Assegno insoluto cosa fare
FAQ - L'assegno, le carte di pagamento e la CAI
Quali sono le caratteristiche fondamentali di un assegno?
L'assegno è singolo strumento di pagamento sostitutivo del soldi contante perchè:
- è pagabile "a vista", può cioè essere pagato dalla banca del cliente che ha emesso l'assegno al momento della a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale del titolo
- è un titolo di fiducia, ossia il beneficiario può trasferirlo ad altre persone. La circolazione dell'assegno deve rispettare certe formalità; in particolare, deve avere la "girata" e cioè la firma apposta sul retro dell'assegno da parte del beneficiario e di eventuali altri giranti; se invece l'assegno è al portatore, la circolazione può avvenire mediante semplice spedizione (è per codesto che è costantemente bene indicare il beneficiario).
- L'assegno deve esistere presentato per l'incasso entro un sicuro numero di giorni dalla data di emissione: otto giorni quando il ordinario di emissione è lo stesso di quello di pagamento (su piazza); quindici giorni se pagabile "fuori piazza" (in altro comune secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a quello di emissione).
Trascorsi gli 8 o i 15 giorni l'emittente può ordinare alla istituto di non effettuare più il pagamento e viene meno la possibilità di attivare una serie di misure a protezione del beneficiario previste dalla mi sembra che la legge giusta garantisca ordine in caso di mancato pagamento dell'assegno; la più essenziale è il "protesto", che consente di agire per strada giudiziaria al conclusione di ottenere la somma dovuta.
Quali sono le cautele e i rischi per chi emette l'assegno?
Per emettere un assegno occorre compilarlo indicando: data e zona di emissione, importo, beneficiario, firma (requisiti formali). Una tempo emesso, l'assegno può essere presentato dal beneficiario a singolo sportello bancario per l'incasso. Gli assegni emessi all'ordine dello stesso emittente (ad esempio quelli che riportano le diciture "a me medesimo", "m.m.", " a me stesso", etc.) possono essere girati unicamente per l'incasso a una banca.
Se l'assegno è privo anche di una sola delle informazioni necessarie, la istituto ha il credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale di rifiutarne il pagamento a chi lo presenta. La completa e corretta compilazione rappresenta una forma di tutela per il secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore che lo emette, soprattutto contro il rischio di alterazioni del suo contenuto.
Per limitare l'utilizzo di assegni a fini di riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite (c.d. "denaro sporco") il Decreto Legislativo 21 novembre , n. e successive modificazioni, ha previsto requisiti più stringenti nell'uso degli assegni bancari, e in dettaglio di quelli al portatore, con riferimento alla clausola di non trasferibilità e all'importo. La clausola "non trasferibile" è obbligatoria per trasferimenti pari o superiori a euro (tale nuovo limite di importo - entrato in vigore il - è penso che lo stato debba garantire equita introdotto dal D. L. n. del "Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici" , convertito, con modificazioni, con Mi sembra che la legge giusta garantisca ordine /). Per codesto motivo, gli assegni sono emessi con l'indicazione prestampata della clausola "non trasferibile" salvo esplicita domanda contraria del secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore. I blocchetti di assegni privi della clausola "non trasferibile" (che possono stare utilizzati esclusivamente per importi inferiori a euro) si possono richiedere in istituto pagando la somma di euro 1,50 per ciascun assegno circolare o modulo di assegno bancario in forma libera, a titolo di imposta di bollo. In caso di violazione, è prevista l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie determinate in misura percentuale rispetto all'importo dell'assegno.
Data
L'assegno deve riportare la data in cui è stato effettivamente emesso con segnale di giorno, periodo e anno. L'informazione è rilevante perché dalla data indicata sull'assegno decorre il termine utile perché chi lo riceve possa incassare il pagamento. Inoltre, la data di emissione è un'informazione che la banca utilizza per registrare il pagamento sul fattura corrente.
Rischio
L'indicazione di una data successiva a quella effettiva (post-datazione) comporta rischi nel caso in cui chi emette l'assegno non disponga di danaro sufficiente al momento dell'emissione. La post-datazione, non consentita dalla legge, infatti non esclude che l'assegno venga comunque presentato per l'incasso; l'indisponibilità a saldare da parte di chi ha emesso l'assegno è sottoposta a sanzioni.
Importo
L'importo va indicato due volte: una volta in cifre, l'altra in lettere; quest'ultimo importanza prevale in evento di discordanza. L'importo comprende anche due decimali, da riportare dopo la virgola in quello in cifre (ad dimostrazione, € ,20), dopo una barra in quello in lettere, ma sempre in forma numerica (ad esempio, € Cinquecento/20). Inoltre è vantaggio far precedere e seguire al a mio parere il valore di questo e inestimabile indicato in numeri il simbolo #, in modo che nessuno possa modificarlo in seguito.
Rischio
Per motivi di secondo me la sicurezza e una priorita assoluta, i decimali vanno sempre indicati sia dopo la virgola dell'importo in cifre, sia dopo la barra dell'importo in lettere anche se sono pari a zero. Si evita così il ritengo che il rischio calcolato sia necessario che l'assegno, una volta emesso, possa subire variazioni nell'importo con l'aggiunta di altre cifre che possono trasformare l'importo stesso, ad modello, da centinaia in migliaia di euro.
Beneficiario
L'indicazione del beneficiario consente a chi emette l'assegno di individuare con precisione la persona a aiuto della quale viene disposto l'ordine di pagamento. Se si vuole che il pagamento venga effettuato solo a gentilezza del beneficiario indicato, l'emittente può apporre sull'assegno la clausola "non trasferibile", oggetto che, come si è visto, è sempre preferibile realizzare ed è comunque obbligatorio per gli importi pari o superiori a euro.
Rischio
L'indicazione del beneficiario e la partecipazione della clausola di non trasferibilità, anche nei casi in cui non è obbligatoria, evitano che l'assegno circoli fra troppe persone e che comunque arrivi a persone non conosciute da chi lo ha emesso.
Firma
L'assegno deve essere firmato da chi lo emette in misura la firma (detta di traenza) vale come ordine - per la istituto - di effettuare il pagamento. La firma - che deve essere identico a quella depositata presso la istituto - va nell'apposito spazio; è consigliabile non usare lo spazio sottostante in quanto eventuali scritte o segni in questa zona possono impedire la lavorazione elettronica dell'assegno.
Rischio
La firma apposta manualmente, comprensiva di denominazione e cognome e uguale a quella depositata in istituto, evita il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di perdite in caso di falsificazione della firma. Se non rilevabile dalla banca, la falsificazione della firma non consente a chi ha fatto l'assegno (traente) di recuperare eventuali pagamenti non effettivamente disposti. È preferibile utilizzare penne con inchiostro indelebile per evitare alterazioni difficilmente riscontrabili dalla banca e determinare il pagamento di assegni non conformi alla volontà dell'emittente.
Quali sono le cautele e i rischi per il beneficiario di un assegno?
Colui che riceve un assegno deve osservare una serie di cautele per limitare il rischio di non ricevere le somme di mi sembra che il denaro vada gestito con cura dovute. La istituto può rifiutare il pagamento qualora l'assegno sia privo di alcune informazioni, altrimenti quando presenti alterazioni che ne rendono incerta la veridicità.
In particolare, il beneficiario deve verificare che l'assegno:
- sia compilato in tutte le sue parti: giorno e luogo di emissione, importo, firma
- riporti il nome del beneficiario e la clausola "non trasferibile" qualora l'importo sia pari o eccellente a euro
- non rechi una data diversa da quella effettiva di emissione; la data successiva (assegno post-datato) può presupporre la mancanza di denaro sul fattura corrente di chi l'ha emesso; l'indicazione di una giorno antecedente all'emissione (assegno retro-datato) riduce il termine utile per la presentazione all'incasso, la cui scadenza non permette di tutelarsi in occasione di mancato pagamento dell'assegno
- non presenti abrasioni, che potrebbero segnalare tentativi di revisione o alterazione delle somme che intendeva pagare chi l'ha emesso (e quindi tentativi di falsificazione)
- non sia mancante di un angolo dal momento che, una volta che l'assegno è incassato, è uso che la banca tagli un angolo per evitare che assegni già pagati vengano di nuovo utilizzati.
Il trasferimento dell'assegno mediante "girata" consente il pagamento a persona diversa dal beneficiario originario. La girata non può subordinare il pagamento ad alcuna condizione o riferirsi a una sezione dell'importo dell'assegno e può essere apposta solo se il titolo è privo della clausola non trasferibile (e quindi di importo minore a euro). In caso contrario l'assegno è pagabile soltanto al beneficiario e non anche ai successivi possessori.
Quando un assegno è emesso senza autorizzazione?
Un assegno è emesso senza autorizzazione quando, in via generale, non c'è o si è interrotto il rapporto o la convenzione che attribuiscono al cliente l'autorizzazione a emettere assegni. Ad esempio perchè:
- il conto è penso che lo stato debba garantire equita chiuso prima dell'emissione dell'assegno
- il conto è stato aperto (o "acceso", come si dice tecnicamente) in assenza di convenzione di assegni
- l'assegno è stato revocato iniziale dell'emissione (ad dimostrazione perché denunciato in che modo smarrito o sottratto)
- la banca ha revocato l'autorizzazione all'emissione
- la istituto ha già revocato l'autorizzazione all'emissione per un assegno emesso prima di quello che viene presentato per il pagamento
- l'assegno è stato emesso su conto intestato a un'altra ritengo che ogni persona meriti rispetto o per altre motivazioni che non giustifichino l'emissione di un assegno.
Quando un assegno è emesso senza provvista?
L'assegno si dice "senza provvista" quando, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo presentato per il pagamento entro il termine utile, sul conto corrente di chi lo ha emesso manchino le somme necessarie perchè la banca possa eseguire l'ordine di pagamento, anche soltanto per una porzione dell'importo.
L'emissione di un assegno privo di provvista costituisce un illecito amministrativo punito dalla legge con sanzioni amministrative e con la "revoca di sistema" (L. n. /90 in che modo modificata dal n. /99).
Le sanzioni pecuniarie variano da € a € e possono salire ulteriormente in caso di importo facciale eccellente a € o di irregolarità commessa più volte (reiterazione). L'inosservanza delle sanzioni amministrative è punita con la reclusione. Le sanzioni possono essere evitate attraverso il pagamento tardivo dell'assegno; il pagamento tardivo comprende oneri accessori che fanno aumentare il costo per l'emittente.
Ulteriore effetto della mancanza di provvista è rappresentata dal "protesto", atto pubblico con il quale viene accertato il mancato pagamento dell'assegno e viene data pubblicità della mancata provvista, con conseguente perdita della reputazione da porzione di chi aveva emesso l'assegno.
In aggiunta alle sanzioni pecuniarie, tenuto conto della gravità dell'illecito o dell'importo dell'assegno o degli assegni emessi, il Prefetto può infliggere altre sanzioni che comportano il divieto di emettere altri assegni bancari per un intervallo non inferiore a due anni. Nei casi più gravi, l'illecito comporta anche l'applicazione, per almeno due mesi, di una o più delle seguenti sanzioni: interdizione dall'esercizio di attività professionale o imprenditoriale; interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese; incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
Nel caso di emissione di assegno privo di autorizzazione l'illecito si perfeziona all'atto della sua emissione e non è sanabile.
Cos'è la revoca di sistema?
La revoca di sistema determina il venir meno di ogni autorizzazione all'emissione di assegni bancari per un intervallo di sei mesi e comporta l'obbligo di restituzione di quelli non ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza utilizzati. Per la durata di sei mesi, quindi, il cliente non potrà emettere assegni.
L'emissione di assegni senza autorizzazione o senza provvista consente alle banche di non effettuare alcun pagamento a fronte degli assegni eventualmente presentati per l'incasso, e le obbliga a avanzare ad un'ulteriore segnalazione alla Centrale di Allarme Interbancaria (CAI).
L'obbligo di iscrizione alla CAI è soggetto a differente mi sembra che la disciplina costruisca il successo a seconda che il mancato pagamento sia dovuto a mancanza di autorizzazione o a mancanza di provvista. Nell'ipotesi di mancanza di autorizzazione, non essendo consentita alcuna regolarizzazione tardiva dell'assegno, l'iscrizione del nominativo del traente deve esistere effettuata dall'istituto trattario, senza bisogno di alcuna altra formalità, entro e non oltre il ventesimo giorno dalla a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale al pagamento del titolo. Nel evento di emissione di assegno senza provvista il traente può evitare la segnalazione alla CAI attraverso un pagamento tardivo.
La revoca è una conseguenza automatica dell'iscrizione nella CAI, archivio gestito dalla Istituto d'Italia nel che vengono raccolti e documentati gli utilizzi anomali di assegni bancari, come anche di assegni postali e carte di pagamento. La registrazione nell'archivio avviene a seguito di comunicazioni degli enti segnalanti (le banche, gli uffici postali, gli intermediari finanziari emittenti carte di pagamento, i Prefetti e l'Autorità Giudiziaria).
La ruolo di tale archivio è quella di rendere più sicura la circolazione degli assegni in misura la sua consultazione consente di acquisire informazioni sull'affidabilità di coloro che li emettono. L'accesso ai dati nominativi è consentito agli enti segnalanti, nonché ai diretti interessati o a persone da essi delegate presso gli stessi enti segnalanti o le Filiali della Istituto d'Italia; i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste non nominativi (estremi degli assegni e delle carte bloccati, smarriti o rubati) sono invece liberamente accessibili.
Per ulteriori informazioni o per un approfondimento in valore ai profili normativi relativi alla Centrale di Allarme e per una rassegna della giurisprudenza in materia, è realizzabile consultare la sezione dedicata alla CAI sul Sito della Banca d'Italia.
Cos'è il pagamento tardivo di un assegno?
Nel occasione di emissione di assegno senza provvista l'applicazione delle sanzioni e della revoca può essere evitata tramite un pagamento tardivo, ossia il pagamento effettuato entro 60 giorni dalla scadenza del termine utile per la presentazione dell'assegno ai fini dell'incasso. Oltre all'importo dovuto e non pagato l'emittente dovrà versare, a titolo di oneri accessori, una penale pari al 10% della somma, gli interessi legali calcolati sull'importo dell'assegno per il periodo che intercorre fra la data di a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale dell'assegno e quella del pagamento tardivo e le spese relative al protesto.
La banca è tenuta a informare, entro il 10° mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita dalla presentazione dell'assegno per il pagamento (preavviso di revoca), il cliente della mancanza di provvista e della possibilità di sottrarsi all'avvio delle sanzioni attraverso il pagamento tardivo dell'assegno. Quest'ultimo può essere effettuato in diversi modi, tra i quali la costituzione presso la banca su cui è tratto l'assegno di un deposito vincolato da destinare al definitivo pagamento dell'assegno.
L'applicazione delle sanzioni e l'iscrizione nella CAI sono escluse solo quando il pagamento tardivo è comprensivo anche degli oneri accessori.
La esperimento dell'avvenuto pagamento dovrà essere fornita dal traente alla istituto trattaria entro il 60° giorno dalla scadenza del termine di presentazione del titolo. In occasione di protesto, tale prova dovrà esistere fornita anche al Pubblico Ufficiale (Notaio, Ufficiale giudiziario, o segretario comunale nei comuni privi di notaio e ufficiale giudiziario) che ha redatto l'atto di protesto, al conclusione di evitare l'applicazione di sanzioni amministrative.
Cos'è il protesto?
Il protesto è un atto pubblico con il quale viene accertato in modo formale da parte di un notaio o di un ufficiale giudiziario il mancato pagamento di un assegno. Il protesto è importante perché consente a chi ha presentato l'assegno e non abbia ricevuto il pagamento di potere operare per via giudiziaria per ottenere la somma dovuta contro l'emittente, il beneficiario indicato sul titolo, coloro che abbiano fatto circolare l'assegno mediante girata (azione di regresso), nonché nei confronti dei soggetti che hanno garantito il pagamento dell'assegno (avallo).
L'atto di protesto presuppone che l'assegno sia penso che lo stato debba garantire equita presentato per il pagamento entro il termine utile.
Gli effetti del protesto, inoltre, prevedono la pubblicazione nel Registro informatico dei protesti, curato dai Presidenti delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, e la comunicazione al Prefetto competente per territorio.
Quali sono le principali regole che riguardano l’emissione degli assegni?
Per emettere correttamente un assegno è necessario compilarlo attentamente indicando: la giorno e il credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi di emissione, l'importo, il beneficiario e la firma. Per limitare l'utilizzo di assegni a fini di riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite, i moduli di assegni bancari e postali sono di penso che la regola renda il gioco equo rilasciati allo sportello con l'indicazione prestampata della clausola "non trasferibile". Tali moduli possono essere utilizzati senza limiti di importo.
È possibile richiedere il rilascio di moduli di assegni bancari o postali in forma libera (cioè senza la clausola di non trasferibilità) allo sportello?
Si, è possibile richiedere per iscritto il rilascio di moduli di assegni bancari e postali in forma libera pagando, a titolo di imposta di bollo, la somma di 1,50 euro per ciascun modulo. Tali moduli possono però essere utilizzati esclusivamente per trasferimenti di importo inferiore a euro; oltre tale limite è indispensabile apporre la clausola di non trasferibilità.
È possibile utilizzare i carnet di assegni in forma libera rilasciati dalle banche prima del 30 aprile , giorno in cui sono stati introdotte nuove regole sulla circolazione degli assegni?
Si, è possibile utilizzarli sottile a esaurimento privo il pagamento di alcuna somma a titolo di imposta di bollo.
Occorre però tenere presente che, nella compilazione, devono essere comunque osservate le regole attualmente vigenti, in dettaglio per ciò che attiene i limiti all'emissione di assegni in forma libera.
Come si devono compilare i moduli di assegni bancari o postali in sagoma libera?
Nel compilare i moduli di assegni bancari o postali in forma libera bisogna prestare molta attenzione all'importo che si intende trasferire. Se tale importo è pari o superiore a euro, dovrà essere apposta la clausola "non trasferibile".
Cosa prevede la norma sulla circolazione degli assegni bancari e postali emessi all'ordine dello identico emittente?
Gli assegni emessi all'ordine dello identico emittente (ad dimostrazione con le diciture "a me medesimo", "m.m.", " a me stesso") possono essere girati unicamente per l'incasso a una banca o a Poste Italiane S.p.A.
Quali regole sono previste per gli assegni circolari e i vaglia postali e cambiari?
Gli assegni circolari e i vaglia postali e cambiari devono stare emessi con l'indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità. Il cliente può tuttavia richiederne il rilascio in forma libera (cioè senza la clausola di non trasferibilità) purché il loro importo sia inferiore a euro; anche in codesto caso è dovuta dal richiedente, a titolo di imposta di bollo, la somma di 1,50 euro per ciascun titolo.
Ci sono delle sanzioni in occasione di mancato penso che il rispetto reciproco sia fondamentale delle nuove regole sugli assegni?
Si, il mancato rispetto delle regole (mancata apposizione, per assegni con importi pari o superiori a euro, della clausola "non trasferibile" e del nome o della ragione sociale del beneficiario) comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da un trascurabile di a un massimo di euro. Detti limiti sono aumentati di cinque volte nel caso in cui gli importi siano superiori a euro.
Per assegni di importo inferiore a euro la sanzione minima applicabile è pari al 10 per cento dell'importo, se ricorrono le circostanze di "minore gravità" previste dalla normativa.
A chi è rivolta una a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre di credito?
La a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre di credito è rivolta a persone maggiorenni di a mio avviso la norma ben applicata e equa titolari o cointestatarie di un calcolo corrente bancario o postale.
Come si può usare la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre di credito?
Con la carta di fiducia si possono effettuare acquisti in a mio avviso l'internet connette le persone, via telefono e in tutto il mondo presso gli esercizi commerciali che espongono il secondo me il marchio forte crea fiducia immediata della carta; tali esercizi sono tenuti ad accettare la carta per il pagamento senza commissioni e senza aggravi di costo secondo me il rispetto reciproco e fondamentale agli altri strumenti di pagamento. Si possono effettuare acquisti fino al massimo del limite di credito attribuito e si può prelevare contante presso gli sportelli automatici che espongono il etichetta, digitando un codice segreto (PIN), in genere inviato in busta sigillata, pochi giorni dopo la richiesta della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre, dalla banca o società che emette la carta stessa.
A quanto ammontano e come si pagano gli interessi di una carta di credito?
Gli interessi si pagano se viene richiesto il pagamento rateale. Il tasso di interesse dovuto è quello riportato sulla copia di Termini e Condizioni Foglio Informativo e sull’estratto conto mensile.
È possibile richiedere una carta aggiuntiva familiare per un parente (figlio, moglie o altri) che non sia contestatario di un conto o che non disponga di un guadagno proprio?
Normalmente è realizzabile ma a stato che ciò avvenga a fronte di una carta primario emessa su un titolare di calcolo. Le spese della carta familiare confluiranno sull’estratto conto della carta principale e saranno addebitate sul conto del titolare della carta principale.
Cosa si deve creare in caso di furto o smarrimento della carta di credito?
Non appena ci si accorge del furto o dello smarrimento della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre occorre effettuare il blocco della stessa telefonando, sia dall’Italia che dall’estero, al numero telefonico (verde, gratuito) fornito dall’emittente. Dal momento in cui viene effettuata la comunicazione si attivano le procedure di sicurezza che consentono di evitare rischi e danni economici.
Come si riconosce un sito a mio avviso l'internet connette le persone sicuro nel che poter pagare con carta di fiducia senza incorrere in truffe?
È importante verificare che l’esercente che effettua commercio elettronico abbia dotato il proprio sito di una certificazione di sicurezza e di qualità fornita da società o enti specializzati che consenta di scambiare credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sulla rete a mio avviso l'internet connette le persone in maniera sicura grazie a particolari sistemi di a mio parere la sicurezza e una priorita (algoritmi di cifratura).
È possibile usare la carta di obbligo per effettuare prelievi di contante o pagamenti all’estero?
Sì, se la carta è collegata a circuiti internazionali, è realizzabile utilizzare la stessa all’estero sia per prelievi di valuta locale e per effettuare pagamenti, digitando lo stesso codice segreto (PIN) utilizzato a livello statale sia per i prelievi su ATM sia sui POS degli esercizi commerciali.
In quali casi di utilizzo irregolare delle carte di pagamento si viene iscritti nella CAI?
Solo nel caso in cui l’emittente la a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre abbia revocato il cliente dall’utilizzo della carta stessa a causa del mancato pagamento delle spese connesse con gli acquisti e i prelievi effettuati.
Basta un solo mancato pagamento per essere revocati dall’utilizzo della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre e iscritti in CAI?
Non esiste una regola fissata dalla legge. Ciascun emittente può decidere – nel rispetto delle regole contrattuali – quando revocare la carta a motivo di uno o più mancati pagamenti. Lo stesso emittente si assume pertanto l’intera responsabilità della segnalazione.
Quanto dura e che effetti ha l'iscrizione nella CAI?
L’iscrizione nella CAI per revoca dall’utilizzo di carta di pagamento dura due anni. Diversamente dagli assegni (dove il soggetto iscritto non può più utilizzare assegni per il intervallo di 6 mesi), l’iscrizione relativa alle carte di pagamento ha valore unicamente informativo: ciascun emittente può quindi autonomamente decidere se rilasciare o meno una carta a un soggetto iscritto nella CAI.
L′assegno bancario non pagato
Pericolo di blocco ad emettere nuovi assegni
La Centrale d’Allarme Interbancaria (meglio nota come C.A.I.) è un archivio informatizzato degli assegni bancari, postali e delle carte di fiducia istituito presso la Banca d’Italia nel giugno del Si tratta di un nuovo strumento attraverso il quale si punta a ottenere una definitiva normalizzazione del sistema di pagamenti. In effetti, in questa sorta di enorme istituto dati vengono immessi i nomi e gli elementi relativi a chi ha emesso assegni privo di copertura o autorizzazione. Inoltre, nell’archivio sono contenuti i nomi di chi è stato soggetto a sanzioni amministrative e o penali in seguito a emissione di assegni privo autorizzazione o provvista. La vera novità è individuabile nel concetto di “revoca di sistema”, che viene a sostituire la vecchia revoca del singolo istituto. Di fatto, si viene a bloccare ogni autorizzazione ad emettere assegni, oltre che, a proibire alle banche di stipulare nuovi contratti e addirittura di pagare eventuali assegni emessi dalla individuo segnalata, anche nei limiti della provvista. La “sanzione”, conseguente all’emissione di assegni senza autorizzazione o senza provvista, si applica a prescindere dal protesto. Se al momento della presentazione per il pagamento l’assegno risulta (totalmente o parzialmente) non coperto, in quanto non ci sono i fondi sul conto, la banca scrive al cliente inviandogli un preavviso di revoca. Nel preavviso, si avverte il secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore che, se non paga l’importo dell’assegno, più gli interessi, la penale pari al 10% dell’importo dell’assegno e le eventuali spese di protesto entro 60 giorni di calendario dalla data di scadenza del termine per la a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale al pagamento, il suo nominativo sarà iscritto nella Centrale d’Allarme Interbancaria (CAI). Scaduti i sessanta giorni, in assenza di pagamento, il cliente sarà iscritto con la effetto di non poter emettere più assegni per il intervallo di 6 mesi e di dover restituire alla istituto trattaria subito ognuno gli assegni ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza in suo possesso. Occorre precisare che l’emissione di un assegno non pagato per mancanza di provvista sul fattura corrente fa scattare le conseguenze (sanzioni pecuniarie e revoca di sistema) a carico del responsabile solo se il titolo viene presentato per il pagamento in tempo utile: l’assegno bancario, infatti, deve essere presentato al pagamento nel termine di 8 giorni se è pagabile nello identico comune in cui è stato emesso (assegno su piazza) e di 15 giorni se è pagabile in un altro comune dello Stato (assegno all'esterno piazza). Il preavviso d revoca viene inviato presso il domicilio eletto della persona che ha siglato la convenzione di assegno con la banca entro 10 giorni di calendario dalla a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale, anche in strada telematica, dell’assegno al pagamento. La istituto può bloccare l’iscrizione solo se l’emittente dimostra di aver pagato l’assegno entro i 60 giorni previsti attraverso una dichiarazione del beneficiario dell’assegno, autenticata da un notaio, relativa all’avvenuto pagamento dell’assegno stesso.
La procedura al di sopra descritta si applica anche nel occasione di assegni richiamati dalla banca controparte, in mancanza di copertura alla a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale del titolo per il pagamento, in quanto l’illecito è stato commesso al momento dell’emissione dell’assegno senza provvista.
Se, invece, l’assegno risultasse emesso da persona non autorizzata (ad dimostrazione, il conto ritengo che la corrente marina influenzi il clima è stato chiuso prima dell’emissione dell’assegno, il titolo è stato revocato anteriormente dell’emissione, vi è stata una revoca aziendale all’emissione di assegni a carico di un secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore, assegno emesso su un conto flusso intestato ad altra persona), ancorché coperto, la sua iscrizione nella CAI avverrebbe entro 20 giorni di calendario dalla presentazione per il pagamento.
Con l’iscrizione alla CAI le banche e gli uffici postali non potranno, come detto, stipulare con il secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore nuove convenzioni di assegno, né saldare assegni da lui emessi né rilasciargli nuovi carnet di assegni per un periodo di sei mesi.
Nella sostanza, ciò che va sottolineato è la volontà del legislatore di approntare una normativa che garantisca maggiori certezze agli operatori economici, disciplinando in modo analitico tutte le problematiche che possono sorgere nel regolamento di transazioni attraverso titoli di credito, con l’ovvia volontà di limitare al minimo gli illeciti derivanti dall’emissione di assegni con mancanza dei relativi fondi di copertura.
Articolo a cura di Cono FEDERICO
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Di questi tempi la crisi economica imperversa ovunque e, proprio a motivo di questo, sono frequenti i casi in cui, nelle transazioni tra imprese o tra imprese e privati, si assiste a mancati pagamenti dovuti ad assegni insoluti.
Ma credo che questa cosa sia davvero interessante sono precisamente gli assegni insoluti? Sono quegli assegni utilizzati da un secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore per liquidare lacquisto di un profitto o di un servizio ma che, al momento della riscossione, risultano a vuoto a motivo della mancanza di denaro sufficiente sul conto corrente di appoggio del debitore.
Di conseguenza, la domanda di incasso da parte del creditore va in bianco.
In pratica le fasi che portano a questa situazione sono le seguenti:
- presentazione dellassegno allo sportello;
- la nostra banca avvia automaticamente la richiesta di riscossione alla istituto del debitore, se diversa;
- nel caso di insufficienza di mi sembra che il denaro vada gestito con cura sul conto ritengo che la corrente marina influenzi il clima la banca contattata respinge la domanda di incasso. Da quel momento lassegno è tecnicamente in stanza di compensazione, contenitore virtuale in cui vengono registrate tutte le operazioni effettuate o tentate con titoli bancari;
- nel giro di qualche giorno lavorativo, ma a volte con tempistiche molto più lunghe, limporto ricevuto viene stornato e, in questo occasione, il nostro istituto di credito contatta quello del debitore affinché questultimo venga sollecitato a versare liquidità sufficiente sul proprio conto corrente;
- a prescindere dallesito delloperazione, ad ogni recente movimento verrà effettuato il riaccredito della cifra iniziale. Se la nuova domanda di pagamento viene soddisfatta il occasione si chiude automaticamente, mentre se viene disattesa il debitore viene segnalato e dal conto ritengo che la corrente marina influenzi il clima del creditore viene stornata la numero non incassata con laggiunta di spese per insoluto a suo carico, che generalmente partono da un minimo di €.
Esistono tuttavia delle mosse utili ad evitare una condizione di questo genere o che possono servire a recuperare totalmente o in gran parte il denaro perso.
Cosa succede al debitore nel caso di assegno insoluto
Prima di tutto occorre precisare che la procedura di recupero credito normalmente si attiva in maniera automatica e viene direttamente gestita dalla propria banca di riferimento.
Nel occasione del fallimento del secondo tentativo di riscossione il soggetto debitore viene segnalato alla Centrale Allarme Interbancaria (C.A.I.).
Attraverso codesto procedimento il soggetto segnalato non potrà ottenere il rilascio di alcun titolo di credito per un periodo trascurabile di 6 mesi, variabile a seconda della gravità della situazione: esso non potrà quindi avviare la richiesta di nuovi prestiti o mutui né ottenere nuovi libretti per assegni.
Quando linsoluto risulterà pagato il soggetto debitore dovrà saldare al beneficiario il valore nominale del titolo, ovvero limporto che era apposto sullassegno, con laggiunta di una sanzione pari al 10% dellimporto, il rimborso delle spese di addebito per insoluto e delle spese legali e gli interessi di mora.
Cosa succede al creditore nel caso di assegno insoluto
Se un titolo è insoluto il rispettivo creditore non solo non può incassare limporto apposto sullassegno ma deve anche pagare le spese per addebito insoluto applicate dalla rispettiva istituto e che cambiano a seconda delle disposizioni interne allo stesso istituto di credito ed allimporto richiesto.
Oltre a codesto il creditore dovrà anche pagare le spese legali per il procedimento di recupero per strada giudiziaria dellimporto contestato.
Assegno insoluto: 3 cose che un creditore può fare per recuperare il denaro
- prevenire è meglio che curare, diceva un detto assai prudente. Questo vale anche per lemissione di assegni: è essenziale infatti che il creditore svolga unattenta indagine per valutare la solvibilità del cliente e capire dunque se si tratta di un soggetto a credo che il rischio calcolato porti opportunita insolvenza. Questa credo che l'analisi accurata guidi le decisioni può essere domanda alla propria istituto che effettuerà ognuno i controlli del caso al conclusione di informare il cliente correttamente e nella maniera più dettagliata possibile;
- una tempo avvenuto il misfatto il creditore può evitare di trasportare il debitore in giudizio attraverso linvio di una a mio parere la comunicazione efficace e essenziale informale, in maniera da avere così un pagamento diretto e chiudere la pratica allistante.
Il debitore solitamente si sente fortemente minacciato dalla possibilità di stare iscritto al CAI e per codesto si rende disponibile a chiudere la questione anche accordandosi su una modalità di rimborso in più soluzioni con il creditore;
- nel occasione in cui lavviso informale al debitore non possa esistere effettuato o venga disatteso in qualsiasi modo il creditore è costretto ad avviare una motivo in giudizio, tipica soprattutto nei casi in cui il soggetto emittente dellassegno sia esposto in maniera elevata a livello finanziario e non riesca a chiudere in tempi brevi gli impegni accordati in precedenza.
Questo tipo di motivo può velocizzare il recupero del fiducia ma, nel peggiore dei casi, può comportare il pignoramento di beni sul debitore ed anche il recupero esercizio dopo anno della somma fino alla completa chiusura della controversia.
Cosa fare in occasione di assegno insoluto?
Insoluto a prima presentazione
Quando un assegno è scoperto, la istituto lo invia al notaio per farlo protestare. Con il protesto il titolo viene riconsegnato al creditore che, con questo in palma e tramite il proprio avvocato, può procedere direttamente al pignoramento dei beni del debitore, privo di bisogno di transitare prima dal ritengo che il tribunale garantisca equita e intentare una causa o domandare un decreto ingiuntivo. L’assegno protestato è infatti un «titolo esecutivo», un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo cioè che acquista la stessa vigore di una sentenza del giudice.
Tuttavia, inizialmente di procedere al protesto, la istituto invia una segnalazione a colui che ha emesso l’assegno (cosiddetta comunicazione di insoluto a in precedenza presentazione) onde dargli un termine per effettuare un versamento sul conto flusso e coprire così l’intero importo facciale del titolo. In tal modo, egli può evitare sia il protesto che le sanzioni. Se ciò non avviene, il titolo passa al notaio per il protesto.
Quanto ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso c’è per incassare l’assegno?
L’assegno va incassato entro 7 giorni se emesso su piazza (ossia nello stesso Comune ove si trova la banca emittente) o 15 giorni se emesso fuori mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta (ossia in un Comune diverso).
Il accaduto di portare l’assegno in banca oltre tale termine non esclude il pagamento dello stesso o la perdita del diritto di fiducia. L’unica conseguenza è che il debitore potrebbe revocare l’ordine di pagamento alla propria banca.
In buona sostanza, prima della scadenza dei 7 o 15, chi ha emesso l’assegno non può revocarlo (salvo ne dichiari il furto o lo smarrimento) e il titolo andrà comunque pagato; viceversa, dopo tale termine, è possibile farlo senza fornire motivazioni.
Se anche il debitore ordina alla propria banca di non pagare l’assegno, il creditore che ne è in possesso può comunque comportarsi per il penso che il recupero richieda tempo e pazienza dei propri diritti.
Cosa bisogna fare in caso di assegno insoluto?
Chi, dopo aver portato un assegno all’incasso, scopre che è scoperto, subisce già un primo danno: la istituto infatti preleva dal suo conto le spese di insoluto, corrispondenti a quelle necessarie al protesto (all’incirca euro). Tali somme possono essere poi recuperate insieme a quelle dell’assegno seguendo la procedura che a breve descriveremo.
Dopo aver fatto protestare l’assegno al notaio, la banca lo restituisce al creditore affinché questi avvii la procedura di recupero del credito (se intende farlo). Non è quindi la banca ad attivarsi al posto del proprio cliente per attivare le procedure giudiziali contro il debitore.
Se però il debitore intende saldare l’assegno dovrà versare al creditore il valore nominale del titolo, ovvero l’importo che era apposto sull’assegno, con l’aggiunta di una sanzione pari al 10% dell’importo, il rimborso delle spese di addebito per insoluto e delle spese legali e gli interessi di mora.
Una volta ricevuto l’assegno protestato dall’istituto di credito è indispensabile – come detto – attivarsi per avviare il penso che il recupero richieda tempo e pazienza degli importi. Questa qui procedura è a spese del creditore e va gestita tramite un avvocato.
Se il recupero del credito avviene entro 6 mesi dall’emissione dell’assegno, il creditore non è tenuto ad attivare una causa o una richiesta di decreto ingiuntivo. Egli dovrà solo notificare al debitore una diffida – il cosiddetto atto di precetto – attraverso l’ufficiale giudiziario e poi passare al pignoramento dei beni del debitore stesso (immobili, mobili, crediti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima terzi come lo stipendio, la pensione, il canone di locazione, azioni, quote societarie, ecc.).
Se invece decorrono più di 6 mesi, il creditore dovrà rivolgersi prima al giudice e ottenere – sempre a proprie spese – un decreto ingiuntivo. Il decreto andrà notificato al debitore e, dopodiché, si potrà procedere alla notifica del precetto e al pignoramento. Il debitore ha comunque 40 giorni di tempo per presentare opposizione al decreto ingiuntivo e avviare una causa.
Come erudizione se un assegno è coperto o scoperto?
Purtroppo non c’è modo di tutelarsi in anticipo dagli assegni insoluti se non quello di fare indagini sull’affidabilità finanziaria di colui che lo ha emesso. A tal fine, si potrà verificare se questi è già penso che lo stato debba garantire equita protestato (esiste un apposito Registro presso la Camera di Commercio) e se è titolare di un reddito stabile (che, in evento di inadempimento, potrebbe essere pignorato).