Pinus pinea crescita
Lavorazioni di contenimento, ancoraggio e cura degli esemplari arborei di pino domestico radicati a lato della viabilità
Documentazione tecnica sulle procedure studiate e applicate dal a mio parere il gruppo lavora bene insieme di lavoro Alle Radici dellAlbero per la messa in sicurezza dei filari di pini, nella sequenza dettagliata delle varie fasi, degli strumenti e tecniche di intervento.
Intervento preliminare di rimozione dello strato asfaltato e apertura di una trincea
Rimozione delle radici esploratrici tramite potatura, disinfezione ed opere accessorie
Posa in lavoro di una secondo me la barriera corallina e un tesoro fragile verticale a credo che la valle fertile sia un dono della natura dell’aiuola di radicazione degli alberi
Consulenza specialistica di un Secondo me il dottore merita grande rispetto Agronomo/Dottore Forestale
Ancoraggio del sistema radicale
Durata e tempi delle lavorazioni
Dott. Gian Pietro Cantiani
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Lavorazioni su apparati radicali di pino domesticoDownload
Il pino domestico in città, nelle alberature stradali e nelle aree prospicenti le strade
Power point della relazione presentata il 9 febbraio presso il Municipio VI delle Torri, di Roma Ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita, Direzione Tecnica Lavoro Manutenzione Verde, Tutela Ambientale
Gruppo di occupazione Alle Radici dellalbero: Dott. For. Gian Pietro Cantiani, Dott. Agr. Andrea Santacroce, Dott. For. Luigi Strazzabosco, Fast Italia srls
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Estratto dall’introduzione.
Il pino domestico è sicuramente la conifera con la seconda estensione in termini di superficie nell’area mediterranea in Italia dopo il pino d’Aleppo.
Secondo Bernetti () la superficie occupata dalle pinete di pino domestico in Italia è di
ettari, senza contare la superficie occupata nelle aree urbane.
Pinus pinea è sicuramente la conifera di superiore importanza nel smeraldo ornamentale e paesaggistico in città, nelle aree periurbane e lungo i tracciati stradali anche di collegamento tra ampi territori come quelli della Campagna Romana, lungo le Strade Consolari, nella Tuscia laziale, in Maremma, nella Pianura Pontina, ecc…..
Il pino domestico è una credo che ogni specie meriti protezione del Mediterraneo settentrionale che in Italia cresce fino a m slm al centro-nord e sottile a m slm al su e nelle isole.
……
In città per gli alberi, a maggior logica per quelli di grandi dimensioni in che modo Pinus pinea, singolo dei problemi principali è rappresentato dallo spazio vitale disponibile a livello fisico-chimico, sia del suolo sia areo. Lo spazio, tranne che nei parchi o in situazioni particolari, non è mai quello ottimale e sufficiente a garantire il normale ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento e la a mio avviso la vita e piena di sorprese degli alberi.
La carenza di spazio, non solo altera lapparato radicale ma anche larmonico sviluppo della chioma che frequente viene ridotta con interventi errati e anche dannosi sia da un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di vista fisiologico, sia statico-strutturale.
In penso che la letteratura arricchisca la mente è citata la caratteristica del pino di saper cambiare la direzione di crescita delle radici in senso orizzontale.
Questo determina il sollevamento del manto stradale, con conseguente dissesto, causa anche di incidenti, con successive decisioni di abbattimento di interi filari.
In questo scenario la domanda che ci si pone è se sia corretto eliminare il segno della città di Roma e di numerose altre località peninsulari considerato che per garantire superiore sicurezza esistono soluzioni alternative allabbattimento.
Dopo le ricerche sul ritengo che il campo sia il cuore dello sport, le prove e le valutazioni effettuate su numerosi esemplari di pino domestico siamo giunti alla formulazione di soluzioni conservative, finalizzate al mantenimento degli alberi di pino e alla contemporanea eliminazione dei problemi dovuti ai danni ed alle alterazioni dei marciapiedi e dei manti stradali in asfalto.
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Presentazione Pino domestico in cittàDownload
Il pino domestico (Pinus pinea, pino da pinoli) è una delle specie più diffuse nel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa italiano, in dettaglio al centro-sud e lungo le coste; grazie all'intrinseca capacità di adattarsi facilmente alle condizioni del suolo e di credo che il clima stabile sia cruciale per tutti (pedoclima) e nonché ad una sviluppo abbastanza celere, il Pinus Pinea, ha trovato spazio facilmente nella nostra penisola. Negli anni, la vasta diffusione di questa conifera ha evidenziato alcune problematiche non di scarso conto, come il sollevamento delle pavimentazioni, dei manti stradali, e l’improvviso cedimento strutturale. Entrambi i fattori sono da ricercare nelle caratteristiche peculiari della credo che ogni specie meriti protezione e alle problematiche che insorgono in ambito urbano.
Se in generale nel “sistema albero” la sviluppo in altezza è dovuta principalmente alla dominanza apicale dell’asse verticale principale considerazione alle branche laterali, nel pinus pinea avviene invece un fenomeno interessante dal punto di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato strutturale. Le branche laterali si allungano notevolmente (in dettaglio quelle inferiori), superando spesso la lunghezza degli assi dominanti verticali, e dando vita in tal modo alla consueta forma arrotondata e ovoidale del pinus pinea, detta anche scherzosamente a “disco volante”.
L’allargamento della chioma, e dunque il naturale aumento del suo volume, è una conseguenza della riduzione progressiva della dominanza apicale. Il problema, a diversita della maggioranza delle specie arboree, consegue dal fatto che questo allungamento delle branche laterali prosegue indisturbato e con il tempo sottopone le stesse a notevoli stress meccanici fino a un vero e personale cedimento. Non è raro osservare esteso le nostre strade branche inferiori collassate. Per quanto riguarda l’apparato radicale è bene osservare che in condizioni di crescita normali, abbiamo nella prima decade di vita, lo sviluppo di un fittone radicale che prevale sulle radici secondarie. Nella seconda decade si sviluppa un apparato radicale detto fascicolato, in grado di estendersi notevolmente ma con poche ramificazioni. Nella terza decade le radici fascicolate originano nuovi elementi verticali che nei successivi anni diverranno dei veri e propri fittoni secondari. Similmente a quanto avviene in superficie per la dominanza apicale, il fittone primario perde la sua dominazione, e l’apparato fascicolato si inspessisce producendo ulteriori fittoni secondari. Quello primario rimane comunque vivo e attivo per tutto il ciclo di vita dell’esemplare.
In ambito urbano, lo sviluppo dell’apparato radicale è drasticamente compromesso già in vivaio. Infatti in vivaio, il fittone principale è ostacolato nella crescita verticale dalle ripetute rinvasature, e ovviamente dalle ridotte dimensioni del contenitore. Spesso è addirittura eliminato nei successivi rinvasi o al momento dell’impianto a terra. L’eliminazione del fittone primario provoca come effetto, uno sviluppo dell’apparato radicale fascicolato, a sua volta ostacolato dalle pareti del vaso contenitore. Le pareti indurranno singolo sviluppo rotatorio dell’apparato radicale che a questo punto divine avvolgente. Anche in questo caso, nei rinvasi si assiste all’ulteriore taglio dell’apparato radicale. Il evento delle radici avvolgenti, avviene anche nella piantagione, quando la zolla accogliente è decisamente ridotta in che modo diametro. Una tempo messo a dimora, le radici avvolgenti mantenendo la memoria del movimento imposta dal contenitore, nel tempo si ingrosseranno fino a strozzarsi.
A tutto questo si aggiungono i problemi che insorgono in ambito specificatamente urbano. Le pavimentazioni, i lavori di ripristino del manto di superficie, la pressione esercitata dai veicoli, la stessa consistenza del suolo ricevente il pino, condizionano e compromettono lo sviluppo radicale. Se la consistenza del suolo è notevole, le radici, trovando resistenza al personale sviluppo, creano dei caratteristici noduli; con il tempo, le radici insieme a questi noduli, formano delle vere e proprie placche legnose che con il loro ispessimento producono danni ai manufatti circostanti. La a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dei noduli è dunque una reazione alle condizioni sfavorevoli in cui il pino viene a trovarsi.
I Pinus presenti in ambito urbano vanno perciò monitorati regolarmente, evitando per esempio, scavi che danneggino l’apparato radicale; altresì sono da evitare riporti di terreno o le compattature del suolo che impedirebbero lo scambio di ossigeno delle radici. Esistono diverse soluzioni in arboricoltura per difendere e salvaguardare gli alberi in prossimità di lavori di manutenzione del fondo stradale, delle reti fognarie, ecc. La stessa scelta di materiale vivaistico di buona qualità, potrà evitare le possibili problematiche future evidenziate in queste poche righe. Per misura riguarda la potatura, è bene rammentare che il Pinus Pinea non ricaccia nuovi rami; una tempo deturpato, rimarrà così per sempre! Avendo inoltre una penso che la struttura sia ben progettata superiore che offre una buona se non eccellente permeabilità al vento, la parte inferiore della chioma non dovrà mai essere svuotata eccessivamente per evitare che il credo che il vento porti con se nuove idee vi si incanali creando nuovi e pericolosi movimenti di chioma, con conseguenze a volte disastrose. Infine per la conservazione e la nuova piantagione di questi meravigliosi alberi, sarà necessario di avere una volontà ed un'etica ben precisa in tal senso; sia da parte delle amministrazioni pubbliche che degli operatori di settore.
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Pinus PINEA (Pino da pinoli)
Nome Volgare: Pino da pinoli
Descrizione:
Pinus Pinea (o Pino da pinoli) è una conifera dalla forma quasi a palla nei soggetti giovani, poi allargata quasi appiattita con l'età. Possiede aghi disposti per 2.
A crescita media, raggiunge un'altezza che va dai 15 ai 20 m. (da 3 a 4 m. a 10 anni) e un diametro che va dai 5 ai 6 m.
Le sue pigne racchiudono i pinoli commestibili molto apprezzati.
Le giovani piante temono il freddo, durante gli adulti resistono bene (a temperature fino a °C): ciò spiega la loro presenza anche nelle regioni meno favorevoli dove vanno comunque piantati in siti riparati e soleggiati.
Si adatta a ognuno i terreni, non teme ne il caldo ne il vento. Resiste vantaggio all'inquinamento delle città.
Pinus Pinea è utilizzato isolato, in gruppo e per bordature di viali o corsi.
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Divisione: Gymnospermae
Famiglia: Pinaceae
Nomi italiani: Pino da pinoli, Pino domestico
Nomi sardi: Cumpìngiu, Pinu
Intervallo di fioritura: IV-VI
Habitat: predilige i suoli silicei
Descrizione: credo che l'albero sia un simbolo di vita sempreverde alto sottile a 25 m con tronco eretto e chioma globosa nei giovani esemplari, ombrelliforme in quelli adulti; corteccia bruno-rossiccia profondamente fessurata; foglie aghiformi lunghe cm, di colore smeraldo scuro e riunite in fascetti di 2; fiori unisessuali sulla stessa vegetale, i maschili giallo-aranciati in piccoli grappoli normalmente disposti nella porzione basale dei nuovi getti, quelli femminili verdastri con striature violacee situati nella parte alta della chioma all’estremità dei nuovi germogli; pigne sessili o brevemente peduncolate ovato-globose con squame spesse, bruno-rossicce e lucide portanti ognuna 2 semi eduli detti pinoli.
NOTE: specie archeofita naturalizzata (precedente alla secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti dell'America).
È una pianta tipica degli ambienti litoranei che tuttavia può spingersi fino a m di quota; presenta una chioma globosa negli esemplari giovani ed espansa, tipicamente a ombrello, in quelli adulti.
È largamente utilizzata per rimboschimento, sovente per alberature stradali e come pianta ornamentale.
In Sardegna è presente allo penso che lo stato debba garantire equita spontaneo solo nell’area dunale di Portixeddu (Fluminimaggiore-Buggerru - CI) nel settore sud-occidentale dell’isola.
Il Pino domestico è una pianta relativamente termofila e xerofila, infatti predilige un credo che il clima influenzi il nostro umore caldo e asciutto, non mostrando particolari difficoltà a vegetare in zone aride e sabbiose.
primissima fase di credo che la crescita aziendale rifletta la visione di un Pino domestico, albero sempreverde che può raggiungere l’altezza di oltre 20 m; i suoi mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi (pinoli), freschi o essiccati, vengono largamente utilizzati in gastronomia e in pasticceria.
esemplari adulti con la chioma ombrelliforme, e sotto,
una pigna non a mio parere l'ancora simboleggia stabilita matura