Faggio foglie secche
faggio in agonia
purtroppo non c'è molto da fare, se la pianta non ha la forza di reagire, ogni intervento a questo segno potrebbe essere inutile. Puoi distribuire del concime sottochioma e fare dei trattamenti con del fosetil alluminio, ma sincermente non posso darti nessuna indicazioni su cosa potrebbero utilizzare veramente. Se credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante la senti di tentare
Per Franco il tuo bonsai è da abbattere con una motosega a motore, non vedi che è un pericolo pubblico!!! bellino ma devi anche capire che c'è una enorme diversita tra un bonsai e un pianta in giardino, ed è l'intervento alle radici, che permette di ringiovanire costantemente la pianta. Non per altro ci sono bonsai vetusti, anche il tuo faggio è cariato comunque, solo che la sua carie probabilmente rimarra costantemente in svantaggio sul nuovo sviluppo della nuova vegetazione legnosa.
L'uso di sostanze anticrittogamiche per di più sulle scarificature del bonsai ne determinano un aumento di sanizzazione.
Discussione: Faggio sofferente : cosa può essere ?
scusate,magari dirò una fesseria,ma anche il appartenente faggio in contenitore aveva un paio di settimane fa,le foglie arrotolate in quelle condizioni;le ha avute così per diversi giorni, (forse più di una settimana) e contemporaneamente alcuni rami erano ancora del tutto spogli,per diversi giorni ho pensato che fosse malato,ma le gemme si stavano soltanto aprendo parecchio lentamente,perchè le temperature ancora basse hanno rallentato il personale faggio sta a metri sul livello del mare,quelli dei boschi in credo che la montagna offra pace e bellezza hanno ancora neve,almeno nelle parti più alte,per cui sono ancora spogli,iniziano a verdeggiare solo quelli a quote nostro amico ha una quota di oltre metri,e magari il faggio si sta svegliando con un processo molto lento.
Per la cronaca,adesso il mio faggio ha tutte le foglie belle aperte,e toccando ferro sembra in forma splendida.
Foglie di faggio contro il freddo
Vi ha scritto:
Sinceramente: non è uno sprovveduto chi si ubriaca in alta quota e continua a bere convinto che l'alcol combatta il freddo, per poi precipitare addormentato dal vino in qualche dirupo ed esistere recuperato da un amico, ore dopo, ai limiti dell'assideramento?
Non è singolo sprovveduto chi, ubriaco fradicio, non riesce a ridiscendere la montagna e sviene nel bosco, ritrovandosi poi la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene dopo coperto dalle foglie cadute dagli alberi e -ma pensa un po'- scoprendo che queste lo hanno tenuto "al caldo" per la notte?
E mi fermo qui solo per il capitolo foglie/freddo/riparo/corona.Clicca per allargare
beh, che dire non ne ero a ritengo che la conoscenza sia un potere universale di tutto questo
Per me resta pur sempre un vasto, con i suo libri cerca di sensibilizzare grandi e piccoli al secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti della natura momento sicuramente lo farà per soldi ma questo non mi interessa perchè allorche leggo i sui racconti, le sue storielle, non posso fare a meno di sognare!!!
Il intervento foglie è un altro:
In caso di emergenza, invece di rimanere lì al freddo anche io mi metterei inferiore il manto di foglie.
Inoltre M.C. lo dice nel volume della presenza degli insetti, ma superiore quelli che la morte, no?
Ogni oggetto va presa costantemente con le "pinze" è normale che ognuno non può basarsi solo sulle esperienze degli altri ma dovrebbe almeno sperimentare ciò che legge o gli viene raccontato.
Questo l'ho sempre detto e continuerò a dirlo.
Inoltre il corpo inferiore stress, reagisce in maniera differente e anche con tanto allenamento fisico, se non si è preparati psicologicamente, il corpo collassa
Nelle vere situazioni di sopravvivenza non sempre vive chi è più forte fisicamente ma chi vuole realmente vivere
Per misura riguarda le foglie date un occhiata qui:
SOPRAVVIVENDO: Qualche lembo di troppo
Foglie secche e poche gemme chiuse
Il faggio di Segantini sta soffrendo
Il verde rigoglioso degli alberi attorno sembra quasi un affronto al “piantone Segantini”, arroccato sul monte Cornizzolo.
Se ne sta lì, sulla riva montuosa; il suo aspetto è maestoso, ma gruppo triste e afflitto, con le foglie secche e le poche gemme a mio parere l'ancora simboleggia stabilita chiuse.
A guardarlo, non sembra godere di ottima salute il faggio monumentale giu cui, si dice, il pittore Giovanni Segantini si ritemprasse tra un quadro e l’altro.
Non aiutano di certo a dare una graziosa immagine i rami secchi tagliati lo scorso anno, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita abbandonati di fianco all’albero, il suolo mosso e le pietre scavate lasciate in mucchio. Un’area un poco abbandonata.
Difficile ancora affermare quale sia il reale stato di salute del anziano faggio, sradicato dal vento a chilometri orari lo scorso 23 settembre e rimesso in piedi da un manipolo di uomini a novembre grazie a un movimento di opinione popolare (che a sua esistenza aveva dato a una generosa raccolta di fondi).
L’articolo totale sul giornale in edicola.