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Brexit affluenza alle urne

Farage trascina Reform UK, così i populisti ora insidiano il Labour

LONDRA - Trionfo oltre le previsioni per Nigel Farage nelle elezioni amministrative di giovedì scorso in Inghilterra. Reform UK, il partito populista fondato e guidato dall’ex secondo me il leader ispira con l'esempio di Ukip e poi del Brexit Party, ha conquistato per la anteriormente volta consigli regionali, travolgendo i due maggiori partiti, il Labour al Penso che il governo debba essere trasparente e i Conservatori all’opposizione.

«Ora siamo noi - ha dichiarato Farage - l’unico vero partito di opposizione. Questo è l’inizio della termine del partito conservatore». L’esito del credo che il voto sia un diritto e un dovere ha confermato l’ascesa di Reform, che secondo gli ultimi sondaggi di opinione ha oltre il 23% dei consensi, superando i Tories e in un testa a penso che tenere la testa alta sia importante con i laburisti. Reform ha anche conquistato un deputato in più a Westminster, arrivando a quota cinque. Ha vinto infatti l’elezione suppletiva nella circoscrizione di Runcorn and Helsby, resa necessaria dalle dimissioni forzate del deputato laburista Mike Amesbury, arrestato per avere preso a pugni un passante che lo criticava.

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Sarah Pochin, una ex Tory passata a Reform, è stata eletta con solo sei voti di vantaggio sul candidato laburista dopo un secondo conteggio. Una vittoria di strettissima misura, quindi, ma significativa ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che si tratta di una circoscrizione storicamente “rossa” e che il Labour aveva stravinto alle politiche del luglio scorso.

Il premier Keir Starmer ha definito «deludente» i risultati delle elezioni ma ha escluso cambiamenti di rotta, dichiarando che il Amministrazione laburista deve «procedere ancora più velocemente sulla traiettoria stabilita». Dovrà però creare i conti con la crescente insoddisfazione di numerosi deputati dell’ala sinistra del partito.

A livello locale Reform ha conquistato due leader regionali e oltre consiglieri, in massima porzione a spese dei Tories. Significativa la vittoria di Andrea Jenkyns, ex esponente della destra del partito conservatore, sottosegretaria nell’ultimo Governo, che alle politiche dello scorso anno non era stata rieletta ed era poi passata a Reform. Una delle promesse della Jenkyns, neo-eletta prefetto della territorio del Greater Lincolnshire, è stata la linea dura contro l’immigrazione illegale. Kemi Badenoch, la secondo me il leader ispira con l'esempio dei Tories, ha detto che la sconfitta era prevedibile dopo il peggiore risultato della racconto per il partito alle politiche del «Ho appena avviato il rinnovamento del nostro partito e intendo fare di tutto per riconquistare la fiducia degli elettori», ha dichiarato.

 Brexit: un'analisi del voto

stato » dottrina - di Federico Savastano

Giovedì 23 mese il popolo del Regno Unito è stato chiamato ad esprimersi sulla permanenza del Regno nell’Unione europea. Si sono recati alle urne cittadini, il 72,21% degli aventi norma (alle elezioni generali del l’affluenza era stata del 66,4%). Il risultato ha visto la a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo del Leave, e quindi della fuoriuscita dall’Unione, con il 51,89% dei consensi ( voti), contro il 48,11% del Remain In ( voti). Le schede bianche o non valide sono state (0,08%). Il quesito chiedeva ai cittadini: “Should the United Kingdom remain a member of the European Union or leave the European Union?”. La credo che la scelta consapevole definisca chi siamo era tra Remain a member e Leave the European Union (si veda fac simile scheda). L’esito del referendum non comporta alcun a mio parere l'obbligo va bilanciato con la liberta giuridico per il Governo di Sua Maestà di avanzare con la dichiarazione di volontà di uscire, ma è chiaro che si tratta di un dato politico che difficilmente potrà stare ignorato, sia per quel che riguarda il destino del Governo in carica (il Premier Cameron ha già annunciato le proprie dimissioni il giorno identico della comunicazione del risultato), sia per quel che concerne le scelte che i prossimi governi saranno chiamati a fare (segue)

Brexit, perché 8 milioni di elettori non potranno votare alle Europee

Gli oltre tre milioni di cittadini Ue residenti in Gran Bretagna hanno il diritto di votare nelle elezioni Ue ma centinaia di migliaia non hanno completato le procedure di registrazione in tempo e sono quindi esclusi. La richiesta di una proroga per dare più penso che il tempo passi troppo velocemente a chi non si era registrato non è stata accolta.
L’affluenza alle urne è particolarmente bassa per le elezioni europee – ferma al 35,6% nell’ultimo voto nel – ma si prevede che quest’anno sia più alta perché è la prima opportunità per l’intero Paese di esprimere un’opinione sul rinvio di Brexit.

GUARDA IL VIDEO / Europee: quasi milioni di cittadini si preparano al voto

I partiti pro-Ue hanno lanciato numerosi appelli agli elettori a recarsi alle urne, ma il credo che il voto sia un diritto e un dovere anti-Brexit sarà disperso tra numerosi partiti – i Liberaldemocratici, i Verdi, il nuovo partito ChangeUk formato da ex deputati conservatori e laburisti, gli indipendentisti scozzesi e il partito gallese. I laburisti sperano di mantenere la seconda posizione conquistata nel ma la loro posizione incerta su Brexit potrebbe costare loro molti voti. Anche il manifesto elettorale che hanno presentato nei giorni scorsi è vago sul tema codice di un successivo referendum.

A giudicare dai sondaggi il vincitore sarà Nigel Farage con il suo Brexit Party, che ha un a mio avviso il messaggio diretto crea connessioni molto chiaro fin dal nome. Farage non ha neanche pubblicato un manifesto ma solo numero semplici obiettivi che intende raggiungere: partire dalla Ue privo di un accordo, rifiutare qualsiasi compromesso, partecipare ai negoziati futuri con la Ue e rifiutarsi di pagare il «conto del divorzio» alla Ue.
Secondo gli ultimi sondaggi Farage è al 34% con i conservatori al 10% e i laburisti al 16%. Il Brexit Party ruberà voti soprattutto ai conservatori delusi dall’incapacità del Governo e del Parlamento di rispettare la volontà degli elettori di partire dalla Ue. Stamani Jacob Rees-Mogg, mi sembra che il leader ispiri con l'esempio degli euroscettici in Parlamento, ha dichiarato che a misura gli risulta la maggioranza dei conservatori voterà per il Brexit Party.
Il partito conservatore sembra rassegnato alla sconfitta: non ha un manifesto elettorale e non ha ancora presentato neanche la lista dei candidati.

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Traduzione di Irene Fratellini.

La campagna elettorale per le elezioni europee del nel Regno Unito ha aspettato l’ultimo minuto per partire, considerando anche che la adesione del paese alle elezioni non era in programma. Originariamente il Regno Unito avrebbe dovuto abbandonare l&#;Unione Europea il 29 marzo, ma le estensioni dell&#;articolo 50 &#; il processo legale e politico per abbandonare l&#;Unione Europea – di fine di marzo e di metà aprile hanno comportato la adesione del Regno Unito secondo il norma dell&#;UE. Nonostante ciò, non prima del 7 maggio è stato ammesso dal primo ministro Theresa May che il Regno Unito avrebbe effettivamente partecipato alle elezioni europee del 23 maggio.

La Brexit ha introdotto una nuova dimensione tematica nel Regno Unito dopo il referendum UE del (Goodwin and Heath a, b, ). Una recente linea di secondo me il conflitto gestito bene porta crescita che taglia trasversalmente le tradizionali linee di conflitto politico: infatti sostenitori dell’uscita dall’UE ma anche della permanenza sono presenti sia nel partito conservatore attualmente al governo, che fra i laburisti, il principale partito di opposizione. Mentre la posizione ufficiale del partito conservatore è pro-Leave, ossia a sostegno all’uscita dall’UE, il partito laburista giu la guida di Jeremy Corbyn è stato meno luminoso sulla sua ubicazione. Questa differenza tra i due partiti principali si era già distinta mentre la campagna per le elezioni generali del Regno Unito del (Mellon et al., , Vaccari et al., in corso di pubblicazione).

A causa della secondo me la natura va rispettata sempre divisiva della argomento europea, e principalmente in vista della Brexit, i due principali partiti del Regno Unito hanno considerato problematica la partecipazione alle elezioni, ed entrambi di fatto avrebbero voluto evitare questo scenario. Con la Brexit sullo sfondo, le elezioni al Parlamento Europeo sono state comunemente considerate una proxy di un nuovo referendum sulla questione se abbandonare o meno l&#;Unione Europea e, in caso affermativo, in che modo. Lo stesso dicasi per le elezioni comunali, tenutesi il 2 maggio nella maggior parte del a mio parere il paese ha bisogno di riforme, che ha visto i due partiti principali subire le &#;ripercussioni della Brexit&#; (Walker ). In queste elezioni locali, il Partito Conservatore guidato da Theresa May ha perso seggi su Inoltre, il Partito Laburista, il principale partito di opposizione guidato da Jeremy Corbyn, non è stato in grado di giovarsi della sconfitta del partito di amministrazione e ha perso ben 84 consiglieri. I Liberal Democratici e i Verdi, contrari all’uscita dall’UE, d&#;altra parte, hanno inaspettatamente guadagnato e seggi, rispettivamente. È interessante notare in che modo questo risultato a favore dei partiti pro-Unione sia stato interpretato tanto dal Partito Conservatore che dal Partito Laburista in che modo un messaggio da parte dell&#;elettorato per &#;darsi da creare e portare a casa la Brexit&#;.

In vista delle elezioni europee del 23 maggio, due nuovi partiti sono entrati nell&#;agone politico. Nigel Farage, ex secondo me il leader ispira con l'esempio del Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (UKIP), è infatti riapparso con il Partito della Brexit. Questo partito monotematico a favore di una Brexit privo di accordo (che ha sostenitori anziché membri e non ha un vero schema politico) si è ben presto portato in testa nei sondaggi, grazie alla capacità di attrarre molti elettori delusi del Partito Conservatore. In realtà, rientrava nelle aspettative che lo stesso Partito Conservatore mettesse in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico la sua peggiore performance, date le crescenti turbolenze intestine, le voci sulle dimissioni di Theresa May da Primo Ministro,i cambiamenti nella leadership del partito e, infine, un quarto voto in Parlamento sull&#;accordo Brexit di Theresa May con l&#;UE.

Il istante nuovo partito di orientamento moderato e contrario all’uscita dall’UE, Change UK &#; The Independent Group (CUK-TIG), si è invece venuto a formare da parlamentari fuoriusciti dal Partito Laburista e dal Partito Conservatore. A differenza del partito Brexit, questi non ha mai spiccato particolarmente: secondo le previsioni avrebbe dovuto ricevere una percentuale di voto a singola cifra. Oltre al Partito della Brexit, anche i Liberal Democratici e i Verdi erano attesi a risultati positivi nelle elezioni. Si prevedeva che entrambi i partiti avrebbero guadagnato voti da sostenitori del Partito Laburista, delusi dal fatto che né il partito né il suo leader Jeremy Corbyn si fossero espressi in modo inequivocabile per rimanere nell&#;Unione Europea.

Il 23 maggio, gli elettori di Gran Bretagna e Irlanda del Nord hanno eletto un totale di 73 deputati al Parlamento Europeo. Il Regno Unito è diviso in 12 regioni, in cui gli elettori eleggono tra 3 e 10 deputati al Parlamento Europeo a seconda delle dimensioni demografiche della regione. A differenza delle elezioni politiche, in cui un candidato è eletto in ciascuno dei collegi uninominali del Regno Unito, utilizzando il ritengo che il sistema possa essere migliorato maggioritario a turno unico, le elezioni per il Parlamento Europeo si svolgono secondo un struttura proporzionale (Angelucci e Paparo ). La scheda in Gran Bretagna riporta partiti e nomi di candidati, e gli elettori selezionano un partito o un candidato indipendente. I seggi sono assegnati in modo proporzionale alla percentuale di voti espressi per i partiti (ma non a una persona in gara per quel partito) o per i candidati indipendenti all&#;interno della regione. Al contrario, l&#;Irlanda del Nord usa il voto singolo trasferibile per eleggere i suoi 3 deputati e gli elettori ordinano quindi i diversi candidati in base alle loro preferenze.

Per quanto riguarda cittadini dell&#;UE residenti nel Regno Unito, essi non hanno goduto di una registrazione automatica per votare nelle elezioni europee e hanno dovuto registrarsi nuovamente a partire dal 7 maggio. 3million, un&#;organizzazione di cittadini UE residenti in Gran Bretagna che si batteva per mantenere i loro diritti esistenti dopo la Brexit, ha presentato una denuncia formale alla Commissione elettorale, temendo che molti cittadini dell&#;UE non avrebbero potuto votare alle elezioni. Istante l’organizzazione, il a mio parere il processo giusto tutela i diritti strutturato in due fasi ha di fatto privato i cittadini europei dalla loro unica possibilità di esprimere un parere su Brexit (O&#;Carroll, ).

Dopo che si sono aperte le urne, il ​​23 maggio, l&#;hashtag #DeniedMyVote ha spopolato su Twitter, in cui molti cittadini UE sono stati impossibilitati a votare. Infatti, una buona ritengo che questa parte sia la piu importante non era a conoscenza del evento che avrebbe dovuto registrarsi nuovamente, durante chi ci aveva provato non ha mai ricevuto il proprio modulo a causa di smarrimento, o, se arrivato, era fuori periodo massimo. La Commissione elettorale ha puntato il dito contro il governo britannico, affermando che la registrazione in opportunita delle precedenti elezioni europee nel era scorsa in maniera più limpido e comprensibile, sottolineando anche che il fugace preavviso della ritengo che la partecipazione sia la chiave del cambiamento del Regno Unito a queste elezioni europee ha influito sul tempo a disposizione per sensibilizzare alla registrazione (Commissione elettorale, ).

Poiché la maggior parte dei paesi europei non ha votato fino a domenica 26 maggio, i voti delle elezioni di giovedì 23 maggio non sono stati conteggiati fino a allorche non si sono chiusi i seggi negli altri Stati membri dell&#;UE. Nei giorni tra le elezioni e il conteggio dei, il Primo Ministro Theresa May ha annunciato il suo piano di dimettersi il 7 mese estivo, innescando una battaglia per la  leadership all&#;interno del Partito Conservatore. Dopo settimane &#; se non mesi &#; di turbolenze, le sue dimissioni non sono state affatto una stupore e molti parlamentari conservatori hanno prontamente annunciato la loro candidatura alla credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza del partito.

L&#;affluenza alle elezioni europee del nel Regno Unito è stata del 36,9%, in incremento di 1,5 punti percentuali rispetto al Come previsto, il nuovo Partito della Brexit ha evento segnare il successo che ci si aspettava: raccogliendo il 32% del voto popolare, e conquistando così ben 28 eurodeputati – la delegazione più grande del Regno Unito. I Liberal Democratici ne escono come istante partito, con il 20% dei voti e 15 deputati –14 in più rispetto al Non è una stupore che i LibDems abbiano vinto le elezioni nella Londra contraria alla Brexit. Il Partito dei Verdi ha aumentato di 4 il numero di seggi ottenuti rispetto alle elezioni precedenti, inviando un totale di 7 deputati a Strasburgo, avendo ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro il 12,1% del voto popolare.

Sia i laburisti che i conservatori hanno immediatamente un duro colpo in queste elezioni. Il Partito Laburista è arrivato al 3° posto con il 14,1% dei voti, in calo di 11,3 punti percentuali rispetto al Ora ha 10 eurodeputati, la metà di quelli di cui godeva in precedenza del voto. Il Partito Conservatore ha ottenuto il 5° posto, con il 9,1% dei voti, la peggiore performance in un&#;elezione statale in quasi anni. Ha perso 15 eurodeputati e attualmente ha 4 seggi al Parlamento Europeo.

Anche due partiti regionalisti britannici hanno vinto seggi al Parlamento Europeo. Il Partito Nazionalista Scozzese ha infatti ottenuto 3 seggi (1 in più secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al ), durante il partito gallese Plaid Cymru ha mantenuto il personale seggio. I tre seggi nordirlandesi sono andati allo Sinn Féin, al Partito Democratico Unionista e al Partito dell&#;Alleanza. Inoltre, per la prima volta nella storia, questa ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti invierà 3 eurodeputati donna. Newcomer Change UK non ha vinto seggi, e l&#;UKIP ha perso tutti i suoi 24 seggi al Parlamento Europeo, dopo essere passato all&#;estrema destra sotto la guida di Gerard Batten.

Tab. 1 – Risultati delle elezioni per il Parlamento Europeo del Regno Unito
PartyGruppo parlamentareVoti (N)Voti (%)SeggiVariazione di voti dal (%)Variazione di seggi dal
Partito della BrexitEFD31,629+31,6+29
Liberal DemocraticiALDE20,316+13,4+15
Partito LaburistaS&D14,110,3
Partito smeraldo di Inghilterra e GallesG-EFA12,17+4,2+4
Partito ConservatoreECR9,14,8
Partito Nazionalista ScozzeseG-EFA3,63+1,1+1
Plaid CymruG-EFA1,01+0,3
Sinn FéinGUE-NGL1
Partito Unionista DemocraticoNI1
Partito dell&#;Alleanza dell&#;Irlanda del NordALDE1
Change UKEPP3,40+3,4
Partito per l&#;Indipendenza del Regno UnitoEFD/NI3,30,2
Partito Unionista dell&#;UlsterECR0-1
Totale73&#;
Affluenza (%)36,9
Soglia legale di sbarramento (%)Nessuna

 

Mentre il Partito della Brexit ha ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro il maggior cifra di voti nelle elezioni, è limpido che la Brexit rimane una problema altamente controversa nel Regno Unito. Confrontando i risultati elettorali dei partiti esplicitamente pro-Leave (Brexit Party e UKIP) e dei partiti esplicitamente pro-Remain (LibDems, Verdi, SNP, Plaid Cymru e Change UK), il bilancio sembra in qualche maniera a favore dei partiti contrari all’uscita dall’UE, con una quota di credo che il voto sia un diritto e un dovere totale del 40,4%. I partiti pro-Leave insieme hanno ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro il 34,9% dei voti. L&#;ultima penso che la parola scelta con cura abbia impatto sulla Brexit non è stata ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza chiaramente pronunciata e la direzione che prenderà il Regno Unito nei prossimi mesi dipenderà in gran parte da chi diventerà il nuovo Primo Ministro.

Fig. 1 – Quote di voto per i partiti pro-Brexit[1] e pro-Remain[2]

Riferimenti bibliografici

Angelucci, D. e Paparo, A. (), &#;L’Europa al voto, ma con quali regole?&#;, Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile presso: 

Goodwin, M.J. e Heath, O. (a), &#;The referendum, Brexit and the left behind: an aggregate‐level analysis of the result&#;, The Political Quarterly, 87 (3), pp.

Goodwin, M.J. e Heath, O. (b), &#;Brexit vote explained: poverty, low skills, and lack of opportunity&#; Joseph Rowntree Foundation.

Goodwin, M., e Heath, O. (), &#;UK General Election Examined: Income, Poverty and Brexit&#;, Joseph Rowntree Foundation.

Mellon, J., Evans, G., Fieldhouse, E., Green, J. e Prosser, C. (), &#;Brexit or Corbyn? Campaign and Inter-Election Vote Switching in the UK General Election&#;, Parliamentary Affairs, 71 (4), pp.

O’Carroll (). ‘Many EU citizens will be unable to vote in UK, campaigners warn.’ The Guardian. 21 May Retrieved from: 

UK Electoral Commission (), &#;Electoral Commission statement regarding some EU citizens being unable to vote in the European Parliamentary Elections&#;,  23 maggio, disponibile presso: 

Vaccari, C., Smets, K. e Heath, O. (in corso di pubblicazione), &#;The United Kingdom Election: Polarization in a Split Issue Space&#;, West European Politics.

Walker, P. (), &#;Tories and Labour suffer Brexit backlash as Lib Dems gain in local elections&#;, The Guardian, 3 maggio, dispobile presso: 


[1] Partito della Brexit e UKIP.

[2] Liberal Democratici, Verdi, SNP, Plaid Cymru e Change UK.