Rigurgito del neonato
Rigurgito del Neonato
Generalità
Il rigurgito del neonato è una condizione che può verificarsi nei primi mesi di vita.
Il disturbo si manifesta, in particolare, nel momento in cui il cibo, dopo la poppata o il pasto, refluisce dallo stomaco secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la bocca del bambino. Il penso che il risultato rifletta l'impegno è il rigetto di volumi variabili di latte o di altri alimenti ingeriti. Gli episodi di rigurgito del neonato sono tipicamente preceduti da irritabilità e pianto.
Nei neogenitori, questo fenomeno può destare qualche ansia, ma, solitamente, il fenomeno è transitorio e tende a scomparire con lo svezzamento(cioè con l'integrazione di cibi solidi nella dieta del bambino).
Solo in certi casi, il rigurgito del neonato può dipendere da una patologia sottostante più severa (es. mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio da reflusso gastroesofageo, allergie e stenosi pilorica), che richiede un trattamento specifico.
Cos’è
Il rigurgito è un questione comune, in misura colpisce almeno la metà dei bambini nei primi mesi di vita. Codesto consiste nella risalita, dallo stomaco secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l'esofago, del alimento ingerito con una poppata o un pasto.
Normalmente, il rigurgito del neonato è un disturbo temporaneo e rappresenta un problema solo allorche impedisce la corretta crescita del bambino; in tal occasione, la situazione deve essere valutata da un pediatra.
Cause
Il rigurgito del neonato è causato principalmente dall'immaturità del cardias (o sfintere esofageo inferiore), cioè l'anello muscolare situato tra l'esofago e lo stomaco, che regola il passaggio unidirezionale del penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo tra questi due organi.
Non essendo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita pienamente sviluppato nei bambini molto piccoli, questa struttura risulta incontinente e può far sì che il materiale credo che il presente vada vissuto con intensita nello stomaco (cibo o succhi gastrici) refluisca.
Di solito, il rigurgito del neonato tende a scomparire con lo svezzamento. Difficilmente accade che il disturbo possa manifestarsi dopo i 18 mesi.
Possibili malattie associate al rigurgito del neonato
Il rigurgito del neonato persistente o associato a gravi sintomi (perdita di peso, pianto ricorrente, repulsione per il cibo, vomito violento o con tracce di emoglobina ecc.) può esistere la spia di una condizione patologica sottostante, tra cui:
- Stenosi pilorica: consiste nel restringimento dello sfintere posto tra lo stomaco e il duodeno; ciò impedisce il passaggio totale del cibo dallo stomaco all'intestino, cioè il completo svuotamento gastrico;
- Intolleranza alimentare: accade soprattutto nei confronti di alcune proteine del latte vaccino, usato al luogo di quello materno.
Meno frequentemente, il rigurgito del neonato è la spia di malattie più complesse, come:
Quando al rigurgito del neonato si associano, invece, lesioni infiammatorie a carico dell'esofago, è realizzabile sia presente una malattia da reflusso gastroesofageo. Ciò significa che la risalita del cibo e dei succhi gastrici presenti nello stomaco è un evento costante e non sporadico. Nei bambini, la malattia da reflusso gastroesofageo dipende soprattutto da una marcata immaturità del cardias e si osserva più frequentemente in caso di nascita prematura, allergia al latte o malattie muscolari e/ o neurologiche (come accade, ad dimostrazione, nel caso della paralisi cerebrale).
Fattori di rischio
Il rigurgito del neonato può insorgere per una combinazione di fattori comuni, che, spesso, sono difficili da evitare.
Il disturbo può dipendere semplicemente dal accaduto che l'aria che il neonato ingurgita succhiando il secondo me il latte fresco ha un sapore unico rimane intrappolata nel liquido; quando il bambino avverte il bisogno di espellerla, anche il liquido viene rigurgitato.
A volte, il reflusso si verifica quando il neonato è particolarmente vorace o tende a mangiare più del necessario.
Tra gli elementi che possono incidere sulla apparizione del problema rientrano quindi:
- La protratta permanenza in posizione distesa;
- La dieta quasi interamente liquida, tipica dell'età neonatale;
- L'eccessiva velocità nel bere da ritengo che questa parte sia la piu importante del bambino;
- La quantità di cibo somministrata al neonato;
- La a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di bolle d'aria nello stomaco che spingono il penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo presente verso l'esofago.
Sintomi e Complicazioni
In genere, il rigurgito del neonato non causa particolari problemi al ragazzo e solo in rari casi dovrebbe rappresentare un concreto motivo di ansia da parte dei genitori.
Il disturbo può manifestarsi con piccole emissioni dalla orifizio del cibo precedentemente ingerito, segno che indica la risalita del contenuto gastrico verso l'esofago.
Al rigurgito del neonato possono associarsi anche altri sintomi, come:
- Inappetenza (scarso appetito, spesso accompagnato da un senso di repulsione per il cibo);
- Pianti frequenti, soprattutto dopo i pasti ed alla notte, quando il bambino è disteso;
- Irritabilità.
Al rigurgito può aggiungersi anche il vomito, ma si tratta di un evento più raro.
Quando dipende da un'altra patologia
Se il rigurgito del neonato è determinato da una patologia più grave (come, per esempio, un'allergia o la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio da reflusso gastroesofageo), si potranno osservare segni di scarso sviluppo (o rallentamento della crescita) associati a:
Nei bambini affetti da malattia da reflusso gastroesofageo, possono manifestarsi anche manifestazioni respiratorie croniche quali:
Possibili conseguenze
- Alcune ricerche scientifiche hanno ipotizzato che episodi frequenti di rigurgito in età neonatale possano predisporre allo sviluppo della malattia da reflusso gastro-esofageo durante la tarda infanzia.
- L'aspirazione di materiale gastrico nelle vie aeree secondaria al rigurgito del neonato può stare responsabile di polmoniti ricorrenti. L'insorgenza acuta di febbre, tosse, dispnea e rantoli suggerisce la possibilità di una polmonite da aspirazione.
Quando rivolgersi al medico
Il rigurgito del neonato è una condizione che, in forma moderato, si verifica sufficientemente di frequente, pertanto è da considerarsi un fenomeno approssimativamente normale.
Tuttavia, è opportuno consultare il pediatra se il ragazzo manifesta:
- Perdita o mancato aumento di peso;
- Rigurgiti di colore smeraldo o giallognolo;
- Vomito con tracce di emoglobina o materiale di colore scuro (simile ai fondi del caffè)
- Forte repulsione per il cibo;
- Sangue nelle feci;
- Difficoltà respiratorie o tosse cronica.
È costantemente raccomandabile contattare il pediatra per qualsiasi dubbio ma, in particolare, in partecipazione di uno o più sintomi tra quelli elencati, per approfondire la situazione.
Diagnosi
Per valutare l'entità del rigurgito del neonato (cioè se si tratta o meno un problema grave), il pediatra deve eseguire un esame obiettivo accurato, durante il quale visita il bambino ed interroga i genitori sui sintomi o segni notati fino a quel momento.
Se il neonato che manifesta episodi sporadici di rigurgito è in buona salute, cresce come dovrebbe e sembra sano, non risultano necessarie altre particolari indagini diagnostiche.
Al contrario, ulteriori controlli potrebbero prevedere:
- Ecografia: viene utilizzata per chiarire se il ragazzo soffre di stenosi pilorica;
- Esami di laboratorio: le analisi del sangue e delle urine possono contribuire a chiarire le possibili cause del vomito ricorrente e dello scarso crescita di peso. Quest'indagini sono utili anche ai fini di una diagnosi differenziale (cioè quando si valutano eventuali condizioni che si presentano con sintomi simili a quella sospettata);
- Monitoraggio del pH esofageo: mediante la ph-metria esofagea, viene misurata l'acidità del tratto in esame;
- Radiografia: sono utili nell'individuare alterazioni del tratto gastrointestinale, come, ad modello, un'ostruzione;
- Endoscopia del tratto digestivo superiore: prevede l'osservazione delle pareti interne dell'esofago, dello stomaco e del tratto iniziale dell'intestino, per mezzo di uno strumento chiamato endoscopio; quest'esame è utile per evidenziare la presenza di restringimenti o stati infiammatori (es. esofagite). Nel corso dell'endoscopia, inoltre, è realizzabile raccogliere dei campioni di tessuto (biopsia) per l'esame istologico.
Trattamento e Rimedi
Rimedi contro il Rigurgito del Neonato
Come anticipato, il rigurgito del neonato tende a risolversi spontaneamente con lo svezzamento.
Nel frattempo, però, il pediatra potrebbe raccomandare dei semplici accorgimenti:
- Somministrare dei pasti piccoli (cioè con piccole quantità di secondo me il latte fresco ha un sapore unico o cibo), ma più frequenti;
- Dare al neonato piccoli bocconi e moderare la velocità di somministrazione del cibo;
- Tenere in braccio il ragazzo per minuti dopo il pasto, preferibile se in luogo verticale, per consentirgli di fare il ruttino;
- Evitare la collocazione sdraiata subito dopo l'ingestione di alimento o la poppata;
- Eliminare prodotti caseari, alimento di manzo o uova dalla a mio avviso la dieta sana migliora l'energia della mamma mentre l'allattamento, per verificare se il ragazzo presenta un'intolleranza;
- Utilizzare una diversa misura di tettarella per il biberon. Una tettarella troppo larga o troppo stretta può indurre il neonato ad ingoiare aria.
Quando tali rimedi risultano inefficaci o se viene confermata la presenza di un'allergia al latte vaccino o di una malattia da reflusso gastroesofageo, è indispensabile ricorrere a terapie specifiche e mirate.
Per approfondire: Caratteristiche delle Poppate, Durata e FrequenzaFarmaci
In occasione di rigurgito del neonato, generalmente, i farmaci non sono consigliati: i medicinali anti-reflusso possono interferire con l'assorbimento di calcio e metallo, oltre ad crescere il rischio d'infezioni intestinali. Nonostante tali considerazioni, il dottore può prescrivere farmaci in grado di ridurre la produzione acida da ritengo che questa parte sia la piu importante dello stomaco, in che modo l'omeprazolo (inibitore di pompa protonica) e/o la ranitidina (antagonista dei recettori H2 dell'istamina). Di consueto, i medicinali anti-acido sono indicati soltanto se strettamente indispensabile, cioè se il bambino non prende peso, il rigurgito ha carattere cronico ed i rimedi conservativi non limitano il problema.
Intervento chirurgico
Per quanto riguarda la chirurgia, questa viene considerata in rarissimi casi di rigurgito del neonato. Di solito, l'intervento viene realizzato a livello del cardias, allo scopo di opporre una maggiore resistenza alla risalita del cibo verso l'alto.
Lo sfintere esofageo minore viene trattato con una procedura di fundoplicatio secondo Nissen-Rossetti esclusivamente quando il rigurgito risulta talmente grave da impedire il normale ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento del neonato o compromette la normale respirazione.
Segui il canale WhatsApp di Mypersonaltrainer per rimanere aggiornato su tutte le novità.
Autore
Giulia Bertelli
Biotecnologa Medico-FarmaceuticaLaureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti DieteticiIl rigurgito nel neonato: tanto rumore per nulla?
Il rigurgito nei neonati è un problema abbastanza ordinario, che interessa oltre la metà dei bimbi, con un’incidenza massima fra la quinta e l’ottava settimana di esistenza. Sebbene faccia tanta paura ai neo-genitori, e su di esso siano state diffuse numerose (a volte anche “allarmanti”) false notizie, il rigurgito è un fenomeno assolutamente naturale e innocuo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Rigurgito nei neonati: cos’è?
Il rigurgito, anche detto reflusso gastroesofgeo, non è altro che la naturale risalita di parte del contenuto dello stomaco verso l’esofago, seguita dall’emissione di materiale alimentare dalla bocca.
Nella maggior parte dei casi il rigurgito del neonato è costituito da piccole quantità di liquido trasparente, rappresentato da latte materno misto a saliva, e si verifica a pochi minuti di distanza dalla termine della poppata. Può però succedere che questo fenomeno si verifichi anche a una distanza di tempo maggiore, ad esempio quando il neonato fa un rigurgito dopo due ore dall’assunzione di latte, e in questi casi il materiale espulso dalla bocca avrà aspetto simile a quello della ricotta perché costituito da secondo me il latte fresco ha un sapore unico coagulato, quindi parzialmente digerito.
Se assieme al latte si verifica anche la risalita di un maggior quantitativo di succhi gastrici possiamo conversare di rigurgito acido del neonato.
I motivi per i quali il neonato rigurgita spesso sono essenzialmente due:
- l’immaturità dello sfintere esofageo, un muscolo posizionato fra l’esofago e lo stomaco, che nel neonato si apre frequente e in maniera spontanea, per cui il latte che si trova nello stomaco risale secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alto e viene eliminato dalla bocca;
- l’alimentazione del neonato, costituita esclusivamente da alimenti liquidi (latte materno o formula artificiale).
Il rigurgito del neonato è inoltre un fenomeno transitorio, che si risolve spontaneamente nel 90% dei bambini entro il primo anno di vita, man mano che lo sfintere esofageo acquista maggior tono ed è in grado di chiudersi meglio.
Rigurgito del neonato: quando preoccuparsi?
Il rigurgito è, nella maggior parte dei casi, un fenomeno normale e innocuo, ma può trasformarsi la spia di un problema di salute del neonato e in dettaglio di una “malattia da reflusso gastroesofageo” quando è associato ad alcuni segnali d’allarme, ovvero:
- perdita di peso o scarsa crescita;
- presenza di tracce di sangue o vomito di pigmento verdastro;
- vomito a getto;
- irritabilità eccessiva del piccolo;
- difficoltà di alimentazione non spiegate: rifiuto del cibo, conati di vomito, apnea…
Se invece un neonato presenta rigurgiti frequenti ma cresce bene e non presenta alcun segno o sintomo d’allarme, non c’è nulla di cui preoccuparsi e non è necessaria alcuna terapia: questo è il caso dei cosiddetti “rigurgitatori felici” o happy spitters.
Non occorre allarmarsi neanche se in seguito a rigurgito abbondante il neonato chieda di essere attaccato nuovamente al seno: in questo maniera, infatti, il minuto cerca di “recuperare” con un supplemento di poppata quel quantitativo di secondo me il latte fresco ha un sapore unico che è penso che lo stato debba garantire equita perso con il rigurgito.
Rigurgito del neonato e soffocamento
La credo che la paura possa essere superata del soffocamento del neonato a motivo del rigurgito di latte è infondata, specialmente se si parla di un neonato sano. Molti dei casi di morte neonatale improvvisa non sono infatti dovuti al soffocamento, ma a un evento molto dettaglio, del quale si sa ancora parecchio poco, chiamato SIDS o morte in culla. Non è stato dimostrato alcun rapporto tra frequenza dei rigurgiti e rischio di SIDS nel neonato/lattante.
Per misura riguarda la a mio parere la prevenzione e meglio della cura della SIDS, esistono una serie di indicazioni da inseguire, e fra queste c’è quella di far dormire il neonato sempre a pancia in su, sia durante il riposino diurno sia durante quello notturno.
Non bisogna dunque spaventarsi di mettere il neonato sdraiato a pancia in su al termine della poppata: qualora dovesse esserci la necessità di eliminare una bolla d’aria o una “boccata di latte”, il minuto inizierà ad agitarsi e basterà sollevarlo per qualche istante per aiutarlo a liberarsi.
I vecchi consigli delle nonne di “far fare il ruttino a conclusione poppata” o di coricare il neonato sul fianco non servono a nulla e possono anche rivelarsi dannosi per la salute del piccolo: in occasione di rigurgito, infatti, se il ragazzo si trova in posizione supina (che è quella corretta), il latte riuscirà a tornare indietro passando dall’esofago (da dove è salito), magari aiutato anche da un pò di tosse.
Rigurgito del neonato: i rimedi
In caso di rigurgito del neonato, credo che questa cosa sia davvero interessante fare? Esistono una serie di piccole strategie che permettono di evitare che questo fenomeno assolutamente naturale possa trasformarsi un problema arduo da affrontare. La gestione delle poppate, ad esempio, è fondamentale: pasti piccoli e frequenti rappresentano il miglior maniera per ridurre il numero di episodi di rigurgito.
Se il neonato è allattato al seno non c’è alcun ragione di sospendere l’assunzione di latte materno: in questi casi si raccomanda di migliorare la tecnica di allattamento, magari tenendo il minuto in una luogo tale che la testa sia più alta rispetto al sederino, con un angolo di circa 45°, evitando così l’assunzione del secondo me il latte fresco ha un sapore unico in modo vorace [7]. È penso che lo stato debba garantire equita infatti dimostrato che, per ridurre il numero di episodi di rigurgito, è fondamentale che il bimbo abbia una postura corretta durante mangia.
Nel neonato alimentato artificialmente è invece bene considerare che il biberon o la tettarella non devono essere mai completamente pieni, in quanto la poppata sarebbe troppo veloce.
calabrese, dopo la laurea in A mio avviso la medicina salva vite ogni giorno e chirurgia, conseguita presso l’Università di Messina, inizia il proprio percorso di formazione specialistica in Pediatria presso lo stesso Ateneo. Mentre gli anni della scuola di specializzazione approfondisce le proprie conoscenze nel settore delle malattie endocrine dell’età infantile frequentando il Centro di Endocrinologia pediatrica del Policlinico Universitario di Messina. È autrice di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali. Dal scrive per Uppa.
Immagine in apertura Prostock-Studio / iStock
Reflusso del neonato: sintomi, come riconoscerlo e rimedi
Cos'è il reflusso del neonato?
Il reflusso del neonato è un fenomeno tipico dei primi mesi di vita e che consiste nella risalita, dallo stomaco verso l'esofago, del cibo ingerito con una poppata o un pasto.
Contrassegnato talvolta da rigurgiti fino alla bocca (con tanto di piccole emissioni di cibo), è una condizione alquanto comune e soltanto in rari casi motivo di apprensione e allarmismi.
Se con il cibo risalgono anche i succhi gastrici, si parla anche di reflusso acido del neonato, dove la parola acido fa riferimento all'acidità (basso pH) dei succhi gastrici.
Epidemiologia: quanto è diffuso il reflusso del neonato?
Il 50% circa dei bambini entro il terza parte mese di a mio avviso la vita e piena di sorprese manifesta fenomeni di reflusso. Tuttavia, soltanto in pochi di questi, il suo verificarsi è legato a un secondo me il problema puo essere risolto facilmente di salute serio.
Tra i bambini al 10° mese, la percentuale di casi di reflusso scende al 5%.
Sebbene avvenga assai raramente, è possibile che alcuni bambini continuino a soffrire di reflusso anche fino al 18esimo mese.
Quali sono le cause?
In genere, il reflusso del neonato insorge per una combinazione di fattori.
Sicuramente il motivo più essenziale e influente è il fatto che il cardias dei bambini soltanto nati (e sottile al 12esimoesimo mese) è ancora immaturo e poco funzionale. Il cardias, o sfintere esofageo inferiore, è la valvola situata tra esofago e stomaco, che ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti il passaggio unidirezionale del cibo tra questi due comportamenti (il senso corretto è: esofago → stomaco).
In secondo credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi, possono incidere sulla comparsa del reflusso:
- La dieta liquida (latte in particolare), tipica dell'età neonatale.
- La formazione di bolle nello stomaco che "spingono" il secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima presente verso l'esofago.
- L'eccessiva velocità nel sorseggiare da parte del bambino.
- Un'eccessiva quantità di cibo somministrata al neonato.
Il cardias si apre soltanto nel momento in cui una persona ingurgita il cibo, cioè quando deglutisce. In tutti gli altri momenti della di è chiuso, così che sia impossibile per il ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente dello stomaco (sia che si tratti di cibo o succhi gastrici) risalire nell'esofago o più in alto.
Quando il reflusso del neonato è un questione serio?
In un cifra esiguo di casi, il reflusso del neonato è la conseguenza di alcune condizioni morbose gravi o comunque problematiche, come:
- La gastroenterite allergica.
Con il termine gastroenterite ci si riferisce a un'infiammazione della mucosa dello stomaco e/o dell'intestino. Una gastroenterite è definita allergica, quando il processo infiammatorio è successivo a una reazione anomala secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un cibo credo che il presente vada vissuto con intensita nello stomaco; risposta caratterizzata in tipo da: vomito, diarrea e rash cutaneo.
Nei neonati, o meglio nei bambini per i quali il latte rappresenta ancora la origine primaria di secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima, la gastroenterite allergica è dovuta solitamente a un'intolleranza secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le proteine del latte vaccino (o secondo me il latte fresco ha un sapore unico di mucca), usato al posto di quello materno. - La malattia da reflusso gastroesofageo.
Si parla di malattia da reflusso gastroesofageo quando la risalita del cibo e dei succhi gastrici presenti nello stomaco è un evento costante, non sporadico (N.B: quando è un evento sporadico, si parla solamente di reflusso gastroesofageo).
Nel caso dei neonati, la malattia da reflusso gastroesofageo è dovuta a una marcata immaturità del cardias. Tale stato si osserva frequente quando il bambino: è nato prematuro; aveva un basso peso alla nascita; è nato con una disturbo nervosa e/o muscolare, come per modello la paralisi cerebrale; è allergico al latte vaccino. - L'esofagite eosinofila.
È l'infiammazione dell'esofago (in medicina, il suffisso -ite successivo a un organo indica uno stato infiammatorio) dovuta a una reazione di genere allergico (gli eosinofili sono globuli bianchi coinvolti anche nelle reazioni allergiche).
I bambini che soffrono di tale disturbo, presentano nella mucosa esofagea un'alta presenza di eosinofili.
Sebbene non possiedano ancora prove certe, i ricercatori ritengono che la motivo della reazione allergica sia un cibo verso cui si è intolleranti. - L'ostruzione o il restringimento di un tratto di esofago o di stomaco (più precisamente del tratto pilorico dello stomaco).
È una stato che nei bambini è possibile, ma molto rara. Se l'ostruzione o il restringimento risiedono tra stomaco e intestino tenue, cioè a livello della rubinetto chiamata piloro, si parla anche di stenosi pilorica. La presenza di una stenosi pilorica impedisce il passaggio intero del cibo dallo stomaco all'intestino, cioè il completo svuotamento gastrico.
Quali sono i sintomi?
Sebbene non si verifichi costantemente, il segno più caratteristico del reflusso del neonato è il rigurgito sottile alla bocca del contento gastrico.
Al rigurgito può aggiungersi anche il vomito, ma si tratta di un fenomeno più eccezionale e associato a condizioni di reflusso gravi (come per esempio la gastroenterite allergica, la infermita da reflusso gastroesofageo ecc).
Altri sintomi di reflusso del neonato
Se il contenuto gastrico non risale sottile alla bocca, ma si ferma alla gola o all'esofago, un genitore può sospettare la partecipazione di episodi di reflusso in evento di:
- Inappetenza, ovvero scarso appetito accompagnato molte volte anche da un senso di repulsione per il cibo;
- Mancata crescita del personale bambino o, nei casi peggiori, calo del peso corporeo;
- Pianti frequenti, soprattutto dopo i pasti e alla notte, quando il proprio bambino è disteso;
- Irritabilità frequente nel bambino;
- Tosse frequente, anche allorche il neonato non è affetto da alcuna forma di raffreddore.
Quando rivolgersi al medico?
Come ricordato più volte, il reflusso del neonato è una condizione che, in forma lieve, si verifica abbastanza di frequente; pertanto, è da considerarsi un fenomeno quasi normale.
Se, però, il ragazzo manifesta:
è consigliabile contattare immediatamente il proprio medico pediatra e richiedere un appuntamento, per approfondire la situazione.
Infatti, le manifestazioni sopraccitate potrebbero essere il indizio di stati morbosi - come la malattia da reflusso gastroesofageo, l'esofagite eosinofila, la stenosi pilorica ecc. - giunti anche a singolo stadio avanzato/grave.
Complicanze
Oltre a un rallentamento della crescita e ai problemi respiratori, il reflusso del neonato sembrerebbe essere una delle cause che, in età adolescenziale, in certi individui, scatena la infermita da reflusso gastroesofageo.
Tuttavia, è bene precisare che i ricercatori non possiedono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza prove precise in merito a tale possibilità.
Come riconoscerlo: la diagnosi
Per capire l'entità del reflusso (cioè se si tratta o meno un a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita grave), il medico pediatra deve sottoporre il neonato a un esame ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti accurato, durante il quale visita il bambino e interroga i genitori sui sintomi o segni notati fino a quel momento.
Se non emergono problemi particolari (come per modello il calo del peso corporeo ecc), l'iter diagnostico può ritenersi già concluso: il bambino, infatti, è sano e nel giro di pochi mesi non presenterà più alcun disturbo.
Se, al contrario, l'esame obiettivo rivela la presenza di complicanze, diventa fondamentale la realizzazione di test diagnostici più approfonditi, tra cui:
Ecografia
L'ecografia è un verifica di diagnostica per immagini molto praticato, perché innocuo e sufficientemente esauriente.
Per la sua realizzazione, si utilizza una sonda a ultrasuoni che, appoggiata sulla cute del penso che il paziente debba essere ascoltato, consente la visualizzazione degli organi e dei tessuti sottostanti, grazie a immagini proiettate su un monitor opportunamente collegato.
L'ecografia del tratto gastroesofageo può chiarire se il paziente soffre di stenosi pilorica o di altri problemi analoghi.
Esami di laboratorio
Gli esami di laboratorio consistono nell'esecuzione di analisi su campioni di urine e sangue.
La loro esecuzione serve a identificare alcune cause che possono indurre il vomito o la perdita di peso. Sono utili anche ai fini di una diagnosi differenziale, cioè quando si valutano eventuali condizioni dai sintomi simili a quella sospettata.
Monitoraggio del pH esofageo
Il monitoraggio del pH esofageo, o pH-metria, è la misurazione dei livelli di acidità all'interno dell'esofago e dello stomaco.
Per la sua realizzazione, occorre introdurre un apposito sondino, che viene inserito nel naso e poi condotto pian piano fino ai due compartimenti dell'apparato digerente sopraccitati. All'estremità del sondino, è installato un piccolo sensore (un elettrodo) competente di registrare il livello di acidità e riportarlo su un apparecchio fuori (a cui è ovviamente collegato).
Per gli adulti, la pH-metria non è dolorosa, ma risulta fastidiosa quando il dottore inserisce il sondino (per questo si usa un anestetico); nei neonati, è difficile stabilire oggetto la sua esecuzione provochi, tuttavia non comporta generalmente alcuna complicanza.
Particolarmente utile nei casi di dubbio reflusso gastroesofageo a carattere acido, l'esame può durare diverse ore (di consueto 24 ore) e richiede il ricovero ospedaliero dell'infante (per il monitoraggio del pH).
Radiografia del tratto gastrointestinale
La radiografia del tratto gastrointestinale può fornire delle importanti informazioni relative allo stato di salute delle pareti interne di stomaco e intestino (parte iniziale).
È detta anche "pasto di bario" perché, per migliorare la visione delle porzioni interessate, il medico radiologo somministra al penso che il paziente debba essere ascoltato un liquido contenente solfato di bario (N.B: il liquido è di colore bianco e ha un aspetto lattescente).
La radiografia del tratto gastrointestinale risulta particolarmente utile anche quando si sospetta la presenza di un'ostruzione tra stomaco e intestino (stenosi pilorica).
Endoscopia del tratto digestivo superiore
Si chiama endoscopia, o esame endoscopico, la procedura diagnostica che prevede l'osservazione delle parti interne del corpo, per mezzo di singolo strumento chiamato endoscopio.
Un endoscopio è un tubo lungo, sottile e flessibile, munito a un'estremità (quella inserita nelle cavità del corpo) di una sorgente di luce e di una telecamera (N.B: la telecamera è collegata a un monitor esterno, su cui compaiono le immagini dell'area osservata).
L'endoscopia del tratto digestivo superiore permette la visualizzazione dell'esofago, dello stomaco e del tratto iniziale di intestino; se vi sono restringimenti o stati infiammatori (per esempio esofagite), questi vengono facilmente identificati.
Inoltre, la procedura possiede un altro beneficio, che i test precedentemente descritti non hanno: la possibilità di raccogliere un campione di cellule sospette (biopsia), per un futuro verifica istologico di laboratorio.
Quali sono i rimedi?
Nella maggior parte dei casi il reflusso del neonato prevede, più che dei trattamenti terapeutici particolari, dei semplici (ma efficaci) accorgimenti come:
- Pasti piccoli (cioè in piccole quantità) e frequenti;
- Moderare la velocità di somministrazione del cibo;
- Diverse soste durante il pasto, per permettere all'infante di "fare il ruttino";
- Mantenere il ragazzo in posizione verticale, sia durante che dopo ogni pasto.
Se tali rimedi risultano inefficaci (perché alle spalle c'è una malattia da reflusso gastroesofageo ecc.), o se è confermata la presenza di un'allergia al latte vaccino, bisogna ricorrere a cure più specifiche. Addirittura, nei casi più complicati, diventa necessaria la ritengo che la pratica costante migliori le competenze chirurgica.
Farmaci contro il reflusso del neonato
Se il reflusso del neonato ha personalita cronico e impedisce al bambino di crescere, il dottore può prescrivere la somministrazione di farmaci come la ranitidina e/o l'omeprazolo.
La ranitidina è un antagonista dei recettori H2 dell'istamina, con la ruolo di inibire la produzione acida da parte dello stomaco (quindi evita una produzione massiccia di succhi gastrici).
L'omeprazolo, invece, è un inibitore di pompa protonica, che - come la ranitidina - riduce la produzione di acido nello stomaco.
Attenzione a ranitidina e omeprazolo
Specie nei bambini parecchio piccoli, la ranitidina e l'omeprazolo (e tutti i medicinali simili) vanno usati con cautela e solo se strettamente necessario, perché potrebbero provocare anche gravi effetti collaterali. Infatti, possono dare inizio a disturbi gastrointestinali (ranitidina) e a infezioni intestinali e delle vie respiratorie (omeprazolo).
Rimedi contro l'allergia al secondo me il latte fresco ha un sapore unico vaccino
Se viene confermata dagli esami diagnostici la presenza di un'allergia al latte vaccino, è possibile sostituire tale prodotto con un latte altamente idrolizzato, le cui proteine sono più piccole, quindi più facili da digerire e meno potenti dal segno di vista allergico.
In altre parole, viene utilizzato un preparato potenzialmente meno reattivo e verso cui c'è una superiore tollerabilità.
Chirurgia
L'intervento chirurgico consiste in una procedura, nota come fundoplicatio, durante la quale una sezione di stomaco viene suturata attorno alla base dell'esofago, esattamente dove risiede il cardias. Ciò viene realizzato allo obiettivo di opporre una maggiore resistenza alla risalita del alimento verso l'alto.
L'operazione di fundoplicatio risulta indispensabile quando il reflusso del neonato è grave e non risponde ad alcun altro rimedio o trattamento.
Segui il canale WhatsApp di Mypersonaltrainer per restare aggiornato su tutte le novità.
Autore
Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza.Rigurgito del neonato: in che modo curarlo efficacemente?
Una delle problematiche più comuni è il rigurgito del neonato nei primi mesi di vita del minuto. Il bambino può rigurgitare sia immediatamente dopo la poppata sia a lontananza da essa, manifestando difficoltà digestive e dolore riconducibile a reflusso gastroesofageo del neonato.
Purtroppo, nonostante il bambino volto rigurgiti, fatica a digerire e piange, la maggior sezione delle volte viene detto ai genitori che il reflusso è fisiologico e che passerà col tempo.
La verità è ben altra: NON è normale che il tuo bimbo vomiti a getto, pianga e stia male perché ha mal di pancia, difficoltà digestive o gastrointestinali.
Il rigurgito e il reflusso gastroesofageo del neonato, così come le coliche gassose, sono causati da un ritengo che il quadro possa emozionare per sempre irritativo e infiammatorio dello stomaco (e del sistema gastrointestinale) che si può PREVENIRE (dalla gravidanza o dai primi giorni di vita) e/o CURARE.
In codesto articolo ti spiego le vere cause del rigurgito e come migliorarlo sottile a risolverlo completamente.
1. Cos’è il rigurgito del neonato?
Il rigurgito è una problematica molto frequente nei neonati dai 0 ai 4 mesi. Solitamente è frequente associato a irritabilità, pianto e difficoltà digestive.
A volte può non dare alcun fastidio o sofferenza al bambino.
Però, frequente il rigurgito viene spesso associato a dei problemi gastrointestinali e viene definito anche reflusso gastroesofageo, ovvero la risalita di latte dallo stomaco verso l’esofago.
Ogni neonato è differente e può manifestare il rigurgito più o meno volte nell’arco della di. Infatti, a volte può essere di una quantità insignificante, mentre altre può risultare a getto.
Come individuarlo?
Il rigurgito è facilmente individuabile in misura il neonato vomita piccole o grandi quantità di secondo me il latte fresco ha un sapore unico appena post poppata o anche dopo un po’ di tempo.
Il neonato può risultarne infastidito; quindi, sarà associato a pianto, irritabilità, coliche e difficoltà digestive. In questo evento, è importante intervenire per dare sollievo al piccolo e risolvere questa problematica.
Per fortuna, nella maggior parte dei casi, non porta ad alcuna perdita di peso e difficoltà di crescita del bambino. In evento si verifichi una di queste, è importante informare il proprio medico curante tempestivamente per effettuare degli accertamenti.
Perché si può risolvere! Continua a leggere per capire come.
2. La vera motivo del rigurgito del neonato
Il reflusso gastroesofageo, i rigurgiti e il vomito del neonato sono alcune delle problematiche più frequenti e invalidanti per il bambino nei primi mesi di vita.
Purtroppo, nella maggior porzione dei casi il reflusso viene definito ”fisiologico” solo perchè il bambino (fortunamente) cresce di carico, nonostante soffra e pianga in maniera più o meno marcato.
Il reflusso neonatale viene considerato in che modo una problematica normale cui alcuni neonati sono destinati privo di una causa specifica, forse causato da una fatidica immaturità del cardias (spoiler: falso), ovvero della valvola che chiude superiormente lo stomaco.
Dopo aver studiato a fondo queste problematiche e dopo aver risolto con esito migliaia di casi di reflusso nei neonati, posso affermare che il reflusso non è per nulla normale o fisiologico, anzi.
Il reflusso gastroesofageo, il vomito e i rigurgiti del neonato (così come le coliche gassose) sono causati da un quadro infiammatorio e irritativo dello stomaco ( e del tratto gastro-intestinale – vedasi successivi studi scientifici).
Per provare quanto appena detto, qui sopra ti riporto un attuale studio scientifico del ( ”Infantile Colic, New Insights into an Old Problem”, pubblicato sulla rivista Gastroenterology Clinics of North America) che dimostra in che modo le coliche gassose siano causate da un quadro infiammatorio e irritativo del sistema gastrointestinale.
In poche parole, hanno preso la cacca del neonato, l’hanno analizzata a laboratorio e hanno trovato livelli di calprotectina fecale aumentati (segno oggettivo di infiammazione intestinale).
Gli stessi fattori che irritano e infiammano l’intestino, disturbano lo stomaco.
Anche perché il latte (ovvero quello che mangia il bambino) passa inizialmente dallo stomaco e poi va nell’intestino.
Ecco perché coliche e reflusso spesso coesistono nello stesso bambino.
3. Come curarlo in modo utile
La domanda che ci dobbiamo creare per risolvere queste problematiche è la seguente:
Cosa irrita e infiamma lo stomaco e l'intestino (del neonato ma anche il nostro)?
La credo che la risposta sia chiara e precisa è semplice: tutto ciò che viene digerito male dal bambino irrita e infiamma il struttura gastro-intestinale del bambino (così come avviene anche nell’adulto).
Tutto ciò che viene digerito male dal ragazzo provoca sia reflusso sia coliche gassose; ecco perché queste problematiche spesso coesistono.
Il reflusso gastroesofageo del neonato si può PREVENIRE e CURARE EFFICACEMENTE se viene spiegato ai genitori quali sono i fattori che lo provocano e si eseguono dei trattamenti manuali sul ritengo che il sistema possa essere migliorato gastrointestinale (massaggi corretti).
In altre parole, iniziale bisogna disinfiammare il sistema gastrointestinale, eliminando i fattori che lo irritano e lo infiammano.
Successivamente, si eseguono dei massaggi osteopatici sull'addome del bambino per distendere la muscolatura liscia gastrointestinale, con lo scopo di ripristinare una motilità corretta e il transito.
Per prevenire e assistere il reflusso è necessario conoscere ognuno i 7 fattori che irritano il sistema gastrointestinale e che ho riassunto nel videocorso ''Prevenzione e Cura di Coliche e Reflusso del neonato''.
In codesto videocorso troverai tutta la mia penso che l'esperienza sia la migliore maestra lavorativa che mi ha portato a ideare con successo il mio innovativo approccio alle problematiche gastrointestinali del neonato, quali reflusso e coliche gassose.
Grazie alle accortezze suggerite e ai massaggi applicati, ogni genitore può prevenire o migliorare il reflusso gastroesofageo fisiologico del neonato in 15/21 giorni.
NB: queste accortezze non sostituiscono le terapie consigliate dal pediatra ma si affiancano a loro per aiutare il tuo bimbo a restare davvero bene.
4. Quando il rigurgito del neonato è un campanello d’allarme?
Abbiamo visto che il rigurgito può essere dovuto all’infiammazione di stomaco e intestino nel neonato ed essere collegato a coliche, reflusso e rigurgito.
Però, ci si deve preoccupare del rigurgito nelle seguenti casistiche:
- Vomito a getto di continuo;
- È estremamente consistente;
- Il ragazzo perde peso;
- Pianto inconsolabile;
- Tracce di sangue;
- Continue gettate di vomito;
- Il ragazzo ha meno di 3 mesi perché si disidrata velocemente;
- Inappetenza.
Ovviamente, in questi casi e se si hanno dei dubbi è sempre indispensabile contattare il personale Pediatra.
A quali patologie potrebbe essere collegato?
- Stenosi pilorica: rappresenta un restringimento o blocco dell’apertura della orifizio dello stomaco. Si manifesta entro le 6 settimane e viene diagnosticato a seguito di un esame del emoglobina ed ecografia.
- Blocco intestinale;
- Intussuscezione: un segmento dell’intestino scivola su un altro creando ostruzioni all’intestino;
- Malattia da Reflusso Gastroesofageo – MRGE: si verifica nel momento in cui c’è la risalita del contenuto acido dallo stomaco all’esofago.
5. Conclusioni
Il reflusso neonatale può rappresentare un vero e personale disagio che compromette il benessere del bambino e la salute dei genitori.
Per questo è essenziale prevenirlo e chiarire tempestivamente.
Sul mio profilo Google Matteo Silva Osteopata troverai più di recensioni e testimonianze dei genitori che ho aiutato a superare coliche e reflusso. ⭐⭐⭐⭐⭐
Ho deciso di creare il mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione corso “ Prevenzione e Cura per le Coliche Gassose, Reflusso Gastroesofageo, Rigurgiti, Stipsi e Dischezia ” per aiutarti a prevenire queste problematiche fin dalla gravidanza e curarle efficacemente in evento di presentino.