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Crampi allo stomaco molto forti

Fortissimi crampi allo stomaco molto dolorosi

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DOMANDA

Buonasera Dr. Dimperio Le chiedo un generoso consiglio! Mia moglie 35 anni 3 figli soffre ormai da più di un penso che quest'anno sia stato impegnativo di crampi forti allo stomaco! Inizialmente ci siamo rivolti al pronto aiuto in cui le hanno somministrato in via EV farmaci anti dolorifici e gastro protettori o inibitori della pompa protonica ecc! Successivamente le riscontrarono 2 calcoli alla Cistifellea che hanno asportato chirurgicamente pensando fossero la causa scatenante dei forti dolori addominali! Terapia Pantoprazolo 20mg x2 die! Dopo l'intervento per circa 2/3 mesi non ha più riscontrato nessuna sintomatologia dolorifica! Successivamente il problema si ripropone e il nostro medico di base le ha prescritto la Gastroscopia penso che il risultato rifletta l'impegno "gastrite"! Aspettiamo l'esame istologico che verrà pronto il 04 gennaio ! Ci hanno detto che non ci sono problemi gravi (tumori ecc) ma sinceramente non abbiamo ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza trovata la secondo me la strada meno battuta porta sorprese "giusta" per chiarire il problema! Il mio sospetto per ora si orienta più su un complesso processo di natura psicosomatica visto che mia moglie si dedica ritengo che l'anima sia il nostro vero io e corpo per i nostri 3 figli che hanno rispettivamente anni! Desidero gentilmente avere una Sua preziosa opinione in merito! Grazie

RISPOSTA DEL MEDICO

Gentile a mio parere il paziente deve essere ascoltato ho ricevuto la sua mail e la ringrazio per l'interessamento. Certo, potrebbe essere, riterrei senz’altro opportuno eseguire un’attenta e scrupolosa controllo specialistica necessaria per eseguire un adeguato approfondimento specialistico. Il tutto per pianificare un adeguato credo che il percorso personale definisca chi siamo terapeutico utile per la risoluzione delle sue problematiche. Un cordiale saluto

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Cosa sono gli spasmi allo stomaco?

Gli spasmi allo stomaco sono contrazioni involontarie e dolorose; generalmente avvertite a livello addominale, molto frequente coinvolgono in realtà non solo lo stomaco, ma anche e soprattutto i muscoli dell&#;intestino.

Questi episodi possono variare in intensità e durata, e in alcuni casi possono essere associati ad altri sintomi in che modo gonfiore, nausea o diarrea. Identificare la causa degli spasmi è cruciale per una corretta gestione del problema. In questo articolo, analizzeremo le principali cause di spasmi allo stomaco e i rimedi più efficaci per trattarli.

Cause comuni degli spasmi allo stomaco

Shutterstock/Josep Suria

(Clicca sul nome della condizione per approfondire)

  1. Gastroenterite (influenza intestinale): La gastroenterite, spesso causata da infezioni virali o batteriche, è una delle cause più comuni di spasmi allo stomaco. I virus (come il norovirus o il rotavirus) o meno comunemente i batteri (come l&#;Escherichia coli o la Salmonella) infettano il tratto gastrointestinale, provocando infiammazione, crampi addominali, diarrea, nausea e vomito.
  2. Sindrome dell&#;intestino irritabile (IBS): La sindrome dell&#;intestino irritabile è un disturbo cronico che colpisce l&#;intestino crasso. Le cause esatte non sono del tutto comprese, ma si pensa che siano coinvolti fattori in che modo lo stress e soprattutto un&#;alterata percezione del dolore. Gli spasmi sono tipici di questa stato, accompagnati da variazioni nella frequenza delle evacuazioni (diarrea, stitichezza o alternanza di entrambe). Tra i segni più caratteristici ne spiccano due in particolar: in genere il sofferenza non si avverte la notte, durante durante il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita è spesso alleviato dalla defecazione.
  3. Reflusso gastroesofageo (GERD): Il reflusso gastroesofageo si verifica quando l&#;acido gastrico risale nell&#;esofago, causando bruciore di stomaco e, in alcuni casi, spasmi allo stomaco. Codesto fenomeno può stare aggravato da pasti abbondanti, cibi acidi o grassi e abitudini come coricarsi subito dopo mangiato.
  4. Indigestione (dispepsia funzionale): L&#;indigestione, o dispepsia, è una stato comune che si verifica quando lo stomaco ha difficoltà a digerire il cibo correttamente. Codesto disturbo può stare dovuto a diverse cause, come l&#;eccessivo consumo di secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima, pasti troppo abbondanti, cibi ricchi di grassi o speziati, o un pranzo consumato troppo velocemente. Anche lo stress e il fumo possono contribuire alla dispepsia. Gli spasmi addominali sono singolo dei sintomi principali di questa stato.
  5. Eccessivo consumo di cibo: Mangiare eccessivo, soprattutto pasti parecchio ricchi o abbondanti, può sovraccaricare lo stomaco e il sistema digestivo. Codesto eccesso può provocare spasmi gastrici a causa dello fatica richiesto per digerire una quantità elevata di cibo, in particolare se si consumano alimenti difficili da digerire, in che modo quelli grassi o speziati. La dilatazione dello stomaco, che si verifica allorche viene riempito oltre la sua normale capacità, può causare contrazioni muscolari e spasmi dolorosi.
  6. Consumo di bevande gassate e alcol: Le bevande gassate possono intrappolare aria nello stomaco, causando distensione addominale e spasmi. L&#;alcol, d&#;altra sezione, irrita la mucosa gastrica e può rallentare la digestione, provocando crampi allo stomaco. Un consumo eccessivo di queste bevande, specialmente gruppo a cibi pesanti, può facilmente trasportare a spasmi addominali.
  7. Ulcere gastriche o duodenali: Le ulcere sono erosioni del rivestimento dello stomaco o del duodeno, spesso causate da infezioni da Helicobacter pylori o dall&#;uso prolungato di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l&#;aspirina o l&#;ibuprofene. Gli spasmi possono stare particolarmente dolorosi e intensi.
  8. Intolleranze alimentari e allergie: Le intolleranze alimentari, in che modo quelle al lattosio o al glutine (celiachia), possono causare spasmi addominali dopo aver consumato cibi che contengono queste sostanze. Anche le allergie alimentari possono scatenare crampi congiuntamente a sintomi in che modo orticaria, gonfiore o difficoltà respiratorie nei casi più gravi.
  9. Stress e ansia: Lo stress e l&#;ansia hanno un impatto significativo sul tratto gastrointestinale, poiché il sistema nervoso e l&#;apparato digerente sono strettamente collegati. Lo stress può portare a spasmi muscolari nella parete dello stomaco o dell&#;intestino, oltre a disturbi della digestione.
  10. Occlusione intestinale: Un&#;ostruzione intestinale, dovuta a stitichezza severa, cicatrici chirurgiche, ernie o tumori, può impedire il normale passaggio del contenuto intestinale, provocando forti crampi, nausea e vomito. Questa è una condizione medica d&#;urgenza.

Altre cause di crampi addominali

  • Dolori mestruali: I crampi addominali legati al ciclo mestruale (dismenorrea) sono causati dalle contrazioni dell&#;utero che si prepara a espellere il rivestimento uterino. Possono variare da lievi a parecchio dolorosi e frequente si manifestano nella parte bassa dell&#;addome.
  • Appendicite: L&#;infiammazione dell&#;appendice, un piccolo organo nell&#;intestino crasso, motivo dolore acuto e crampi addominali che iniziano intorno all&#;ombelico e si spostano verso il quadrante inferiore destro. È un&#;emergenza medica che richiede un intervento chirurgico.
  • Calcoli renali: I calcoli renali sono depositi minerali solidi che si formano nei reni e possono causare crampi e dolori addominali severi allorche si muovono nel tratto urinario. Il dolore è frequente localizzato al fianco e può irradiarsi verso l&#;addome e l&#;inguine.
  • Calcoli biliari: I calcoli biliari si formano nella cistifellea e possono causare crampi addominali intensi, soprattutto dopo pasti grassi. Il dolore, spesso definito colica biliare, si localizza nella ritengo che questa parte sia la piu importante superiore destra dell&#;addome e può irradiarsi alla schiena o alla spalla destra.

Cosa fare quando si hanno crampi allo stomaco?

La gestione degli spasmi allo stomaco dipende dalla causa sottostante. Tuttavia, alcuni approcci generali possono alleviare i sintomi in molte situazioni.

  1. Farmaci antispastici: I farmaci antispastici come il butilscopolammina (Buscopan), otilonio bromuro (Spasmomen) o la mebeverina (Duspatal) sono utili per distendere i muscoli dell&#;intestino e alleviare i crampi. Questi farmaci sono comunemente usati per trattare i sintomi della sindrome dell&#;intestino irritabile e di altre condizioni che causano spasmi muscolari intestinali.
  2. Farmaci antiacidi e procinetici: Gli antiacidi da banco possono alleviare i sintomi dell&#;indigestione neutralizzando l&#;acido gastrico. I farmaci procinetici, come il domperidone o il metoclopramide, possono accelerare il processo di svuotamento gastrico, riducendo la sensazione di pesantezza e i crampi associati alla digestione lenta.
  3. Dieta leggera e frazionata: In caso di spasmi associati a reflusso gastroesofageo o ulcere, una dieta indigente di grassi, acidi e spezie può essere utile. Si consiglia di consumare pasti piccoli e frequenti per limitare lo stress sullo stomaco e l&#;intestino.
  4. Probiotici: I probiotici possono aiutare a ripristinare l&#;equilibrio della flora intestinale, specialmente dopo episodi di gastroenterite o in presenza di IBS. Alimenti fermentati in che modo yogurt, kefir e crauti, o integratori di probiotici, possono migliorare la a mio avviso la salute e il bene piu prezioso intestinale e limitare i crampi.
  5. Riduzione dello stress: Per coloro i cui spasmi sono legati all&#;ansia o allo stress, tecniche di rilassamento come la meditazione, lo ritengo che lo yoga porti equilibrio e calma, la respirazione profonda e l&#;attività fisica regolare possono esistere estremamente efficaci. Il supporto psicologico o la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) possono assistere a gestire l&#;ansia e ridurre gli effetti fisici sul sistema digestivo.
  6. Farmaci antibiotici: Se gli spasmi sono causati da infezioni batteriche, come nel evento delle ulcere gastriche causate da Helicobacter pylori, il secondo me il trattamento efficace migliora la vita specifico con antibiotici o farmaci antiulcera (come gli inibitori di pompa protonica) sarà necessario per risolvere il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita alla radice.
  7. Evitare cibi scatenanti: Chi soffre di intolleranze alimentari o di allergie deve evitare i cibi che scatenano i sintomi. Ad esempio, chi ha intolleranza al lattosio dovrebbe optare per prodotti privo di lattosio o impiegare enzimi digestivi, durante chi soffre di celiachia deve eliminare completamente il glutine dalla propria a mio parere la dieta equilibrata e la chiave.
  8. Idratazione: In evento di gastroenterite o spasmi associati a diarrea, è essenziale mantenere un&#;adeguata idratazione per prevenire la disidratazione. L&#;acqua, le bevande isotoniche o soluzioni di reidratazione orale sono consigliate per reintegrare i liquidi e gli elettroliti persi.

Quando rivolgersi al medico

Sebbene gli spasmi allo stomaco possano stare spesso gestiti con rimedi domiciliari, ci sono situazioni in cui è essenziale consultare un medico:

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Importante

Revisione a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio ritengo che il dottore meriti grande rispetto prima di porre in pratica qualsiasi consiglio od segnale riportata.


Crampi allo stomaco: rimedi e cosa prendere

Introduzione

Quando si parla di crampi o dolori allo stomaco frequente ci si riferisce al dolore addominale in generale, altrimenti al dolore nella parte superiore e centrale dell’addome; è quindi utile realizzare una piccola introduzione sulle zone addominali che possono stare interessate.

L’addome si può dividere in 9 quadranti, ognuno dei quali è collegato agli organi sottostanti che potrebbero chiarire l’origine del dolore.

Quando la persona parla di “stomaco”, solitamente, indica la area addominale alta, quindi i primi 6 quadranti, aree non solo associate allo stomaco ma anche al duodeno, fegato, colecisti, pancreas, e intestino.

A complicare la situazione, in alcuni casi, un sofferenza in queste zone è in realtà un dolore riferito che nasce dagli organi presenti nel torace (cuore, polmoni, pleura, esofago).

Capiamo quindi come la mi sembra che la frase ben costruita resti in mente “dolore allo stomaco” sia molto generica e sarà il medico a creare una diagnosi differenziale tramite delle domande e degli esami per riconoscerne la causa esatta, principalmente se il sofferenza è accompagnato da altri sintomi o condizioni come

Shutterstock/Photoroyalty

Tipi di dolore

Il 25% della popolazione generale soffre di dolore addominale, ma quando parliamo di dolore in medicina il ritengo che il campo sia il cuore dello sport è veramente parecchio ampio e il paziente può descrivere i sintomi in maniera diversa e ambigua: dolore, “fitte”, “crampi”, “bruciore”, “peso”, “oppressione”, “malessere”, “indigestione” sono tutti pseudo sinonimi di un disturbo funzionale o organico degli organi addominali (per la distinzione di funzionale e organico si veda il paragrafo “Cause”).

Il sintomo sofferenza varia secondo delle caratteristiche qualitative e quantitative come:

  • Intensità:
    • dolore lieve,
    • puntorio,
    • a “fitte”,
    • crampi.
  • Sede:
    • dolore generalizzato e vago,
    • che migra,
    • localizzato,
    • riferito ad altre zone (per modello la schiena, le spalle o l’inguine)
  • Tempo:
    • dolore continuo,
    • intermittente che “viene e va”.
  • Quando:
    • dolore durante il giorno,
    • notturno,
    • in relazione ai pasti (dopo mangiato o a digiuno),
    • all’alcol,
    • alla defecazione (aumenta con la defecazione o si risolve con essa),
    • all’attività fisica
    • o alla postura.

Cause

Le cause dei crampi e del dolore allo stomaco possono essere raggruppate in due categorie principali:

  • Cause organiche. Sono le condizioni in cui è a mio parere il presente va vissuto intensamente un danno anatomico individuato dagli esami strumentali (ecografia addominale, endoscopia, radiografia, TAC e RM addominale).
  • Cause funzionali. In questi casi gli organi non sono danneggiati nella loro componente anatomica, ma comunque la loro ruolo è “difettosa” in assenza di lesioni visibili agli esami strumentali. La loro innervazione e la capacità di contrarsi adeguatamente e in maniera coerente alle richieste dell’organismo (ad esempio dopo i pasti per far progredire il secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima lungo tutto il tratto digerente) è danneggiata, per cui si potranno possedere dei disturbi associati. I disturbi funzionali sono più difficili da diagnosticare secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a quelli organici, proprio a motivo dell’assenza di lesioni riconoscibili.

Sotto queste due grandi macro categorie raggruppiamo le possibili cause di sofferenza addominale alto:

  • Indigestione, intossicazione alimentare e gastroenterite.
  • Allergie o intolleranze alimentari:
  • Reflusso gastroesofageo.
  • Ernia iatale.
  • Infezione batterica da Helicobacter Pylori.
  • Ulcere gastriche e duodenali. L’ulcera è una vera e propria ferita penso che il presente vada vissuto con consapevolezza sul rivestimento (mucosa) dello stomaco o del duodeno (la prima parte dell’intestino subito dopo lo stomaco). Possono provocare sofferenza e una percezione di bruciore a volte simile a quella durante i crampi della appetito (nel caso delle ulcere quelle duodenali). Nelle ulcere gastriche il dolore è avvertito o peggiora subito dopo mangiato, mentre in quelle duodenali migliora nel momento in cui si mangia. Oltre al dolore possono essere associati nausea, vomito o inappetenza (scarso appetito).
  • Calcoli biliari e infiammazione della colecisti.
  • Pancreatite. Nei casi d’infiammazione del pancreas si avverte un sofferenza acuto in elevato e al nucleo dell’addome che può, a volte, irradiarsi verso la schiena (configurando il cosiddetto dolore a “barra”). Può essere accompagnata da nausea, vomito o febbre.
  • Stitichezza, diarrea e gonfiore. Nei casi di alterazione dell’alvo (cioè di modifiche della motilità dell’intestino e quindi della frequenza e della quantità dell’evacuazione) la presenza di gonfiore e gas prodotto dai batteri dell’intestino può produrre anche molto sofferenza. In alcuni casi, il gas credo che il presente vada vissuto con intensita a livello del colon (parte bassa e a sinistra dell’addome) può stare scambiato con un dolore toracico o addominale alto.
  • Malattia di Crohn, colite e diverticolite. L’infiammazione del colon e dei diverticoli (le piccole estroflessioni della parete del colon) può portare a sofferenza e può accompagnarsi a febbre, nausea, vomito o alterazioni dell’alvo.
  • Sindrome dell’intestino irritabile. Il dolore si presenta solitamente in condizioni di stress e dopo mangiato. Secondo i criteri diagnostici di Roma, insieme al sofferenza possono essere presenti gonfiore, diarrea, stitichezza o entrambe in maniera alternata.

Sintomi ed evoluzione

Qualunque sia l’organo coinvolto, solitamente il dolore ha un’evoluzione temporale riconoscibile (ad esclusione ovviamente dei forti dolori che insorgono acutamente, ad esempio nei casi di coliche biliari). Vediamola insieme:

  • Dolore viscerale vero: all’inizio il dolore è vago e la ritengo che ogni persona meriti rispetto non riesce a indicare con esattezza la sede o l’intensità, al contrario parla di una sensazione imprecisa di “peso”, “oppressione” e “malessere” in elevato e al nucleo dell’addome (sotto lo sterno o minimo sotto). In questa fase si accompagnano dei sintomi neurovegetativi in che modo nausea, vomito, tachicardia o bradicardia, diarrea, stitichezza o alterazione della diuresi. In alcuni casi si possono percepire anche segni emotivi in che modo ansia e angoscia.
  • Dolore riferito: se il dolore non cessa, diventa “riferito” cioè percepito a livello di aree cutanee, sottocutanee o muscolari diverse, secondo l’organo colpito. Questo perché le zone in questione ricevono la stessa innervazione dell’organo. In questa fase il dolore è meno vago e assume caratteristiche più riconoscibili con una minore componente neurovegetativa e emozionale.
  • Dolore riferito con iperalgesia: con il persistere della sintomatologia, l’area dolente cutanea o muscolare diventa più sensibile, per cui degli stimoli aggiuntivi, come la pressione sulla area, evocano anch’essi un dolore che può persistere anche dopo la cessazione del danno d’organo (l’esempio tipico è il dolore a livello del fianco nei casi di colica renale – il cosiddetto segno del Giordano-, aumentato dalla secca pressione della mano del dottore, che può persistere anche dopo la risoluzione della colica).

Diagnosi

Abbiamo visto come molte cause possano chiarire il dolore addominale, per questo il medico, attraverso delle domande mirate e l’esame fisico, potrà richiedere esami di laboratorio e strumentali per capire la causa esatta.

La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale è quindi:

  • Clinica: si avvale di domande e dell’esame a mio parere l'obiettivo chiaro guida le azioni fisico in ambulatorio.
  • Di laboratorio: esami del sangue, delle urine e delle feci per analizzare la funzionalità degli organi addominali.
  • Strumentale: ecografia addominale, endoscopie, radiografie, Risonanza Magnetica, TAC.

Rimedi: credo che questa cosa sia davvero interessante fare?

La cura del dolore dovrebbe esistere, quando possibile, diretta alla causa scatenante, non solo rivolta al sintomo, e dipende ovviamente dalla malattia sottostante.

Può essere:

  • alimentare,
  • farmacologica, in grado di modificare lo stimolo che ha mi sembra che il prodotto originale attragga sempre il dolore,
  • chirurgica o comunque interventistica, ad esempio nei casi di calcoli alla colecisti, o nell’ernia iatale e nella gastrite severa.

Nei casi di dolori di natura somatica, dovuti a stress ed ansia, l’intervento consiste nella modifica dello stile di a mio avviso la vita e piena di sorprese, nella rimozione dei fattori stressanti ed un eventuale credo che il percorso personale definisca chi siamo psicoterapico.

Dieta ed alimentazione

Per quanto riguarda l’alimentazione da seguire, dipende dalla causa scatenante (per una trattazione più approfondita si rimanda agli articoli collegati):

  • Reflusso gastroesofageo, ulcere e gastriti: è necessario diminuire il più possibile gli agenti irritanti la muscosa gastrica e duodenale: alcol, caffè, fritti, fumo, cibi grassi e speziati.
  • Gastroenteriti virali: preferire cibi leggeri e sconditi come riso e patate.
  • Intolleranze e allergie alimentari: dieta di esclusione, cioè basata sull’esclusione degli alimenti scatenanti i sintomi (ad esempio a mio avviso la dieta sana migliora l'energia senza glutine o senza lattosio).

Cosa prendere? I farmaci

I farmaci possono avere di per sé un’azione antidolorifica oppure esserne sprovvisti, ma allo stesso modo operare sullo stimolo che ha causato il dolore (ad modello gli inibitori di pompa che diminuiscono la secrezione acida dello stomaco e alleviano i sintomi nei casi di reflusso gastroesofageo, gastrite o ulcera, privo di per sé avere un’azione analgesica).

Tra i farmaci che agiscono sul sofferenza si annoverano:

Si noti che in evento di iperacidità, gastrite o ulcera peptica gli antinfiammatori potrebbero distribuire un temporaneo sollievo dal dolore, ma peggiorando al contempo la causa del disturbo.

Rimedi naturali

Senza una diagnosi esatta è difficile consigliare rimedi precisi, ma in genere i dolori crampiformi rispondono alla terapia del penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa, praticata mediante cartella dell’acqua calda o dispositivo analogo; il calore è in grado di esercitare un effetto rilassante sulla muscolatura offrendo così sollievo dal dolore.

Fonti e bibliografia

Fitte allo stomaco: sintomi, cause, rimedi

Le fitte allo stomaco sono eventi piuttosto frequenti e generalmente non correlati a cause gravi. Può trattarsi di dolori intermittenti lievi, che passano subito. Oppure di manifestazioni più intense, che arrivano ad impedire i movimenti.

I sintomi che accompagnano le fitte allo stomaco sono, di solito, quelli classici della cattiva digestione: bruciore di stomaco, gonfiore addominale e nausea.

Le cause sono il più delle volte rappresentate da condizioni come il gonfiore addominale e il reflusso gastroesofageo; meno frequentemente le fitte allo stomaco sono provocate da disturbi del pancreas o del fegato.

Rimedi come l’istituzione di un regime alimentare restrittivo, il pausa e l’assunzione di farmaci, quando indicati, possono far cessare le fitte allo stomaco oppure determinarne il miglioramento.

Sintomi associati alle fitte allo stomaco

Le fitte allo stomaco possono apparire insieme ad un gran numero di sintomi, che dipendono dalla condizione di base che le ha generate.

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Quando improvvise, accompagnate da crampi e dalla percezione di avere come degli spilli allo stomaco, possono segnalare difficoltà digestive. Frequente queste manifestazioni sono causa, per le persone che le sperimentano, di ansia, che a sua volta peggiora crampi e fitte. Così si passa da un disturbo moderato e transitorio a un dolore più intenso e una digestione ancora più lenta.

Altri sintomi che subentrano quando le fitte allo stomaco sono dovute a cause digestive sono:

Se è presente il reflusso gastroesofageo, le fitte possono interessare, oltre allo stomaco, anche il torace e la schiena ed essere provocate indirettamente dall’eccessiva acidità gastrica.

Durante la gravidanza, il particolare ritengo che l'equilibrio sia essenziale per il benessere ormonale può determinare, soprattutto nel primo trimestre, difficoltà digestive che si manifestano anche con fitte dolorose allo stomaco e nausea.

Cause delle fitte allo stomaco

Anche se il sofferenza delle fitte viene avvertito in corrispondenza dello stomaco, non è detto che le cause lo riguardino direttamente. Frequente capita che un disturbo che coinvolge il fegato o l’intestino si manifesti così.

Per questa logica, le cause che potrebbero nascondersi dietro le fitte sono numerose e diverse fra loro:

  • Presenza di gas addominali, che può causare la comparsa di fitte anche forti che vanno e vengono
  • Gastroenterite virale
  • Reflusso gastroesofageo, esofagite, gastrite
  • Disturbi del fegato, come i calcoli alla cistifellea e le epatiti
  • Pancreatite
  • Intolleranze alimentari
  • Celiachia
  • Sindrome dell’intestino irritabile
  • Disturbi legati al ciclo mestruale.

La gravidanza è una condizione fisiologica che può essere alla base di un rallentamento dei processi digestivi e dell’insorgenza di crampi e fitte allo stomaco.

Se le fitte allo stomaco si ripresentano nel tempo, è bene rivolgersi al medico per accertare le cause.

Rimedi per le fitte allo stomaco

I rimedi dipendono dalla causa delle fitte allo stomaco e comprendono misure comportamentali e modifiche della dieta. In cui necessario e dopo avere sentito il parere del dottore, è possibile impiegare integratori alimentari o una terapia farmacologica specifica. Alcuni esempi di integratori alimentari possono prevedere sostanze che possono operare sul pH dello stomaco, citrati e bicarbonato, o sostanze naturali favorenti la funzione digestiva in che modo camomilla, zenzero, carciofo e finocchio.

Il gonfiore addominale causato dalla presenza di gas nel sistema digerente può essere gestito con l’assunzione di estratti vegetali adsorbenti, che li catturano e ne facilitano l’eliminazione con le feci.

Le fitte allo stomaco, in globale, traggono giovamento dalla distensione della muscolatura e dal rilassamento generale del corpo.

Le gastroenteriti richiedono la sospensione dell’alimentazione nella fase più acuta e il suo ripristino al a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale dei sintomi, con l’assunzione di pietanze leggere e digeribili. Dato che i sintomi, diarrea e vomito, possono causare disidratazione, è rilevante assumere una quantità adeguata di liquidi, da sorseggiare lentamente.

Nel caso dei calcoli alla cistifellea, le fitte iniziali allo stomaco lasciano successivamente il posto a dolore molto intenso, febbre e vomito, un quadro che richiede un intervento medico.

Le intolleranze alimentari impongono l’eliminazione dei cibi “nemici” dalla dieta. Può non essere semplice individuarli: per questo è utile compilare un diario alimentare.

Applicare una borsa dell’acqua calda sull’addome può offrire sollievo alle fitte allo stomaco dovute al ciclo mestruale.

Quando con le modifiche alla dieta e le altre soluzioni non si ottengono risultati, è opportuno chiedere al dottore un parere su cosa è realizzabile prendere. In alcuni casi, infatti, è indicata una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita farmacologica.