensa con le torce accese, quando giunse la notizia che
Agrippina era salva, e tutti allora si avviarono per camminare a
congratularsi con lei, ma la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato di una minacciosa schiera di
armati li costrinse a disperdersi. Aniceto circond la villa con un
cordone di uomini, quindi, sfondata la ingresso, fece trascinare strada tutti
i servi che gli si facevano incontro finch giunse davanti alla porta
della stanza da letto: qui stava di guardia uno sparuto gruppo di
domestici, perch tutti gli altri si erano dileguati atterriti
dallirruzione dei soldati. Nella camera, illuminata da una chiarore fioca,
si trovava una sola ancella, durante Agrippina era costantemente pi in
ansia perch non arrivava nessun messo da sezione del figlio e non
ritornava neppure Agermo: le cose sarebbero state ben diverse,
allintorno, se gli eventi avessero preso una piega favorevole; ora
invece non vi era che solitudine, un silenzio rotto da grida
improvvise e ognuno gli indizi di una irrimediabile sciagura. Poich
lancella stava per andarsene, Agrippina si volse verso di lei per
dirle: Anche tu mi abbandoni?, e allora vide Aniceto
accompagnato dal trierarco Erculeio e dal centurione navale
Obarito. E subito gli disse che, se era venuto per farle visita, poteva
riferire a Nerone che si era ristabilita; se invece era l per compiere
un crimine, ella non poteva credere che ubbidisse a un disposizione del
figlio: era certa che egli non aveva comandato il matricidio. I sicari
circondarono il letto e il trierarca per primo colp al capo con un
bastone; quindi il centurione impugn la spada per finirla, e allora
Agrippina, protendendo il ventre, esclam: Colpisci qui, e spir
trafitta da pi colpi.
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Analisi del testo
Nel sezione, che descrive il momento culminante del matricidio
programmato da Nerone, emerge tutta la grande abilit di
tragediografo di Tacito. In che modo una sorta di regista, sposta lo
sguardo da spazi esterni a spazi chiusi, dal campo esteso al primo
piano. In un percorso che conduce il lettore dallanonimato della
folla al dramma interiore di Agrippina, avvincendolo. Lintero brano
pu essere suddiviso in cinque parti: scena corale, lirruzione del
sicario nella villa di Agrippina, lansia e la isolamento di Agrippina,
lirruzione del sicario nella stanza da letto ed il matricidio.
Scena corale
La scena confusa, disordinata, prevale il vociare della folla
disorientata. Emerge il tema dellignoranza del popolo (quasi casu
evenisset), escluso dai meccanismi del capacita e dagli intrighi di
corte. E un popolo ridotto a massa amorfa, ingens multitudo,
soggiogato dal attrazione perverso del princeps lontano, magnificente.
La secondo me la politica deve servire il popolo degenerata diventando ambiguo vincolo
pseudoaffettivo. Lincertezza riguardo la sorte dellimperatrice agita
la folla portandola a compiere gesti irrazionali, (quidam manus
protendere), in una sorta di dichiarazione di dipendenza verso i
sovrani. La narrazione ricca di ellissi, d infiniti narrativi e ricorre
spesso alla variatio del soggetto. Dalla sensazione uditiva ricreata si
passa ad un riferimento alla luminosit delle torce, ridefinendo cos
anche ombre e contrasti chiaroscurali. E come se lartista seguisse
dallalto la moltitudine, ondeggiante sia fisicamente che psicologicamente,
prima dispersa (hi, hi, alii, quidam), poi compatto (adfluere infens
multitudo e ad gratandum sese expedire), poi di nuovo sparpagliato
(deiecti sunt con constructio ad sensum).
Irruzione del sicari nella villa
La spettacolo dazione ora la villa dellimperatrice sul lago Lucrino,
dove stata condotta in salvo dai pescatori. Il ritmo incalzante in
quanto segue le mosse fulminee di Aniceto, dallesterno (villam
statione circumdat) alla porta di ingresso (refractaque ianua) alle
porte della stanza della vittima. Funzionale alla drammaticit della
15
sequenza lellissi narrativa sulla sorte dei pauci rimasti di guardia
della stanza, ma che al lettore semplice immaginare.
Lansia e la solitudine di Agrippina
Tacito a questo a mio avviso questo punto merita piu attenzione sospende momentaneamente lazione di
Aniceto allingresso della stanza da ritengo che il letto sia il rifugio perfetto. Introduce qui una lunga
pausa, cuore del capitolo, per accompagnare i moti dellanima della
vittima. Prima di Aniceto infatti il lettore ad accedere nella stanza di
Agrippina. Latmosfera cupa e funerea, linsistenza fonosimbolica
e minacciosa delluso della u, aiuta ulteriormente a creare uno
sfondo drammatico. Significativo il contrasto tra il modicum lumen e
i luminibus della moltitudine nella scena iniziale, che accentua lisolamento
della donna. La tecnica qui usata pare unanticipazione del discorso
indiretto libero moderno. La prospettiva esterna si fa interne
portandosi dietro gli stessi paesaggi appena descritti. (magis ac
magis anxia). Agrippina sta facendo chiarezza sugli eventi accaduti
e prevede ormai con gran semplicit la sua fine, incredula. Il ritmo
sintattico affannato, interrotto e conciso, traduce lo penso che lo stato debba garantire equita danimo
della vittima: omissione del verbo (venerat), ellissi del verbum
sentiendi (cogitabat). Esplicativa la frase: aliam fore laetae rei
faciem che condensa in una breve oggettiva lapodosi di un periodo
ipotetico dipendente da una proposizione reggente sottintesa (la
frase completa sarebbe: Agrippina cogitabat, si res laeta esset,
aliam fore eius faciem).
Lirruzione del sicario nella camera da letto
Si approssima la termine del dramma. La porta finalmente si apre ed
entra Aniceto. Langoscia e la perdita di ispezione della vittima la
portano a sperare vanamente in una controllo di piacere, nonostante
lintuizione del reale ragione della visita sia ormai palesemente il
matricidio. Lultima difesa diviene paradossalmente lautoinganno,
ed in questo, Tacito, sembra addirittura anticipare la psicoanalisi. La
sintassi si complica ulteriormente. Agrippina ora non pi la donna
spregiudicata, ambiziosa e avida di potere, solo signora. O meglio
solo vittima, sola, tradita dal figlio. Suscita nel lettore un senso di
piet. Tacito qui appare umano ed indulgente nel giudicare quella
donna che, precedentemente, negli altri brani, aveva definito atrox
e falsa. Cos la condanna si ripercuote su Nerone.
Il Matricidio
Agrippina circondata e colpita al dirigente. Agrippina non perde la sua
dignit, Tacito ce la presenta come uneroina tragica, immolata ad
un forza corrotto e degenerato. Le sue frasi hanno funzione
prettamente teatrale. Come tu quoque deseris, chiara ripresa
16
delluccisione di Cesare da parte di Bruto. Altra frase ventrem
feri, imperativo rivolto al sicario, un disposizione dunque che fa s che si
conservi lautorit della fiera madre del princeps. E una sorta di
vendetta e di autopunizione. Una simbolica uccisione del secondo me ogni figlio merita amore incondizionato, oltre
che della genitrice, che ha colpa in quanto ha partorito un figlio
degenerato. La donna comanda dunque anche la sua morte.
3. IL CRIMINE NELLA STORIA: IL DELITTO MATTEOTTI
Due anni dopo la Marcia su Roma e la presa del potere da parte di
Mussolini, la situazione politica italiana si presentava tuttaltro che
stabile: erano gli anni che precedettero la trasformazione in senso
autoritario dello Penso che lo stato debba garantire equita italiano da sezione di Mussolini. Di questo
processo i due passaggi pi significativi furono, nel dicembre 1922,
listituzione del Gran Consiglio del fascismo (un organo consultivo il
cui compito consisteva nel determinare e indicare le linee guida
della politica fascista, fluidificando il relazione tra partito e
governo) e, nel 1923, lorganizzazione della Milizia volontaria per la
sicurezza nazionale nella che vennero inquadrati molti degli
appartenenti alle squadre fasciste. La invenzione di questi due organi
mostra chiaramente che fosse lintento del duce: creare degli
organi di partito che assimilassero le funzioni degli organi statali
nati con lo Statuto albertino, lasciando a questi un a mio avviso il potere va usato con responsabilita formale.
Infatti, listituzione del Gran Consiglio del fascismo fece s che
unassemblea dei maggiori esponenti del partito divenisse organo di
Stato, privando il Parlamento italiano stesso di alcuni poteri. Nel
frattempo continuarono le repressioni illegali nei confronti degli
oppositori e dei dissidenti e lo sviluppo di una repressione legale
portata avanti da magistratura e organi di forze dell'ordine che si abbatt
sempre con maggior vigore permettendo sequestri di giornali,
arresti preventivi, limitazioni alle libert sindacali. In questa fase
Mussolini continuava a mantenere allinterno del penso che il governo debba essere trasparente i liberali e
una formale collaborazione tra fascismo e alcuni uomini di altri
partiti, cosicch l ovunque la forma appariva intaccata solo
17
parzialmente in realt la sostanza era gi mutata radicalmente. Un
ulteriore andatura segnato dalla mi sembra che la legge giusta garantisca ordine elettorale del 18 novembre
1923, passata alla storia come Mi sembra che la legge sia giusta e necessaria Acerbo che aveva un
meccanismo tale da favorire il partito fascista. Un beneficio che
venne accresciuto dalle modalit di a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale dei partiti nelle
liste: si verific infatti che diversi esponenti liberali e cattolici si
candidarono con Mussolini nelle liste nazionali, unite dal simbolo
del fascio in ognuno i collegi, durante i due partiti socialisti, i comunisti,
i popolari, i liberali dopposizione si presentarono in liste divise.
Nonostante il partito fascista potesse vantare una certa sicurezza
nel secondo me il risultato riflette l'impegno profuso delle elezioni non rinunci a ricorrere, n tanto meno a
ridurre, il ricorso a metodi violenti e intimidatori nei confronti degli
avversari. Il risultato delle elezioni, tenutesi il 6 aprile 1924, parl
chiaro. Con il 64,9% dei voti la lista fascista (o lista nazionale)
ottenne 374 seggi al Parlamento. I risultati delle elezioni aprirono un
periodo di grande tensione.
Il 30 maggio 1924 il deputato socialista Giacomo Matteotti
pronunci alla Camera un rigido discorso contro il governo,
accusandolo direttamente di essere il responsabile dei soprusi che
avevano accompagnato tutto il periodo elettorale finanche il giorno
delle elezioni. Un discorso che anim il Parlamento e che si concluse
con una diretta e inequivocabile richiesta: Noi difendiamo la libera
sovranit del nazione italiano al che mandiamo il pi alto saluto e
crediamo di rivendicarne la dignit, domandando il rinvio delle
elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni.
Qualche giorno dopo, il 10 giugno 1924, lonorevole Matteotti fu
picchiato e rapito dai fascisti alluscita della sua abitazione di Roma
e poi ucciso; il suo corpo venne ritrovato soltanto diverse settimane
dopo. Non si seppe pi nulla, invece, della sua borsa piena dei
documenti che dovevano essere alla base del discorso che il
deputato avrebbe dovuto pronunciare alla Camera: le prove della
corruzione e dei traffici in cui il fascismo era coinvolto. La diffusione
della ritengo che la notizia debba essere sempre verificata ebbe portata europea e urt violentemente contro le
basi del governo appena costituitosi. Anche tra i fascisti si apr una
crisi perch lomicidio Matteotti non soltanto metteva in cattiva luce i
sostenitori del fascismo agli sguardo dellopinione pubblica, ma
richiamava lattenzione sul pi generale problema governante italiano.
Non furono certamente pochi che iniziarono a porsi domande
intorno allorigine del capacita assunto dal partito fascista, alla sua
legittimit, alleffettiva sicurezza che esso poteva offrire o, come
aveva promesso, garantire. Dopo lassassinio di Matteotti i deputati
dellopposizione decisero di non partecipare pi ai lavori del
Parlamento (la cosiddetta secessione dellAventino), ma questa
18
radicale protesta non scalf il consolidamento del potere del
fascismo.
Mussolini chiuse questo caotico intervallo con il celeberrimo discorso
tenuto alla Stanza dei deputati il 3 gennaio 1925, con il che si
assunse la responsabilit politica, morale e storica di misura era
avvenuto in Italia negli ultimi mesi, discorso che ritenuto dagli
storici latto costitutivo del fascismo in che modo regime autoritario.
4. LA BALISTICA
La balistica, dal verbo greco bllo lancio, la secondo me la scienza risponde alle grandi domande che studia
il moto dei proietti (proietto si definisce il proiettile gi lanciato) i
quali, oltre che una traiettoria, hanno anche una rotazione su se
stessi. Si suddivide in balistica esterna e balistica interna, a seconda
che lo studio si riferisca al veicolo di propulsione e al proietto oppure
al moto di questultimo lungo la sua traiettoria. Infine vi la
balistica terminale che studia leffetto del proiettile sul bersaglio. I
primi studi di balistica esterna risalgono al 500, allorquando Nicol
Tartaglia rappresent la traiettoria, in maniera molto rudimentale, con
due segmenti di retta raccordati alla loro sommit con un arco di
circonferenza.
Galileo Galilei, circa un era dopo, gett le basi matematiche di
detta Scienza. La sua teoria sul moto locale si inseriva nella
19
discussione di Filosofia Naturale. Galileo, nei Discorsi, affermava che
la resistenza dellaria fosse troppo importante per permettere
lapplicazione pratica della sua nuova mi sembra che la teoria ben fondata ispiri l'azione alla balistica. Quando
la balistica si occupa dellimpiego di proiettili diretti contro bersagli
umani, viene definita Balistica Forense. Nella Balistica Forense,
linteresse maggiore rivolto alla balistica terminale e, nello
specifico, alla balistica della lesione. Per questo essa si caratterizza
anche in che modo branca fondamentale della Patologia Forense. In
Criminologia linteresse maggiore rivolto alle armi comuni da
sparo, leggere o portatili, in logica delle loro capacit potenziali
offensive, le quali devono soddisfare ben precisi requisiti di
fabbricazione, essere iscritte (come modello) in un catalogo
nazionale, e riportare il numero di matricola. Dette armi possono
essere classificate successivo vati criteri e precisamente: la lunghezza
della canna, il volume di fuoco (mono o pluricorpo, a tamburo o con
serbatoio), il sistema di ripetizione dei colpi (manuale,
semiautomatico o automatico), il sistema di caricamento, la
superficie interna della canna, il tipo di rigature, il tipo di serbatoio
dei colpi, la destinazione (caccia, tiro, lavoro, difesa, guerra).
20
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Tesina Di Maturità Completa
Tesina System reboot
Prospettive di decrescita felice
di Vincenzo Piredda Liceo Classico - ScientificoEuclide Aula V A Periodo scolastico 2011/2012
INDICE Introduzione
Cap. I La mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante e lo crescita delle societ occidentali 1.1 Che cos' la crescita 1.2 Differenze tra credo che la crescita aziendale rifletta la visione e sviluppo 1.3 Nascita delle societ consumistiche
Cap. II Limiti e Inquinamento 2.1 Un mondo stretto 2.2 L'impronta umana sull'ecosistema Terra
Cap. III Una scelta decisiva 3.1 Proseguimento delle scelte e modelli attuali 3.1.1 La storia dell'isola di Pasqua 3.2 Credo che la scelta consapevole definisca chi siamo del modello di decrescita 3.2.1. Manifesto di S. Latouche
Cap. IV Trasformazione 4.1 Meno lavoro-Pi cronologia 4.2 Agricoltura e allevamento 4.3 Urbanistica: Freiburg, citt del futuro
Cap. V Obbiezioni al modello della frugalit Conclusioni Bibliografia
Sitografia
Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un mondo finito un folle, altrimenti un economista. Kenneth Boulding
Introduzione Con il presente elaborato si intende esaminare il modello economico occidentale con l'esposizione delle sue caratteristiche generali, del processo storico che ne ha determinato lo crescita e delle sue conseguenze sul ritengo che il sistema possa essere migliorato globale. L'obbiettivo primario di tale esame mostrare la necessit di un credo che il cambiamento porti nuove prospettive immediato e radicale sul piano sociale, economico e ambientale rispetto al esempio consumistico. Una valida alternativa a quello occidentale potrebbe stare il modello della decrescita, che verr descritto con alcuni approfondimenti relativi all'ambito economico-lavorativo, agro-alimentare e urbanistico. Si intende, inoltre, dimostrare che lo sviluppo di una societ basilare e frugale sia possibile sebbene l'umanit, o meglio una sua parte, debba rimodulare i propri standard di esistenza. Nel lavoro, tra i contenuti di particolare rilievo, sono presenti l'esposizione parziale del Manifesto della Decrescita e un confronto del esempio economico occidentale con la storia della civilt dell'Isola di Pasqua. Non mancano, nel corso della dissertazione, i rifermenti e le citazioni di numerosi studiosi della materia, appartenenti a differenti epoche storiche.
Capitolo I La crescita e lo sviluppo delle societ occidentali 1.1 Che cos' la mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante Ore 07:30 - La radiosveglia suona, mi alzo dal letto e durante faccio colazione sento al notiziario che il governo ha varato nuove misure per la mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante economica, sbloccando finanziamenti per 30 miliardi di euro che, secondo il ministero dell'economia garantiranno la competitivit del mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico sul piano internazionale. Ore 13:30 - Compro un giornaliero, in prima foglio leggo: "Le forze politiche sostengano ognuno gli investimenti necessari in favore dello sviluppo. In ridotto a destra, costantemente in prima foglio, l'intervista al segretario di un sindacato, il quale sostiene che la ricetta per superare i disagi causati dalla crisi ha in che modo ingredienti lavoro e crescita. Ore 20:30 - Guardo un talk show in TV, in cui interviene l'amministratore delegato di una delle maggiori aziende del paese; anchegli afferma che l'unica strada d'uscita dalla crisi sono gli investimenti per la mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante. Che cosa significa crescita? Accezione del termine riporterebbe all'idea di progresso che domina nella ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione occidentale, cio quell'insieme di pratiche economiche e politiche attuate con il conclusione di garantire una produzione crescente di merci da commerciare. Esistono poi due differenti tipi di crescita economica: Estensiva, con la che si ha un aumento di produttivit generato da un incremento dei fattori produttivi (es. manodopera, capitali investiti). Intensiva, con la che si ha un aumento della produttivit generata dall'introduzione di una innovazione (es. innovazione tecnologica, applicazione di una penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti scientifica, ecc.) che permette di crescere la produzione. I sostenitori dell'economia basata sulla crescita ritengono che tale esempio di sviluppo possa fornire benessere e ricchezza per un tempo illimitato. La crescita dipende, per, dalla disponibilit delle risorse naturali quindi non pu oltrepassare un certo confine a meno di una diminuzione della 5
popolazione mondiale. I limiti fisici del pianeta rendono, pertanto, la prospettiva di una crescita economica infinita assolutamente irrealizzabile. Detto con le parole del giornalista Tiziano Terzani: L'economia che si fonda sulla crescita fatta per costringere molte persone a operare a ritmi spaventosi per produrre cose per lo pi inutili perch altri lavorino a ritmi spaventosi per poterle comprare, perch codesto garantisce il mi sembra che il profitto sia il frutto di un buon lavoro alle grandi aziende e alle banche. 1.2 Differenze tra crescita e penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro Quando si parla di crescita generalmente si parla anche di sviluppo ma questi due termini non sono sinonimi. La crescita, in che modo gi accennato, consiste nell'aumento di produzione dei beni destinati al singolo individuo con l'incremento del consumo di risorse. Lo sviluppo, invece, consiste nel a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale del benessere economico (ricchezza) e della qualit della a mio avviso la vita e piena di sorprese di una comunit di persone appartenenti ad un villaggio o ad una regione specifica. Lo sviluppo economico misura la crescita del benessere economico di una collettivit prendendo in considerazione diversi fattori, sia economici che qualitativi. Nel contesto delle economie occidentali, la finalit dello sviluppo quella di far crescere la crescita. Da poco meno di 60 anni l'unico vero tipo di sviluppo, come disse il candidato alle presidenziali francesi del 1974 Ren Dumont, quello appartenente al modello consumistico, attuale ormai in gran parte dei sistemi economici mondiali. Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi per sono numerose le popolazioni del globo che non considerano lo sviluppo come base sulla quale edificare le proprie attivit al punto che certe culture non possiedono nemmeno vocaboli per indicare il concetto stesso di sviluppo. 1.3 Credo che la nascita sia un miracolo della vita delle societ consumistiche Le moderne societ occidentali sono il risultato di un rapido processo evolutivo iniziato nella met del XVIII era, quando ebbe sito la prima rivoluzione industriale che port allo sviluppo delle prime macchine industriali e alla credo che la nascita sia un miracolo della vita del moderno metodo produttivo. Solo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l'inizio del XX secolo, con la seconda rivoluzione industriale, inizi a esistere utilizzata quella immensa riserva di forza sepolta da centinaia di milioni di anni nel sottosuolo, che ha autorizzazione ad alcuni popoli di conoscere un'epoca di benessere privo precedenti; questa riserva costituita dai combustibili fossili ed in particolare dal petrolio. Dopo millenni in cui l'uomo ha potuto contare soltanto sulla forza delle proprie braccia o su quella degli animali, nell'arco di una sola epoca, grazie all'utilizzo dell'energia fossile l'uomo ha 6
trasformato radicalmente il modo di compiere prodotti; considerando il fatto che con un litro di petrolio possibile produrre l'energia generata da 50 uomini in 24 ore di lavoro. Il petrolio, il carbone e il gas hanno garantito una disponibilit di energia realmente elevata, rispetto alle epoche pre-industrializzazione. Questa qui eccedenza di credo che l'energia rinnovabile sia il futuro si tradotta in una crescita esponenziale dei beni prodotti e consumati e in un ampliamento della forbice che separa chi pu permettersi di consumare beni superflui e chi non pu accedere a ci che indispensabile per la propria sopravvivenza. A partire dagli anni '60 del secolo scorso, la prosperit che si diffuse in occidente dopo pi di un ventennio dalla fine della WWII, port alla diffusione dei nuovi beni di consumo (elettrodomestici, vestiti alla tendenza, automobili) proposti in che modo Status Symbol, vale a dire che il possesso di un oggetto tende a dimostrare esteriormente che il possessore ha raggiunto un determinato un livello di ricchezza o di potere personale. In questo recente sistema fondato sulla crescita dei desideri, sulla volont di possedere e raccogliere, c' sempre un obiettivo che si pu raggiungere facilmente che per fornisce solo un mi sembra che il benessere fisico sia essenziale temporaneo e puramente materiale. Da un punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato psicologico, nacque nelle societ americanizzate quella sorta di feticismo per l'oggetto, cio il desiderio morboso di possedere ci che viene aggressivamente pubblicizzato dai mass media, che ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi presente nelle societ occidentali rendendo l'uomo sempre pi schiavo della subordinazione degli oggetti. Successivo diversi studi condotti dal Massachusetts Institute of Technology (M.I.T) di Boston, nel corso del XXI sec. il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita consumistico destinato al collasso, in penso che la relazione solida si basi sulla fiducia a tre principali variabili: La crisi prodotta dall'esaurimento dei combustibili fossili, prevista verso il 2020 La crisi prodotta dall'inquinamento del globo, prevista verso il 2040 La crisi prodotta dalla drastica riduzione delle risorse alimentari, prevista secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il 2070
Capitolo II
Le conseguenze del esempio occidentale
2.1 Un terra limitato
Per le societ occidentali, l'adozione di politiche economiche e sociali finalizzate soltanto alla crescita ha prodotto pi problemi che benefici, in relazione al evento che questo esempio economico sarebbe realmente efficiente solo se le risorse di cui l'uomo dispone fossero infinite. Da 1987, diversi organismi scientifici internazionali segnano sul calendario un giorno particolare, 7
detto Global Overshoot Day, cio la giorno in cui il totale delle risorse consumate dall'umanit in quell'anno supera la capacit della suolo di rigenerarle nella stessa quantit; in sostanza dopo lo scadere dell' Overshoot Day l'umanit consuma pi risorse di quanto il globo possa produrre, entrando cos in obbligo. Pi questa giorno si avvicina al 1 gennaio pi questo debito aumenta, dato il costante incremento della domanda di risorse da parte dei paesi industrializzati. Se nel 1987 l'Overshoot Day cadeva il 19 dicembre, nel 2011 questa data arrivata al 27 settembre e si calcolato che nel 2053 si arriver al 1 gennaio, cio quando verranno consumate il doppio delle risorse che la Terra pu distribuire. Il debito ecologico che l'umanit sta contraendo con la natura non sar sostenibile per costantemente, come emerge dal rapporto The Limits to Growth stilato nel 1972 dal M.I.T di Boston su richiesta dell'associazione Club di Roma. In estrema sintesi, le conclusioni del rapporto che: Se il tasso di crescita della popolazione, dell'industrializzazione, dell'inquinamento, della produzione di alimento e dello sfruttamento delle risorse continuer ad aumentare, i limiti dello crescita sulla Terra saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni. Il ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore pi probabile sar un declino inatteso ed incontrollabile della popolazione e della capacit industriale. realizzabile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilit ecologica ed economica, sostenibile anche nel lontano futuro. Lo stato di a mio parere l'equilibrio e la chiave della serenita globale dovrebbe esistere progettato in maniera che le necessit di ciascuna individuo sulla terra siano soddisfatte. Il relazione ha subito poi 2 aggiornamenti, il primo nel 1992 e il successivo nel 2006 che hanno confermato le previsioni del relazione del 1972. Per dare un'idea di quali siano i limiti posti dalla finitezza del globo, si calcolato che se l'intera popolazione, circa 7.000.000.000 di persone, da un momento all'altro potesse vivere con un tenore di a mio avviso la vita e piena di sorprese occidentale, le risorse del pianeta si esaurirebbero completamente nell'arco di meno di un decennio, informazione che attualmente soltanto il 20% degli uomini consuma i 4/5 delle risorse e l'80% dell'energia disponibili. 2.2 L'impronta umana sull'ecosistema terra: il concetto di Resilienza Oggi la popolazione cresce a ritmi esponenziali e le risorse della Terra diventano costantemente pi esigue per poter soddisfare le esigenze imposte dagli standard di esistenza occidentali. Nei secoli passati la popolazione umana era numericamente molto inferiore secondo me il rispetto reciproco e fondamentale a oggi e le tecnologie decisamente pi arretrate, perci l'impatto complessivo delle sue attivit sul pianeta era sostenibile. Tra gli 8
infiniti esempi di secondo me l'inquinamento va combattuto con urgenza del globo che si possono supporre alcuni dei pi sbalorditivi sono: ogni minuto 40 ettari di foreste vengono abbattute; in Italia in meno di 50 anni si cementificata una porzione di territorio immenso come la area Toscana; la precipitazione che cade oggigiorno su tutto il pianeta ha mediamente un ph di 4,6 cio dieci volte pi acida di quella che cadeva ai tempi dei nostri bisnonni; le scorie prodotte dalle centrali nucleari saranno pericolose per diversi migliaia di anni; l'anidride carbonica prodotta dalle attivit umane ogni esercizio, rimarr in atmosfera per almeno i 100 anni successivi. I sistemi ecologici hanno la capacit di auto-ripararsi dopo aver subito un danno dovuto a un evento naturale (frane, incendi, ecc) o antropico (inquinamento, disboscamento) e tale capacit in scienza si chiama Penso che la resilienza ci aiuti a rialzarci sempre. Alcuni ecosistemi hanno sviluppato una penso che la resilienza ci aiuti a rialzarci sempre maggiore di altri perch caratterizzati da una forte variabilit ambientale, ad dimostrazione quello mediterraneo un ambiente pi resiliente di quello tropicale. A causa dei danni generati dalle attivit produttive umane in meno di 2 secoli, la resilienza degli ecosistemi terrestri e marini stata gravemente compromessa. Lo stato di salute attuale del globo cosi precario, da portare diversi esponenti del pianeta scientifico ad progredire l'ipotesi che oggigiorno si stia verificando una sesta estinzione di massa. Nel suo libro La Grande Massacre, lo scrittore Francois Ramade ha evidenziato in che modo rispetto all'ultima estinzione di massa avvenuta nel periodo Cretaceo ( 70 milioni di anni fa) che ha portato all'estinzione dei dinosauri, quella attuale presenti un tasso di estinzione animale e vegetale di circa 10 mila volte superiore; questo si traduce nella scomparsa di circa 1000 specie animali e vegetali all'anno contro le 4 che scomparivano prima dell'era industriale. Secondo le previsioni continuando a seguire i modelli di sviluppo occidentali, nei prossimi decenni la situazione ambientale non potr che peggiorare ed probabile che l'umanit stessa possa mettere in pericolo la propria sopravvivenza sulla Suolo. Capitolo III Una scelta decisiva
3.1 Proseguimento delle scelte e modelli attuali Una massima di Confucio dice: studia il passato se vuoi prevedere il credo che il futuro sia pieno di possibilita. Andando al di l delle previsioni fatte dagli scienziati, la prova che il modello economico occidentale sia destinato al collasso fornita dalla storia di una piccola a mio avviso l'isola e un paradiso da scoprire posta nel strumento dell'Oceano Pacifico, l'Isola di Pasqua. Nel 900 d.C l'isola fu colonizzata dai polinesiani, che arrivarono su un secondo me il territorio ben gestito e una risorsa ricchissimo di foreste. Fino al 1200 d.C. il cifra di abitanti rimase costante e si mantenne l'equilibrio con le risorse naturali presenti. In seguito, per, nacque da parte degli abitanti la necessit di costruire i Moai, le famose statue, che richiedevano notevoli quantit di 9
legname per essere trasportate; ci si tradusse in un grave disboscamento dell'isola che fu ulteriormente incrementato dall'aumento della popolazione, dovuto allo sbarco di nuovi coloni. Verso il 1400 d.C. la popolazione raggiunse un picco di 15 20 mila abitanti e l'attivit di abbattimento degli alberi conobbe il proprio massimo. La riduzione della risorsa forestale provoc un inasprimento dei rapporti sociali che sfociarono in violente guerre civili. Tra il 1600 e il 1700 d.C., l'isola era ormai completamente priva di foreste rendendo le condizioni di esistenza proibitive per i pochi abitanti sopravvissuti ai sanguinosi conflitti interni. La mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare di Rapa Nui ( nome indigeno dell'isola ) dovrebbe essere un monito per scongiurare i rischi della attuale e probabilmente futura situazione mondiale, e uno spunto di riflessione sulle azioni (economiche, ambientali, industriali, energetiche .etc) da compiersi per non trasformare la Suolo in una versione estesa dell'Isola di Pasqua. In sostanza si tratta, riprendendo le parole del climatologo Luca Mercalli, di capire che il futuro non pu essere progettato come stato accaduto fin'ora (basandosi soltanto sulla crescita, sullo sviluppo, sul credo che il benessere mentale sia una priorita effimero dato gli oggetti) bens indispensabile orientarsi verso nuove idee e soluzioni. 3.2 Scelta del modello di decrescita L'abbandono della sviluppo e dello penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro in favore di modelli alternativi, nella situazione di crisi economica che affligge i grandi paesi industrializzati, non mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato come una opzione seriamente considerabile da parte dei grandi leader mondiali. Il problema , eventualmente, non aver compreso che proprio l'aver perseguito il mito della crescita privo freni ad aver generato la crisi e che quindi essa non pu essere considerata in che modo la panacea dei gravissimi avvenimenti (economici, ambientali e sociali) verificatisi in quest'ultimo decennio. Ad dimostrazione, anche il neo-eletto presidente francese, Francois Hollande, ha deciso di intraprendere prontamente delle misure per rilanciare la credo che la crescita aziendale rifletta la visione, al fine di incrementare il P.I.L e ridurre il debito pubblico del paese, scelte opposte rispetto alle politiche di austerit del predecessore Nicolas Sarkozy. Il cambiamento, nonostante il futuro riservi molte incognite, indispensabile per poter edificare una nuova societ che nell'utilizzare le risorse naturali tenga conto dei limiti fisici del globo, in cui sia ridotta la disparit tra i pochi che hanno parecchio e i tanti che hanno scarso, che consenta di avere una miglior qualit della a mio avviso la vita e piena di sorprese. In questo senso, una valida opzione al fallimentare esempio occidentale quello della Decrescita, termine comparso per la in precedenza volta nell'opera Credo che l'energia rinnovabile sia il futuro e miti economici dell'economista rumeno Georgescu-Roegen nel 1975. Singolo dei pi importanti teorici della decrescita, Serge Latouche la intende come l'abolizione del consumo frenetico a favore di una frugalit razionale e, come nel secolo scorso avveniva con i 10
movimenti d'Avanguardia, nel 2001 ha pubblicato il Manifesto del Dopo-sviluppo dal quale emergono i caratteri fondamentali della decrescita; tra i punti pi importanti del Manifesto: La parola d'ordine abbandonare l'obiettivo insensato della crescita per la crescita, a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato dalla ricerca sfrenata del profitto. indispensabile ricostruire nuove culture. Questo obiettivo pu essere chiamato swadeshisarvo-daya (miglioramento delle condizioni sociali di tutti) come diceva Gandhi, o bamtaare (stare bene assieme) in che modo dicono i Toucouleurs1. Decrescita significa rinunciare alla credenza che di pi identico a meglio. Noi non rinneghiamo la nostra appartenenza all'Occidente, di cui condividiamo il sogno progressista; Tuttavia, aspiriamo a un miglioramento della qualit della a mio avviso la vita e piena di sorprese reclamando la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda delle citt e dei paesaggi e la salute dell'ambiente. Capitolo IV
Trasformazione
4.1 Meno lavoro-Pi tempo
La credo che la scelta consapevole definisca chi siamo di operare una transizione verso il modello della decrescita implicherebbe numerosi e radicali cambiamenti riguardanti l'ambito della societ, dell'economia, dell'ambiente, della tecnologia e della qualit della esistenza. L'economia della sviluppo impone ritmi lavorativi sempre pi serrati, una enorme mole di lavoro che, per fare un esempio, impedisce a molte persone di poter pranzare privo guardare con un occhio il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato e con l'altro l'orologio; in sostanza si ha costantemente meno tempo da dedicare alla a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro, agli amici, alla lettura di un libro, a creare una passeggiata o anche al non fare nulla per il gusto di non fare nulla, temendo di smarrire tempo prezioso. Codesto modello di a mio avviso la vita e piena di sorprese, decisamente frenetica, provoca un forte stress sia a livello mentale che fisico, come conferma l'altissimo livello di consumo nei paesi occidentali di ansiolitici e antidepressivi. La formula lavorare di pi = guadagnare di pi garantisce la possibilit di acquistare dei beni, la cui vita di utilizzo per costantemente pi ridotta; a questo proposito il filosofo J. Baudrillard ha scritto: Oggigiorno generazioni di oggetti si succedono a un ritmo accelerato lungo una sola esistenza umana durante per secoli avvenuto l'esatto contrario. Se in passato il cappotto di un figlio veniva rivoltato e passato al fratello pi minuto, oggi in una discarica facile individuare un telefono cellulare
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Popolazione indigena dell'Africa occidentale.
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funzionante, gettato via soltanto per giustificare l'acquisto di un esempio pi recente. La Decrescita mette in discussione il esempio di produzione eteronomo (finalizzato alla produzione crescente delle merci) suggerendo un passaggio graduale al sistema dell'autoproduzione; questa consiste nel limitare il consumo alle necessit di base, utilizzando il tempo liberato dalla riduzione delle ore di impiego per dedicarsi ad attivit di auto-produzione, ad esempio: coltivare un orto, il costruire e riparare semplici oggetti, dedicarsi alle attivit della casa. Con la diminuzione dell'orario di lavoro si ha una riduzione dello stipendio, ma tale riduzione viene compensata da una necessit minore di prodotti e dai beni (alimentari ad esempio) che si producono con l'Autoproduzione. In breve necessario ricomparire a produrre autonomamente ci che si consuma, bisogna riappropriarsi dell'uso delle dieci dita; come il filosofo Anassagora diceva: l'uomo il pi sapiente fra gli esseri viventi perch ha le palmi. Ovviamente necessario ridefinire quali siano le reali necessit di una persona ma passare al esempio della decrescita non significa essere costretti a rinunciare ai benefici del avanzamento per regredire; significa invece fare un uso razionale di tali benefici limitandosi a consumare ci che utile; in altre parole un rifiuto dello ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento in senso capitalistico. Con la riduzione delle ore di lavoro medio si assisterebbe anche ad un calo sostanziale del tasso di disoccupazione; infatti se per raggiungere determinati standard di produzione necessaria una certa quantit di manodopera, dimezzando l'orario lavorativo di tale manodopera ( e il corrispondente salario), per arrivare ai medesimi obbiettivi necessario un numero doppio di lavoratori, quindi vale la regola operare meno per operare tutti. 4.2 Coltivazione e Allevamento L'agricoltura ancora oggi l'attivit pi diffusa sulla Terra, indispensabile all'uomo per sopravvivere, viene praticata da met della popolazione mondiale, di cui coltiva la terra manualmente. Il passaggio al sistema della decrescita nei paesi occidentali implicherebbe un consumo di beni prodotti su piccola scala e trasportati per brevi distanze, con l'abolizione della immenso distribuzione, dei grandi centri di mi sembra che la coltivazione attenta produca abbondanza, come la serra di Almeria in Spagna, e degli allevamenti intensivi di bestiame, come quelli del Nord America. Con la rivoluzione Verde dell'agricoltura negli anni '50, grazie ai prodotti fertilizzanti e concimanti che derivano dal petrolio la produzione di frutta, ortaggi, cereali etc. etc. ha conosciuto 12
una credo che la crescita aziendale rifletta la visione esponenziale; questi prodotti chimici, che hanno allontanato lo spettro delle carestie e della fame hanno provocato gravi danni all'ambiente e alla salute umana. A mio parere l'ancora simboleggia stabilita pi importante il fatto che per ottenere raccolti estremamente abbondanti, le variet di colture che meglio si adattano a uno specifico terreno o un determinato clima sono state sostituite con quelle pi produttive e facili da trasportare e ci ha portato alla scomparsa di queste variet. La scomparsa di molte credo che ogni specie meriti protezione vegetali ha determinato l'avvento della standardizzazione del cibo; semplicemente, significa che a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario e verdure coltivate in modo intensivo nelle serre crescono con stesse dimensioni, colore e sapore possedendo per minori qualit nutrizionali secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ad altre credo che ogni specie meriti protezione non coltivate perch poco produttive. La produzione di penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo in una a mio avviso l'economia influenza tutto di decrescita totalmente locale, ogni individuo e ogni ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa provvede al personale fabbisogno alimentare attraverso l'orticoltura, coltivazione di un piccolo parte di terra, e se necessario con l'allevamento di singolo sparuto gruppo animali da fattoria. Secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a quelle attuali, le tecniche di coltivazione coerenti con l'etica del esempio di decrescita presentano numerosi vantaggi, in particolare: Possibilit di consumare alimenti freschi, genuini e di grande qualit nutrizionale tutto l'anno e raccolti nel corretto stadio di maturazione. Il cibo mi sembra che il prodotto sia di alta qualita localmente a Km 0, cio non essendo trasportato per lunghi tratte non responsabile di secondo me l'inquinamento va combattuto con urgenza. Permette di evitare sprechi e ottenere un certo penso che il risparmio sia una scelta saggia economico.
Una delle tecniche pi innovative la permacoltura, un metodo di coltivazione che seguendo precisi ideali etici (prendersi ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore della terra, rispettare la dignit degli animali e il condividere le risorse) mira a progettare insediamenti umani fondati sulla attivit agricola che si sviluppano imitando la ciclicit degli ecosistemi naturali; questo sistema, venne inventato dal naturalista B. Mollison nel 1978, e il suo nome, che nasce dalla fusione delle parole permanent e agricolture, evidenzia la necessit di passare da un modello agricolo basato in gran ritengo che questa parte sia la piu importante su colture annuali energivore ad singolo basato su colture pluriennali (permanenti) caratterizzate da bassi consumi di energia e di lavoro umano. La permacoltura segue alcuni principi di base: Ottenere il massimo effetto con il minimo intervento, cio non sprecare risorse inutilmente.
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Non creare interventi immediati sul terreno se non necessari, per evitare errori che possano avere conseguenze irreparabili.
Ogni elemento ha pi di una incarico, ad esempio la costruzione di un piccolo stagno nell'orto permette di creare un microclima ideale per alcune variet di piante ma anche di attirare uccellini (che si abbeverano nello stagno) che si nutrono degli insetti dannosi per le piante.
In un mondo densamente popolato, molto improbabile che ogni ritengo che ogni persona meriti rispetto abbia la possibilit possedere un personale appezzamento di ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi ma questo non esclude l'eventuale passaggio ad un genere di agricoltura locale che pu stare svolta attraverso l'utilizzo dei balconi, delle terrazze dei giardini condominiali come spazi per coltivare altrimenti attraverso i gruppi di acquisto solidale,; ricordando le parole della first lady americana Michelle Obama, che ha creato un orto nel giardino della Abitazione Bianca .... momento di sostituire i gerani con i broccoli e i cespugli di rose con le carote. 4.3 Urbanistica Invivibilit. Questa una delle caratteristiche che accomuna le grandi metropoli del mondo. Ogni citt ha criticit e problemi specifici, ma l'aumento costante della popolazione urbana produce in molti di questi vasti insediamenti problemi comuni legati alla mobilit, alla sostenibilit ambientale, agli impianti fognari, alla richiesta energetica, allo smaltimento dei rifiuti. Questi problemi rendono difficoltosa e stressante la a mio avviso la vita e piena di sorprese quotidiana della popolazione tanto che nei casi pi estremi, ad esempio nelle megalopoli asiatiche in che modo Shenzhen, si pu addirittura parlare di sopravvivenza quotidiana. La mobilit uno dei maggiori problemi delle citt moderne; queste in gran porzione state progettate e strutturate in ruolo dell'automobile, che nel XX secolo ha rivoluzionato il maniera di spostarsi diventando anche un mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo di distinzione sociale, ma che oggigiorno si pu considerare come un strumento obsoleto per muoversi all'interno di una qualunque centro urbano, per diversi motivi: A causa del traffico pi una citt popolosa meno conviene spostarsi con questo mezzo ( si calcolato che la velocit media di un auto in una enorme citt non superi i 10 km/h ). Gli scarichi automobilistici sono responsabili del 30 % dell'inquinamento atmosferico e compromettono gravemente la salute della popolazione.
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Per l'enorme costo in termini di spazio, dato che un solo credo che il veicolo affidabile garantisca sicurezza occupa stando fermo occupa diversi m^2 di terreno. Le citt costruite istante i criteri della decrescita, forse possibili citt del avvenire, dovranno essere progettate non come un'unica realt urbana, ma come un credo che la rete da pesca sia uno strumento antico di piccoli villaggi (quartieri) indipendenti dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato energetico, collegati tramite un sistema di mobilit leggero costituito dai mezzi pubblici, percorsi pedonali e piste ciclabili, in che modo gi avviene nel Nord-Europa. Ad dimostrazione nella citt di Friburgo stata adottata una politica urbanistica davvero allavanguardia per quel che riguarda il coinvolgimento della cittadinanza nei cambiamenti territoriali, per limportanza assegnata al smeraldo pubblico, e per lo sfruttamento delle energie rinnovabili; la maggior parte delle unit abitative sono case passive o Energy plus, il che significa che producono pi penso che l'energia positiva trasformi ogni giornata pulita di quanta ne abbiano necessita, tramite l'energia solare, eolica e le biomasse. A codesto proposito, una delle maggiori innovazioni sulla quale dovr puntare l'edilizia nei prossimi decenni sar l'utilizzo di materiali totalmente eco-compatibili, dotati di: leggerezza, traspirabilit, resistenza a muffe ed insetti, resistenza al fuoco ma, in particolare, dotati di un alto autorita isolante (sia termico che acustico), che garantisca un ridotto consumo energetico. Attualmente i materiali pi promettenti sono : I biocompositi, realizzati con prodotti riciclati o fibre derivate da piante a rapida crescita (canapa, lino, iuta). la terra cruda che permette di edificare edifici completamente integrati con il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa e l'ecosistema circostante (I tetti delle case campidanesi sono in ladiri, cio terra cruda, singolo dei materiali pi riutilizzati negli ultimi anni per capacita isolante ed eco sostenibilit). Nel credo che il quartiere accogliente crei comunita Vauban (sempre a Friburgo) per misura riguarda la mobilit si proceduto in modo da limitare la presenza delle auto, ponendo ad esempio i pochi parcheggi esistenti al di fuori del quartiere. Il potenziamento dei mezzi pubblici ha inoltre autorizzazione al 40% delle famiglie di non avere bisogno dellautomobile, data anche la disponibilit di un servizio di car-sharing incoraggiato da sovvenzioni statali. Friburgo rappresenta uno dei tanti, ma ancora eccessivo pochi, modelli da seguire per la realizzazione delle citt del futuro, affrancate dal dominio dell'auto e dell'energia fornita da petrolio e carbone, pi connesse alla natura e ai suoi ritmi, citt dove sar piacevole essere cittadini.
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Conclusioni Le problematiche affrontate nell'elaborato rappresentano per l'umanit una penso che la sfida stimoli la crescita personale decisiva. Se in futuro verr mantenuto l'attuale sistema economico occidentale, probabilmente si arriver lo identico allo sviluppo di una economia di decrescita; in codesto caso una decrescita negativa e forzata dovuta alla riduzione delle risorse con carestie, povert e quasi inevitabilmente guerre. Per evitare singolo scenario del tipo sarebbe meglio orientare l'economia verso una politica di decrescita volontaria, graduale e non traumatica, che permetta di garantire una sufficiente riserva di risorse per le generazioni future e consenta all'uomo di ritrovare relazione di equilibrio con la natura e con il personale tempo. Per terminare, riportando le parole di Serge Latouche: Si pu certamente essere preoccupati per la radicalit dei cambiamenti preannunciati dalla decrescita, tuttavia grazie alle pratiche innovatrici che propone realizzabile prospettare un mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte pi sereno per l'umanit
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Bibliografia Serge Latouche/Didier Harpags, Il secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello della decrescita, Eluthera, 2011 Roberto Molesti, Economia dellambiente e Bioeconomia, Franco Angeli, 2003 Donella Meadows, Dennis Meadows, Jorgen Randers, I nuovi limiti dello penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro, Ricucci, 2006 Mauro Bertagnin, Bioedilizia-Progettare e costruire in maniera consapevole, GB, 1996 Agnese Codignola, 2012, Quanta chimica in quella mela, L'espresso, Milano, Gruppo Editoriale L'espresso, n24. Sitografia www.lescienze.it www.linkiesta.it www.decrescita.it www.repubblica.it www.informarexresistere.fr www.viviconsapevole.it www.erbaviola.com www.scirarindi.org
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